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Autore: DeAnna     02/12/2011    9 recensioni
Maria Sanchez e Jasper Cullen , una coppia bellissima, una coppia perfetta...una coppia con un orribile segreto.
Maria, disturbata e autolesionista, usa un coltello per spingere Jasper verso un abisso di dolore.
Jasper , innamorato e disorientato, cocciuto e spaventato si lascia trascinare in una spirale di guai.
Carlisle, Esme, Emmett ed Edward fanno di tutto per recuperare il figlio ed il fratello che rischiano di perdere.
Dalla storia, 2° cap:
Maria si fermò davanti a lui e lo osservò con un ghigno infernale dipinto sul viso, prima di calare la lama sul proprio braccio e tagliarsi .
Jasper osservò le minuscole gocce di sangue che uscivano dalla ferita, come piccole perle scarlatte sulla pelle bruna della ragazza , con un misto di orrore e curiosità.
Sentì la nausea serrargli lo stomaco, ma non riuscì a muoversi.
E ancora:, 10° cap:
“Quello è il mio posto”
Una voce cristallina interruppe il suo riposo.
Jasper sollevò lo sguardo, schermando gli occhi con la mano e vide una specie di folletto,magrissima , dai tratti molto delicati. I suoi capelli erano neri corvini, corti e scompigliati * .
“Prego???”
“Questo è il mio posto : io vengo sempre qui, a pranzo o durante le pause.....”
Jasper si alzò.
“ Io sono Mary Alice Brandon, ma puoi chiamarmi Alice” disse lei tendendogli la mano, amichevolmente.
“Io mi chiamo Jasper ”
Nella storia ci sono anche gli altri Cullen: Edward, Emmett, Esme Rose, Bella ... Tutti umani!
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Jasper Hale, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Salveeeee!!!


Clap! Clap! Clap per l'autrice che ha postato il nuovo capitolo con

BEN un giorno d'anticipo rispetto al previsto!


Eh, che ve ne pare?


Ah, ah, ah, scherzo ;-)

Grazie lettrici/ori e chiunque, in qualche modo, segue questa storia!


Grazie a chi, puntualmente, ha recensito il cap 21: Camilla L, Prudence78, Kikka Hale, BringerOfDevil e Orsacchiotta Potta Potta !


Che ne dite di questo cap? Si, lo so è un po' più lungo dei precedenti...Scusate, ma non mi piaceva “tagliare” delle parti o la scena a metà.....




CAPITOLO 22



Carlisle p.o.v:

' Ho tre ragazzi di là che sembrano aver perso la strada...

Veramente mi sento un po' smarrito anch'io...

Non ci sono scappatoie. Per quanto non mi piaccia quello che sto per fare so che è inevitabile.

Non si tratta di una scelta, ma di una necessità.

Non voglio perderli.

Lo ammetto: tutto quello che è successo a Jasper ci ha destabilizzato...

Probabilmente abbiamo perso di vista che l'obbiettivo fondamentale è andare avanti cercando, sempre, di fare del nostro meglio, non mirare a superare un giorno dopo l'altro cercando di arginare i danni e mettendo una pezza sui danni!

Non ho mai avuto paura di rimboccarmi le maniche, in nessun caso!

E, certo, non comincerò proprio ora con i miei figli ! '




Carlisle bussò alla porta della camera di ognuno dei ragazzi e li riunì in salotto.


Emmett si sedette al centro dell'ampio divano, Edward rimase in piedi, col fianco

sinistro appoggiato alla spalliera e Jasper prese posto sulla poltrona alla destra

dei fratelli.


Ok ragazzi. Suppongo sia superfluo che ribadire quanto sono arrabbiato e deluso dal vostro comportamento. Capisco che non vi abbia fatto piacere che Fred Truman abbia preso in giro Alice Brandon,è un comportamento riprovevole....ma....per prima cosa la vostra non è stata la reazione giusta e, secondariamente, non mi piace affatto il comportamento che avete fra di voi! Non mi piace essere ripetitivo e ricordarvi che siete ancora in punizione per la vostra ultima bravata...

Ora però mi chiedo:

Che devo fare con voi? Non siete dei bambini, non posso certo sculacciarvi – disse, senza ammettere ad alta voce che fosse un'idea quanto meno allettante – ma nemmeno lasciar correre la cosa...Quindi siete in punizione: non potrete uscire di casa se non per andare a scuola. Saranno ammesse solo le attività extrascolastiche indispensabili e per le quali avete già preso un impegno da tempo.

Voglio le chiavi delle vostre auto e niente cellulare o computer fino a nuovo ordine. Io e vostra madre vi accompagneremo a scuola o in qualunque altro luogo riteniamo necessario. Saremo noi a decidere quando finirà la punizione. Niente di quello che ho detto è negoziabile. Ci sono domande?”



I tre deglutirono nervosamente, gli occhi spalancati per la shock.



Rose e Bella potranno venirvi a trovare – aggiunse Carlisle – ma solo nel pomeriggio o dopo cena, per un'ora al giorno”



Non ti sembra di esagerare? Siamo praticamente prigionieri ! ” esclamò Emmett.



No, Emm, non mi sembra affatto di esagerare. Sai si dice che la pena è commisurata al reato...” rispose Carlisle.


Edward lo interruppe “Noi non abbiamo commesso nessun reato! Oh andiamo papà! Sarà capitato anche a te di fare a pugni con qualcuno!”



Qui non si parla di me, ma di voi. Avete combinato un guaio enorme e queste sono le conseguenze. Dimostratemi che ho torto e posso fidarmi ancora di voi e revocherò la punizione” dichiarò, pacatamente.

Per quanto fosse adirato non avrebbe mai e poi mai impedito il dialogo nella propria famiglia.



Non è giusto che questa cosa sia insindacabile! Non sei mai stato un dittatore, ma così....” borbottò Emmett, scuro in viso.



Devo ripetere che non sono stato io a sbagliare?” Fu la risposta di suo padre



Emmett scosse la testa, demoralizzato.



Posso andare?” chiese Jasper, che fino a quel momento era rimasto in assoluto silenzio.



Non hai nulla da dire?” domandò Carlisle.



Cos'altro potrei dire? Ho già ammesso di aver picchiato Fred e che questa storia è colpa mia, ma non hai voluto sentire ragioni. Hai appena detto chiaramente che la punizione non è negoziabile. Hai già le chiavi della moto ed ecco il cellulare – replicò Jasper, posandolo, sgarbatamente, sul tavolino davanti a lui - quindi, se hai finito, posso andare?”



Non mi piace il tuo tono” lo informò suo padre.



Jasper fece spallucce, poi borbottò : “Sono già in punizione, no? Posso andare ora ? ”



No che non puoi andare porca miseria! - sbottò Carlisle – io voglio capire cosa ti succede! Andava tutto bene....sembrava....sembrava che stessi meglio e adesso...”



Edward e Emmett spostavano gli occhi dal padre al fratello, senza osare intervenire.



Adesso cosa papà? Non aver paura: non correrò a tagliarmi con la prima cosa che mi capita a tiro, se è questo che ti preoccupa!” urlò Jasper e fece per andarsene, ma, prima che potesse muovere un passo, sentì la mano di suo padre sulla guancia in quello che era stato un veloce e sonoro schiaffo.



Emmett e Edward si mossero simultaneamente, ma Carlisle sollevò una mano, il palmo aperto verso di loro.



Andate di sopra, voi due” disse, con voce roca.



I ragazzi parevano titubanti.



In camera vostra!” tuonò, allora, lui, facendoli filare via.




Jasper era ancora lì, gli occhi fiammeggianti; l'impronta della mano ancora rossa sulla guancia.



Cosa vuoi dimostrare?” gli domandò Carlisle, cercando di contenere la rabbia.



Io? - rispose Jazz,fissandolo negli occhi,ma con un leggero tremito nella voce – Cosa vuoi dimostrare tu!”



Jasper: io non devo dimostrarti nulla. Vorrei solo capire...” ammise suo padre



Questo è sicuramente un ottimo modo per farlo!” ribatté il ragazzo, sarcastico.




Carlisle sospirò, scosse la testa e dichiarò, stizzito: “Tu non vuoi comunicare con me!”



Io volevo solo andare in camera mia! Voglio solo essere lasciato in pace! - gridò Jasper – tu, la mamma, Emmett, Edward....siete tutti convinti di sapere cosa è meglio per me, di capire cosa voglio meglio di me stesso..... Bhè, c'è una novità: non sono stupido, anche se pensate il contrario! So benissimo cosa voglio e quando! E tutti voi dovete smetterla di trattarmi come un bambino ! ”



Carlisle lo fissò sbalordito.


Non aveva mai visto Jasper così arrabbiato, impertinente e offensivo, nemmeno quando c'era stata quell'orribile storia dei tagli...



Tentò di farlo ragionare: “Forse c'è un motivo per cui ci preoccupiamo per te...”



Dimmela allora perché io davvero non ci arrivo!” proruppe Jasper.



No , perché è vero che non sei uno stupido, anzi! So che sei molto intelligente quindi sono certo che conosci il motivo, non c'è bisogno che te lo dica io. Ma sappi che se continui a comportarti come un bambino non puoi pretendere di essere trattato diversamente! ” rispose Carlisle.



Jasper diede un taglio alla discussione, ripetendo, per l'ennesima volta:

Posso andare ora?”



Vai,ma sappi che la discussione non è finita” gli concesse suo padre.



Jasper non se lo fece ripetere e corse via, lasciando Carlisle amareggiato e con il cuore colmo di tristezza, senso di vuoto e sconfitta.




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Esme si stupì, entrando in casa di trovarla tanto silenziosa.


Non le piacque quel silenzio irreale.


Posò la borsa accanto alla porta e lasciò cadere il cappotto sul divano.


Avrebbe sistemato tutto più tardi, dopo essersi assicurata che tutti stessero bene.



Si fermò davanti alla porta, aperta, delle studio di suo marito e lo vide.



Carlisle se ne stava seduto alla scrivania, senza fare nulla, le braccia conserte, lo sguardo perso nel vuoto e un'espressione angosciata in viso.



Posso entrare? - gli chiese, quasi sottovoce – sono appena tornata...Non c'è nessuno in casa?”



Lui si scosse dal proprio torpore e le rivolse un debole sorriso.


Oh tesoro sei a casa, ma....che ora è?” le rispose, alzandosi per raggiungerla.



Lei non rispose, ma lo baciò dolcemente, prima di domandare “Dove sono i ragazzi?”



Di sopra” disse brevemente Carlisle.


Tesoro...uhmmm...detesto essere pedante...ma ho l'impressione che mi stia nascondendo qualcosa.... I ragazzi stanno tutti bene? E tu?” replicò Esme.



No, non ti nascondo nulla, amore, come potrei? Si, grazie. Io sto bene, almeno credo.... E i ragazzi...uhmmm...si , diciamo che anche loro stanno bene...”



Cosa vuol dire diciamo? Stanno bene o no? Voglio vederli!” disse Esme.


Carlisle la trattenne, prima che potesse allontanarsi.


Prima devi sapere qualcosa” dichiarò.


La guidò verso il divano e, quando entrambi furono seduti, cominciò a raccontare.



===================================================



Esme bussò alla porta della camera di Jasper.


Era inquieta e preoccupata.


Conosceva il profondo legame che ognuno dei suoi figli aveva col padre e sapeva che, per quanto Jazz potesse essere indispettito, magari anche arrabbiato, sicuramente il litigio fra lui e Carlisle non l'aveva lasciato indifferente.



Posso entrare?” chiese.


Non ottenne alcuna risposta.


Provò di nuovo a picchiare con più insistenza sulla porta.


Nulla.


Jasper sono io...Voglio solo parlarti....” disse.


Niente.


Una strana sensazione si fece strada in lei e Esme spalancò la porta.



La camera era vuota



Emmett! Edward!” chiamò, correndo verso le altre stanze.



I due ragazzi fecero capolino dalle rispettive stanze.


Dov'è Jasper?” chiese lei, senza riuscire a nascondere l'agitazione.



Era...era di sotto con papà...loro...noi....” borbottò Edward, senza riuscire ad articolare una frase di senso compiuto, mentre la guardava, preoccupato.



Mamma che succede?” chiese Emmett.



Io non....vostro fratello...non è in camera....Ho parlato con papà...” la risposta di Esme era incoerente quanto quella di Edward, ma i ragazzi capirono comunque.





Io vado a controllare in garage; Ed di sopra; mamma chiama papà!” disse Emmett, prendendo immediatamente in mano la situazione.



Perlustrarono la casa da cima a fondo, ma non c'era nemmeno l'ombra di Jasper.



Dove si sarà cacciato!?” gemette Esme, disperata.



Vedrai che sarà qui intorno, mamma. Starà solo facendo sbollire la rabbia...” cercò di consolarla Edward, mettendole un braccio intorno alle spalle.



Esme appoggiò la testa alla spalla del figlio, senza dire nulla.



Dobbiamo fare qualcosa...” propose Emmett, impaziente.



Dobbiamo trovarlo!” dichiarò Carlisle, senza alcuna esitazione.























































































  
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