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Autore: Contessa    30/11/2011    3 recensioni
Hermione sbatté un tacco per terra, arrabbiata.
“Bene. Benissimo. – disse raccogliendo da terra la propria borsa. – Me ne andrò io, brutto… brutto maleducato! – la aprì frettolosamente e cercò d’infilare dentro il foglio. La richiuse con uno scatto, senza accorgersi che il foglio aveva fluttuato per un paio di secondi nell’aria prima di atterrare sul pavimento. – Goditi la stanza, maleducato!” urlò prima di andarsene in tutta fretta.
Draco alzò un’altra volta le spalle. Si avvicinò al foglio e lo raccolse; era una lettera.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo IV

 

 

1/3/1999

 

Hermione si massaggiò lentamente le tempie ad occhi chiusi; avrebbe davvero voluto prendere una pozione per il mal di testa, ma sapeva fin troppo bene che le dava una tremenda sonnolenza, e lei non poteva proprio permettersi di perdere metà pomeriggio a dormire. Quando riaprì gli occhi, vide che Draco la stava fissando.

“Mal di testa.” disse la ragazza cercando di tornare a studiare.

“L’avevo intuito.”

Hermione provò a concentrarsi sullo studio, ma sembrava che le parole volessero fuggire il suo sguardo; tutto era confuso e doloroso. Chiuse il libro con un tonfo.

“Oggi è il compleanno di Ron.” disse infine velocemente.

“Avevi paura che mi dimenticassi di fargli gli auguri?”

“Da quando abbiamo iniziato Hogwarts abbiamo sempre festeggiato insieme i nostri compleanno, ed ora improvvisamente io sono qui da sola, e lui è lontano chissà quante miglia! – disse torturando una manica del maglione. – Be’, a dire il vero il primo anno non abbiamo festeggiato il mio compleanno, dato che non eravamo ancora amici, quindi diciamo che non conta. E nemmeno quest’anno, a dirla tutta.” aggiunse poi per amore della precisione.

“C’è stato un momento in cui non eravate amici? Credo che la Skeeter potrebbe essere interessata a questo scoop!”

“Due mesi. Siamo diventati amici il 31 ottobre del primo anno.”

“Sai anche l’orario, per caso?” scherzò Draco continuando a leggere i propri appunti.

“Be’, sicuramente dopo cena. – rispose Hermione. Il ragazzo sollevò lo sguardo. – Ti ricordi quel troll che era riuscito ad entrare a scuola? Ecco.”

“Ah, sapevo che quella storia che girava su di voi era vera! Se io avessi fatto una cosa del genere Silente mi avrebbe mandato a casa immediatamente…”

“Non era questo quello di cui volevo parlare, comunque. Il fatto è che-“

“Quand’è il tuo compleanno?”

“Il mio? Oh, il 19 settembre.” rispose Hermione, imbarazzata senza sapere bene il perché.

“Mi sa che sei la più vecchia del nostro anno.”

“Preferisco più grande, grazie. E comunque Justin Finch-Fletchley è nato il 3 settembre, quindi è lui il più vecchio. – precisò la ragazza. – E’ così strano che Ron non sia qui, oggi… Immagino che stia festeggiando con la sua famiglia. E Harry. Manco solo io.”

“No. Sono loro a mancare da Hogwarts. – disse semplicemente Draco. – Tu sei… esattamente dove dovresti essere.” Hermione smise di stropicciare la manica del maglione ed annuì lentamente.

“Sì. Così suona meglio. – disse con un sorriso. – Quand’è il tuo compleanno?”

“Il… il 5 giugno.”

“Non è ancora passato. Potrai festeggiarlo qui.”

“Immagino che… sì. Sì, potrò festeggiarlo qui.” disse Draco stringendosi nelle spalle. Si guardarono l’un l’altro; Hermione distolse lo sguardo dopo qualche secondo, tossicchiando. Draco raccolse velocemente la propria roba ed infilò tutto nella borsa, alzandosi.

“Credo che andrò a scrivere un biglietto d’auguri a Weasley, dopotutto. ‘Ehi, prova a chiedere come regalo di compleanno dei M.A.G.O.’, o qualcosa del genere. Sono sicura che apprezzerà.” disse avvicinandosi alla porta.

“Non dimenticarti di firmarlo, eh; vorrà sapere chi gli manda un biglietto così originale. – disse Hermione riaprendo il libro. Draco sorrise e la salutò con un cenno della mano. Era già nel corridoio, quando lei aggiunse – Il mal di testa è un po’ passato.”

“Prego.” rispose Draco. Le fece un altro cenno e se ne andò.

 

***

 

4/3/1999

 

Draco chiuse il libro e lo lanciò per terra, lontano da lui. Frugò nervosamente nella borsa, facendo uscire diverse pergamene, ed infine tirò fuori il nuovo numero di Quidditch Plus.

“Problemi con Incantesimi?” gli chiese Hermione abbassando il libro.

“No.” rispose lui alzando le spalle.

La ragazza tamburellò le dite sulla copertina del libro, poi si avvicinò un po’ a Draco.

“Se vuoi… se vuoi possiamo studiare ins- ecco, in due. – disse spostando il proprio libro verso di lui. – Ecco, sai, invece di studiare le stesse cose per conto nostro.”

“Il fatto è che io non ho voglia di studiare! – sbuffò Draco. – Siamo al settimo anno, mi sono scocciato di questi stupidi compiti in classe; Incantesimi non dovrebbe essere una materia pratica?”

“Vitious fa una sola verifica scritta a trimestre.”

“Be’, una di troppo, per me.”

“Qual è la tua materia preferita?” chiese improvvisamente Hermione. Il ragazzo la guardò stranito.

“La mia materia preferita?”

“Dovrai pur averne una.”

“Non ci ho mai pensato…”

“Allora qual è la materia che segui con più interesse? Nel tempo libero dovrai pur fare qualcosa; ha a che vedere con qualche materia? – Draco spostò lo sguardo sulla rivista che aveva in mano. – No, il Quidditch non conta.”

“Allora non saprei…”

“Cosa ti piacerebbe fare una volta finita la scuola?” lo incalzò Hermione.

“Oh, fino ad un paio d’anni fa non mi ero mai posto il problema: mi sarei semplicemente aggirato per il Ministero brandendo un bastone e dando ordini, come mio padre. Adesso… adesso non so proprio cosa ne sarà di me.” rispose pensieroso.

“I tuoi genitori cosa dicono?”

“Niente. Niente di che.”

“Non ti hanno dato qualche consiglio?”

“Temo che i consigli di mio padre non siano più praticabili.” disse Draco con un sorriso.

“Ma avranno qualcosa da di-“

“Non dovevamo studiare?”

“Oh. Certo, certo. – disse Hermione sistemando i capelli con imbarazzo. – Io non… non volevo… prendi il tuo libro così possiamo iniziare.”

Draco si alzò per prendere il libro, dandole le spalle. Lo sguardo di Hermione cadde sulle pergamene sparpagliate per terra, vicino alla borsa del ragazzo; c’era un foglio che le sembrava stranamente familiare. Si avvicinò un po’: il foglio non era piegato bene, e la ragazza riconobbe all’istante la scrittura di Ron.

Con uno scatto prese il foglio e lo infilò velocemente nella borsa di Draco; quando lui si voltò, spolverando il libro con una mano, lei era già nella posizione iniziale, il libro aperto e lo sguardo assorto in un paragrafo particolarmente difficile.

Il ragazzo si sedette di fianco a lei e sbirciò la pagina cui era arrivata; aprì il libro.

“Allora cominciamo?”

“Certo.”

 

***

 

10/3/1999

 

“Allora, com’è andato il compito d’Incantesimi?” chiese Hermione posando la propria borsa.

“Oh, molto bene; ho preso Oltre Ogni Previsione.” rispose Draco soddisfatto.

“Ah.” la ragazza sembrava delusa.

“E’ il voto più alto che ho preso nello scritto d’Incantesimi dal secondo anno.”

“Ah, allora è un bel voto. – disse sedendosi di fianco a lui. – Dici che potremmo… studiare ancora in due?”

“Intendi insieme?”

“Ins… insieme. Sì, certo, era quello che intendevo.” rispose velocemente Hermione.

“Dopodomani c’è il compito di Erbologia. – disse Draco prendendo il libro. – A dire il vero non ho seguito con molta attenzione le ultime lezioni…”

“Ti offenderesti se ti dicessi che anche Ron e Harry mi dicevano sempre la stessa, identica cosa?”

“Sì.”

Hermione rise. “Allora fai finta che non abbia detto niente. Cominciamo?”

 

***

 

15/3/1999

 

Hermione arrivò nella stanza con il fiato corto.

“Non c’era bisogno di correre.” disse Draco. La ragazza inspirò ed espirò profondamente, sedendosi di fianco a lui.

“Sono venuta appena ho potuto. Oggi hai saltato il compito di Aritmanzia!” gli disse non appena riacquistò una respirazione normale.

“Ho saltato tutte le lezioni.” le fece notare Draco.

“Lo so, ma potevi almeno presentarti per il compito! Puoi chiedere alla professoressa di fartelo recuperare fuori dall’orario scolastico, comunque. Una volta io sono stata male il giorno del compito, e me l’ha fatto fare.”

“E perché dovrei farlo?”

“Perché altrimenti te lo farebbe recuperare durante l’orario normale, e perderesti una lezione! – Hermione sembrava incredula; Draco fece un breve sorriso. – Ho letto la Gazzetta di oggi.” aggiunse in un sussurro.

“Come tutti, d’altronde.”

“Ma è una buona notizia, no? Nessuno dei tuoi genitori andrà ad Azkaban, sono risultati innocenti!”

“Per quanto possano risultare innocenti un uomo con il Marchio Nero sul braccio ed una donna che ha ospitato Voldemort ed i suoi più cari amici nella propria casa.”

“Tua madre ha salvato Harry. E lui ha testimoniato a favore dei tuoi genitori.”

“E’ sempre stato il mio sogno essere preso sotto l’ala protettrice di Potter!” disse Draco con una risata.

“Avresti preferito che i tuoi andassero… ad Azkaban?”

“I genitori di molti dei miei compagni sono lì. Oppure sottoterra. Ma i miei hanno cambiato fazione troppo tardi per poter essere accolti a braccia aperte sul carro dei vincitori. Quale può essere il destino del figlio di due persone del genere?” rispose Draco lentamente.

“Tua madre ha salvato Harry. – ripeté Hermione decisa. – E quando siamo stati presi dai Ghermidori, tu non ci hai traditi. Ho visto i tuoi genitori, e ho visto Bellatrix Lestrange: erano diversi. Sono diversi.”

“Cosa vuoi dire?”

“Non sono mai stata una grande sostenitrice dei Malfoy, lo sai,  - iniziò la ragazza con un sorrisetto – ma credo che ci fossero Mangiamorte e Mangiamorte. Credo che tuo padre avesse capito, verso la fine, quando questa guerra fosse senza senso.”

“Probabilmente aveva solo capito di essere dalla parte dei perdenti. Aveva paura di morire.”

“Perché non parli mai di loro?” gli chiese Hermione piano.

“Non mi piace parlare.”

“E non ti piacciono neanche loro? – Draco strinse i pugni. – Apri le mani. E parlami di loro. Non dei signori Malfoy, e nemmeno dei Mangiamorte; dei tuoi genitori.”

“Mia madre non è una Mangiamorte.”

“E allora parlami di lei. Narcissa? - Draco annuì. – C’era una sua foto sul giornale. E’ molto bella.”

“Lo so.”

“Teneva per mano tuo padre, mentre uscivano dal Tribunale. Non ha guardato i giornalisti nemmeno una volta; guardava sempre dritto davanti a sé.”

“Si amano molto. E lei… credo che lei sia più forte, fra noi tre.” disse Draco aprendo lentamente le mani.
“E’ completamente diversa da Bellatrix.”

“Per fortuna!”

“Lei era folle.” Hermione rabbrividì, portandosi una mano al collo.

“Non mi piaceva, quando era a casa nostra. E non mi piaceva quello che faceva. – disse Draco con un cenno della testa verso di lei. – Era più facile, pensare semplicemente di essere nato superiore. Pensare di avere un qualche diritto di nascita che nessuno mi avrebbe mai portato via. Più facile che guardarli mentre torturavano ed uccidevano delle persone.”

“Non hai mai fatto nulla per fermarli.”

“Il coraggio è una prerogativa dei Grifondoro.”

“Avevi… paura?”

“Così suona peggio. Non lo ammetterò mai. – disse Draco scuotendo la testa. Hermione sorrise. – Io… io non so più che farmene del mio sangue puro.”

“Puoi farci quello che ci fanno i Mezzosangue: assolutamente niente. – rispose la ragazza scrollando le spalle. – Io sono fiera del mio sangue, perché mi lega ai miei genitori.”

“Non credo di essere molto fiero dei miei genitori, ora come ora.”

“Avranno pur fatto qualcosa di buono nella loro vita.”

“Detto da te sembra una barzelletta. – entrambi risero. Draco sentì dei muscoli che si rilassavano; muscoli in tensione da quella mattina, da quando aveva visto la Gazzetta ed aveva sentito gli insulti dei suoi compagni. – Be’, quand’ero piccolo mia madre trasfigurava i fiori in caramelle per me. E mio padre mi raccontava sempre una storia, quando mi metteva a letto.”

“E’ un inizio, no?”

 

 

Ancora grazie ad Alvigi e Bambolinazzurra per le loro recensioni, come sempre spero che ogni capitolo vi piaccia! :) Questa volta è Draco ad aprirsi un po’ con Hermione… lentamente – mooolto lentamente – le cose stanno cambiando. Ah, vorrei specificare che i vari compleanni sono quelli canon, riportati sull'HP Lexicon, che io adoro perchè mi ha chiarito un sacco di dubbi e risponde praticamente ad ogni curiosità.

Ho già il capitolo pronto per settimana prossima, poi temo che gli aggiornamenti saranno un po’ meno regolari; al mattino studio, al pomeriggio lavoro, e la sera cerco disperatamente la forza di volontà per studiare ancora senza tentare il suicidio, quindi il tempo per scrivere è davvero poco… anche se la storia nella mia testa è già finita, per fortuna.

A presto,

Contessa

 

   
 
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