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Autore: jas_    28/11/2011    29 recensioni
Abigail odiava Harry Styles, con tutta sé stessa. Era la persona più egoista, vanitosa, antipatica e viziata che avesse mai conosciuto.
Sophie invece trovava che Niall Horan fosse la persona più bella che avesse mai visto sulla faccia della Terra. Sorriso buffo, accento irlandese e occhi ipnotici. La sua sola vicinanza le provocava la tachicardia.

Due amiche, cinque ragazzi, una scommessa.
Cos'ha in serbo per loro il futuro?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'You belong with me'
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Un silenzio tombale aleggiava nell’aria. Soltanto il rumore di lei e di Harry trafiggeva quella profonda quiete. In lontananza, proveniente dai corridoi, s’ udiva l’allegro chiacchiericcio degli studenti in pausa dalle lezioni.
«Che materia hai adesso?» chiese la ragazza allacciando il bottone dei jeans attillati che indossava.
«Credo storia, una palla» sbuffò Harry, «preferirei passare quel tempo con te, Macy» le sussurrò sensualmente nell’orecchio.
«Stacey» lo corresse la ragazza.
«Certo. Stacey.» ripeté convinto il ragazzo, «ho avuto un lapsus.»
Farsela con le ragazze più belle della scuola era un bello sport. Visto che Harry odiava educazione fisica e tutto ciò che la riguardasse aveva escogitato un metodo per mantenersi in forma. Dicevano che il sesso brucia le calorie. Questo hobby però, era anche impegnativo. Ricordarsi tutti i nomi delle ragazze che frequentava non era una cosa da niente e a volte ci si confondeva. Fino ad allora però ad Harry era sempre andata bene, gli bastava fare un sorriso caloroso a colei che era stata scambiata per un’altra e tutto tornava a posto. Non c’era persona nell’istituto che non si sciogliesse di fronte a quelle due fossette che gli spuntavano ai lati della bocca ogni qualvolta sorrideva, o meglio, quella persona Harry non l’aveva ancora incontrata.
«Io o te?» chiese alludendo a chi dovesse uscire per primo dal bagno.
«Vado io, l’ora dopo ho una verifica e devo ancora passare dall’armadietto.»
«Okay, allora ti chiamo io» la informò il ragazzo prima di posarle un lungo bacio sulle labbra. Non avrebbe mai voluto staccarsi, ci sapeva fare quella Macy. Probabilmente sarebbe stata una delle poche fortunate che sarebbero davvero state richiamate da Styles.
Harry uscì sorridente dal bagno dirigendosi senza cambiare espressione verso l’aula di storia. La campanella non era ancora suonata ma odiava stare per i corridoi quando questi erano stracolmi di studenti. Stava per entrare in classe quando vide Louis sbracciarsi a pochi metri da lui.
«Che hai da sorridere con quella faccia da ebete?» gli chiese l’amico non appena furono abbastanza vicini.
Il ragazzo posizionò per bene la tracolla sulla spalla destra prima di rispondere. «Macy» disse semplicemente.
«Vorrai dire Stacey.»
«Si beh, è uguale» lo ammonì Harry, «comunque ci sa fare ed è da tenere in considerazione.»
Louis scosse la testa in segno di disapprovazione. Harry era il suo migliore amico da sempre ma odiava il fatto che andasse con tutte le cose che avevano un buco. Non lo trovava giusto né nei confronti delle malcapitate – come le definiva lui – né nei confronti di Harry stesso. Nonostante all’apparenza non si sarebbe mai detto, Louis era un inguaribile romantico, credeva nell’amore, quello vero, e odiava il fatto che il suo migliore amico non riuscisse a capirlo.
«Dovresti darti una regolata.»
«Perché?» Harry alzò leggermente il tono di voce, quello era uno dei pochi argomenti che li faceva litigare, se così si può dire visto che riuscivano a non parlarsi per al massimo cinque minuti. «Insomma, ormai credo che tutti in questa scuola sappiano come sono fatto. Non prendo in giro nessuno Lou, ogni ragazza sa a cosa va incontro stando con me, sono riuscito ad essere fedele per al massimo due settimane. Le storie serie non fanno per me, e visto che Dio mi ha donato un bel faccino come questo – si indicò il viso fiero del suo aspetto - non sfruttarlo sarebbe come commettere un peccato.»
«Smettila di sparare cazzate che sono solo le dieci e hai già superato la dose giornaliera» lo prese in giro Louis. Ormai si conoscevano da troppo e sapeva che fare cambiare idea a Harry era molto difficile, i loro discorsi non avevano mai un vero e proprio esito però era suo dovere ricordargli ogni tanto che quello non era un comportamento corretto, anche mettendola sul ridere, e sperava che prima o poi se ne sarebbe accorto pure lui.
Il suono acuto della campanella fece cadere lì il discorso, «guarda chi arriva, ha lezione con me adesso» sussurrò Louis facendo un piccolo cenno con la testa alle spalle di Harry. Il ragazzo si girò squadrando da capo a piedi la ragazza che si avvicinava decisa a loro. «Abigail non è una facile, secondo me dovresti sospendere le tue attività extrascolastiche e concentrarti nel conquistarla.»
«Per me non esistono le ragazze facili o difficili, sono tutte mie» osservò serio Harry prima di scoppiare in una fragorosa risata, «e comunque non è niente male. Me ne ha trovata una bella il nostro Horan.»
«Te l’ho già detto Styles, è una persona impegnativa. Non ride nemmeno alle mie battute» ribatté indignato Louis.
«Quanto scommetti che sarà mia prima che tu riesca a dire “a”?»
«Facciamo una cosa» cominciò Louis mettendosi a braccia conserte, «niente altre ragazze finché non conquisti Abigail. Voglio vedere fino a quando resisti, così almeno lasci a riposo il tuo amichetto per un po’.»
Harry lo scrutò per alcuni secondi socchiudendo gli occhi, non riusciva a capire tutto quell'interesse da parte del suo amico visto che era sempre stato contrario alla sua filosofia di vita, in quel momento invece lo stava addirittura spronando a usare una ragazza. Decise di non pensarci, avrebbe semplicemente accettato la proposta senza obiezioni, e avrebbe ancora una volta dimostrato a tutti che era Harry Styles che comandava in quella scuola.
«Allora presumo che Macy dovrà aspettare un po’ prima di ricevere quella chiamata.»
«Stacey.»
«E’ uguale» lo ammonì di nuovo prima di entrare nell’aula di storia.
 
Sophie si guardava in giro tamburellando nervosamente le dita sul piccolo davanzale di marmo che sporgeva dallo sportello della segreteria della scuola. Nonostante le lezioni fossero finite da poco più di dieci minuti, i corridoi erano già deserti e regnava un silenzio quasi spettrale. La ragazza sbuffò sontuosamente, odiava aspettare. Non che avesse fretta, in realtà non aveva niente da fare quel pomeriggio. Avrebbe dovuto andare in biblioteca, doveva riconsegnare un libro che aveva perso e poi ritrovato ma non le andava di passare le ultime giornate calde chiusa in un locale buio piuttosto che fuori all’aria aperta. La sua pazienza stava raggiungendo il limite, si chiedeva cosa facessero all’interno di quegli uffici, oltre che fotocopiare i compiti in classe, per fare sempre attendere gli studenti così tanto. Che poi in fondo doveva soltanto ritirare uno stupido modulo, avrebbero potuto sospendere il loro lavoro per cinque secondi, consegnarle quel benedetto foglio e tornare a fare quello che stavano facendo.
Sophie suonò di nuovo il campanello che chiamava la segretaria allo sportello, questa volta con più energia.
«Sempre i soliti ritardatari qui, eh?»
La ragazza si voltò di scatto ritrovandosi un paio degli occhi più belli che avesse mai visto scrutarla. Arrossì improvvisamente senza un motivo preciso, la sola presenza di Niall Horan le aumentava il battito cardiaco e la faceva andare in iperventilazione.
«Già» rispose scocciata.
Ed era già un grande passo avanti, non sarebbe stata sicuramente in grado di mettere insieme una frase che comprendesse soggetto, predicato e complemento visto che la sua mente sembrava completamente annebbiata.
Niall le rivolse un sorriso gentile mentre la ragazza si spostava una ciocca di capelli dietro l’orecchio, evidentemente imbarazzata. Non che Niall fosse un ragazzo spavaldo e sicuro di sé come Harry, ma di certo non era nemmeno così insicuro come Sophie, che in quel momento era evidentemente a disagio. Anche i muri di quella scuola sapevano ormai della cotta che aveva per lui, ed esserne consapevole lo faceva sentire “potente” ma allo stesso tempo la cosa gli faceva piacere. Non aveva mai visto Sophie da così vicino, in realtà non si era mai preoccupato di farlo. La conosceva di vista da molto ma non gli era mai interessata, non che fosse brutta, anzi, trovandosela davanti non poteva non accorgersi di quanto fosse bella. Aveva un viso armonioso e dei lineamenti fini che le davano una certa classe. Gli occhi chiari e i capelli biondi erano il fiore all’occhiello, sembrava una bambolina, ma non di quelle fatte con lo stampino, bensì quelle di porcellana fatte a mano, degli esemplari unici.
Una donna alle loro spalle si schiarì la voce, Sophie si girò di scatto verso la segretaria che la guardava con aria scocciata, come se fosse stata lei ad aspettarla per tutto quel tempo.
Le porse il modulo da compilare senza sprecare parole prima di fare un cenno a Niall di farsi avanti. Sophie si spostò guardandosi in giro spaesata. Che doveva fare? Aspettarlo oppure andarsene facendo finta che quella “conversazione” non fosse mai esistita?
Prima che il suo cervello potesse trovare una risposta Niall era ricomparso al suo fianco, rivolgendole di nuovo uno di quei sorrisi che avrebbero fatto sciogliere anche il più freddo dei ghiacciai.
«Allora, niente biblioteca oggi?» chiese il ragazzo prendendo a camminare per i corridoi.
Sophie strabuzzò gli occhi sorpresa, per sua fortuna Niall non se ne accorse. Improvvisamente tutte le sue certezze cominciarono a vacillare, allora si era accorto della sua esistenza, e anche lui aveva notato che frequentava la biblioteca tutti i venerdì.
«Non mi va di andarci con questa bella giornata, tu invece?»
Niall ci pensò su un attimo, non aveva idea del perché lui non fosse in biblioteca. In realtà l’unica cosa che si era preoccupato di fare appena le lezioni erano finite era cercarla, ma non poteva di certo darle quella risposta.
«Io avevo intenzione di andarci, ma se nemmeno tu ci vai..»
Il ragazzo si passò una mano tra i capelli sospirando prima di voltarsi a guardarla, Sophie era rimasta come incantata da lui ma non appena i loro occhi si incrociarono spostò lo sguardo altrove, colta in fallo. Il suo cuore si comportava come un martello pneumatico, sentiva che le avrebbe trafitto la gabbia toracica di lì a poco, com’era possibile che un ragazzo le facesse quell’effetto?
Strinse ancora di più a sé i libri che teneva in mano, Niall le aprì gentilmente il portone della scuola facendole un cenno cavalleresco che la intimava a passare per prima e la seguì scendendo le imponenti scale che portavano al cortile.
«La mia macchina è da quella» lo informò Sophie indicando i parcheggi più lontani, sapeva che Niall si sarebbe diretto dalla parte opposta.
«Certo..» in quel momento anche il ragazzo era imbarazzato quanto lei, «allora ci vediamo domani, credo.»
Sophie annuì incerta prima di fargli un cenno di saluto e dirigersi verso la sua macchina. Pensandoci bene il giorno successivo era sabato e non c’era scuola.
Si sentiva lo sguardo di Niall addosso, e fu un miracolo che non inciampò per terra facendo una delle solite figuracce che solitamente le capitavano. Con una calma inaudita aprì l’auto e si sedette posando le mani sul voltante, quando fu certa che non ci fosse nessuno che la potesse sentire si lasciò andare ad una specie di gridolino liberatorio misto a felicità ed entusiasmo. Strinse il volante così forte che le dita cominciarono a farle male e fece partire inavvertitamente il clacson spaventandosi da sola.
«Okay Sophie calmati» disse a sé stessa, «è solo Niall che è stato educato e ha voluto fare quattro chiacchiere da persona normale.» Sentire la sua voce pronunciare quelle parole l’aiutò ad autoconvincersi che quello che stava dicendo era vero, anche se in cuor suo l’euforia era alle stelle. Che poi, da quando in qua parlava da sola?
Quell’irlandese le dava proprio alla testa.

***

Holaa!
Oddio che brava che sono che sono già qua ad aggiornare *si applaude da sola* ma con 15 recensioni già nel primo capitolo dovevo per forza farvi un regalo :3
Non abituatevi a questa velocità supersonica, è dovuta al fatto che all'inizio delle storie sono stragasata e quindi scrivo come una macchinetta ma l'entusiasmo sparisce in fretta. Anche perché sto scrivendo il terzo capitolo e sono già in crisi D: AHAHAHAHA
Comunque non credo che saranno 15 capitoli come vi ho detto, non ho idea di come andrà avanti la storia visto che ho rivoluzionato tutto.
Ho già un'idea per i primi otto capitoli poi deciderò in base alle giornate, ma credo che sarà ben più lunga di quello che pensavo.
Essì, dovrete sopportarmi più del dovuto! hahaha
Vi scongiuro fatemi sapere che ne pensate, o con una recensione o su twitter (sono @xkeepclimbing) o venite a casa mia a trovarmi se ci tenete (?) AHAHA perché questo capitolo non mi convince molto :/
Cioè, con tutti i complimenti che ho ricevuto ora ho paura di deludervi, non voglio che i personaggi non siano all'altezza delle vostre aspettative (?) - sono complessata, lo so ç.ç
Quindi siate sinceri e ditemi che ne pensate!
Vi adoro :3
jas

   
 
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