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Autore: pinzy81    28/11/2011    11 recensioni
Cosa c’è dopo Breaking Dawn?
La vita di Renesmee è difficile, ma per fortuna, sono in molti a darle una mano.
Solo uno però per lei è veramente importante: Jacob.
Nuovi sviluppi per la Saga di Twilight in una fan fiction piena di colpi di scena, speranze, cuori infranti e, ovviamente, un nuovo cattivo.
Leggetela.
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Dovevo parlare con Jacob e presto.
Potevo trovarlo solo che a casa di Sam, vicino al suo branco, esattamente dove lo avevo lasciato.
Infatti, puntando decisa verso la spiaggia del nostro ultimo incontro/scontro, lo vidi che fissava l’orizzonte.
Mi avvicinai a lui piano.
Avvertì la mia presenza e mi venì incontro.
<< Sei riuscita a riposare un po’? >>
<< Un poco, più che altro ho pensato. >>
<< A noi? >>
<< A noi, alla nostra storia, alla nostra possibile vita insieme… >>
<< Possibile? >> disse con gli occhi della speranza.
<< Aspetta Jacob. >>
Stava per abbracciarmi, ma io lo fermai.
Un velo scese sul suo volto.
<< Non ti nascondo che sono rimasta scioccata dalla furia che hai dimostrato e, lo so che ti sei scatenato in quel modo solo perché era stato ferito Seth, ma tutta quella rabbia mi ha spaventata. >>
<< Capisco, è normale che sia così. Ma sapevi che noi possiamo essere imprevedibili sotto quel punto di vista. Il promemoria lo porterà per sempre Emily stampato sul suo viso. >>
<< Si lo so. >>
Uno strano silenzio scese tra di noi.
Lui cominciò ad annuire poi mi prese per le spalle, mi baciò sulla fronte e, girando su se stesso, si allontanò da me.
Lo afferrai con forza stringendo le mani intorno al suo grosso braccio.
Non potevo permettere che mi abbandonasse, che fraintendesse quello che gli stavo dicendo.
<< Jacob dove vai? Non ti sto lasciando. >>
Si voltò guardandomi con degli occhi dolcissimi, era totalmente vulnerabile.
<< Stupido di un cane! Come puoi pensare una cosa del genere? >>
Non riusciva ad aprire bocca.
Jacob era fatto così: quando era emozionato perdeva l’uso della parola, al contrario quando era arrabbiato ti travolgeva con un fiume di parole che magari non pensava neanche.
<< Voglio essere chiara con te: mi sono spaventata moltissimo, ma preferisco viverti accanto anche se un giorno potrei ritrovarmi sfregiata come Emily, che trascorrere la mia vita nella tua assenza. Io non vivo senza di te. >>
L’emozione delle mie parole lo travolse e l’abbraccio che ci scambiammo suggellò quel momento di eternità.
<< Ness… Ness… Ness. >>
Ripeteva il mio nome intervallandolo ogni volta da un bacio.
<< Dimmi. >>
<< Non mi interessa quello che dice tua madre, voglio un bambino da te Ness! >>
Sgranai gli occhi… Che dichiarazione!
<< Voglio sposarti, creare una famiglia con te e voglio che la nostra vita insieme cominci ORA. >>
Era al settimo cielo e io con lui.
<< Voglio che tu venga a vivere nella nostra casetta sulla spiaggia e voglio fare l’amore con te tutte le notti per il resto delle nostre vite. >>
Sorrisi felice, i miei dubbi erano stati completamente diradati, come se qualcuno ci avesse passato sopra uno straccio, pulendo le macchie della mia mente.
<< Lo voglio anche io Jacob. >>
Il bacio che ne seguì non può neanche essere minimamente descritto, so solo che mi travolse con tutta la potenza dell’amore che provavamo l’uno per l’altra.
Dovevamo rendere partecipi tutti della nostra felicità.
Tornammo di corsa a casa di Sam.
Avevano tenuto lì Seth che, senza subire spostamenti, avrebbe patito di meno.
Arrivammo appena in tempo per vedere Emily che usciva a prendere aria: il soggiorno della sua casa era strapieno di gente e poteva diventare un po’ claustrofobica come situazione.
<< Ehi Nessie! >>
Mi salutò felice.
<< Ciao Emily. Come sta Seth? >>
<< Sembra che stia reagendo bene alla ferita. Era un taglio molto profondo, ma con una giusta dose di antidolorifici la sta affrontando al meglio. Credo addirittura che Charlie e Sue non dovranno rimandare il matrimonio: tra un mese sarà più che ristabilito. >>
<< Certo un taglio che vuoi che sia al confronto con delle ossa rotte? >>
Si pavoneggiò Jacob.
<< Scherza pure Jake, ma il ragazzino se l’è vista proprio brutta. Se non lo aveste portato da noi con tempestività la ferita si sarebbe infettata e allora neanche la guarigione dei lupi avrebbe potuto aiutarlo.
Tremai alla sola idea di perdere Seth Clearwater.
<< Allora è tutto a posto? >> chiesi tranquilla della risposta.
Sia Emily che Jacob tacquero.
<< Dai ragazzi che cosa può essere successo ora? Seth sta bene ed era l’unico ferito. >>
I due si guardarono come per fare una partita immaginaria di morra cinese nella quale il perdente mi avrebbe dato la brutta notizia.
Perse Jacob.
<< Vedi Ness… Leah non si è mai staccata da Seth anche ora che è tenuto in semi-incoscienza dai farmaci. >>
<< E? >>
Non capivo.
Continuò Emily.
<< E sembra caduta in una specie di trance: non fa che fissarlo e non permette a nessuno di avvicinarsi se non per motivi strettamente necessari. >>
<< E Nahuel? >>
<< Lui aspetta, come tutti noi, che si riprenda anche lei. A dirti la verità mi sembra più grave la ferita che porta dentro Leah di quella esterna di Seth. >>
I giorni passarono lenti nell’attesa che Leah si ridestasse dal suo stato.
Era vero che non permetteva a nessuno di avvicinarsi al fratello se non per necessità di Seth: io avevo tentato di ravvicinarlo lo stesso giorno della riappacificazione con Jacob, anche se tutti me lo avevano sconsigliato, e Leah mi aveva quasi scaraventato via dal letto solo per aver provato a sfiorargli la mano.
Dopo la batosta presa mi aveva fissato negli occhi e avevo notato che la luce delle sue splendide iridi marroni si era spenta.
Era come se la sua anima l’avesse abbandonata.
Ormai era quasi una settimana che non toccava cibo, ma che beveva solo acqua.
Cominciavamo ad essere preoccupati.
I miei genitori, con la famiglia Cullen al completo, avvisati dell’accaduto decisero di anticipare l’arrivo di qualche settimana per il matrimonio al quale avrebbero dovuto partecipare.
Ovviamente il nonno Carlisle decise di far visita a Seth e soprattutto a Leah per vedere se la sua consulenza medica poteva far comodo.
Leah ebbe la reazione più inconsulta che potessi immaginare alla vista del nonno: si acquattò e cominciò a ringhiare frapponendosi tra il letto di Seth e Carlisle.
Anche se non era sottoforma di lupa mi fece rabbrividire.
Si dovette mettere in mezzo Sue per farla calmare: la ammonì come si fa con un bambino capriccioso e la minacciò di farla portare fuori da Sam e Jacob se non avesse permesso al dottore di controllare suo figlio.
Li lasciò fare ed io li scrutai dall’uscio della porta: avevo sempre fatto da assistente al nonno tenendogli la borsa nelle visite domiciliari.
Quando ebbe finito con il ragazzo lui tentò di avvicinarsi a lei.
<< Leah, Seth si sta riprendendo. Vedrai che tra poco riaprirà gli occhi e ti sorriderà. >>
<< Sto aspettando solo quel momento. >>
<< Lo capisco cara, ma è il caso che anche tu ricominci a vivere. >>
<< Quando lo vedrò aprire gli occhi e saprò che sta bene dalle sue labbra, allora lo farò. >>
<< Va bene. >>
E il nonno si congedò.
Rimasi sulla porta, lì non sembrava che dessi fastidio a Leah.
Nahuel mi raggiunse senza avvicinarsi di più di quanto avessi fatto io.
In quel momento Leah si alzò ed andò alla finestra dandoci completamente le spalle.
<< Non riesco. >> disse con un filo di voce.
<< Cosa? >> domandò Nahuel mettendo un piede dentro la stanza.
Lei si voltò di scatto e lui tornò sui suoi passi, quell’avvertimento poteva bastare.
<< Non riesco a non odiarvi. >>
La pena che mi fece Nahuel con quello sguardo, finalmente consapevole dell’impossibilità del loro rapporto, mi colpì forte nel cuore e mi fece perdere un respiro, infondo ero anche io una mezza vampira.
Ma lei non parlava di me, bensì del loro legame.
<< Quello che ho visto mi è bastato per capirlo e, anche se credo che soffrirò per il resto della mia esistenza per questa decisione, ho stabilito che appena sarò finalmente sicura che mio fratello sta bene, me ne andrò via come lupo. >>
<< No Leah non puoi farlo! >> tuonai.
<< Perché no? >> chiese alzando le spalle con voce atona.
<< Credo che solo dandomi completamente all’istinto riuscirò a dimenticare tutto questo. Non scorderò tutti voi, ma la sofferenza delle mie decisioni… Quelle si. >>
<< Ci hai pensato bene su, Leah? >> le chiese Nahuel.
<< Sono decisa a percorrere la mia strada da sola. >>
Il mio amico ingoiò un boccone amaro.
<< Se è così… Ti auguro buona fortuna e… Posso solo chiederti… Tienimi nei tuoi ricordi Leah. Tu abiterai i miei sogni per sempre. >>
Così dicendo se ne andò e lasciò me e Leah con il viso rigato da lacrime silenziose.
Dovevo provare a mediare.
<< Leah sei sicura di quello che dici? >>
<< Basta Ness! Non tornerò sui miei passi, e anche se un giorno deciderò di farlo, sempre che la mia natura di lupo non si impadronisca di me, andrò a cercarlo. >>
Non potevo niente contro la sua risolutezza.
Abbassai il capo sconfitta, ma uscendo mi presi l’ultima parola sussurrandola.
<< Ma non è detto che lui ti riprenda. >>
Decisi di andare almeno a casa Cullen per salutare il mio amico, conscia del fatto che avrebbe lasciato il paese il prima possibile dopo una batosta del genere.
Era appena riuscito ad ottenere l’amore della donna che voleva e già lo aveva perso.
E si era dato un’ultima chance… Era un uomo di parola.
Lo trovai nella sala grande che salutava la famiglia Cullen al completo.
Nahuel stava abbracciando Esme.
<< Grazie di tutto. Mi sono sempre sentito uno di famiglia grazie a tutti voi. >>
<< Non dirlo neanche, è stato un piacere e ci troverai sempre qui per te, se vorrai. >>
Annuì con le lacrime agli occhi.
Tutto quel carico di emozioni era troppo per lui, e tutto in un solo giorno poi…
Diede una forte stretta di mano al nonno e disse.
<< Mi hai dato una casa e l’appoggio di una famiglia che non ho mai avuto, ci hai accolto a braccia aperte senza mai chiedere nulla in cambio… >>
Le lacrime cominciarono a sgorgare.
<< … Ma ora devo chiederti dell’altro Carlisle… >>
<< Siamo a tua disposizione figliolo, chiedi pure. >>
<< Abbiate cura di Huilen. Lei è tutto quello che ho, ma non posso portarla con me, non ora. >>
<< Resterà sotto la protezione nostra e del branco, te lo garantisco. >>
<< Grazie. >>
Si avvicinò a mia madre, la quale pur non potendo piangere, aveva il viso contratto in una smorfia di dolore.
Si stringeva nell’abbraccio di Edward come a voler posticipare quell’inevitabile momento.
<< Bella scusami ma devo andare. >>
<< Tornerai? >>
<< Non lo so, ma una cosa posso dirtela con estrema certezza: sei la madre che Huilen non ha potuto sostituire. Sei un esempio per me. L’amore che in questi anni ti ho visto elargire così spontaneamente, mi fa continuare a sperare. Ma ora devo andar via, qui non posso restare. Cerca di capirmi. Forse un giorno tornerò. >>
<< Ma dove andrai? Chi ti starà accanto se ne avrai bisogno? >>
<< Tornerò in sud America, quelle terre mi sono familiari e sono piene di buoni animali. Basta cervi! >>
Ridemmo tutti leggermente, era chiaro che Nahuel tentava di alleggerire la tensione e noi non lo avremmo contrastato: sarebbe stato più facile per tutti.
<< Se avrò bisogno di qualcosa mi rivolgerò a Zafrina, Senna e Kachiri. >>
Un momento di silenzio.
<< Grazie ancora a tutti. >> disse voltando le spalle.
<< A presto. >> rispose zia Alice.
Voleva solo infonderci un po’ di speranza, era ormai risaputo che noi mezzosangue non potevamo albergare nelle sue visioni.
Le sorrise ed uscì, io dietro di lui, ancora in lacrime, lo seguii.
Ci fermammo sulle scale per il nostro addio.
<< Cosa farò senza di te? >> chiesi singhiozzando e stritolandolo in un abbraccio.
<< Ora hai Jacob, sarà lui il tuo migliore amico. >>
<< Mi mancherai Nahuel. >>
<< Mi mancherai Nessie. Ti voglio bene. >>
<< Ti voglio bene. >> ripetei stringendolo ancora più forte, non riuscivo a smettere.
<< Cerca di non sparire ok? >>
<< Prometto che farò in modo di darvi mie notizie ogni tanto. >>
<< Bene. >>
Rimanemmo in silenzio.
<< Dovrai lasciarmi andare prima o poi. >>
<< Lo so. >>
Lo tenni stretto ancora qualche secondo, poi allargai le braccia e lui ci abbandonò.




Ciao a tutti.
Ricordo che scrivere questo capitolo all'epoca fu difficile perchè era carico di delusione e tristezza. Io sono molto empatica e scrivendo di questi personaggi li ho fatti un po' miei, lo dico senza vergogna. Vi giuro che ho provato tutti i terribili sentimenti che hanno dovuto subire i personaggi di questa parte della storia e rileggerlo per postarlo non è stato facile.
Spero che siate entrati in contatto anche voi con la parte più emozionale di questi ragazzi. Spero anche che mi facciate sapere cosa vi ha fatto provare.
Vi dirò la verità: mi sono un po' scoraggiata vedendo che le recensioni sono calate. Mi continuo a chiedere come mai moltissime persone leggono la storia, ma pochissime lasciano un commento. Io scrivo sempre due paroline anche se non ho tempo. Con questo non voglio assolutamente dire che sia obbligatorio scrivere una recensione, ma non sapete neanche quanto conforta sapere che cosa ne pensa la gente dei tuoi lavori.
Finisco con le mie paturnie ringraziandovi per aver inserito SAT tra le storie preferite/seguite/ricordate e a quelle anime sante che ancora mi dedicano due minuti del loro tempo.
Baci

Pinzy

   
 
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