«Io sono Misa Amane, la ragazza di Light. Piacere!»
«Io mi chiamo Hideki Ryuga…»
MOSTRO
Chi sei, buffo straniero dagli occhi tondi?
Perché mi guardi con quell’espressione sconcertata e rabbiosa?
Mi fissi come se volessi dirmi qualcosa, eppure taci e ti mordi una mano.
Non ti ho mai visto prima d’ora, sei come sbucato dal nulla con quella
massa informe di capelli neri, con quegli abiti trasandati e il colorito
cadaverico.
Ma chi diavolo sei, e perché continui a guardarmi con astio?
E, soprattutto, perché ogni volta che il mio ragazzo apre bocca tu gli volgi uno sguardo incantato?
Uno sguardo malinconico?
Uno sguardo rassegnato?
Light è solo mio e lui mi ama, ha detto che mi vuole rendere felice!
E poi di certo non si fidanzerebbe mai con un ragazzo così brutto e
sciatto!
Quindi cos’hai da guardare?
Non vedi come ci baciamo, come ci teniamo per mano?
Non ti basta l’evidenza?
Se vuoi gli salto pure in braccio, di certo non mi dispiacerebbe.
Attento a dove volgi lo sguardo, sconosciuto misterioso.
La gelosia è un mostro dagli occhi
rossi, e sa benissimo qual è il tuo nome.
Chi sei, chiassosa straniera dai capelli d’oro?
Perché mi guardi con quell’espressione trionfante e snob?
Mi fissi come se volessi dirmi qualcosa, eppure taci e ti stringi al
braccio di Light.
Forse ti sei accorta di quanta rabbia e quanta delusione non riescono i
miei occhi a nascondere.
Sono costernato, non sapevo che Light Yagami fosse fidanzato con una
modella, e mi do dello stupido per aver anche per poco e di nascosto
fantasticato che lui potesse non essere un’esclusiva di nessuno, visto che di
certo non sarebbe mai stato “mio”.
Non contenta di questo enorme privilegio, ti strusci contro di lui come
una sensuale gattina, lo baci con labbra morbide e profumate come fiori.
È angosciante, odio e orgoglio si sovrappongono, un moto d’egoismo sovrasta quello che mi fa accelerare il
battito cardiaco mentre lo guardi adorante e lui ti fissa quasi
sarcastico.
Mi mordo da dieci minuti la stessa regione del dorso della mano per
distogliere l’attenzione da voi due, ma non funziona più.
Quando volgete gli sguardi verso di me, sento un fuoco divamparmi in petto
davanti a un Light beffardo e gelido, e una fiamma mi buca lo stomaco quando
incrocio una Misa dispettosa ed arrabbiata.
Vorrei strapparle tutti i capelli.
Vorrei sfigurarle il volto.
La gelosia è un mostro che non ha occhi, ma solo furore.
ECCE FUROR
MULIEBRE E CIECO
ECCE HOMO
CHE LENTO BRUCIA
Le note non sono scritte a scopo
autocelebrativo, ma solo per far luce su alcune espressioni e suggerire fonti letterarie
che potrebbero risultare gradite.
Yours
sincerely
“Oh,
guardatevi, mio signore, dalla gelosia! È un mostro dagli occhi verdi che
schernisce la carne di cui si nutre!” William Shakespeare, Otello, atto III,
scena III.
“La gelosia è un misto d’amore, d’odio, d’avarizia e d’orgoglio”
Alphonse Karr
“Nella gelosia c’è più
egoismo che amore” François de la Rochefoucauld