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Autore: Misuzu    04/12/2011    2 recensioni
Paige è una ragazza vissuta come una babbana catapultata in un attimo in un mondo magico: cosa succederà dopo aver incotranto i gue gemelli?
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Angolo dell'autrice: Ringrazio FrancyWeasley e Otta_Weasley per aver commentato il precedente capitolo. Spero che anche questo sia di gradimento per chiunque lo legga.

Quella sera Paige riuscì a trovare la sua amica Evelyn vicino alle carrozze; Ginny, come tutti gli studenti del primo anno, aveva preso una strada diversa. Evelyn iniziò a raccontare di essere arrivata poco prima la partenza e che, per via dei troppi ragazzi che in quel momento erano nei vari vagoni, aveva trovato un solo posto libero in un cabina dove c’erano diversi Corvonero che avevano iniziato a parlare di studi e ricerche... insomma per tutto il viaggio aveva dovuto sopportare quei ragazzi monotoni. Poco dopo decisero di salire in carrozza e avviarsi verso la scuola e durante il tragitto iniziarono a chiacchierare dicendosi cosa avevano fatto durante le vacanze e i gemelli, come sempre, iniziarono ad illustrare alle ragazze i loro progetti per commettere dei nuovi e terribili scherzi a Gazza in particolar modo; era strano ma da un po’ di tempo i due avevano iniziato a far “entrare” nelle loro idee anche Evelyn che, seppur era  la migliore amica di Paige, era come tutti gli altri ragazzi in quella scuola, estranei a loro in un certo senso. Per Paige era strano vedere tutta quella situazione e in quel momento una morsa allo stomaco l’avvolse... che fosse gelosa? Possibile che fosse davvero gelosa della sua migliore amica, colei che l’aveva supportata quando ne aveva bisogno, colei che ora stava condividendo altre cose oltre che alla faccende personali? “Che pensiero stupido!” disse fra sé la ragazza; eppure succedeva sempre così, sempre; l’ultima volta che si era affezionata a qualcuno, non voleva che questi potesse prendere rapporti con altre persone che già non lo conoscessero... era stato così per i suoi genitori o, almeno, quel che ricordava di quei momenti, provava gelosia a volta del fatto che qualcuno si avvicinasse alla madre e al padre, ma ciò non accadeva con i Signori Weasley e non accadeva quando stava con i gemelli, già con loro, quelle due pesti che un tempo l’avevano fatta sorridere, l’avevano tirata su di morale, l’avevano protetta e le avevano voluto bene come solo i genitori avevano fatto in quel tempo eppure i suoi genitori se ne erano andati, andati via per sempre, e un giorno forse i due avrebbero trovato una ragazza che non avrebbe voluto tenessero un rapporto con una come lei o forse il destino glieli avrebbe portati via, come aveva fatto con i suoi genitori. Tutti  questi terribili pensieri furono interrotti di nuovo da quella voce, da quella voce che aveva detto “Non deve mai più accadere, mai!”. Sussultò e in quel momento attirò l’attenzione dei 3 che erano in carrozza con lei, straniti per la sua strana reazione e della quale non riuscivano a comprendere il motivo; lei, d’altro canto, non poteva di certo dire loro cosa stesse accadendo nella sua testa in quel momento e disse di aver avuto un colpo di sonno. Scusa babbanamente banale, ma che funzionò alla grande dato che lei non aveva dormito molto nelle notti precedenti e che a differenza dei gemelli non aveva fato un pisolino nel treno. Arrivarono a scuola e questa volta al tavolo degli insegnanti mancavano il professor Silente, il professor Piton e la professoressa Mc.Granit e non solo: anche Harry e Ron in quel momento erano del tutto assenti alla tavola dei grifoni, e il che non era alquanto normale sapendo che Ron era il primo che coglieva l’occasione per abbuffarsi. Dopo lo smistamento la cena iniziò e alla fine Paige si congedò dal suo gruppo dicendo che doveva fare una cosa davvero urgente; ciò ovviamente non fece altro che attirare l’attenzione dei gemelli dalla quale lei riuscì comunque a congedarsi e poi si avviò verso il gargoile di pietra a forma d’aquila che dava accesso alla sala del preside; era strano però per quante colte ci fosse passata davanti non aveva mai fatto caso alla sua forma. Giunta dinanzi pronunciò le parole scritte nella lettera e, con sua enorme sorpresa, le scale iniziarono ad alzarsi ruotando e lei si mise circa al 4 gradino; in pochi secondo fu nell’ufficio del preside. Esso era molto diverso da come se lo immaginava: c’erano enormi scaffali pieni zeppi di libri magici e babbani, le parti spoglie delle pareti erano ricoperte di quadri con i volti dei diversi predecessori di Silente e al di sopra degli scaffali vi erano vari oggetti. Vicino le scale che portavano alla cattedra, vi era una bellissima fenice; l’osservazione di quella stanza che, in tutta la sua semplicità aveva qualcosa di magico, fu interrotta dalla voce del preside che disse “Sono lieto che ti piaccia. Sai tua madre ha fatto la stessa espressione quando è entrata per la prima volta nel mio ufficio” “Lei conosceva mia madre?” chiese rimanendo basita; era naturale che l’avesse avuta come sua studentessa, ma non lo era altrettanto il fatto che lui se ne ricordasse “Oh certo, certo signorina Halliwell. Sua madre è stata una delle migliori studentesse della scuola e inoltre possiamo dire di esserci visti anche oltre il campo scolastico. E lo stesso potrei dire di suo padre e dei signori Weasley, so che lei tiene molto a loro”; in quel momento un solo aggettivo balenò in testa a Paige e quello fu “Impressionante”, esatto; sapeva tutto di lei, una studentessa che conosceva solo per vista e con la quale non aveva mai scambiato la parola “Non devi stupirti, sei semplicemente identica a tua madre; a quanto vedo hai preso solo una cosa da tuo padre, l’impulsività e la risposta pronta... ah allora sono due” disse ridendo e toccandosi la barba “Credo che ti chiederai il motivo per cui ti ho convocata qui, e te lo spiegherò senza giri di parole quali sono solito fare. Tu sai meglio di chiunque altro che non manca molto tempo prima che Lord Voldemort ritorni con i suoi pieni poteri e l’anno scorso ne hai avuta la conferma. Ora vorrei chiederti, cos’altro hai visto nei ricordi di tua madre?” “Poco, come per esempio quando sono morti e quando ha parlato della maledizione... e poi ci sono stati dei ricordi diversi, nei quali io ero io, cioè io ero mia madre e” “Un incantesimo davvero potente è stato utilizzato da tua madre per sigillare i tuoi ricordi e un altro altrettanto potente è stato usato per modificarli, per istruirti alla difesa contro le arti oscure; tua madre sapeva che prima o poi il momento di usare gli incantesimi sarebbe giunto e ha fatto in modo che nel momento in cui il pericolo sarebbe stato avvertito esso ti facesse rivivere dei ricordi nei quali tu ti saresti potuta allenare... sai, non sapeva quando tutto ciò sarebbe accaduto e se fosse successo prima che arrivassi ad Hogwarts sarebbe stato un vero dramma proteggerti, ecco perché l’ha fatto. Comunque ritengo più opportuno istruirti io personalmente alla difesa delle arti oscure; se hai le stesse abilità dei tuoi genitori allora vorrà dire che riuscirai ad imparare gli incantesimi senza problemi. Un ultima cosa, ti vorrei dire solo un’ultima cosa prima che tu torni nella tua stanza, ma deve essere un segreto, d’accordo?” Paige annuì semplicemente; quello cose l’avevano sconvolta e non era ancora riuscita a riordinare i suoi pensieri, eppure era pronta a sentire qualsiasi cosa avrebbe detto, era pronta, vero? “Bene, allora ti dirò che all’inizio, mentre i mangia morte erano i fedeli servitori del Signore Oscuro alcuni maghi e streghe decisero di fondare un ordine, l’Ordine della Fenice, totalmente opposto ai mangia morte e che ha combattuto contro Voldemort fino alla sua scomparsa; ti sembrerà una stupidaggine, ma il nome fu scelto perché, proprio come una fenice, un giorno sarebbe rinato e quel giorno si sta avvicinando sempre di più. Ma guarda che ore sono! è meglio che lei vada, signorina, se non vorrà iniziare ad essere rimproverata dai prefetti” e così facendo Paige uscì dall’ufficio diretta verso il dormitorio. Ripensando a quello che era successo prima che lei si allontanasse dal gruppo, ovvero vedere Fred, George ed Evelyn allontanarsi insieme le venne nuovamente una stretta allo stomaco, ma poi pensò alle cose che aveva pronunciato poco tempo prima “la maledizione” e si bloccò sulle scale, le gambe troppo pesanti per compiere un ulteriore passo. “Anche se qualcuno me li portasse via in potrei mai soffrire più di tanto, non riuscirò nemmeno a fare 20 anni e, a calcoli fatti, me ne restano meno di 7... sì meno di 7 spero solo di poter finire la scuola!” disse ricominciando a camminare, un triste sorriso stampato sul suo volto, eppure non era ancora determinata, non voleva che quello che aveva detto la madre accadesse “sei stata ingiusta” riuscì solo a pensare; chissà, forse glielo avrebbe voluto dire, ma non poteva, non avrebbe mai potuto... forse lo avrebbe fatto quando sarebbe morta, ma allora sarebbero stati i gemelli a mancarle, con la loro allegria, con i loro scherzi e in quel momento magari avrebbe voluto essere viva; è questo che accade quando uno si trova in bilico fra vita e morte, fra due mondi totalmente diversi, fra due mondi uniti indissolubilmente e consapevole di dover abbandonare le cose a lei più care. Arrivata in sala comune vide Fred vicino al fuoco che osservava scoppiettare, quasi fosse qualcosa di totalmente estraneo a lui, al suo mondo. Quando la vide, un immenso sorriso gli si stampò in faccia e iniziò a farle domande su domande chiedendole di tutto, cosa fosse successo, il motivo della sua convocazione, semplicemente tutto. Sorrise vedendolo lì, era rimasto in piedi solo per farle quelle domande? Che ragazzo ingenuo, che ragazzo strano, quel ragazzo che aveva sempre adorato. Rispondendo in modo evasivo entrò nel dormitorio e gli augurò una buona notte.
 

  
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