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Autore: LoveChild    05/12/2011    1 recensioni
Chiedo scusa per il titolo che manca totalmente di fantasia... -.-'
Ci saranno (almeno per il progetto attuale) tre flash per ogni pairing, via via aggiornerò l'elenco:
-Theodore Nott/Daphne Greengrass [A-B-C] Flash Fic
-Roger Davies/S. Fawcett[D-E-F] Flash Fic
-Seamus Finnigan/Lavanda Brown [G-H-I] Flash Fic
-Justin Finch-Fletchley/Rose Zeller [J] One-shot
-Draco Malfoy/Mirtilla Malcontenta [K-] Flash Fic
Questa raccolta partecipa(Va) alla Alphabet Challenge di Only.
Si tratta di scrivere ventuno o ventisei storie (tutto dipende da quale alfabeto si decide di usare) che inizino ognuna con una lettera dell'alfabeto. Regola fondamentale è che le lettere devono seguire l'ordine alfabetico e non un ordine sparso. Bon spero apprezzerete.
Bisous,
Yaya
Genere: Fluff, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Lavanda Brown, Seamus Finnigan, Theodore Nott
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Raccolte'
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 ~ Second Chance




 
 
Justin era maledettamente in ritardo.
Rose Zeller sedeva appollaiata su uno degli innumerevoli sgabelli dei Tre Manici di Scopa. La mano poggiata sotto al mento e la fronte aggrottata, osservava alternativamente il suo bicchiere semivuoto di Burrobirra e la porta d’ingresso sbuffando circa ogni cinque minuti.
Era stato un errore, senza ombra di dubbio.
Presentarsi a quel ridicolo appuntamento era stato un errore.
Era la Vigilia, sarebbe dovuta rimanere a casa, non si sarebbe dovuta trovare ad Hogsmade ad aspettare una persona che, chiaramente, non si sarebbe presentata.
Sospirò. Non che avesse chissà cosa da fare a casa. Era tipico dei suoi genitori darsela a gambe nei momenti più inaspettati lasciandola sola.
Perù. Avevano deciso di andare a festeggiare il Natale in Perù.
Certo era stata invitata dalle sorelle Greengrass alla grande festa che avevano organizzato per festeggiare, oltre al Natale, il recente fidanzamento di Astoria con Draco ma non era ancora sicura di volerci andare…
Non che non le piacessero i ricevimenti ma quel Natale non si sentiva ispirata.
Per nulla.
Sua madre le diceva che si trattava del tipico sbandamento di chi ha appena finito la scuola e non sa cosa fare del proprio futuro.
Indubbiamente era un’ottima motivazione, peccato che dai M.A.G.O. fossero passati circa un anno e sei mesi.
All’inizio aveva tentato con il corso di Aritmanzia ma aveva rinunciato; l’anno successivo si era iscritta al corso per diventare Medimaga però, nonostante fosse una carriera che l’attirava molto, si era ritrovata più di una volta con la testa fra le nuvole a fantasticare su cose che nulla avevano a che vedere con la Medimagia.

E poi scriveva. Oh Merlino, quanto scriveva!
Passava tutto il suo tempo libero a scrivere invece di studiare, e le lezioni di Medimagia le servivano più come spunti per i suoi racconti che altro.
Non l’avrebbe mai ammesso ma una volta era perfino andata a seguire una lezione alla facoltà di legge per poter scrivere con precisione lo svolgimento di un processo. Ogni sera nel suo letto giurava a sé stessa che avrebbe smesso con quella pseudo droga, ma il giorno dopo qualche nuova idea geniale la colpiva e i racconti sulla sua scrivania si moltiplicavano. Era davvero frustrante.
In uno degli innumerevoli pomeriggi in cui aveva vagato come un’anima in pena per le strade di Diagon Alley, tanto per cambiare alla ricerca di un bel posto dove ambientare un nuovo omicidio, era andata a sbattere contro qualcuno.
Questo qualcuno si era rivelato essere Justin Finch-Fletchley. Era stato un trauma.
L’ultima volta che si era trovata da sola con Justin era stato al loro appuntamento di San Valentino quando, dopo la guerra, lui era tornato per frequentare il settimo anno.
Un appuntamento che avrebbe ricordato fino alla fine dei suoi giorni.
Come dimenticare quella sottospecie di triangolo dove Jimmy Peaks osservava Orla Quirke che adocchiava con aria disperata Justin che, nonostante si stesse comportando da vero gentlemen, la guardava a sua volta di sottecchi? Indimenticabile, appunto.

Da quel memorabile giorno aveva giurato a sé stessa di non mettere mai più piede da Madama Piediburro.
Dopo aver assunto un colorito terreo per l’orrendo flashback ed essersi aggiustata gli occhiali sul naso, si era scusata con Justin e aveva tentato di sparire ma lui l’aveva fermata e le aveva proposto di rivedersi la Vigilia di Natale ad Hogsmade. Tanta era la voglia di dileguarsi che gli aveva risposto di sì.
In quel momento aveva anche deciso di ambientare il suo omicidio nel mostruoso locale di Madama Piediburro.

 

La mattina del ventiquattro dicembre un allocco le aveva recapitato un biglietto e la scrittura elegante e leggermente tondeggiante di Justin l’aveva informata che si sarebbero incontrati alle cinque ai Tre Manici di Scopa. Le era sfuggito un sospiro sconfortato: aveva sperato che lui avesse dimenticato.
Si era preparata pigramente, avrebbe con piacere indossato un semplice paio di jeans ma per sua sfortuna sua madre le aveva regalato quel maledetto specchio stylist.
Come lo odiava.
Sembrava sapesse esattamente dove stessi andando e si mostrava particolarmente feroce se non seguivi i suoi ordini. L’ultima volta che aveva provato a fare di testa sua lo specchio era letteralmente saltato davanti alla porta impedendole di uscire.
Quel pomeriggio, doveva ammetterlo, le era andata bene. Era riuscita a patteggiare con lo specchio: lui le aveva lasciato indossare un caldo maglione norvegese e un vecchio paio di jeans, lei aveva dovuto accettare di indossare gli stivali color eco-pelle scamosciati che sua madre le aveva regalato di ritorno dal Messico.
Quando pensava al fatto che era costretta a venire a patti con uno specchio si sentiva enormemente stupida, ma era ormai rassegnata all’idea che non ne sarebbe mai potuta uscire.
D'altronde Rose viveva di rassegnazioni: non ci si poteva aspettare chissachè da una casa che aveva come padroni due pseudo-hippies che quell'anno l'avevano piantata per passare il Natale in Perù.
Per lei, comunque, quel pomeriggio non presagiva nulla di buono: aveva rischiato di accecarsi ben due volte, prima nel tentativo di mettersi le lenti a contatto, poi quando aveva messo il mascara.
Una volta Materializzatasi davanti ai Tre Manici di Scopa, imbacuccata nel suo mantello blu, aveva immediatamente sperato di trovarsi al caldo, nel suo meraviglioso letto.
Prima di entrare nel locale aveva dato uno sguardo in giro e per un attimo lo spirito del Natale si era insinuato in lei: Hogsmade era bellissima quell’anno. La neve ricopriva ogni cosa e migliaia di luci scintillavano creando giochi di colore stupefacenti tutt’intorno, il grande abete che si trovava al centro del villaggio svettava sui tetti delle case illuminandole.
Quando entrò nel pub un’ondata di calore l’avvolse, si diresse verso il bancone, sedette su uno degli sgabelli e si accinse pazientemente ad aspettare. Madama Rosmerta le chiese se voleva ordinare ma Rose declinò, le sembrava scortese non aspettare Justin…
Alle cinque e un quarto si era arresa e aveva ordinato una Burrobirra. Di Justin ancora nessuna traccia.


Il suo “cavaliere” era giunto soltanto alle cinque e mezzo, affannato e con un mazzo di fiori.
Nonostante avesse tentato di padroneggiarsi, Rose era arrossita fino alla punta dei piedi.
Avevano bevuto qualcosa insieme, poi erano usciti nuovamente al gelo della strada illuminata a festa.
Avevano gironzolato fra i negozi chiacchierando come vecchi amici e quando Rose pensava che sarebbe perfino riuscita a non arrossire più quando lui la guardava, Justin aveva deciso di affrontare un argomento imbarazzante.
– Ricordi il nostro appuntamento di San Valentino, Zellino?
Il viso di Rose combattè fra il rossore imbarazzato, quando lui riesumò il vecchio nomignolo, e il bianco cadavere al ricordo dell'appuntamento disastroso:– Beh, sì, è ovvio che me lo ricordi...–  disse abbozzando un sorriso stiracchiato.
– Io volevo chiederti scusa… non mi comportai bene in quell’occasione, mi dispiace.– rincarò lui osservandola attentamente.
– Oh, non importa, davvero.– rispose lei agitata, guardando qualsiasi cosa fuorché lui.
– A me sì, invece!– esclamò lui con foga, tanto che lei si voltò a guardarlo stupita –Mi sei sempre piaciuta molto, Rose, ti trovo davvero una bella persona e poi mi piace passare del tempo con te. Mi dispiace aver sprecato il nostro primo appuntamento.
Rose aveva assunto una colorazione purpurea e avrebbe voluto dire qualcosa ma Justin proseguì:– Quando ci siamo scontrati l’altro giorno ho pensato che fosse un segno, che mi si stesse offrendo una nuova possibilità. Ho pensato di chiedertelo oggi, come regalo di Natale. Sei disposta a darmi un’altra occasione, Zellino?– chiese speranzoso, facendole uno di quei sorrisi che ai tempi di Hogwarts le facevano venire il latte alle ginocchia.
– Una seconda possibilità?– mormorò Rose fissandolo con i grandi occhi castani spalancati.
– Sì.– disse lui, ora leggermente in imbarazzo.
Lei si riscosse e rispose ridacchiando:– Ok, Justin.– lui sospirò sollevato – A una condizione, però.– aggiunse assumendo un’espressione seria.
– Quale?– chiese il ragazzo curioso.
– Mi rifiuto di rimettere piede da Madama Piediburro!
Entrambi scoppiarono a ridere e Justin le scompigliò i capelli come faceva a scuola quando lei era solo una matricola.
La neve aveva ricominciato a cadere e i due ragazzi si erano avviati verso il centro del villaggio per ammirare da vicino il grande albero di Natale.
– Giuro che non sprecherò quest'occasione.– mormorò Justin.
– In effetti sarebbe davvero stupido da parte tua. – gli rispose Rose, impertinente.




















Note:
Hej!!!!!!! 
Lo so non ho scusanti, sono passati nove mesi dall'ultima pubblicazione, praticamente un bambino! o.o
Avete tutto il diritto di tirarmi rape e quant'altro. ç_ç
Posso giustificarmi? Ero talmente traumatizzata da quello che mi era successo - niente di grave, ovviamente dopo tanti mesi XD - che ero in uno stato pseudo vegetativo. I problemi di cuore fanno un brutto effetto. o.o
Passiamo alla storia! :D 
Questa volta non sarà una tripletta. Facendo i conti ho visto che, dando ad ogni coppia lo spazio di tre flash ed essendo ventisei le lettere, mi sarebbero avanzate due lettere così ho deciso che la decima storia e la ventesima sarebbero state due long, così da non trascurare il pairing folle che avrei scelto. XD
'sta volta sono i Tassi. <3 
Fra l'altro ho notato che fino ad ora ho accoppiato i personaggi per Casa. Non essendo una cosa voluta non so cosa succederà nei prossimi capitoli.
Non voglio mentirvi e non so quando arriverà la K, però sperò davvero che non passeranno altri nove mesi. >.<
Ringrazio chiunque abbia letto, recensito ma, sopratutto, chi ha avuto l'infinita pazienza di aspettare.

Kyssar,
   Yaya/Lilim/Wooshina/LoveChild (questa firma si allunga sempre più! o.o XD)

   
 
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