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Autore: Lisey91    01/12/2011    2 recensioni
Tutti conosciamo la storia del famoso Harry Potter e dei suoi migliori amici, Hermione Granger e Ronald Weasley, e di come essi sconfissero il malvagio Lord Voldemort. Ma pochi conoscono quella di tre ragazze speciali, senza le quali forse non avrebbero potuto farcela... Questa storia non l'ho scritta io, ma una dolcissima ragazza con un lieve ritardo mentale ma con una fantasia a dir poco stratosferica che l'ha terminata dopo 5 anni che ci lavorava. Spero che piaccia a voi quanto è piaciuta a me.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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2.10 Il club dei duellanti

-E hanno detto che probabilmente il.. mostro.. l’ha attaccato mentre veniva a trovarmi di nascosto- concluse Harry abbassando gli occhi preda di feroci sensi di colpa –Oh, povero Colin!- squittì Marion asciugandosi le lacrime che avevano iniziato a colarle lungo le guancie –Ginny sarà disperata quando lo saprà.. se non sbaglio quei due erano amici- bofonchiò Ron. Hermione sospirò controllando attentamente che la cottura della pozione fosse come quella descritta nel libro –Anche Em non la prenderà bene, Colin era uno dei fan più accaniti di Plummy- Tutti annuirono e per qualche minuto l’unico rumore che si sentì nel bagno fu il borbottare allegro del calderone di pozione –E non è tutto.. Dobby è anche venuto a trovarmi- ammise Harry catturando l’attenzione degli amici e raccontando quello che l’elfo gli aveva (e non gli aveva) detto –Quindi non è la prima volta che la Camera viene aperta?- chiese Marion titubante, voleva saperne di più ma al contempo temeva quello che avrebbero potuto scoprire –Ma è chiaro! Lucius Malfoy deve averla aperta quando era a scuola e ora ha detto a Draco come fare. E’ evidente. Peccato solo che Dobby non si sia lasciato sfuggire che mostro è.. Mi chiedo come sia possibile che nessuno l’abbia mai incontrato- disse Ron con voce trionfante passando l’Erba Fondente a Hermione –Forse può rendersi invisibile. Non sarebbe poi così strano, lo fa anche Melen- mormorò quella distratta, controllando Marion che versava lentamente le sanguisughe nel calderone –Ho capito!- esclamò Ron scattando in piedi e facendo sussultare tutti –E’ possibile che il mostro della camera sia un vampiro!-

-Un vampiro?- ripeté Emily alzando un sopracciglio dubbiosa. Melen annuì carezzando Plummy pensierosa –E’ un po’ che ci sto pensando e.. beh tutto torna- la rossa sbuffò –Ma perché pietrificare le vittime? I vampiri non dovrebbero dissanguarle?- Melen sorrise divertita –Non dovrei essere io l’esperta in materia?- Emily ricambiò il sorriso per poi tornare al suo disegno –Giusto, allora “esperta” sono tutta orecchi- La bella vampira si sedette meglio sulla poltroncina, incrociando le gambe –Innanzitutto sono poche le creature che possono vivere così a lungo e i vampiri sono tra queste. In secondo luogo pochi sanno che Salazar Serpeverde era un Hunter, un cacciatore di vampiri, ed è possibile ridurre un vampiro in schiavitù mediante un particolare rituale. I vampiri poi sono creature magiche elementali e sono guidati ognuno da un diverso elemento, quello di mio padre per esempio è il fulmine- spiegò facendosi sempre più seria –Mettiamo che a un certo punto della sua vita Serpeverde avesse incontrato un vampiro il cui elemento è la roccia e avesse deciso di eseguire tale rito per metterlo a guardia della scuola.. Essendo lui il suo padrone avrebbe potuto indurlo a “dormire” fino a che lui, o chi per lui, non lo avesse risvegliato con un incantesimo o un codice che solo loro conoscevano. Non sarebbe la prima volta che capita qualcosa del genere. Bloody Mary veniva risvegliata in modo analogo- Emily sobbalzò –Vuoi dire che la storia di Bloody Mary è vera!!?- domandò terrorizzata, pensando a quante volte al campeggio avevano giocato ad evocarla –Hai sentito solo questo di tutto il discorso?- replicò Melen stizzita –Il punto è che, se quello che penso è vero, il problema potrebbe essere più serio del previsto- le due ragazze si fissarono in silenzio –Fino a che non abbiamo prove non diciamolo agli altri, creeremmo dell’allarmismo inutile- disse infine Melen con un sospiro. Certamente non potevano immaginare che, non troppo lontano, anche i loro amici erano giunti alla stessa identica conclusione.

Ben presto la notizia che Colin Canon giaceva come morto in infermeria divenne di dominio pubblico. Le voci che vedevano in Melen l’erede di Serpeverde si quadruplicarono, rafforzate da una lezione di Allock in cui il professore narrava come i vampiri alle volte pietrificassero le loro vittime nutrendosi poi delle loro anime un pezzo alla volta. Pochi collegarono il battibecco tra i due a questa insinuazione, i più preferirono pensare che il professore avesse semplicemente riconosciuto la colpevole grazie all’esperienza. Questo diede il via a un fiorente commercio illegale di talismani, amuleti e altre protezioni (i cui i massimi fornitori erano i gemelli Weasley) che garantivano massima copertura da vampiri e magia oscura. Per non parlare poi del profumo all’aglio! La seconda settimana di dicembre la McGonagall fece il solito giro per annotare gli studenti che sarebbero rimasti a scuola per le feste e se i “cospiratori” notarono con piacere che Melen avrebbe passato le vacanze a casa il fatto che invece suo cugino rimanesse a Hogwarts parve quanto meno sospetto.

–Il problema è che questi ingredienti sono davvero difficili da reperire- spiegò Hermione –Se almeno potessimo contare su Melen sono certa che lei saprebbe come procurarseli ma, dato che se glielo chiedessimo sono certa capirebbe immediatamente cosa bolle in pentola..- -o per meglio dire nel calderone- mormorò Ron facendo sghignazzare Emily e Harry mentre la bionda lo fulminava con lo sguardo – L’unica possibilità è rubarli dalla dispensa privata di Piton- il sorriso morì sulle labbra dei compagni –Rubare a Piton? Hermione sei impazzita?- chiese Marion fissandola a bocca aperta –Se ci scopre ci fa la pelle!- fece notare Ron basito –Allora dovremo fare in modo che non ci scopra- ghignò Emily malandrina. Harry scosse la testa, rubare a Piton gli sembrava quasi peggio che affrontare a mani nude il mostro di Serpeverde.. –Credo che del furto vero e proprio dovrei occuparmene io. Voi siete troppo.. emotivi. Finireste per farvi scoprire e sareste in guai grossi, io invece ho la fedina pulita- disse Hermione pratica –Voi dovrete distrarlo. Mi servono per lo meno cinque minuti- Ron, Harry e Marion annuirono preoccupati mentre Emily correva fuori dal bagno divertita. Sapeva esattamente cosa fare.

Qualche tempo prima, per puro caso, Fred e George avevano scoperto che mischiando un pizzico di esfodelo con dell’erba Esile tagliata finemente e dell’oricalco si otteneva un esplosivo molto potente ma assolutamente impossibile da rintracciare. I ragazzi stavano ancora pensando come sfruttare questa rivoluzionaria scoperta ma non ebbero alcun problema a donare uno dei pacchettini di polvere a Emily che invece aveva un idea molto precisa di come usarla. Il sabato successivo i ragazzi scesero nei sotterranei per assistere all’ultima lezione di pozioni della settimana, la lezione che Hermione aveva scelto per tentare il colpo. Dovevano fare in modo che ne Piton ne Melen notassero che la bionda entrava nello studio del professore e ne usciva carica di materiale proibito. Ecco perché, con il pianto nel cuore, Harry si unì a Melen e a Malfoy nel tavolo vicino alla cattedra mentre Emily si posizionò con Hermione dall’altro lato dell’aula. –professore potrebbe venire un secondo? La pozione è troppo liquida ma non capisco cos’ho sbagliato..- domandò Marion nervosa alzando la mano e dando così il segnale al gruppo. Harry diede una gomitata a Malfoy fingendo indifferenza e il biondo reagì come aveva previsto –Ehi stai attento sfregiato!- Potter lo guardò alzando un sopracciglio - che hai da guardare sgorbio?- Harry ancora non disse nulla aumentando così l’ira del biondo che lo spintonò facendo quasi cadere la sua pozione. Harry ricambiò la spinta –Ragazzi basta!- intervenne Melen scocciata –possibile che dobbiate..- non finì la frase. Approfittando del momento che gli avevano offerto i due amici Emily aveva gettato la polverina nel calderone di Goyle, che era esploso inondando la classe di pozione Dilatante. Malfoy se ne prese uno schizzo in faccia e il naso iniziò a gonfiarglisi come un pallone, Goyle correva per la stanza reggendosi gli occhi grandi come scodelle, Pansy urlava cercando di coprirsi il sedere gonfio con la gonna, ora troppo corta e non era l’unica! Chi un braccio, una gamba o una mano, chi, come Dean, anche parti un po’ più.. delicate. La confusione era tale che nessuno notò Hermione sparire e riapparire poco dopo con un bozzo appena accennato sotto la maglietta. –SILENZIO! Tutti quelli colpiti dalla pozione qui da me per farsi fare uno Sgonfiotto.- ordinò Piton ristabilendo l’ordine. Quando ebbe dato la pozione a tutti e sistemato le tumefazioni si avvicinò deciso alla postazione di Goyle, ma tutto quello che trovò furono i resti del calderone che gocciolavano ancora pozione –Se pesco chi è stato..- borbottò fra se alzando lo sguardo per incrociare quello di Harry –State pur certi che lo farò espellere- la minaccia però andò a vuoto. Infondo le prove erano appena esplose.

Una settimana dopo il gruppetto stava passando attraverso la Sala d’Ingresso quando videro un gruppo di studenti che si accalcava intorno alla bacheca della scuola, indicando una grande pergamena che doveva essere stata affissa da poco. –Hanno fondato il club dei duellanti!- esclamò Emily entusiasta avvicinandosi alla calca –Fico! Non mi dispiacerebbe prendere lezioni di duello!- esclamò subito Ron allegro –Con i tempi che corrono.. Forse sarebbe utile..- ammise Marion –Perché pensi che il mostro sappia duellare?- la ragazzina si voltò perplessa trovandosi di fronte Adam –ehi, ciao. Non ci si vede da tanto- mormorò torcendosi i capelli imbarazzata –più o meno da quando mi hai mollato alla festa di Halloween senza spiegazioni- berciò lui acido –Dovevo.. un amico aveva bisogno di me- lui annuì –già, come posso competere con il famoso Harry Potter?- mormorò triste allontanandosi prima che Marion potesse spiegare alcunché -ehm.. sembra interessante anche a me- esclamò Harry, fintamente allegro, dopo qualche secondo, in un debole tentativo di distrarre l’amica –Potremmo farci un salto. Il primo incontro è stasera- propose Melen subito appoggiata da tutti. Quella sera alle otto scesero di nuovo in sala Grande. Gli immensi tavoli erano spariti per fare spazio e un palcoscenico dorato sormontato di profumate candele al mughetto aveva fatto la sua apparizione dove di solito sedevano gli insegnanti. –Chissà chi sarà l’istruttore.. ho sentito che Vitious da giovane era campione di duello quindi forse..- disse Hermione a Melen che le sorrise teneramente –Lo vedremo molto presto- Harry annuì –Basta che non sia..- ma s’interruppe con un gemito. In quel momento Gilderoy Allock (rinominato “il Pirla” da Melen) comparve sul palco con uno splendido abito color prugna accompagnato da Piton, sempre vestito di nero e più imbronciato che mai e da Mirice, in pantaloni scuri e maglione azzurro. Il Pirla chiese silenzio con un gesto poi gridò –Avvicinatevi! Avvicinatevi! Mi vedete tutti? Mi sentite tutti? Molto bene! Il preside Dumbledore mi ha autorizzato a fondare questo piccolo “Club dei Duellanti” in modo che possiate allenarvi, nel caso aveste bisogno di difendervi come è capitato a me innumerevoli volte. Per i dettagli, leggete i miei libri- si fermò un attimo per lanciare un sorriso ammiccante al pubblico – Permettete dunque che vi presenti i miei assistenti. Ovviamente tutti conoscete il professor Piton - continuò con un sorriso estatico indicando Piton (che sbuffò palesemente irritato) –Mi dice di intendersi un po’ di duello e ha sportivamente accettato di aiutarmi. Niente paura, ragazzi.. quando avrò finito avrete ancora il vostro insegnante di pozioni!- altra pausa in cui si levò qualche timida risata e in cui Ron riuscì a mormorare ai compagni –Non sarebbe male se si facessero fuori a vicenda- poi il professore riprese il suo monologo, apparentemente incurante dell’occhiata assassina appena ricevuta dal suo “assistente” –Per conoscere la signorina Mirice McGonagall dovete invece far parte del corso di medimagia. Ora che avete visto quanto è incantevole l’insegnate ci state facendo un pensierino eh?- rise lanciando un occhiata maliziosa alla donna che si limitò ad alzare gli occhi al cielo. –Dato che questo corso è per principianti credo basterà la loro dimostrazione, io mi limiterò a fare da arbitro e correggervi. Prego iniziamo- concluse gioviale mentre Mirice e Piton si lanciavano un occhiata di puro disprezzo. I due si posizionarono uno di fronte all’altra e si inchinarono per poi sguainare le bacchette magiche a mo di spade. –Come vedete stanno tenendo le bacchette nella posizione regolamentare del combattimento. Al tre si lanceranno un incantesimo, ovviamente senza mirare ad uccidere!- commentò il Pirla divertito –Siamo sicuri?- mormorò Marion notando la tensione tra i due –Uno.. Due..Tre..- al tre Mirice urlò –LEVICORPUS!- e Piton, furente, si ritrovò a gambe all’aria –Dejavù Mocciosus?- domandò la donna con un ghigno lievemente..canino –EXPELIARMUS!- strillò Piton rosso in viso per la rabbia e l’imbarazzo, facendo volare via la bacchetta della collega, interrompendo così l’incantesimo che lo teneva ancorato al soffitto e cadendo a terra con un tonfo secco. –Ehm .. m-molto molto bene signori- pigolò Allock cercando di riprendere in mano la situazione –Era da tempo che non vedevo il Levicorpus, complimenti mia cara. Un ottima esecuzione! E ovviamente..- aggiunse subito notando lo sguardo assassino di Piton –complimenti anche a lei. Ottima idea quella di mostrare ai ragazzi un incantesimo di Disarmo. Davvero! Molto bene! Ora vi divideremo a coppie e proverete a fare quello che ha fatto il professor Piton.- -Un bel tuffo?- suggerì Emily divertita –Dipende se la colpiscono signorina Fat.- replicò la voce strascicata di Piton –Credo che sia ora di dividere la squadra del cuore- disse poi con un ghigno maligno –Weasley con Finnigan, Black mettiti con il signor Diggory, Granger puoi andare con la signorina Bulstrode- cercò Harry con lo sguardo ma notò con rammarico che Mirice l’aveva già accoppiato a Marion –Fat.. vediamo se ti diverti con il signor Malfoy- Draco ghignò, avvicinandosi accompagnato da una ragazzona nerboruta che lo superava di dieci centimetri buoni e che fissava Hermione in cagnesco –Ehi tu, guai a te se le fai del male- l’avvertì subito Melen annusando il pericolo e guadagnandosi un occhiata riconoscente dall’amica –E questo vale anche per voi due. Solo disarmare- chiarì rivolta a Draco e Emily prima che l’affascinante apparizione di Cedric Diggory la distraesse totalmente. –Bene bene Fat. Mio padre mi ha sempre detto che le ragazze non si toccano neanche con un fiore, è una vera fortuna essere stato messo con un maschio mancat..- -EXPELIARMUS!- l’incantesimo di Emily lo colpì alla bocca dello stomaco facendolo volare indietro e sbattere con un tonfo contro il muro dove rimase immobile per diversi minuti. Preoccupata di aver esagerato Emily gli si avvicinò quasi di corsa –Ehi Malfoy, tutto bene? Stai..- non finì la frase che Draco, aperti gli occhi la trascinò a terra, bloccandola sotto di lui con il suo corpo –Dovresti essere più gentile sanguesporco, succedono cose brutte alle persone maleducate non lo sai?- soffiò ghignando –Poverino, devi vivere con la paura allora- replicò lei cercando di liberarsi dalla presa del ragazzo. A un tratto si immobilizzò, rendendosi conto della vicinanza tra loro e della posizione decisamente equivocabile in cui si trovavano. In Sala Grande poi! Dove chiunque avrebbe potuto vederli, dove Fred (che duellava con il gemello armato di un pollo di gomma) avrebbe potuto vederli! Trattenne il fiato rumorosamente, arrossendo –Stai trattenendo il fiato sanguesporco?- domandò il biondo fissandola negli occhi decisamente divertito. Imbarazzata e umiliata Emily gli diede una ginocchiata nei “gioielli di famiglia” approfittando poi del dolore di lui per svincolarsi –Anche tu!- ribatté per poi scappare fuori dalla Sala Grande. Intanto i duelli si erano fermati dal momento che quasi nessuno pareva essersi limitato a disarmare l’avversario. Marion si guardò attorno stupita; Ron stava aiutando Seamus, pallido come un lenzuolo, a rialzarsi, scusandosi di quello che la sua bacchetta rotta aveva procurato; Neville e Adam giacevano a terra ansimanti mentre Melen, abbandonato a malincuore un tiepido flirt con Cedric, si era frapposta tra Hermione e Millicent che, dimentiche delle bacchette, se le stavano dando di santa ragione. –Oh santo cielo!- esclamò uno svolazzante Allock guardando lievemente preoccupato Mirice fendere la folla lanciando incantesimi curativi a destra e manca –Penso proprio che sia meglio che vi insegni a bloccare gli incantesimi ostili- lanciò un occhiata a Piton che lo fulminò con lo sguardo e subito si rivolse di nuovo alla folla –Proviamo con una coppia di volontari.. Paciock e Lupin, vi va?- domandò sorridendo incoraggiante –Pessima idea professore. Paciock fa disastro anche con gli incantesimi più semplici, non vorremmo dover raccogliere quel che resta della signorina Lupin dalle pareti- Neville divenne bordeaux e Marion si affrettò a consolarlo –Che ne dice di Potter e Malfoy?- suggerì Piton con un sorriso sinistro. –Ottima idea. Harry e Malfoy qui sul palco- esclamò il Pirla gesticolando in direzione dei due ragazzi per invitarli a raggiungerlo. –Allora Harry, quando Draco ti lancia l’incantesimo tu fai questo- spiegò sollevando la bacchetta e tentando una complicata contorsione che fallì miseramente sotto lo sguardo preoccupato del ragazzo. Piton si chinò verso Malfoy e gli sussurrò qualcosa all’orecchio, poi si scambiarono un sorriso maligno –Potrebbe mostrarmi di nuovo quella mossa?- domandò Harry nervoso. –Quando lo vedi arrivare dì Protego- suggerì Melen anticipando la risposta del professore che si limitò a guardarla irritato. –Paura Potter?- chiese Malfoy portandosi davanti a Harry –Ti piacerebbe- rispose il moro a labbra strette –Molto bene! Al mio tre cominciate- trillò il Pirla battendo le mani –Uno.. Due.. Tre!- Malfoy fu il più rapido e sollevata la bacchetta magica urlò –Serpensortia!- La punta della bacchetta esplose lasciando cadere davanti al biondo un lucido serpente nero che si rizzava fissandosi attorno, pronto a colpire. La folla arretrò terrorizzata –Attento Harry! E’ un aspide! E’ molto velenoso- urlò Marion preoccupata guadagnandosi un occhiata perplessa da Ron. –Dai ascolto alla signorina Lupin, Potter. Non ti muovere, ci penso io a mandarlo via- disse Piton, palesemente divertito dalla vista di Harry immobile che fissava negli occhi un serpente arrabbiato. –Mi consenta!- esclamò Allock facendosi avanti, bacchetta alla mano. Ci fu un boato e il serpente volò a tre metri da terra per poi ricadere al suolo inferocito. Soffiando e sibilando si avvicinò velocemente a Justin Finch-Fletchley, scoprendo le zanne pronto a colpire. E fu in quel momento, quando tutti oramai pensavano che il serpente avrebbe attaccato Justin e Piton e Mirice alzarono le bacchette all’unisono per intervenire, che Harry parlò Serpentese fermando l’aspide e spostando immediatamente le maldicenze da Melen a se stesso..

Emily avanzava lentamente per i corridoi senza fare troppa attenzione a dove andava. Era confusa. Lei amava Fred, non aveva dubbi su questo, ma allora perché la vicinanza di Malfoy le toglieva il fiato in quel modo? Era successo anche al Ghirigoro.. Si morse il labbro inferiore a sangue per poi sospirare scontenta, non avrebbe trovato una risposta quella sera e forse nemmeno in quelle a venire. La cosa migliore che poteva fare era non pensarci e tenersi alla larga da quel dannatissimo rompipalle. Un rumore, come di qualcosa di pesante che viene spostato, la fece sussultare –C’è qualcuno?- domandò guardandosi intorno guardinga ma senza vedere nessuno, anche il rumore era cessato e nel corridoio buio sembrava esserci soltanto lei. Si avvicinò alla finestra e, dopo aver pulito il vetro appannato con la manica della maglia, alzò il viso verso la volta scura che sovrastava la foresta Proibita. –Devo essere al terzo piano- si disse pensierosa “uccidere. Finalmente.. uccidere” La voce era vicina.. troppo vicina. Si allontanò lentamente dalla finestra in modo che il vetro le mostrasse il suo avversario e spalancò gli occhi incredula –TU?!- riuscì a esclamare prima che il suo corpo si irrigidisse totalmente..

-Io parlavo un’altra lingua? Ma… non me ne sono accorto.. come faccio a parlare una lingua senza sapere di conoscerla?- Protestò Harry guardando le espressioni truci dei suoi amici –Harry il serpentese… è magia oscura!- pigolò Marion tormentandosi le dita come sempre faceva quando era nervosa –Cosa ci sarebbe di Oscuro nell’impedire che Justin entri nell’ordine dei cavalieri senza testa?- Melen scosse la testa seccata –Non è quello che hai fatto Harry, ma come l’hai fatto! Ora tutti penseranno che sia tu l’erede..- Il moro scosse la testa –Non capisco… Cosa conta…- -conta eccome!- intervenne Hermione con voce strozzata –Perché la capacità di parlare con i serpenti era una caratteristica di Salazar Serpeverde- Harry restò a bocca aperta –Già.. ora tutti penseranno che tu sia il suo pro-pro-nipote o che so io.. E potresti benissimo esserlo!- dichiarò Ron cogitabondo –I Potter sono purosangue no? Quindi chissà…- Melen sospirò –Posso fare delle ricerche ma… beh dubito che riuscirò a trovare qualcosa di utile- Hermione le posò una mano sulla spalla partecipe –Proveremo comunque- propose decisa –E ora credo sia meglio andare a dormire. E’ stata una giornata lunga- Tutti annuirono –Ehi ma..Em? L’avete vista?- chiese a un tratto Ron guardandosi intorno –No, in effetti non la vedo da prima del duello di Harry- ammise Hermione scandagliando la sala comune a sua volta –Probabilmente è con Fred..- iniziò Harry per zittirsi subito all’entrata dei gemelli Weasley, la castana non era con loro –Ma dove può essersi cacciata?- mormorò Marion tradendo una leggera ansia, aveva un pessimo presentimento.. ma forse era solo suggestione.. forse era con Pix a meditare qualche tiro mancino a Gazza oppure.. –Non sono tranquilla..- sussurrò Melen –Credo dovremmo..- in quel momento il buco del ritratto si aprì ma ad entrare non fu Emily, bensì Ginny seguita da un Plummy insolitamente abbattuto –L’ho trovato che gironzolava qua fuori.. – spiegò avvicinandosi a loro e arrossendo –A me ringhia, ve ne occupate voi?- domandò mordicchiandosi il labbro e guardandosi insistentemente le scarpe come sempre faceva davanti a Harry. Al cenno affermativo del fratello sparì nel dormitorio –E’ strano..- disse Hermione seria –Già.. Plummy ringhia solo a Malfoy di solito. Si vede che sente l’odore del nostro gatto. Dorme sempre sui vestiti di Ginny e…- la bionda interruppe lo sproloquio di Ron scuotendo la testa –Non quello. E’ strano che non sia con Emily.- Un silenzio pesante scese nel gruppo, interrotto dopo qualche secondo da Marion –Io vado a cercarla- dichiarò la castana avvicinandosi al cane –Puoi portarmi da lei vero bello?- Plummy abbaiò il suo assenso e si diresse deciso verso il buco del ritratto –Marion è pericoloso. E poi oggi non è il giorno in cui torna a casa per i suoi allenamenti? Forse si è semplicemente fermata a dormire dai suoi- intervenne nuovamente Hermione –Siamo suggestionabili per quello che è successo al torneo. Credo ci convenga andare a dormire, davvero- la castana guardò un ultima volta gli occhi scuri di Plummy, indecisa se seguire il suo istinto o la ragione, che parlava con la voce di Hermione. Ripensò ad Halloween e al casino che il suo istinto aveva provocato tra lei e Adam e annuì seguendo le sue amiche nel dormitorio. Quella fu l’ultima volta che Marion Sarah Lupin non ascoltò il suo cuore.

La mattina dopo Emily non era ancora tornata e fu con il cuore pieno di preoccupazione che i ragazzi scesero a colazione. Si erano appena seduti quando la professoressa McGonagall si avvicinò a loro –Ragazzi devo comunicarvi una cosa.. potreste seguirmi in infermeria?- domandò la donna seria facendoli scattare in piedi all’unisono –Anche lei signor Weasley- aggiunse rivolta a Fred che si affrettò a unirsi al gruppetto. Marion deglutì a vuoto cercando di scacciare l’opprimente sensazione che sembrava bloccarle il fiato. Sapeva benissimo cosa avrebbero visto e l’immagine del corpo rigido e senza vita di Mrs Purr si faceva prepotentemente largo tra i suoi pensieri.. Appena entrati notarono che c’era un altro letto con le tende tirate oltre a quello di Colin e Dumbledore stazionava davanti a quello parlando con un uomo e una donna dall’aria sconvolta –Cindy! Josuè!- esclamò Harry facendosi avanti. Cindy Peverell abbracciava il marito, gli occhi azzurri gonfi di pianto, mentre il signor Fat cercava stoicamente di non fare altrettanto. –Harry!- esclamò la donna girandosi verso di lui e abbracciandolo –Oh, per fortuna che tu stai bene! Quando il Preside ci ha chiamato.. oh Harry.. E’ così rigida.. e fredda.. s-sembra quasi..- la donna non riuscì a finire il pensiero senza scoppiare nuovamente in lacrime tra le braccia di un addolorato Harry. –Su su, Cindy. Va tutto bene. Tutto bene- cercò di rassicurarla il marito prendendola tra le braccia e cullandola come fosse una bambina –Hai sentito no? Si risveglierà.. si risveglierà- La professoressa McGonagall si scambiò un occhiata d’intesa con Dumbledore –Ragazzi tornate a lezione per favore. Signor Potter, i signori Fat rimarranno qui per un po’ e credo abbiano bisogno di un.. momento. Dato che sembra conoscerli, potrebbe occuparsi lei del ragazzo? Credo che anche a lui farebbe bene distrarsi un attimo- Solo allora Harry si accorse di Matt, bianco come un cencio e seduto su ai piedi del letto. –Certo, me ne occupo io- assicurò preoccupato. –Non capisco. Dov’è Emily? Cosa.. cosa le è successo?- s’intromise Fred con voce tremula. Tutti lo guardarono impietositi prima che il preside gli si avvicinasse, posandogli una mano sulla spalla –Mi spiace signor Weasley. La signorina Fat è stata pietrificata.. L’abbiamo trovata al terzo piano questa mattina presto..- Fred scosse la testa muovendo la bocca a vuoto un paio di volte –No, deve esserci un errore.. non può.. Em non può..- pigolò mentre gli occhi azzurri gli si riempivano di lacrime –Mi spiace- mormorò il preside –Può restare un po’ con lei se vuole- concesse prima di uscire e spingere fuori Ron, Melen, Hermione e Marion, ancora paralizzati sulla soglia.

Harry guardò Fred, seduto di fianco a Emily le stringeva la mano in silenzio. Sembrava avesse perso tutti i colori, sembrava gli avessero strappato il cuore.. Era insostenibile guardare tutto l’amore che riempiva gli occhi sconvolti del rosso, lo faceva stare anche peggio.. –Ti va di fare un giro?- propose a Matt che annuì immediatamente, evidentemente altrettanto ansioso di allontanarsi da sua sorella. Perché c’era qualcosa di troppo sbagliato nel vedere la frizzantissima Emily immobile in un letto.. Il castano cercò di guardarsi attorno, era la prima volta che vedeva Hogwarts e, anche nel suo dolore, non riuscì a evitarsi di spalancare gli occhi quando un’armatura starnutì e un quadro esclamò un trillante “salute!” –Mi spiace Matt.. avrei dovuto proteggerla ma.. ieri è stata..una brutta giornata- sussurrò il moro sedendosi su una della panche di pietra scavate nel muro –Non è colpa tua, Emily attira i guai come una calamita. Era..inevitabile.- Harry annuì con un mezzo sorriso triste poi, senza motivo, iniziò a raccontare a Matt tutto. Gli raccontò della barriera al binario e della macchina, di Dobby, degli attentati e della camera dei segreti, fino alla sera prima e a quello che era successo durante la lezione di duello –Non capisco- ammise Matt dopo qualche secondo di silenzio –E’ così strano parlare con i serpenti?- domandò confuso –Beh, conosci tanta gente che lo fa?- esclamò Melen, avvicinandosi a loro seguita da Marion –Vi stavamo cercando. Marion era preoccupatissima- spiegò la vampira studiando il giovane Fat mentre l’amica arrossiva vistosamente. Nonostante avesse solo dieci anni Matt Fat era piuttosto alto e il suo viso, soprattutto gli occhi scuri e intelligenti, gli conferivano un aria decisamente più “adulta” e un qualcosa di carismatico e affascinante che ricordava lievemente Dumbledore.–Per rispondere alla tua domanda si. Nella famiglia di mia madre lo fanno quasi tutti. Anche io e Emily.- riprese il ragazzo fissando serio gli occhi scuri della ragazza e alzandosi in piedi. –Voi.. parlate serpentese?- domandò Marion stupita – Ma com’è possibile? Voi siete babbani e.. non si sà più di rettilofoni dopo Serpeverde in persona!- il ragazzo scrollò le spalle –Non lo so. So solo che lo parliamo- Melen, Marion e Harry si scambiarono uno sguardo dubbioso –Probabilmente un qualche antenato di Em era un mago- ipotizzò la vampira –Mi ero domandata se in effetti il cognome “Peverell” derivasse da quei Peverell. Affascinante- mormorò pensierosa –Credo andrò in biblioteca a fare qualche ricerca. Herm mi aiuterà di certo! Vuoi venire anche tu?- domandò al giovane Fat con un sorriso affascinante –Si, mi piacerebbe- rispose, ansioso di trovare qualcosa, qualunque cosa, che gli occupasse la mente così da poter smettere un secondo di pensare agli occhi sbarrati di sua sorella e al suo corpo gelato. Evidentemente anche Melen era ansiosa di iniziare le ricerche (e probabilmente più per lo stesso motivo del ragazzo che per altro) dato che si avviò verso la biblioteca quasi di corsa, lasciando da soli Harry e Marion. –E’ il suo modo di affrontare le cose- mormorò la castana dopo qualche secondo di silenzio. Harry annui, camminando di fianco a lei –Non posso credere che Em.. e la gente penserà che sono stato io- sussurrò più a se stesso che all’amica –Oh, Harry.. lascia perdere quello che dicono. Io so benissimo che tu non faresti mai del male a nessuno, soprattutto a Emily- replicò la ragazza accorata –E lo sanno anche tutti quelli che ti conoscon.. cos’è quello?- nel campo visivo della ragazza era apparso una specie di.. nuvola fumosa e compatta che volteggiava a qualche centimetro dal suolo – Nick-quasi-senza-testa- mormorò Harry a occhi spalancati –e.. Justin- aggiunse notando il corpo del ragazzo riverso poco dopo il fantasma –O no! Un’altra aggressione!- esclamò Marion cadendo in ginocchio con le lacrime agli occhi. In quel momento Pix svoltò l’angolo e, con un ghigno malefico, si mise ad urlare all’attentato. Immediatamente tutte le aule si spalancarono riversando gli studenti nel corridoio. –Colto sul fatto- commentò Ernie Mcmillan indicando Harry con astio. Il moro scosse la testa ma non disse nulla, sapeva perfettamente che niente di quello che avrebbe detto avrebbe potuto toglierlo dai guai..




Angolo dell'autrice e del sostituto postatore:
Buongiorno a tutti! Come promesso aggiornamento il 30. Anche se a causa di una brutta influenza Lisa non è potuta venire a trovarmi quindi il capitolo lo posterà il suo boy appena tornerà a casa. E appena avrò tempo.. Se tutto va come deve andare dovreste averlo per le 17 del pomeriggio, se così non è colpa sua (indica il ragazzo al suo fianco che si protegge con uno scudo medievale preoccupato). Ma torniamo a noi. Come avevo detto questo capitolo è.. brutto. Cioè mi piace abbastanza com'è venuto ma è triste e succedono un sacco di cose.. Em è stata pietrificata! Povera.. Altra cosa io adoro Matt, è fantastico! E ce lo vedo bene con Melen.. chissà.. Ma è più piccolo! Taci tu! ma io la vampira gnocca la voglio con Hermione (immagina scene yuri subito censurate dall'autrice) Ultima volta che ti permetto di invadere il mio angolo... pervertito! Torniamo a noi. Ecco Emily! http://imageshack.us/photo/my-images/714/emilyfat.jpg/ io la trovo perfetta! Il viso pienotto e simpatico, il sorriso allegro, per non parlare dei boccoli castano rossicci e degli occhi dorati! E' esattamente come mi ero immaginata Emily! E ovviamente non potevo non postare il disegno per Keira. Che vergogna! Spero ti piaccia, purtroppo con lo scanner non è venuto fuori meraviglioso come speravo.. http://imageshack.us/photo/my-images/411/001zus.jpg/  beh ora vi saluto, un bacione da parte mia e anche di Lisa. Si, vi fà i suoi saluti ma non vi bacia per paura di infettarvi. Al prossimo capitolo! Valentina e Lisa. E Mattia!

  

  
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