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Autore: Sunflower91    04/12/2011    2 recensioni
One-shot. Un incontro, due universi. Spesso mi chiedo cosa porti due persone a legarsi, anche se lontane.
Ho provato ad immaginare una risposta.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ginger!”
La rossa sorrise. Corse incontro al ragazzo alto che l’aveva chiamata lontano. Lasciò cadere pesantemente il borsone che teneva in mano e si strinsero in un grande abbraccio.
La gente intorno a loro si muoveva in un frettoloso isterismo, facendosi strada tra orari, binari e treni in ritardo.
Il loro abbraccio, invece, era disteso e rilassato. Era come una ballata lenta in mezzo ad un concerto rock.
“Sei davvero qui?” La bocca di lui sussurrò tra la massa vaporosa di capelli fulvi.
Lei alzò lo sguardo, fissandolo negli occhi grigi. Non disse niente, e nemmeno avrebbe saputo cosa dire. Si limitò a sorridere, raggiante.  Sentiva nel petto un vuoto quasi soffocante, unito al frenetico battito del suo cuore. Era come se l’immagine astratta ed a lungo immaginata nella sua testa si fosse concretizzata come per magia. Troppe parole, troppe lettere, troppe frasi erano passate prima che quel desiderio si realizzasse.
Ed ora, era lì. Con lui.
Lontana da tutto, da tutti, dalla vita tranquilla che s’era lasciata alle spalle. Sentiva di avere preso la giusta decisione, nonostante le ferite bruciassero ancora un poco.  Era fuggita dalla normalità, dall’abitudine, dal panorama perfettamente prevedibile.
Quegli occhi chiari ricambiarono lo sguardo, facendole scorrere lungo la schiena un brivido di eccitazione.
Quanto era durato quell’abbraccio? Un minuto, o forse mezzora? Non importava.
La ragazza si staccò lentamente da lui, abbassando lo sguardo dolcemente.
“Bè, ciao.”
Raccolse il borsone, mentre lui la osservava in solenne silenzio. Il fatto di averla lì, davanti a sé, lo scuoteva come un vento forte, lo investiva come l’onda più alta dell’oceano. Era emozionato, stranito. Gli arti gli tremavano leggermente mentre osservava con occhio avido la pelle chiara, lo sguardo luminoso, le mani affusolate di lei. Voleva acquisirne ogni singolo dettaglio, studiarne ogni meravigliosa imperfezione. Troppe volte l’aveva voluta, desiderata quasi con violenza, sofferto all’idea che lei fosse così lontana.
Le mise un braccio intorno alle spalle esili, assaporando il contatto con la sua pelle.
Era vera.
“Andiamo.”
  
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