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Autore: camelopardus    04/12/2011    2 recensioni
Questa è la storia di Hannah, una ragazza con un potere speciale che le costerà caro, ma scoprirà di non essere sola a combattere in questa battaglia.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hannah appariva normale, ma non lo era. Poteva anche esserlo se avesse voluto, ma non voleva. A lei piaceva essere diversa, e crescendo aveva preso coscienza di quanto fosse bello ma altrettanto difficile. Qualche anno prima si era ripromessa di non parlare mai più a nessuno di quella sua capacità; capiva fin troppo bene, per una bambina della sua età, che se si fosse mostrata per quello che era non avrebbe potuto vivere felice. Così semplicemente si camuffò per essere “normale”, quasi banale, sperando che la sua vita avrebbe seguito quella strada tranquilla. Ma le sue previsioni sbagliavano.
Erano le 7.59 del 21 maggio. Hannah era ancora nei corridoi con le sue amiche a spiare quel ragazzo della 3C per cui Elisabetta aveva una cotta.
-Cavolo, è proprio brutto! Come fa a piacerti?
-Brutto?!? È bellissimo, invece! Sono innamorata…
-Ma se nemmeno lo conosci!
In quel momento suonò la campanella e le ragazze si avviarono verso la classe con molta, molta calma: alla prima ora c’era lezione di matematica e perdere un minuto o due non avrebbe certo fatto male a nessuno. Arrivate in classe capirono subito quanto noiosa sarebbe stata la lezione: spiegazione su potenze e radici. Fantastico. Si avviarono rassegnate ognuna al proprio posto, mentre Hannah sapeva già come avrebbe trascorso la lezione. Ci pensò un po’ e decise che la savana sarebbe stata l’ambientazione perfetta. Ed ecco comparire una distesa giallognola con piccoli alberi sparsi. La professoressa stava facendo lezione sotto uno degli alberelli, come per ripararsi dal sole cocente. Hannah lo sapeva bene: solo lei poteva vedere tutto ciò, solo lei poteva sentire il caldo e lasciarsi accarezzare dal vento leggero. E solo lei lo sapeva.
Si lasciò trasportare ancora un po’ dalla fantasia, immaginando un leone. Non aveva paura: era lei a controllare quel mondo inesistente. Si limitò a osservarlo giocare coi cuccioli e ogni tanto scrivere qualche appunto sul quaderno. E così trascorsero quasi due ore di tranquilla lezione, finché il leone adulto cominciò a correre.
Hannah provò a fermarlo, fece scomparire gli alberi, la savana e tutto il resto, ma il leone continuava la sua corsa rovesciando i banchi e facendo tremare il pavimento dell’aula. La ragazza non capiva come fosse possibile: ciò che immaginava poteva toccarlo solo lei, per gli altri nemmeno esisteva; eppure vedeva i suoi compagni cadere increduli e li sentiva urlare per lo stupore, senza capire cosa li avesse colpiti così improvvisamente e violentemente. Intanto il leone continuava a dirigersi verso la cattedra e arrivò la prof. Hannah chiuse gli occhi e sentì le gocce di sangue denso colpirle il viso e poi colare lente. L’insegnante non poté nemmeno urlare: il leone l’aveva presa alla gola e adesso la stava trascinando fuori dall’aula lasciando una scia rossa sul pavimento. Il panico si diffuse in tutto l’edificio, nessuno riusciva a capire cosa fosse successo.
Quando tutti uscirono dalle loro aule, trovarono la professoressa distesa all’inizio della rampa di scale, distesa sul suo tappeto di morte rosso. 
   
 
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