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Autore: LauraPia29    04/12/2011    0 recensioni
non è la solita storia romantica, ma potrebbe anche esserlo…
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“L’hai saputo che nel tuo condominio si è trasferita una nuova famiglia?”.
 Con questa domanda ha inizio la nostra storia, non è la solita storia romantica, ma potrebbe anche esserlo…
A Sara sinceramente in quel momento non interessava, era immersa letteralmente nello sconfiggere un mostro di Silent Hill 3: “Capito!”, rispose con non curanza.
“Ah Sara sei proprio senza speranza come credi che riuscirai a trovarti un fidanzato!?”,
 “Ehehe credi che me ne serve uno? No meglio soli che mal accompagnati, e cerca di ricordartelo se non vuoi finire come le tue ultime storie mia cara Luana!!.
“Va bene, va bene, comunque ritorno a casa ci vediamo domani a scuola!”.
Sara era così, non si sapeva mai cosa le passasse per la testa, davvero un tipo speciale, 16 anni, 3 anno del liceo artistico,  brava a disegnare immagini prese dai suoi manga preferiti.
A scuola era famosa per questo e tutti la lodavano tanto che i suoi fan avevano fondato un fan club sui suoi bellissimi disegni.
La mattina dopo a scuola, Sara vide tante ragazze ammucchiate tra di loro, dopo poco da quella folla vide arrivare Luana: “Lù, ma che succede?”
“Ah Sara, a quanto pare è arrivato un nuovo ragazzo, e tutte quelle gli sono andate incontro!”
Sara si avvicinò a quel gruppo di ragazze e vide l’oggetto di tale raggruppamento.
Il ragazzo era alto, bellissimo, infatti le ragazze sospiravano ad ogni sua parola, Sara da una distanza ravvicinata potè notare che lui la guardava, il suo sguardo era freddo…
Ma come?
Con quelle ragazze era sorridente, ma chissà perché nel momento in cui la vide…
Si guardarono ancora un po’ e poi Sara presasi Luana se ne andarono in classe.
Il ragazzo le vide entrare a scuola  e salutate le ragazze raggiunse la segreteria.

“La Sofistica è una corrente filosofica sviluppatasi in Grecia, e ad Atene in particolare…” il professore non potè proseguire perché in quel momento con il bussare della porta entrò un ragazzo, che diede un foglio al professore.
Il prof lo lesse e disse alla classe: “Da oggi Marco sarà il vostro nuovo compagno…”
Le ragazze parlottavano tra loro dicendo che quel Marco era il tizio affascinante che molte avevano visto all’entrata.
“ Bene Marco puoi sederti!”.
Allora il ragazzo sicuro di sé si sedette dietro Sara.
Il professore continuò: “Chi sa dirmi il significato del termine sofismo?”, disse guardando tutti i suoi alunni, ma sapeva che uno solo di loro avrebbe risposto correttamente.
“Con sofismo si intende un discorso ingannevole basato sulla semplice forza retorica dell’argomentazione!”
“Ecco, Sara tu si che mi fai sentire realizzato!!” disse quasi piangente.
Lei era fiera della risposta, ma…
“Anticamente il termine σοφιστής (sophistés, sapiente) era sinonimo di σοφός (sophòs, saggio) e si riferiva ad un uomo esperto conoscitore di tecniche particolari e dotato di un'ampia cultura”.

Tutti si girarono all’istante verso la voce a bocca aperta, anche il professore.
Sara era allibita non solo era la prima della classe, ma la risposta di Marco era esaudiente e lei lo riconobbe.
I due si guardarono, i loro occhi sprizzavano competitività da tutti i pori.

“Ooohhh, mai svegliare il can che dorme”, bisbigliavano i loro compagni.
E già, ciò significava guerra, mai mettersi tra lei e lo studio.
Marco però era divertito, se la rideva sotto i baffi mentre guardava Sara.

Tutto si concluse con il suono della campanella, e tutti si dispersero per il corridoio, Sara insieme a Luana e altri suoi compagni andarono al club di disegno, solo li Sara si sentiva al sicuro da quel ragazzo.
“E’ ufficiale, è antipatico, subdolo…non lo sopporto mi da su i nervi!”, “Dai calmati ehehe!”le disse Luana.
“ Come cavolo mi calmo, ha osato sfidarmi”, pensava e ripensava mentre disegnava, o almeno ci provava, ma dai suoi bozzetti spuntava sempre il viso di Marco, e lei che lo prendeva a pugni.

Dopo essere uscita dal club, salutò la sua amica e si accinse a ritornare a casa.
A metà strada ebbe la sensazione di essere seguita, ma non si preoccupava più di tanto se l’avessero attaccata lei avrebbe usato la sua tecnica segreta.
Quando questa sensazione fini, già era arrivata a casa, mangiò qualcosa e poi si mise a studiare.
In realtà il suo stesso percorso venne fatto anche da Marco, per questo aveva la sensazione di essere seguita.
Non sapeva che la famiglia appena trasferitasi nel suo condominio avesse anche un figlio, e quel figlio era proprio lui.
“Interessante, davvero interessante” pensava fra se e se.  
  
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