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Autore: real_chiareds    03/12/2011    4 recensioni
proiettati un po' nel futuro, Bruno si appresta a festeggiare il suo decimo compleanno ma... manca ancora una persona importante chi? Ce la farà ad arrivare?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Marianella, Thiago
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Scesi in giardino con zio Rama e sul retro zio Lleca e Cris stavano giocando a palla mentre Luz rimproverava il fidanzato perché si comportava come un bambino.
“Campioneeee” mi urlò Lleca venendomi incontro con la palla al piede
“Zio Lleca sei venuto alla mia festa” dissi con un sorriso abbracciandolo
“Potevo perdermi il tuo compleanno, il tuo 10° compleanno?”
Io scossi la testa abbracciandolo quando vidi arrivare Amado con i suoi genitori e dietro di loro mia zia Tefi che ormai io chiamavo Effi sin da piccolo con suo marito Luca e i tre gemelli Ignacio I, II, III e la piccola Paloma.
Paloma aveva qualche mese in meno di Alai quindi erano due tiri di capelli invece di uno mi nascosi per non farmi vedere da mia zia sgattaiolando verso Amado.
“Hei possiamo parlare” lui mi guardò malissimo
“Sono ancora arrabbiato con te Bedoya” mi rispose e io aggiunsi
“Aguero, Bedoya Aguero”
“Come vuoi tu” mi rispose lui allontanandosi
“Mi spieghi che cosa ti ho fatto Gorki” lo rifermai quando vidi passare papà, aveva ancora il foglietto rosa in mano e si dirigeva verso Nico.


“Nico posso parlarti?” chiesi fermandolo
“Dimmi Thiago” si voltò a guardarmi gli mostrai il biglietto rosa.
“Si bel colore ma per stampare biglietti dovresti parlare con tuo zio Ciro o con Malvina”
“Non voglio stampare biglietti Nico”
“Allora cosa ci fai con un foglio rosa?”
“Era sullo specchio in camera stamani, c’era scritto < Se lo sogni! Lo puoi fare! > ed era firmato mamma indirizzato a Bruno, appena lo abbiamo letto le lettere dorate sono sparite, cosa ti ricorda?”
“A me ricorda i messaggi che mandavi te” disse Cielo arrivando alle spalle del marito
“Appunto, Nico dove eri tu? Potrebbe essere lì anche Mar” chiesi quasi con un speranza dipinta in viso
“Io non. . .”
“Tu sai dove è la mia mamma?” Bruno era arrivato alle nostre spalle e ci guardava con i suoi due occhioni spalancati aspettando una risposta.
“No Bruno mi dispiace” fu costretto a rispondere Nico e al piccolo si riempirono gli occhi di lacrime, cercai allora di distrarlo.
“Andiamo a giocare a Rugby?” chiesi prendendogli il pallone e correndo
“Hey” mi urlò lui inseguendomi.

Guardavo la scena con il muso appoggiata ad una delle colonne
“Sei ingiusto sai? Sono i tuoi dieci anni non mi vorresti lì?”
Tic Tac mi si sedette accanto “Si, ma ora sei qui!”
Lo fulminai con lo sguardo incrociando le braccia “Sei antipatico”
“Ho preso da te” mi rispose
“Ah no eh? Non ci provare questo lo hai preso da tuo padre”
“Forse” mi disse ridendo mi girai verso di lui e con sguardo di supplica chiesi
“Solo un giorno Ticchi uno solo che ti costa?”
“Non sono io che decido”
“E chi allora” chiesi sempre con aria di supplica
“Il messaggero” mi rispose gongolante come sempre, sbuffai girandomi arrabbiata, provai a piangere ma non mi scendevano lacrime.
“Perché non riesco a piangere?” chiesi allarmata toccandomi le guancie asciutte.
“Inizia la trasformazione!!”
“Non è vero, fammi andare alla festa”
“NO!”
“Perché no?”
“Perché non posso, tu devi…”
“Non mi importa, non voglio, voglio solo la mia famiglia! Tic Tac voglio tornare a casa”
“Perché tutti voi dell’Hogar siete sempre stati testardi?”
Lo guardai confusa, “Che stai dicendo Tic Tac?”
“Niente lascia stare. . . allora torniamo a noi?” mi chiese con un sorriso, quando improvvisamente la porta principale della soffitta si aprì accompagnata da una nube bianca che sapeva di borotalco iniziai a tossicchiare “che è?” chiesi a Tic Tac.
“Visto? Hai fatto arrabbiare il Superiore”
“Il cosa?” chiese sempre tossicchiando vedendo una figura avvicinarsi, sembrava portare una teiera in una mano e una scatolina nell’altra guardai Tic Tac e sorrisi
“La teiera con il tè” dissi sperando fosse quello che intendevo io, poi la figura nella nebbia parlò “Marianella” disse con una voce che non avevo mai sentito prima.
Mi voltai a fissarla strizzando gli occhi per vedere attraverso a quella nebbia fitta il volto del mio interlocutore.


angolo autrice: allora non ho molto da dire su questo capitolo, come il precedente diviso in tre parti con i tre punti di vista rispettivamente Bruno, Thiago e Mar. Sono contenta di tutte le recensioni ricevuti e che vi piaccia questa storia, mi dispiace che non duri ancora per molto, ma quando l'avevo scritta l'avevo incentrata solo su questa probabile assenza di Mar quindi beh vi lascio godere in santa pace anche i prossimi senza dirvi nient'altro spero solo che continuiate a leggerla e a recensirla mi fa molto piacere sentire la vostra opinione a presto#

   
 
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