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Autore: EvgeniaPsyche Rox    02/12/2011    5 recensioni
«In breve io ho combinato un casino, e il preside, per punizione, mi ha ordinato di farti da tutor.Got it memorized?», accidenti, alla fine si era lasciato sfuggire il suo marchio di fabbrica.
Roxas assottigliò gli occhi, assai perplesso; un pò per la sua affermazione, e un pò per quella domanda finale in inglese.Decise di lasciare perdere, dedicandosi al vero argomento della conversazione.«Mi stai prendendo in giro?»
«No.»
«Non ho alcun problema a scuola, quindi ti risparmio la fatica di perdere tempo.», affermò schiettamente il biondino, spostando lo sguardo verso il suo interlocutore, il quale aveva sospirato.
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[Questa storia ho iniziato a scriverla quando avevo tredici anni e, contando che adesso ne ho quasi diciassette, è normale che io abbia cambiato modo di scrivere, anche perché mi sto dedicando a generi differenti. Da un lato preferirei eliminarla perché i capitoli, soprattutto i primi, non sono scritti esattamente bene (Almeno, per quanto riguarda la punteggiatura e la grammatica). Ma ragazzi, le recensioni sono tante; questa è la prima long che ho pubblicato e mi sono affezionata.]
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel, Roxas
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun gioco
Capitoli:
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                                          Tutor And Boyfriend.

1.Just a normal day.

Era una soleggiata mattina.
O una mattina soleggiata, come volete.
I primi caldi raggi primaverili davano un'aria più squisita all'ambiente e su ogni foglia vi erano piccole gocce di rugiada che brillavano sotto il cielo sereno in cui non vi era l'ombra di una nuvola.
Il canto degli uccelli risuonava nella città, quando, improvvisamente, un urlo distrusse definitivamente la quiete...
Un ragazzo con un cespuglio disordinato di capelli rossi in testa correva per la stanza, saltellando ovunque mentre si infilava, o comunque ci provava, un paio di jeans.
«Reeeeno!!», gridò appoggiando sbadatamente il piede su una maglia, facendo un volo giù per le scale e finendo così con la faccia praticamente spiaccicata sul pavimento.
Roba da tutti i giorni.Assolutamente
normale.
Il diretto interessato si voltò con la sua solita espressione allegra, la quale cambiò immediatamente alla vista del fratello minore in quello stato, lasciandosi sfuggire un lungo sospiro mentre aveva la mano appoggiata sulla maniglia della porta.
''Ma si può essere così scemi?'' Era la domanda che si poneva ogni secondo di ogni giorno, di ogni stramaledetto anno.
Tralasciamo.
«Cosa c'è, tinto?»
L'altro si rialzò con l'ultimo briciolo di dignità rimastogli, spolverandosi la maglia con fare piuttosto attento, per poi lanciargli uno sguardo omicida:
«Ho il tuo stesso colore di capelli, buffone..»
Reno sospirò nuovamente con fare esasperato dai capricci del minore, ignorando la sua evidente frecciatina:
«Allora, ti muovi o no?»
«Sì sì, un attimo!Devo essere figo; cosa credi?», replicò l'altro avviandosi davanti allo specchio, sistemandosi ossessivamente i capelli, com'era di sua abitudine fare.Dopo di chè fece l'occhiolino, mormorando la frase che lo caratterizzava: «Got it memorized?»
Era nata parecchi anni fa, quando si stava presentando a quello che, in futuro, sarebbe diventato il suo migliore amico.
«Ehy, piacere di conoscerti.Il mio nome è Axel!», si era presentato con un sorriso raggiante, sotto lo sguardo un pò imbarazzato dell'altro.
«Eh?Alex?»

«No, no, no!Axel!A.X.E.L.L'hai memorizzato?»
«Ehy!Che stile!», aveva improvvisamente sbottato, rompendo la lastra di ghiaccio dovuta al solito imbarazzo delle presentazioni, osservando il suo nuovo amichetto con sguardo ammiratorio.
«Accidenti, hai ragione!L'hai memorizzato?L'hai memorizzato?L'hai memor..», prima che potesse ripeterlo, per l'ennesima volta, venne interrotto dalla squillante voce dell'altro: «Basta, ho capito!»

«Ah, sì, sì..Però ci starebbe meglio in inglese, non credi?»
«Inglese?Cos'è, un nuovo tipo di chitarra?»
Il ragazzo sulla porta continuava a scuotere la testa, sospirando per la terza volta nell'arco della mattinata:«Sì, sì, abbiamo memorizzato..Adesso ti muovi?»
Axel fece una giravolta su se stesso e raggiunse il fratello, uscendo, seguito dall'altro che farfugliava qualcosa di incomprensibile tra sè e sè:
«Ma guarda che razza di fratello minore mi ritrovo..»
Dopo essere saliti in auto, il più grande mise in moto, mentre Axel fece partire la musica a tutto volume, ballando in modo alquanto indecente.
«Hai diciotto anni, ormai..Potresti benissimo muovere il tuo bel sederino e andare a scuola da solo, magari accompagnato da quel truzzo del tuo migliore amico.»
«Quel truzzo del mio migliore amico si chiama Demyx, sai?», aveva chiesto di rimando il minore, sollevando un soppraciglio con aria vagamente minacciosa e un ghigno malefico stampato sul volto:«E poi, sono troppo piccolo per andare a scuola da solo.»
Reno fermò l'auto di colpo, rischiando di far partire l'altro contro il vetro dell'auto, dato che, ovviamente, non aveva indossato la cintura.
«Troppo piccolo?Mi prendi per il culo?!»
Dopo un'accesa discussione tra i due, arrivarono finalmente a destinazione, dove vi era già la solita folla dei liceali.
«Muoviti e scendi.Tutte le volte mi fai tardare all'Università.», lo rimproverò Reno, spingendo Axel, il quale, aprendo di scatto la porta, finì sull'asfalato, sotto lo sguardo divertito degli altri presenti.
Certo.Ormai erano abituati alla solita scenetta tra i due 'amorevoli' fratelli, ogni mattina.
«Pagliaccio, oggi non ti posso riportare a casa.Quindi arrangiati.»
, affermò infine il più grande, chiudendo rumorosamente la porta e facendo così ripartire l'auto a tutta birra prima di subirsi le lagne del fratello minore.
«Stronzo..»,
commentò Axel tra sé e sé, rialzandosi, quando, improvvisamente, gli apparve davanti un ragazzo familiare della sua medesima età, con occhi verdi e splendenti e i capelli 'a spazzola', color castano chiaro.
Indossava un paio di scarpe da ginnastiche bianche, jeans aderenti e una maglia azzurra con strani disegnini.
«Ehy, Demyx!»
, lo salutò il rosso con il solito sorriso a trentadue denti, battendogli dopo di che il cinque.
L'amico ridacchiò, appoggiando il portachitarra macchiato di bianco sul pavimento, sotto lo sguardo divertito dell'amico.
Ogni volta che osservava quell'oggetto a lui caro, non poteva non lasciarsi sfuggire una risatina sinistra.
*Flash-Back*
«Uhm...Senti, Demyx, sei sicuro che sia una buona idea?»
, aveva chiesto un anno fa Axel con aria un pò incerta, grattandosi la testa con il pennello.
«Sì, sì, tranquillo!Il professore ha detto che dobbiamo dipingere qualcosa a cui teniamo particolarmente, no?Io dipingerò la mia amatissima chitarra!»
.
L'altro osservò imbambolato il foglio bianco davanti a sè, finchè non ebbe un lampo di genio e schioccò così le dita:
«Io potrei dipingere me stesso!Ci tengo a me, no?»

L'amico lo guardò con fare stranito, ignorando la sua affermazione sul suo evidente narcisismo, limitandosi ad iniziare a dipingere qualcosa che assomigliava lontanamente alla sua chitarra.
«Signorino Turks, cos'ha deciso di dipingere?», chiese gentilmente il professore, camminando tra i vari studenti con sguardo molto attento.
Alto e piuttosto atletico; indossava una lunga tunica bianca, macchiata di svariati colori e un paio di pantaloni neri.Aveva lunghi capelli neri e mossi che gli ricadevano dolcemente sulle spalle.La sua espressione non lasciava trasparire altro che tranquillità e perenne serenità, mentre anche il suo gesto più banale sembrava qualcosa di raffinato degno del più nobile conte.
Insomma, il classico professore amato da tutte le studentesse.
«Ecco lo spaccone..»
, aveva commentato ironicamente Demyx a bassa voce, facendo ridacchiare l'amico, il quale poi disse:
«Ho deciso di dipingere me stesso!»
, affermò con estrema sicurezza, provocando una risata generale da parte della classe.
Il professore alzò appena un soppraciglio con un'aria interrogativa che fece irritare tremendamente il rosso:
«Mi spiace contraddirla signorino Turks, ma io ho detto chiaramente di dipingere un oggetto a cui tenete.»

«Ma io non ho portato nessun cazzo di oggetto!», gridò improvvisamente il diretto interessato, mentre il professore continuò a parlare con aria serena:«Signorino Turks, il linguaggio..»
«Daì, Axel, calmati..», gli consigliò a bassa voce l'amico, mentre il rosso ringhiò qualcosa a denti stretti, prima di fare un lungo sospiro e riprendere il filo del discorso, riformulando la frase in maniera più adatta al contesto:«Ma io non ho portato nessun oggetto..».
Non che fosse veramente infuriato, si intenda; certo, l'atteggiamento perennemente tranquillo del professore lo irritava assai, ma non così tanto da permettergli di fare uscite del genere.Si era semplicemente imposto, da quando era entrato nella vita da liceale, di cercare di fare arrabbiare in tutti i modi possibile Mr Serenità.E, con sua enorme angoscia, non ci era ancora riuscito.
L'adulto continuò a sorridere:
«Ne ero certo signorino Turks, ma immagino che lei abbia il cellulare, o sbaglio?»
Adesso si che era veramente arrabbiato.Il rosso strinse i pugni: detestava il fatto che quel professore aveva sempre una dannata idea di riserva, in qualsiasi situazione.
Sarebbe venuto giù il mondo?E lui sarebbe stato il Superman della situazione, ma certo!Senza alcun dubbio.
«Sì, sì, c'è l'ho..»
Una ragazza bionda in prima fila si voltò verso il rumoroso compagno, assottigliando gli occhi con aria vagamente infastidita: «Axel, la smetti di parlare?Mi stai distraendo dal mio disegno.
», lo rimproverò con aria apatica prima di tornare a dipingere, dato che era la sua più grande passione.
«Ma vaffanculo, Naminè!»
, si lasciò sfuggire Axel, già abbastanza stressato, con occhi infiammati.Insomma, quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
«Signorino Turks, il linguaggio..»
, ripetè il professore per la seconda volta, sotto lo sguardo divertito dei ragazzi e quello infuriato delle ragazze.
Axel ringhiò a bassa voce altre svariate parolacce contro il professore, per poi avviarsi verso l'uscita dell'aula:
«Torno in classe a prendere il cellula..»,
prima di poter continuare la frase, inciampò goffamente sulla gamba di Demyx, e, con il pennello in mano, cadde sul portachitarra dell'amico, sporcandolo ovviamente di bianco.
«Ahia..La vedo male..»
, commentò deglutendo rumorosamente uno dei compagni, aspettandosi una futura rissa.
Di certo la classe sarebbe scoppiata in una rumorosa risata, se non fosse stato per il fatto che in quel momento il proprietario della chitarra aveva uno sguardo a dir poco infuriato.
Il professore battè le mani per avere l'attenzione di tutti:
«Sù, ragazzi, continuate a dipingere e lasciate che il signorino Turks e il signorino Myde risolvino la situazione tra di loro.»

Intanto il rosso si era rialzato, ignaro del pericolo, dicendo:
«Uh, Demyx, meno male che sono caduto sul tuo portachitarra, altrimenti chissà che male..»
Demyx strinse i pugni, facendo qualche passo indietro per prendere la rincorsa:
«AXEL, IO TI AMMAZZO, QUINDI è MEGLIO CHE ADESSO SCAPPI!»
*Fine Flash-Back*

 

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Beh..Salve a tutti.Buongiorno, buonpomeriggio, buona sera, buona notte, a seconda dell'orario in cui state leggendo questa storia..
Ehm, in ogni caso, non ho molto da dire..Mi sono cimentata in una fan fiction di Kingdom Hearts [Ma va?] con un lieve accenno dei personaggi di Final Fantasy, ovviamente in un Universo Alternativo.
L'ho scritta verso Marzo [Sì, e l'ho pubblicata solo adesso.] in una monotona giornata di scuola, durante l'interrogazione di francese.
Non c'è un'ambientazione particolare; nel senso, non ho la più pallida idea se sia in Germania, Inghilterra, Italia, Giappone, Giove (?!) o altro.. Insomma, non è importante l'ambientazione precisa in questa fan fiction, tutto qui.
Insomma, mi auguro che questo primo capitolo d'introduzione sia stato di vostro gradimento e, soprattutto, vi prego di commentare.
P.s. I personaggi non mi appartengono, e bla, bla, bla..
P.s.s. Ringrazio la maglietta di Wendy per avermi dato l'ispirazione al titolo 'Boyfriend.'
Alla prossima.
P.s.s.s Non sono esattamente sicura del fatto che il carattere di Reno sia quello, ma il fatto è che non ho mai giocato a Final Fantasy.Quindi mi scuso in anticipo se vi saranno vaghi segni di OOC.
   
 
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