Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: WhoLocki_Martell    04/12/2011    1 recensioni
Immaginiamo Jacob Black, ricco e menefreghista, che si ritrova lupo mannaro per colpa delle cattive azioni di suo padre. Immaginiamo Renesmee ed Alice, figlie di Edward e Bella, bellissime sorelle dotate di percezioni extra. Immaginiamo Nahuel (l'altro vampiro mezzosangue in Breaking Dawn), migliore amico di Renesmee e ... particolare anche lui. Tutto ciò immaginatelo liberamente ispirato a "Beastly" (ma DAVVERO liberamente). Siete riusciti a immaginare tutto ciò? Beh, io sì! Leggete cose ne è venuto fuori:
P.S.:La trama, più avanti, si distaccherà parecchio da Beastly
Grazie alle persone che seguono la mia storia (7 *.*), alle persone che l'hanno aggiunta tra i preferiti (4 *.*), a coloro che l'hanno aggiunta tra le ricordate(1*.*) e a tutti coloro che hanno recensito :*
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Billy Black, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Crisi del giorno dopo


- << Ragazze, vi conviene scendere subito a colazione. Vostra madre è arrabbiata. Le dovete delle spiegazioni e anche a ME. >> - disse Edward dietro la porta della camera che condividevano Alice e Nessie.

La notte prima si erano ritirate molto tardi, avevano farfugliato qualcosa su un branco di cani ed erano andate a dormire senza aver prima cenato.
Dovevano assolutamente spiegare quel che avevano combinato la sera prima.
 
Dopo due minuti, Alice e Nessie scesero a fare colazione. Erano impeccabili, l’una per andare a scuola, l’altra all’università.
Tutti e quattro mangiarono in fretta poi Alice ruppe il silenzio che regnava in cucina chiedendo a sua sorella se voleva un passaggio per andare a scuola.
- << Un momento >> - intervenne Bella, assumendo il tono formale di quando era arrabbiata - << mi piacerebbe sapere dove siete state ieri sera. >> -
- << Bella, stanno per fare tardi >> - intervenne a sua volta Edward, temendo un prossimo litigio, ma sua moglie non gli rispose nemmeno.
- << Mamma, io e Nessie ieri sera abbiamo fatto una passeggiata >> -
Con un’occhiata a Renesmee, era stata Alice a prendere la parola, vedendo chiaramente che sua sorella era immersa in un mondo tutto suo di fantasticherie su lei e quell’ombra ch’era diventata un lupo, Alice avrebbe potuto scommetterci l’anima.
- << È lecito sapere dove? >> - chiese ancora Bella, ma stavolta con un tono freddo e calmo che nascondeva la furia.
- << Vicino alla vecchia casa dei Black >> - disse Alice esitante, sapendo che non era proprio una zona raccomandabile per le passeggiate.
- << Per la vecchia casa dei Black intendete quella del vecchio Jacob Black? >> - chiese Bella, mostrando tutta la sua preoccupazione materna e anche una sorta d’inquietudine che la fece sbiancare.
- << Sì, esatto, ma siamo scappate subito perché c’erano un sacco di cani randagi >> - disse Alice, cercando di far virare l’attenzione dalla villa ai cani, ma non vi riuscì.
- << Ragazze, come vi è saltato in mente di andare vicino a quella vecchia villa? >> - chiese Edward, anche lui molto inquieto, anticipando sua moglie.
- << Papà, abbiamo sbagliato. Io e Nessie vi promettiamo che non andremo più vicine di mille miglia a quella villa >> - promise Alice assumendo un tono solenne ma sincero.
- << Sì. Sicuro. Non ci andremo più. >> - disse Nessie risvegliandosi dal letargo, accorgendosi che i suoi genitori si sarebbero insospettiti se a questo punto lei non avesse detto ancora nulla.
Edward e Bella si guardarono negli occhi, preoccupati. Poi Edward disse semplicemente << Ce lo auguriamo >> , ed Alice e Nessie furono finalmente libere di andare via.
 
- << Alice, puoi lasciarmi qui >> disse Nessie rompendo il silenzio che regnava nella Porche 911 Turbo color giallo canarino di Alice, regalo (di cui lei andava molto fiera) del suo ragazzo storico, Jasper Withlock Hale.
- << Ma Nessie, manca ancora quasi un chilometro da scuola >> - disse Alice, ma poi capì perché sua sorella voleva scendere dall’auto.
Aveva riconosciuto un Nahuel sorridente che, fermo sul marciapiedi, stava aspettando Renesmee, perciò frenò.
- << Alice >> - cominciò Nessie - << per quanto riguarda quel che è successo ieri… >> -
- << Non preoccuparti >> - disse Alice - << non ho capito molto bene cosa volesse significare quello sguardo – carico di significati e intenso, oserei dire -  fra te e il lupo, ma se vuoi archiviare tutta la faccenda fai pure. Sono con te. >> -
- << Grazie, sorellona >> - rispose riconoscente Renesmee, poi le stampò un bacio con lo “smack” sulla guancia e corse da Nahuel.
 
- << Ti vedo preoccupata e pensierosa >> - disse semplicemente Nahuel dopo cinque minuti d’interminabile silenzio.
Tra Nahuel e Nessie c’era sempre stato un feeling particolare, sin da quando, entrambi dodicenni, si erano conosciuti a scuola.
Entrambi stavano seduti mentre gli altri e le altre si scalmanavano dietro “un oggetto sferico di nome palla”, come diceva Nahuel.
Questa lunga conoscenza permetteva quindi a loro due di capire gli stati d’animo dell’altro – o dell’altra.
- << Devi scusarmi, Nahuel. Problemi con mia sorella, tutto qui >> - rispose Nessie, ed in effetti era vero.
Il problema di Nessie non era più la sgridata dei suoi genitori che solo la sera prima temeva, ma era la sorella, che per la prima volta non aveva capito quel lei provava davvero.
Nessie non voleva scordare tutto della sera prima.
Nessie voleva SAPERE tutto della sera prima.
- << Sai che puoi parlarmene, se vuoi >> - disse Nahuel, che sotto quella spiegazione, da persona sensibile e perspicace, subodorava dell’altro.
- << No, Nahuel, sono problemi da nulla >> - disse Renesmee - << parliamo di te. Come va la ricerca dei tuoi veri genitori? >> -
- << Nulla di nuovo >> - disse Nahuel, lasciandosi consapevolmente distrarre.
Due mesi prima aveva deciso di cercare i suoi veri genitori, essendo stato adottato molto piccolo, quando aveva solo un anno.
Nonostante ciò, però, aveva dei ricordi di sua madre, molto molto remoti e che riusciva a ritrovare solo in sogno.
Non aveva però, nessun ricordo del padre.
- << Se preferisci, parliamo d’altro >> disse Nessie, conoscendo il suo amico e sapendo quanto soffrisse di ciò.
- << Sì, sì, meglio così. Oggi vieni tu a casa mia a studiare o passo io da casa tua? >> - chiese Nahuel, contento di cambiare argomento.
 
La mattina presto, subito dopo esser tornato umano, Jacob aveva afferrato un po’ di denaro dalla vecchia strafornita cassaforte di papà, si era recato ad un centro commerciale ed aveva rinnovato il suo guardaroba vecchio di vent’anni.
Da come reagivano le femmine umane quando lo guardavano, sapeva di essere attraente, soprattutto grazie alla sua estesa massa muscolare situata sui pettorali.
Vestito elegantemente, Jacob era calmo e stava poggiato ad una albero del parco della sua vecchia scuola superiore.
- << Passo io da casa tua, Nahuel. A casa si respira una brutta aria >> -
La rossa aveva un ragazzo.
La rossa sarebbe andata a casa del suo ragazzo.
Immediatamente, si mosse per andar via, e nel farlo le passò accanto, così vicino che le urtò la spalla.
Avvertì la stessa sensazione che aveva avvertito la sera prima.
E gli occhi di lei fissi nei suoi gli comunicarono che lei sentiva la stessa cosa.
 
- << Che maniere! >> - esclamò Nessie, mentre un ragazzo le urtava la spalla.
Il ragazzo sentì, e la guardò negli occhi.
E Nessie provò la stessa sensazione che aveva provato la sera prima guardando gli occhi del lupo.
“Non farti suggestionare” disse una voce nella sua testa “è solo un fighetto montato.”
La sua mente sottolineò la parola FIGHETTO. Alto e abbronzato, ma non troppo, coi pettorali molto ben sviluppati, capelli castani, occhi marroni, vestito elegantemente… Il tipico ragazzo mediterraneo, solo che a Forks non c’erano molti mediterranei, e gli sguardi ammirati delle ragazze lo enfatizzavano.
Ma il suo aspetto esteriore, pur trattandosi di un involucro interessante, non spiegava nulla di quel ragazzo e ancor meno di quel che significasse per Nessie, che passò tutte le ore scolastiche a cercare di ricordare di che colore erano gli occhi del lupo.
 
Dopo aver accompagnato sua sorella, Alice decise di passare dalla sua vecchia scuola superiore, la stessa che adesso frequentava Nessie.
Le mancava un mondo.
Scese dall’auto che parcheggiò in un posto riservato agli studenti, e si recò verso un albero speciale per lei e Jasper: era l’albero su cui lui le aveva dichiarato il suo amore. Infatti, ancora adesso, si possono vedere incise sulla corteccia di quell’albero le lettere J + A, incorniciate da un cuore un po’ tremolante, ma che ad Alice apparve allora ed ancora adesso il più bello del mondo.
Vide sua sorella arrivare con Nahuel, e li sentì anche chiacchierare, ma poi vide qualcosa di strano: un ragazzo davvero interessante (anche per Alice, seppur più grande e fidanzatissima) scontrò la sua spalla contro quella di Nessie.
Fin qui nulla di strano, ma poi avvertì qualcosa di speciale tra quei due mentre si guardavano negli occhi, poi ricordò come Nessie aveva guardato il lupo, ovvero alla stessa maniera, e la paura per sua sorella le attanagliò il cuore.
------------------------------------
Angolino dell’autrice
Ragazzi e ragazze, ecco a voi il quarto capitolo di questa storia, che ho avuto tempo di scrivere solo durante le lezioni scolastiche poco interessanti.
Lo so, mi sono dilungata in maniera assurda, però se avete tempo o voglia fatemi sapere che ne pensate.
Recensite, criticate e / o apprezzate.
Vostra, halfbloodvampire :*

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: WhoLocki_Martell