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Autore: lord Martiya    23/07/2006    1 recensioni
Raccolta di retroscena e avventure collegate alla fanfic Le Fiamme del Destino.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Mariam
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Secondo capitolo delle side stories di LE FIAMME DEL DESTINO. Stavolta si tratta di un ricordo di Kai che spiega tre particolari: la sua ossessione per gli Animali Sacri, il peggioramento improvviso del suo carattere (che, come avrete notato dal primo capitolo e dai commenti di Rei nella fanfic principale, un tempo era molto meno irascibile ed introverso e più spiritoso) e perché non voglia sentir parlare di matrimonio e, soprattutto, veli da sposa. Buona lettura!
by lord Martiya
P.S.I: Questo capitolo è ispirato a I sentimenti delle ragazze, terzo capitolo del manga di Saint Tail.
P.S.II: Per esigenze di copione, come avversario di Brooklin nelle selezioni della squadra della BEGA ho preferito posizionare Kein.
P.S.III: Nella mia serie Soichiro Hiwatari (noto in Italia come nonno Hito), il famigerato nonno di Kai, è, per esigenze di storia, meno cattivo che nell'anime. Resta un vecchio irascibile e spietato che sarebbe preferibile non avere come nonno, ma, pur essendo una persona parecchio incattivita dalla vita, non è mr. Male. Questo ruolo l'ha ceduto a Mamoru Hiwatari, suo padre nonché bisnonno di Kai, tanto buono e gentile da avere parecchia gente (compresi dei parenti) disposta a pagare pur di ballare sulla sua tomba. Quanto a Susumu Hiwatari, è un personaggio che compare solo nel manga e che regala Dranzer Storm a Kai subito dopo il torneo giapponese.
P.S.IV: Non sapendo se avete visto un'eclissi lunare, specifico che in casi come questi la Luna diventa rossa, cosa che spinge Kai in errore.
P.S.V: Nell'originale il nome della banda di Kai è Bladesharks. Qui ho utilizzato quello italiano, Shellkillers, per un'altra banda.
P.S.VI: Rispondo Capricciosamente ed Egoisticamente alle Vostre Domande: Non pensavo ci fossero altri fan di questa coppia. Anche se i prossimi capitoli delle Side Stories non saranno dedicati a Kai e Mariam, ci tornerò sopra il prima possibile. E adesso, Yo91, concedimi una domanda: dove posso trovare altre fanfic con questo pairing?



MEMORY 02: INCUBO DI UNA NOTTE DI MEZZA PRIMAVERA



Era la vigilia della mia sfida contro Brooklin, ed ero un po' teso. Per me era normale essere teso, ma quella sera lo ero più del solito. Certo, ero alla Villa delle Ombre Volanti, la mia casa, in compagnia di Takao, Rei, Max, Daichi, Lai, Ozuma, Esmeralda, Shiho, Ryo, insomma di tutti coloro che potevo chiamare amici (compreso quel maniaco per hobby di Gianni), ma restavo teso. Io e Brooklin ci eravamo già sfidati una volta anni prima, ed era stato un pareggio difficile, e da come aveva sbaragliato Kein avevo compreso che era migliorato ben più di me.
_ E dai, Kai, perché hai sempre quella faccia? _ mi chiese all'improvviso Takao, che stava urlando una canzone con un set portatile per il karaoke. Probabilmente voleva dirmi che avrei certamente battuto Brooklin, ma volli interpretare la domanda in un altro modo.
_ Che ne dite, glielo diciamo? _ chiesi a mia sorella e a Esmeralda.
_ Della tua 'lite' col Vecchio Bastardo? Per me non c'è problema. _ rispose Esmeralda.
_ Sono d'accordo: è giusto che sappiano con che razza di psicopatici hanno a che fare. _ confermò Rina.
_ Un attimo, non è che poi ci ammazzi per mantenere il segreto? _ chiese Hiruta, che conosceva qualcosa ed aveva intuito il resto.
_ Se anche andaste a dirlo in giro non ci crederebbe nessuno. _ ribattei.
Nello sbigottito silenzio dei presenti, e mentre Ozuma, Jusuf e Dunga, che conoscevano già la storia e non volevano risentirla, uscivano, mi avvicinai al muro e da uno scomparto segreto estrassi una teca in acciaio trasparente contenente un velo da sposa.
_ Questo velo è in un certo senso il simbolo di ciò che accadde. _ annunciai. _ Qualcuno di voi ha intuito qualcosa, immagino: dopotutto c'è chi è rimasto direttamente coinvolto in questa vicenda e ne conosce una parte.
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19 maggio 1773 U.C., Seika.
Era il mio quattordicesimo compleanno, e quella sera d'eclissi mi trovavo nella città d'origine della mia famiglia. Esmeralda era venuta a trovarmi, e con lei stavo girovagando sui tetti della città quando sentii la voce di un mio coetaneo urlare: _ Perché hai rubato quel velo?! Allora sei una semplice ladra?! Fi...
_ Dì un po', come mai non capisci i sentimenti delle ragazze?! _ replicò una voce di ragazza apparentemente mia coetanea (e lo era). _ Chiedi a Sayaka qual'era il suo problema! SUPERINSENSIBILE!
Guardai, e sul tetto di casa Shinomiya vidi un tizio in divisa scolastica (non alla marinara) in piedi osservarela fuga di una ragazza con un assurdo costume da prestigiatrice, ma non fu quello il dettaglio che attirò la mia attenzione. Ciò che la attirò fu che la ragazza stava fuggendo con un velo da sposa che mi sembrava di aver già visto.
_ Seguiamola! _ dissi a Esmeralda.
_ Perché, Tesoruccio? Ti sei innamorato? _ replicò lei.
_ ... Credo abbia una cosa che appartiene alla mia famiglia, e voglio vederci chiaro.
La inseguimmo, e, dopo aver faticato non poco per non farci seminare, riuscimmo a intercettarla.
_ Benissimo, ladruncola, sono Kai Hiwatari, e tu sei una ragazza che finirà al pronto soccorso se non mi spieghi che ci fai con il velo da sposa della mia famiglia. _ la salutai.
_ Della tua... Allora sei tu il superinsensibile che voleva costringere Sayaka al matrimonio! _ replicò la ladra.
_ Vedendo come ti vesti mi era venuto il dubbio che tu fossi un po' fuori, ma adesso ne sono certo.
_ Oppure il Vecchio Bastardo ha colpito ancora. _ fece notare Esmeralda.
_ Già...
_ Chi è il vecchio bastardo? _ chiese la ladra.
_ Mamoru Hiwatari, il mio bisnonno. E prima che tu inizi a piagare, sappi che ogni volta che si ammala qualcuno telefona a casa per chiedere quanto vogliamo per lasciar organizzare delle feste da ballo sulla sua tomba.
_ ...
_ Facciamo così: torna da questa Sayaka e dille che, ufficialmente, mi sono infuriato al punto da rompere il fidanzamento, OK? E adesso molla quel velo.
E, con il velo, tornai a casa accompagnato da Esmeralda, pronto a dare una lezione al Vecchio Bastardo: non ero una marionetta che quello stronzo...
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_ Scusa la domanda, ma era davvero così terribile? _ chiese Takao.
_ Si è reso colpevole di vendita di astronavi ai pirati, supporto dietro pagamento al traffico di schiavi, droghe, organi e merci illegali, spionaggio industriale e corruzione di parecchi magistrati e poliziotti, e inoltre ha reso impossibile la vita alle mie tre zie, una delle quali è scappata in Russia dove è morta di parto, sua sorella gemella è sparita nel nulla e la terza vive a Seika ed organizza con Shiho delle feste danzanti sulla sua tomba, e ha buttato in un burrone mia sorella maggiore quando, a sei mesi, la prima parola che ha detto è stata cioccolato perché lui è allergico. Devo continuare o ti basta questo piccolo estratto per capire perché mio nonno è diventato popolare subito dopo che gli ha sottratto il controllo e la proprietà dello Hiwatari Group? _ ribattè Kai.
_ ...
_ Bè, una cosa buona l'ha fatta... _ disse Ivan.
_ Sarebbe? _ chiese Rina, piuttosto scettica in materia.
_ Ha fatto conoscere i miei genitori: se non avesse reso la vita impossibile a mia madre, adesso non sarei qui.
_ E sarebbe stato meglio per tutti. _ ribattè Andrew.
_ Posso continuare? _ chiese Kai impedendo a Ivan di sparare Wyborg fra le chiappe Andrew e a questi di attaccare con l'alabarda.
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Quando tornai a casa, il Vecchio Bastardo ed il nonno stavano litigando come al solito: lo stronzone, come al solito, pretendeva che gli venissero restituite l'Hiwatari Group e le altre proprietà degli Hiwatari, ed il nonno ovviamente gli aveva chiesto perché non si infilava quelle stronzate da dove gli erano uscite perché avrebbe potuto piacergli. L'aveva fatto apposta per irritarlo e cercare di fargli venire una buona volta il colpo apoplettico che aspettavamo tutti con ansia, visto che per il Vecchio Bastardo l'omosessualità è una malattia contro natura, e per aumentare le probabilità mio padre e Rina stavano rincarando la dose. Non so se ci sarebbe riuscito, e, nel dubbio, gli arrivai alle spalle nonostante le due guardie del corpo e gli mollai un calcione nel sedere.
_ Come osi colpirmi?! _ sbraitò.
_ Col piede. _ ribattei. _ Toglimi una curiosità, perché hai cercato di trovarmi una fidanzata?
_ TU SEI MIO NIPOTE! MI APPARTIENI! E' NEL MIO DIRITTO SCEGLIERE CHI DEVI SPOSARE!
Forse se non fosse stato così diretto non avrebbe fatto saltare i nervi a mio padre, e sicuramente il Vecchio Bastardo se ne sarebbe stato zitto se quella sera mia madre non avesse dovuto uscire. Ma queste sono possibilità che purtroppo non si sono verificate, e mio padre mollò al Vecchio Bastardo un pugno sul naso, sul suo amatissimo naso, rompendoglielo. A quel punto Mamoru Hiwatari passò il limite: gli fece sparare dalle sue guardie del corpo, immobilizzandolo, e disse: _ Ascoltami bene, nipote, perché questa sarà l'ultima lezione della tua vita. A questo mondo conta solo il potere, e tu non ne hai. Io invece ce l'ho, e posso decidere cosa è bene e cosa è male. E ora decido che la tua vita è un male. Uccidetelo.
Mio padre, Susumu Hiwatari, morì allora. Assassinato dal suo stesso nonno. Il Vecchio Bastardo poi cercò di far uccidere anche Esmeralda: sosteneva che era una parassita che ambiva al potere degli Hiwatari. Nei miei sogni avevo vissuto più e più volte il momento che seguì: presi il braccio armato di una delle guardie del corpo del Vecchio Bastardo, lo puntai verso la testa dello stronzone, tirai più volte indietro l'indice della guardia ed osservai il fiore di sangue che sbocciava in corrispondenza dei fori d'entrata ed uscita dei proiettili nel corpo di Mamoru Hiwatari. Le indagini della polizia, abilmente pilotate da mio nonno, stabilirono che le due guardie del corpo del mio bisnonno l'avevano assassinato assieme a mio padre tentando di derubarci ed erano poi stati uccisi alle spalle da Rina ed Esmeralda, che li colpirono con posacenere e con lo spadone che Esmeralda già allora portava sempre con se. La realtà è che io, volontariamente, uccisi il mio bisnonno, e che Rina e Esmeralda, istintivamente, colpirono alle spalle le sue guardie del corpo col pesante posacenere di bronzo che tenevamo in casa apposta per loro, gli unici fumatori che vivessero lì, e con una spada del tipo che viene definito 'bastarda' uccidendoli sul colpo.
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Le mie parole si lasciarono dietro un silenzio sconvolto, interrotto soltanto dal deglutire di Hiruta, che, pur avendo immaginato qualcosa di simile, non pensava fossi arrivato al punto di uccidere praticamente a sangue freddo, e dalle imprecazioni di Andrew, che era stato così sciocco da scommettere con Ralph (che aveva intuito tutto) sul perché io fossi addirittura più acido di lui. Ai due estremi c'erano Ralph, Ivan, i miei soci in affari ed il mio prozio, che già sapevano parte della storia ed avevano intuito il resto, e Zakuro Fujiwara, piuttosto cinica, che tacevano solo perché non avevano niente da dire, e Emily Parker, puritana fanatica nonostante la passione per i computer e l'alta tecnologia, Meimi Haneoka, alial la ladra Saint Tail, autrice di quel furto, la futura suora Seira Mimori e Daiki Asuka, i più buonisti fra i presenti che avevano finalmente intuito che mi consideravo in debito con Saint Tail perché aveva messo in moto gli eventi che avevano portato all'omicidio di Mamoru Hiwatari. Purtroppo per loro non avevo ancora finito il mio racconto.
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Il giorno dopo Esmeralda tornò in Siria, e non la rividi finché non tornò in Giappone con Ozuma e gli Scudi Sacri. Passarono quattro mesi, nei quali per quell'esperienza indurii il mio cuore e maturai il proposito di radunare in mio potere gli Animali Sacri per poter difendere me e la mia libertà, e poi incontrai Hideo Hiruta, il cugino di Sayaka. Aveva saputo degli eventi del velo, e conoscendo di fama il Vecchio Bastardo intuì abbastanza da riuscire a convincermi a prendere il comando dei Bladesharks. Sfruttando le apparizioni del blader misterioso che sconfiggeva i capi, guidai i Bladesharks a prendere il controllo di varie parti di Tokyo, assorbendo altre bande di bladers e portandoli al secondo posto a Tokyo, ma non mi ero reso conto di quanto fossi cambiato fino al giorno della sfida contro gli Shellkillers, che all'epoca erano la prima banda di blader cittadina e fra le prime in assoluto. Io e Ranmaru Hanamura, il loro capo, avevamo deciso di fondere le nostre bande per poter resistere quando la banda della Scuola Superiore Seishi, che all'epoca controllava mezzo Giappone anche se da un po' il suo dominio iniziava a sgretolarsi, avesse cercato di riprendere il controllo.
04 ottobre 1773 UC, Tokyo, base degli Shellkillers.
_ Hai del fegato, Hiwatari. _ commentò Ranmaru Hanamura, il capo degli Shellkillers. _ Non pensavo saresti venuto sul serio.
_ Tokyo non ha bisogno di due capi, fra i bladers. _ ribattei. _ Come vuoi perdere? Lascio a te la scelta fra Beyblade e rissa.
_ Beyblade. Un unico round, e chi vince piglia tutto. Ci stai?
_ D'accordo.
Iniziammo l'incontro, e per buona misura lanciai senza i pesi, ma prima che i nostri beyblade si toccassero un terzo beyblade piombò nel campo.
_ Gli ultimi due capi in un colpo solo, che fortuna... _ disse un tizio con la faccia da uccello rapace saltato fuori dal nulla. _ Sbarazzatene, Grypholyon. Sofort.
Grypholyon, il beyblade del tizio, che come avrete capito era Ralph, scatenò una vera e propria tempesta, che distrusse e spazzò via il beyblade di Hanamura.
_ Bel giochino, buffone. _ dissi. _ Questa era una sfida privata, ma visto che non posso battere Hanamura sbaraglierò te. Dranzer, distruggilo!
Dranzer e Grypholyon si scontrarono, respingendosi a vicenda ai limiti dell'arena.
_ Sei bravo... Io sono Ralph von Jurgens, e sono un turista tedesco che voleva fare piazza pulita dei bladers teppisti. _ si presentò Ralph. _ Tu, invece, chi sei, oltre ad essere il primo dei teppisti a cui mi presento?
_ Kai Hiwatari, e vengo considerato il campione giapponese. _ risposi. _ Tu sei il migliore in Germania, giusto?
_ Ed ora te lo dimostrerò. Grypholion, mostriamogli cosa sappiamo fare.
Ralph evocò il suo Animale Sacro grifone, e non rimase stupito quando io chiamai in campo Suzaku.
_ Immaginavo una cosa simile. _ commentò. _ Sconfiggiamolo in un colpo solo! DAS FLUGEN DOLCHEN!
_ FLAMING ARROWS!
I suoi "Pugnali Alati" e le mie Flaming Arrows si scontrarono, e, oltre a far venire un raffreddore tremendo a Hanamura e a sbatterlo a trenta metri di distanza, provocarono un'onda d'urto che scagliò i nostri beyblade fuori dall'arena semidistrutta. Avremmo continuato lo stesso, se non ci fossimo accorti che avevamo visite.
_ Non sei un comune teppista. _ commentò Ralph mentre metteva via Grypholyon.
_ E tu non sei un semplice turista, e non mi riferisco alla barcata di soldi della tua famiglia. _ replicai. _ Newtipe?
_ Come tu sei qualcosa di molto simile a un ninja, o sbaglio?
_ No, non sbagli. Il problema è che anche loro sono dei ninja, anche se non sono un gran chè.
_ Ma davvero? _ replicò una voce di donna. _ Ma bene! Prima perdo Musashi e i miei ragazzi migliori, poi le due bande più importanti di Tokyo si ribellano e adesso un pivello qualunque si permette di insultarmi! Haibara, hai fatto bene ad avvisarmi.
_ Che vigliacco... _ commentai mentre rimettevo i bracciali, cui avevo da poco fatto una piccola modifica. _ Non immaginavo che l'ex-capo dei Bladeshark si nascondesse dietro le gonne della Yasha-Hime. Ma, dopotutto, avevi ottenuto il comando solo grazie a lei...
_ E tu l'hai battuto. Hiwatari, ti offro una possibilità: restituisci i Bladesharks a Haibara e diventa una delle mie guardie, e avrai salva la vita.
_ Ti faccio una controproposta: se te ne vai subito non ti infilo queste stronzate da dove ti sono uscite per vedere se ti piace.
_ ... Kosuke, uccidilo!
Un ninja in divisa scolastica e armato con una boken, la spada di legno usata negli allenamenti di Kendo, cercò di colpirmi, ma feci fuoriuscire gli artigli da uno dei miei bracciali e lo disarmai prima di pestarlo. Poi, con un balzo, raggiunsi la Yasha-Hime, capo dei Seishi, e la colpii. Se Hiruta non mi avesse fermato, avrei finito per ucciderla senza motivo. Eppure avevo già vinto... E prima di quel fatto non avrei ucciso senza motivo.
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Finito il racconto, Rina, Esmeralda e io uscimmo dalla stanza e ci appartammo in attesa delle reazioni. Furono di vario genere, ma nemmeno Emily si schierò contro di noi. Colui che mi stupì fu Takao: ormai erano passati i tempi in cui era un cretino a tempo pieno, e, pur avendo alle volte (o meglio molto spesso) dei comportamenti infantili, era molto maturato, e si limitò a chiedermi se serviva qualcosa e a dirmi che potevo contare su di lui. Il suo entusiasmo era contagioso.
_ Vuoi sapere se mi serve qualcosa? Solo che tu e gli altri domani non interferiate nella sfida con Brooklin. So quello che devo fare. _ risposi.
_ Contaci! Però cerca di restare vivo, OK? _ ribattè. Fingemmo entrambi che avesse scherzato.
Più tardi Rina venne da me mentre ero in palestra (non riuscivo a dormire, e avevo pensato di fare un po' di sollevamento pesi).
_ Che hai intenzione di fare con quel velo? _ mi chiese.
_ L'ho rimesso a posto. _ risposi. Poi, indicando un pacco vicino alla porta _ Domani, durante l'incontro, potresti dare quel pacco a Esmeralda da parte mia?
Sul pacco c'era scritto "Non aprire prima della fine dell'incontro", e dentro quel maledetto velo da sposa. Chissà, forse, dopo tutti i guai che mi aveva procurato, sarei riuscito a ricavarne qualcosa...
  
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