Hermione nemmeno quella notte riusciava a chiudere occhio: Ron l'aveva baciata...
Aveva sognato spesso quel momento in cuor suo, ma non in quel modo. Aveva fantasticato di trovarsi in riva al lago, al tramonto magari, o cose del genere.
Una lacrima silenziosa le percorse la guancia, mentre il viso era illuminato dal fuoco del camino.
Era ancora l'alba quando sentì picchiettare il vetro di una delle finestre che davano sul lago. Un piccolo gufo stava beccando il vetro con fare insistente. Hermione conosceva quel gufo: migliaia di volte l'aveva visto dondolarsi sulla spalla del suo padrone. Senza pensarci, prese la lettera dalla zampa di Leo e l'aprì. Era scritta in fretta e poche, ma grosse macchie umide solcavano il foglio: Ron aveva pianto per lei.
La sua espressione si addolcì un pochino.
"Cara Hermione,
probabilmente questa lettera non la leggerai mai e finirà dritta nel camino, ma ciò non mi impedisce di scrivere quello che realmente sento e provo.
Ascoltami...non so cosa mi sia preso ieri pomeriggio...davvero.
Ero stufo perchè Malfoy mi prendeva in giro mirando anche alle persone  che mi stanno più a cuore. Ma anche se mi pento del modo in cui l'ho fatto, non mi pento di averti baciata. Desideravo farlo da molto tempo, ma mi rendo conto che ho sbagliato tutto e che questo rovinerà la nostra amicizia. Volevo solo dirti che mi dispiace e che spero che tu mi possa perdonare, ora che sai quello che sento.
tuo Ron"
Le lacrime presero a scendere sempre più velocemente. Anche lei desiderava baciare quelle labbra da tempo immemorabile.
Avrebbe avuto un buon motivo per perdonare il ragazzo e riportare tutto come prima, o meglio.

Quel pomeriggio, Ron non andò agli allenamenti di Quidditch. Si sentiva ancora a terra per la mancata risposta di Hermione. Decise dunque di recarsi a fare un giro e si incamminò verso il lago. Era una giornata splendida, anche se ormai volgeva al termine. Il suo sguardo era dritto nell' acqua, ma la sua mente era lontana. Fu un rumore a distrarlo da quel sonno, un singhiozzo. Si voltò di scatto e si diresse verso una figura indistinta avvolta completamente nel mantello.
"Ehi, perchè piangi?" disse dolcemente Ron, scostando il cappuccio dalla figura che si rivelò essere Hermione. Aveva gli occhi gonfi e rossi e i suoi capelli erano più arruffati del solito. Stringeva tra le mani la lettera che il ragazzo le aveva inviato la notte prima.
"Scusami...ora me ne vado" disse Ron in un sussurro. Stava per incamminarsi velocemente verso il castello, quando la voce dalla ragazza lo fermò "Fermati...ti prego" "Hermione scusami, io non volevo...veramente non so cosa mi sia preso, sono stato davvero un grandissimo idiota, la verità è che..." "Non ha importanza R..." lo interruppe lei. Gli si avvicinò lentamente, e ci fu solo il tempo di un fugace sguardo, prima che si scambiassero il loro primo VERO bacio.
Non c'era bisogno di spiegazioni.