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Autore: GallagherBlack    03/12/2011    4 recensioni
Provate ad immaginare, solo per un istante, come sia essere catapultati, in meno di due ore, dalla persona che odiate di più al mondo, per un tempo indeterminato, perché i tuoi genitori devono fare “un viaggio di lavoro, e non possono portarti con loro”.
Immaginate poi, di scoprire questo inquietante e orribile fatto, solo il giorno prima della partenza, con viaggio già prenotato, e con l'altra persona già avvisata del tuo arrivo. Tu non puoi fare altro che stare zitta per qualche secondo, prima di scoppiare in una marea di ragioni (validissime, tengo a sottolineare) sul perché non ci sia più ragione di vivere, e che i tuoi genitori avrebbero fatto prima a puntarti addosso a turno la bacchetta, lanciandoti maledizioni a caso e portandoti ad una morte lenta e dolorosa, che di sicuro -sostenni irritata- sarebbe stato molto, ma molto meglio.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Rose/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Per quanto a molta gente non serva neanche sentirlo dire, per notarlo, ammetto comunque che il mio carattere sia decisamente strano. Sì, strano. Non dico di essere lunatica (no che non lo sono!) ma non posso ignorare il fatto, che ho sempre l'umore opposto a quello che dovrei avere in certe situazioni. O meglio, quasi sempre.
Fatto sta che quando Malfoy fu così gentile da ospitarmi, io riuscii addirittura ad odiarlo, ancora prima di conoscerlo.
E che a casa sua, al posto di deprimermi per essere rinchiusa a casa di un...un... idiota,  mi divertii come una matta. Certo, ovviamente trovai i miei metodi per poter ridere, ma sapete, molto spesso preferisco essere la causa delle mie risate che delle mie lacrime.

 

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Le prime due settimane a Villa Malfoy, passarono in un modo.. quasi piacevole, ecco.

No, no e no, per favore, non fraintendetemi. Non fu di certo perché i due Malfoy si comportarono diversamente con me, anche perché non sarebbe vero dirlo. Furono solo ancora più odiosi di prima.

Ma fu invece perché ogni volta che Scorpius mi passava davanti, con mezza faccia che brillava di un oro sgargiante, e l'altra ricoperta di un rosso acceso, non riuscivo a trattenermi e scoppiavo a ridere, asciugandomi perfino le lacrime. Non credevo che avrebbe finito per divertirmi così tanto, e non potei che complimentarmi con me stessa.

Malfoy si copriva sempre il più possibile, e a volte girava per casa con i guanti, un maglione e i pantaloni lunghi, nonostante il caldo torrido. Fu davvero, davvero divertente.
Da quando si era ritrovato conciato così, e per giunta con la camera che io definii quella di “un vero Grifondoro”, sembrava stare sempre all'erta, come se si aspettasse che da un momento all'altro gli lanciassi addosso qualcosa. Questo non fece che farmi piacere, ovviamente, e da brava ragazza, ne approfittai senza neanche starci a pensare.

La reazione di Malfoy al mio “innocente” scherzo, fu ben peggiore di quella che mi sarei aspettata (Rose-Scorpius= 2-0! ok, ok, 2-0,5.. ma solo per la minestra!) e ne sarei anche stata orgogliosa, non fosse per il fatto che anche suo padre non la prese molto bene.

La prima mattina dai Malfoy, quando si accorse delle urla del figlio, lo vidi precipitarsi nella sua stanza, e da una fessura della porta. Fu in quel momento che notai quanto padre e figli si assomigliassero. perché assunsero entrambi la stessa espressione terrorizzata.

Nel vederli, iniziai a ridere. Fu una delle volte in cui risi di più in vita mia, e probabilmente i due se ne accorsero, perché sentii dei passi avvicinarsi, e i due uscire dalla stanza.

Mi ritrovarono accucciata a terra, a tenermi la pancia, con gli occhi lacrimanti dalle risate, mentre emettevo la solita risata acuta, che mi venia soltanto, quando già sapevo che non sarei riuscita a smetterla almeno per un paio di giorni.

 

Ciò che passai per un affronto simile ad un Malfoy, fu molto meglio delle solite punizioni di mamma, ma mi riguardai bene dal non farlo notare ad un irato Malfoy. Alla fine dovevo solo non uscire più di due volte al giorno, e non fare battutine su Scorpius. Ovviamente ignorai queste regole.

-Buongiorno!- salutai allegramente una mattina, appena alzata, osservando bene Scorpius, che stava fissando disperato un ciuffo di capelli rosso. Lui ringhiò un -Ma 'sta zitta- e tornò ad osservarsi il ciuffo. -Mio Dio, i miei poveri capelli...- gemette, sospirando.

Io non riuscii a trattenermi e ridacchiai di gusto, portandomi una mano sugli occhi.

-Perché, hai qualcosa contro i capelli rossi?- gli chiesi un po' dopo, tornando seria e guardandolo male.

-Sì. Certo che sì. E se ce li hai pure te, è solo un ulteriore motivo per odiarli.- fece lui, osservandomi dritto negli occhi, ridotti a due fessure.

Io presi uno dei miei ciuffi tra due dita, e lo osservai. I miei adorati capelli rossi. Erano una delle cose che apprezzavo di me... beh, una delle poche.

Addentai una fetta di pane tostato, Beh, alla fine ero riuscita ad ambientarmi in quella casa, nell'unico modo possibile per me: Rendere impossibile la convivenza con Rose Weasley.

Ed era una cosa neanche troppo difficile, a dirla tutta.

 

Ben presto passò una settimana e il colore sulla pelle di Malfoy pareva non avere intenzione di sparire. Mi ripromisi di spedire dei dolcetti a Natale a zio George, con una lettera chilometrica di ringraziamenti.

Quando uno dei tanti pomeriggi mentre leggevo il libro che avevo sospeso a metà da quando Hugo mi aveva chiamata, Malfoy mi si parò davanti, perdendo qualche brillantino dalla parte destra del corpo, e chiedendomi di seguirlo, lo guardai con un'espressione sprezzante.

-E perché mai dovrei seguirti, scusa?- chiesi alzando un sopracciglio. No, non mi convinceva affatto.

-Fidati no?- chiese, aggrottando la fronte. Io scoppiai a ridere.

-Oh, certo, mi fido! Di tutta la gente a questo monto, vengo proprio a fidarmi di te Malfoy.- feci ironica, alzando gli occhi al cielo e riaprendo il mio libro.

-Vieni e basta, Weasley. Giuro, continuo ad odiarti- fece, perché per qualche secondo, entrambi ci ritrovammo con un dubbio: io mi chiesi se per caso ci stesse provando, e probabilmente lui si chiese se per caso me lo stessi chiedendo.

-Se vengo, la smetti di rompere poi? Sto cercando di leggere.- feci notare guardandolo male. Lui ricambiò l'occhiataccia e annuì, così mi alzai e seguii quell'idiota fino all'ingresso della sala. Prima che io potessi fare qualcosa, lui mi sfiorò una mano, e subito mi sentii staccare i piedi da terra. Mi guardai intorno confusa, e mi resi conto di non essere più a casa di Malfoy.

Un'aria fresca mi avvolgeva le braccia e mi faceva arruffare i capelli sulla faccia. Dopo essermi scostata un capello dal volto, mi guardai intorno.

-Ma che diavolo..?- balbettai, avanzando di qualche passo. I miei piedi ancora nudi scricchiolavano sopra alcune foglie.

Ero in una foresta. Il sole picchiava contro la mia pallida pelle, alcune foglie svolazzavano attorno a me, e Scorpius Malfoy era proprio di fronte a me, la bacchetta puntata contro la mia direzione.

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In fretta portai una mano alla tasca dei pantaloncini, entrando a mia volta la bacchetta velocemente.

-Expelliarmus!- urlò lui e prima che io potessi far qualcosa, la bacchetta mi volò via dalle mani. Mi sentii una stupida. Non avrei dovuto seguirlo. Non avrei dovuto dagli corda. E non avrei dovuto estrarre così velocemente la bacchetta.

-Bene, bene. Weasley, adesso non fai più la simpatica.- mormorò, con un tono sprezzante. -Ti sei divertita a farmi passare per un lurido Grifondiota, eh? Ma andiamo, con questi … colori addosso, mi rendo ancora più conto di quanto odi te e tutti i tuoi simili. E adesso, è arrivato il dolce momento della vendetta. - un ghigno gli si formò sulle labbra.

E' strano, come in situazioni del genere, non riuscissi comunque a perdere la mia solita ironia. Per cui, la prima cosa che osservai ad alta voce, fu qualcosa come:

-Sai, Malfoy, al sole brilli alche di più!- E detto questo, mi lanciai in una corsa verso la parte della foresta che mi sembrava quella con più alberi. Ignorando il male ai piedi, che si tagliavano al contatto con i rami e i sassi, mi infilai tra due alberi. Quello che accadde dopo fu molto strano. Ricordo solo di aver desiderato davvero tanto, un posto dove nascondermi, e poi tutto intorno a me cambiò. Ero sempre in una foresta, ma a differenza di quella di pochi secondi prima, questa era calma. Molto, molto più calma.

Per qualche minuti mi rilassai, ma poi sentii un rumore provenire da un albero, e con un vuoto allo stomaco, mi ritrovai faccia a faccia con quell'essere di Malfoy.

-Dannazione Weasley.- mormorò, a denti stretti. -Perché devi rendere sempre tutto più complicato? Adesso non so più dove siamo!- esclamò con grande irritazione.

Io approfittai della situazione, e troppo velocemente perché lui se ne accorgesse, gli sfilai la mia bacchetta di mano.

Lui ringhiò. Io gli risposi con uno sbuffo.

-Non avvicinarti Malfoy, o faccio in modo che quella roba ti rimanga sulla pelle per sempre- improvvisai. Fui abbastanza credibile, perché lui subito si irrigidì, con un'espressione diffidente.

-Non oseresti.- mormorò.

-Oh, scommettiamo? Bene, allora..- ma lui mi interruppe.

-Ok. Ok! Ti riporto a casa, d'accordo. Ma non finisce qui.- e con un'espressione schifata,mi sfiorò il braccio.

Non accadde nulla.

-Beh?- chiesi, guardandolo male.

Lui aggrottò la fronte e provò di nuovo a smaterializzarsi. Ma nulla.

Provai anche io, ma non ebbi risultati migliori.

-Ma cosa..?- facemmo, all'unisono.

Ci scambiammo due occhiate perplesse.

 

 

Passammo ore a tentare di tornare a casa. Alla fine ci arrendemmo, con aria affranta.

-E' tutta colpa tua!- ringhiai, in preda all'ansia, mentre mi arrampicavo su un albero, per vedere dov'eravamo.

-Mia? Se tu avessi evitato di scappare, a questo punto saremmo già a casa..-

-Sì, e io sarei già morta.- lo fulminai con lo sguardo.

Lui sbuffò. -Non ti avrei uccisa. Probabilmente solo ferita mortalmente.- ma poi non fu più in grado di dire nulla, perché saltai giù dall'albero e gli ficcai un calcio nello stomaco.

 

Eravamo spacciati. In una foresta, senza cibo né acqua, senza riuscire a smaterializzarci o sapere dov'eravamo.

Quel Malfoy era davvero un idiota.
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Gallagher-time: vorrei ringraziare Zenzerin per l'aiuto e il sostegno che mi ha dato per scrivere questo capitolo. Mi ha salvato la pelle con un'idea geniale, che ancora non posso rivelare, ma che già qui si può intuire (con grande astuzia.)
Grazie!!! ^_^
E approfitto anche
per ringraziare chi continua a seguire questa storia. Vi addddoro :33
Detto questo, grazie per l'attenzione,

Gallagher

  
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