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Autore: Haribo96    03/12/2011    0 recensioni
Okay, mi è venuta così, di botto °O° Per ora scrivo solo il prologo e spero di postare presto il primo capitolo u.u Spero vi piaccia eh! :D Storia tra Lys e Lily e qualche sprizzo tra altre coppie della new generation :)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Lysander Scamandro | Coppie: James Sirius/Dominique, Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Quando Lily si svegliò, il letto era vuoto. Dove era finito il ragazzo? Non sapeva neanche se avesse sentito tutto quello che aveva detto, il che sarebbe stato come togliersi un grosso, grossissimo peso dal petto. Alzò la testa e si guardò intorno, stiracchiandosi per bene. Poi, una voce la fece sobbalzare. Si girò di scatto pensando che fosse Madama Chips, l'infermiera, e si prepara psicologicamente alla sgridata. Ma non era lei. Era Lysander. Le guance le si tingono di rosso, più o meno come i suoi capelli. Rimane lì a fissarlo, cercando di capire le sue parole. 
"Buongiorno." Le sorrise, un sorriso stellare. Sì, a Lily faceva pensare a questo. Sembrava super felice. Eppure aveva la spalla slogata e ancora fasciata, e... come mai il taglio sulla guancia c'era ancora? Madama Chips riusciva a guarire tutto, tutto. 
Si limitò a balbettare un 'buongiorno' per poi ricordarsi che lei era Lily Luna Potter e che non aveva paura di niente. A parte... esprimere i suoi sentimenti. A quel punto entrò Madama Chips. Lily imprecò sottovoce, strabuzzando gli occhi, per poi tornare calma e assumere quell'aria che la toglieva sempre dai guai. Lysander, a sua volta, era più calmo che mai. Gli occhi azzurri accesi come non mai, Lily riusciva a vedere persino la vitalità e l'innocenza in quegli occhi. Poi si ricordò di Emily, le loro mani intrecceta e gli occhi marroni di Lily si abbassarono. 
"Che ci fai qui, signorina Potter?" 
"Stavo per andare, non c'è problema." disse nell'esatto momento in cui il ragazzo diceva "E' appena arrivata."
Voleva parlare, ovviamente. Bhè, anche lei voleva parlare. Era stato difficile esprimersi con lui privo di sensi- sempre che lo fosse- e ora lo sarebbe stato ancora di più. 
L'infermiera alzò un sopracciglio, piuttosto scettica e girò sui tacchi dicendo "Vi do due minuti, deve riposare signor Scamandro!"
Lily annuì, rimanendo seduta sulla sedia. Lysander la guardò e si accorse subito che qualcosa era cambiato in quei due minuti. Le si avvicinò e si sedette sul letto, di fronte a lei e prendendole le mani, causandole un ulteriore arrossamento delle guance. Lily ritrasse le mani dopo qualche secondo, non alzando lo sguardo. Lui sospirò e le prese il mento con due dita, costringendola a guardarla. Lei fece una smorfia. Credeva che lui ed Emily stessero insieme e che quindi quello era come un tradimento, quindi non voleva entrare in una cosa del genere. 
"N-no, smettila. Tu stai con Emily." Si costrinse a far uscire dalle labbra. 
"Non sto con Emily." Lo disse con una tale noncuranza che a Lily si rizzarono i peli delle braccia.  
"Tu, tu cosa? * Era sconcertata. Perchè aveva fatto finta di essere il suo ragazzo, o viceversa? Per farla ingelosire o che cosa? 
"Vuoi sapere che cosa mi ha impedito di mettermi con lei, quando me l'ha chiesto?"
Dovette rifletterci un secondo, prima di sussurrare un 'sì'. 
"Perchè io non l'amo. Amo te, da tanto e tu non te ne sei mai accorta." Sorrise, di nuovo. Era convinto di quelle parole, anche se gli stavano uscendo di bocca come un treno. 
"Sai, quando ci siamo incontrati per far fare pace a mio fratello e Roxanne, sono stato davvero tentato di dirti tutto."concluse, abbassando lo sguardo e tornando a giocherellare con le sue mani.
"Perchè?" Lily aveva un'aria innocente, cosa che succedeva raramente. 
Lui sospirò, e scosse la testa. "Perchè tu non l'avresti mai ammesso e sinceramente non so se tu lo ammetteresti ora." Alzò lo sguardo su di lei, guardandola con quegli occhi che Lily fu costretta a mordersi un labbro e distogliere lo sguardo per cercare di rispondergli logicamente. "Ero mezzo sveglio quando mi hai parlato ieri sera." aggiunse, incontrando finalmente i suoi occhi. 
Lily aprì la bocca per parlare ma non ne uscì molto, anzi niente, solo qualche sussurro. Tossì per poi sorridere. Era pronta. Lei poteva fare tutto quello che voleva, no? Insomma era una Potter. Si armò di coraggio, da perfetta Grifondoro. 
"Quello che ti ho detto ieri sera era vero." Deglutì, per poi continuare, guardandolo fisso nei suoi occhi e per un momento pensò di essercisi persa. Prese un gran respiro. "Quando ti ho visto con Emily..." non sapeva che dire e lui non parlava. Si limitava a guardarla, in attesa che continuasse la frase, ansioso. A Lily la cosa più ovvia da fare rimase una sola, visto che con le parole era un fiasco, sarebbe stato meglio passare subito all'azione. Prese la sua maglietta e lo attirò a sè, chiudendo gli occhi. Lui non oppose la minima resistenza. Si lasciò trascinare, e subito dopo le loro labbra si incontrarono e iniziarono a muoversi in sincronia, come avevano sempre desiderato, sia l'uno che l'altra. Lei si staccò, sorridendo leggermente imbarazzata e alzò lo sguardo su di lui, incerta. Sorrideva. Anzi, non l'aveva mai visto così felice in vita sua. 
"Vieni, devo mostrarti una cosa." Continuava a sorriderle, come se fosse una cosa che faceva parte del suo essere. 
Lei lo guardò, non molto convinta. Voleva un altro bacio, subito. Lysander rise e di gusto anche. L'infermiera si sarebbe infuriata, di certo ma lui era molto convinto della sua azione. Si alzò e le tese la mano, stringendogliela. Si sorrisero. 
"Dai, forza. C'è una cosa di me, che tu non sai." Le diede le spalle, il braccio fasciato sotto la maglia e trascinandola con la mano sana. Salirono fino al settimo piano e si ritrovarono davanti una porta. Lysander entrò dentro e Lily rimase un po' sconcertata, capendo subito quello che Lysander intendesse. Si girò verso di lui, che aveva lo sguardo fisso sullo strumento in mezzo alla stanza. Chiuse la porta e ci si diresse, sedendosi sulla sedia davanti al pianoforte.
"Non sapevo sapessi suonarlo." Gli disse, un po' sconcertata. Lui si limitò a sorridere di nuovo. Non lo sapeva neanche il suo gemello in effetti. La ragazza, non era ancora riuscita a capire che cosa volesse fare con un piano, visto che neanche gli rispondeva. 
 
E qui finisce un altro capitolo u.u E' un po' corto, ma volevo lasciarvi con un po' di suspance. A presto :3
  
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