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Autore: LunaGorgosprizza    30/11/2011    1 recensioni
Bene, non ho mai scritto una FF a capitoli, quindi siate clementi, vi prego xD
La storia si svolge dopo la Seconda Guerra Magica: George è disperato e vuole trovare un modo per ritrovare suo fratello. Torna a Hogwarts, per trovare qualcosa e gli si presenta un aiuto inaspettato.
«Doveva farlo: George Weasley doveva tornare a Hogwarts. Sì, era difficile dopo quello che era successo, ma doveva.
Chi lo sa, magari suo fratello era ancora là come fantasma... Perché no?
Il problema era uno solo: da dove iniziare?
Di certo non poteva fare tutto da solo.»
Beh spero che vi piaccia, buona lettura :)
Genere: Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Weasley, Luna Lovegood
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La torre di Grifondoro
 

George era stanco morto: Luna lo aveva trascinato di corsa dentro al castello.

Rallentò e si fermò per riprendere fiato, appoggiandosi al muro.

”Luna, ma... Dove... Stiamo...Andando?” Le chiese ancora con il fiatone.

Al contrario, Luna non sembrava affatto stanca.

”Dai fantasmi, naturalmente!” 

”Dai fantasmi?” George aggrottò le sopracciglia, ma poi capì. “Dai fantasmi! Ma certo, come ho fatto a non pensarci? Luna, sei un genio!” E senza pensarci troppo su, la avvolse in un grandissimo abbraccio.

Luna rimase sopresa da quel gesto inaspettato, ma visto che George non la mollava, gli portò le mani attorno alla schiena e lo abbracciò anche lei.

”Ehm... Grazie George” Disse con un sorrisetto in faccia.

George, che aveva realizzato, si staccò da lei cercando di scusarsi: “Oh, ecco io.. Beh io.. Ehm.. Scusa, Luna.. Beh..” 

Continuò a balbettare, non riuscendo a formulare un discorso di senso compiuto, ma Luna lo zittì: “Non preoccuparti, George... E’ piacevole essere abbracciati, grazie” 

George la guardò e sorrise a sua volta.

”Allora, ti sei ripreso?” Chiese Luna con una risatina.

George si staccò dal muro e fece un respiro profondo.

”D’accordo, ci sono... Dov’è che andiamo di preciso adesso?”

Luna non gli rispose, ma afferrò la sua mano e riprese a correre, fino ad arrivare alla torre dei Grifondoro. Entrambi si guardarono intorno, cercando, tra le macerie, una figura familiare.

Luna puntò un dito contro qualcosa che sembrava il vestito di Sir. Nicholas.

”Eccolo! Puoi chiedere a lui” Gli diede una leggera spintarella per incoraggiarlo.

George tossicchiò e si tolse un po’ di polvere di dosso. Fece un passo avanti, poi si voltò verso Luna, assumendo un’espressione daChe faccio?

”Digli quello che vuoi, vai dritto al punto, non esitare. Io sono qui” Gli rivolse un sorriso di incoraggiamento.

George annuì, poi si rivolse timidamente al fantasta: “Ehm... Sir. Nicholas? Posso.. Posso chiederle una cosa?”

Sir. Nicholas, che si stava tranquillamente riposando, sussulto, ma sorrise vedendo di nuovo un volto familiare.

”Oh, ma chi abbiamo qui! Guarda guarda, che cosa combini qui, Weasley?”

George deglutì.

”Ecco, io dovevo chiederle... Una cosa” Abbassò lo sguardo.

”Beh ti ascolto. Cosa volevi chiedermi?”

”Volevo sapere...” Il tono di voce di George cambiò. “La prego, mi dica che posso rivedere mio fratello. Mi dica che adesso anche lui è qui sottoforma di fantasma, mi dica che posso parlare di nuovo con lui, la prego!”

I suoi occhi diventarono lucidi.

”Mi dispiace deluderti, George, ma solo chi teme la morte può tornare come fantasma... E tuo fratello non la temeva di certo”

George cercò di trattenersi, si limitò ad annuire con la testa, poi se ne tornò da Luna, che lo portò via.

Quando furono lontani da Sir. Nicholas, George scoppiò in un pianto continuamente interrotto da singhiozzi.

”Lo sapevo, LO SAPEVO! E’ finita, Luna... Non lo rivedrò più, lo sapevo!”

Luna detestava vederlo così. George e Fred erano quelli che riuscivano a farla sorridere sempre: se qualcuno la prendeva in giro, loro due la facevano sorridere, se prendeva un brutto volo, loro due la facevano sorridere. 
 

Era strano: toccava a lei stavolta. A lei.
 

Si avvicinò a George e gli appoggiò una mano su una spalla.

”Non è vero, George”

George alzò la testa, conil viso bagnato di lacrime, e la guardò confuso.

”Come può non essere vero, Luna? Non c’è più. Mio fratello non c’è più, e io l’ho perso...”

”Non è vero, George. Sono sicura, troveremo un modo” Gli sorrise e gli asciugò una guancia.

”Una promessa è una promessa, no?” SI alzò in punta di piedi e gli diede un bacio sulla guancia, che lo fece arrossire.

George si portò una mano sulla guancia.

”Perché mi...”

”E’ la mia promessa”

”La tua promessa?”

”Sì, la mia promessa. Te l’ho promesso, George. Io mantengo sempre le mie promesse” Gli disse sorridendo.

Un sorriso comparve sulla bocca di George. Per la testa gli passarono tante idee. Avrebbe voluto dire mille cose insieme. Aprì la bocca per parlare: non sapeva cosa dire. Doveva scegliere tra un migliaio di cose...

”Luna, tu...” Si bloccò.

”Io?” Luna lo guardò con un’aria che sembrava speranzosa.

”Grazie, grazie davvero”

”Oh... Questo è il minimo per te.”

George arrossì leggermente. 

”Ehm... E’ tardi, devo tornare a casa o mia madre inizierà a preoccuparsi..”

”Oh..” Luna parve dispiaciuta. “Sai dove trovarmi, George. Spero di rivederti presto” 

”Lo spero anche io, Luna...” 

George si guardò intorno, poi fece per andarsene, ma prima di iniziare a scendere le scale si abbassò leggermente verso Luna e le baciò la guancia.

”Grazie...”

E se ne andò, lasciando Luna imbambolata sulla scala, con un gran sorriso stampato sulla faccia.

  
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