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Autore: Nisi    26/07/2006    16 recensioni
Ed ora, cari lettori, se questa fosse stata una fanfic normale, Remus mi avrebbe dovuto baciare e poi musica di violini e roselline dappertutto. Ma invece questo è stato solo l’inizio di un lungo incubo. Voglio dire, come si può pretendere che una Metamorfomagus impiastra come la sottoscritta organizzi il suo matrimonio?
Ma infatti non lo ha preteso nessuno… e mi hanno affibbiato quella lagna francese per aiutarmi. Ho il forte sospetto che in realtà Ginny volesse sbarazzarsi di lei.
SPOILERINI DEL SESTO LIBRO!!!!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fleur Delacour, Nimphadora Tonks, Remus Lupin
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
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Devo cercare un posto dove nascondere questo completino senza che Remus possa trovarlo.

A differenza di me, lui è un mago molto ordinato: per lui ogni cosa ha un posto ben preciso e determinato; io, invece, a volte passo metà giornata a cercare qualcosa che lui ha sistemato da qualche parte, oppure qualcosa che ho riordinato io stessa.

Dopo l’affogato al mirtillo del quale parlavo, sono tornata per un attimo nel mio appartamento per depositare il sacchetto contenente il prezioso indumento.

Non ho molto tempo, anzi, direi proprio che sono in ritardo e so che la McGranitt mi darà una lavata di capo mica da ridere.

Infilo il completino nella latta vuota dei biscotti (vuota da tempo immemore, visto che i dolcetti li lascio sempre nella loro confezione), chiudo il tappo ermetico e dopo trenta secondi…

No! Ritorno in cucina, riapro la scatola dei biscotti perché ho visto che c’erano dentro delle ragnatele; per la fretta, non ci avevo fatto caso.

Sette minuti di ritardo!

Pof!

* * *

I turni pomeridiani e serali sono massacranti, come ho già detto un sacco di volte, infatti mi sveglio l’indomani mattina con la testa rintronata. Anche quando ascolto le Sorelle Stravagarie a tutto volume sono rintronata, ma è diverso.

Mi preparo un buon (?) caffè per darmi una bella svegliata. Visto che ieri sera mi è toccata la solita sbobba a base di panini rinsecchiti ed uno zuccotto di zucca vecchio di una settimana che neanche un Doxy preso per disperazione lo avrebbe mangiato, ho una fame da lupo. Ancora mezza rincretinita dal sonno, afferro la latta dei biscotti e me la tiro vicino, abbracciandola come fosse un bambino piccolo.

La apro velocemente e ne intingo il contenuto nel caffè… mi accorgo troppo tardi che si tratta del completino sexy per la mia notte di nozze.

Quasi mi viene da piangere: un po’ per i soldi che mi è costato, un po’ perché sono anche stanca di queste situazioni paradossali nelle quali mi ritrovo sempre e comunque.

Con un paio di incantesimi, l’ uniforme per la mia prima notte ritorna come nuova e questa volta la piego per bene (per quanto possa farlo io…) e la ripongo nel cassetto della mia camera. Siccome domani vorrei fare colazione con decenza, comando alla piuma prendi appunti che ho fregato a Rita Skeeter di aggiungere i biscotti sulla lista della spesa.

Mi lavo i denti velocemente, mi do una pettinata e, per una volta, mi ricordo di prendere il foglio con me.

Lo scorro velocemente e leggo:

biscotti

biscotti

biscotti

biscotti

biscotti

biscotti

biscotti

biscotti

biscotti

Ok. Mi arrendo.

Ho deciso: vado a fare colazione da Molly, così prendo i proverbiali due gufi con un biscottino: me lo deve e volevo giusto farle un paio di domandine. Anche perché, francamente, il mio caffè fa schifo.

Sono le sette e un quarto e atterro proprio davanti all’orologio che segnala che, ormai, tutti i membri della Famiglia Weasley sono in pericolo mortale. Ora che guardo meglio, la lancetta che rappresenta Percy indica: “Ormai questo zuccone è andato, meglio lasciarlo perdere.” In questo, ci vedo lo zampino dei gemelli, ma non sono qui per parlare di orologi.

Di sicuro, a quest’ora Molly è già sveglia e infatti, dopo un attimo la porta della cucina si spalanca e la vedo con un enorme piatto di portata pieno di uova e pancetta.

Quando si dice l’occlumanzia: “Molly! Grazie! Ero giusto venuta per fare colazione!”

”Oh, cara Tonks, veramente queste sono per…”

”Me, giusto! Sei proprio gentile.”

Non mi interessa francamente a chi fossero destinate: visto che Molly mi ha rifilato un tale zuccotto bollente quale è Fleur, mi sembra anche giusto che paghi… va bene anche in natura.

Le prendo il piatto dalle mani, mi accomodo al tavolo e mangio voracemente.

“Non hai del caffè?”

Molly non dice niente, ma torna in cucina a prendere una brocca termica che poi posa accanto alla tazza.

“Delle focaccine, per caso?”

So perfettamente che per colazione Molly cucina uova e pancetta, salsicce, focaccine, pane tostato con la marmellata, pomodoro al forno e black pudding.

Quest’ultimo glielo lascio volentieri perché mi fa schifo.

Mi guarda in silenzio mentre spolvero tutto quel ben di Merlino annaffiandolo con lunghe sorsate di caffè caldo e aromatico… però manca qualcosa… della panna!

“Non avresti…” esordisco agitandole il mug sotto al naso.

Muove controvoglia la bacchetta ed il bricco arriva levitando.

“Perfetto, grazie.” e mi servo generosamente. Ora posso dire di star bevendo la panna al caffè.

Dopo un quarto d’ora poso la forchetta sul piatto e le sorrido mentre mi massaggio lo stomaco finalmente pieno e non più vuoto come la testa del nostro ex Ministro.

Soffoco un ruttino e sospiro beata.

“Sei piena?” mi domanda con un pizzico di acidità nella voce. “Era la colazione mia e di Arthur!”

“Ed io ho sacrificato parte del mio tempo per tenervi lontano Fleur.” rispondo con noncuranza, facendo spallucce.

“Immagino che sia così…” ammette. “A proposito, come è andata? Hai scelto l’abito da sposa?”

“No, non l’ho scelto.”

“Come, non l’hai scelto? E cosa avete fatto per tutta la mattinata?”

“Beh, diciamo che ho scelto cosa mettere sotto, non so se mi spiego. Mi ha portato in un negozio di biancheria a Diagon Alley, Chez Sabine.”

“Ti ha portato lì? Io non ci sono mai entrata… Non è che mi accompagneresti? Sai, vorrei comprarmi qualcosa per…” e fa un gesto con le mani che mi ostino a non voler interpretare.

NO! questo no! Non ce la vedo Molly che indossa della biancheria sexy davanti ad Arthur.

Come minimo, ci scapperebbe un altro bambino e di Weasley ne ho già fin sopra ai capelli. E poi per me sarebbe troppo imbarazzante: sono troppo nuova di questo campo per muovermici con disinvoltura.

“Molly, ho di meglio da fare in questo periodo.”

“Ah, già, scusami.”

“A proposito, posso usare la tua doccia? Fra un po’ devo incontrare Fleur e vorrei essere presentabile.”

Ho deciso di scroccarle tutto lo scroccabile e mi avvio a grandi passi verso il bagno.

Ne esco rigenerata, tutta pulita e profumata, anche se il magoschiuma di Ginny alla vaniglia è un po’ troppo dolce per i miei gusti.

“Ora mi piacerebbe un bel the.”

Con un sospiro, Molly mi accontenta, poi torna a sedersi accanto a me, portandosi dietro la sua tazza. “Avete solamente preso la biancheria? Ci avete messo tutta la mattina?”

Divento rossa e, per cercare di darmi un contegno, prendo una sorsata di the. A proposito, il Lapsang Souchong non è il mio preferito. Evito però di dirle che preferisco l’Earl Grey.

“Molly, c’erano centinaia di gancetti da allacciare e…”

“Ho capito. Me lo fai provare?”

“No! Cosa ti salta in mente?”

Accidenti, potrebbe essere mia mamma, senza contare che non credo riesca ad entrarci, anche se come misura di seno... Senza offesa! E poi, quel completino dovrebbe vederlo solo Remus.

“Fleur come si è comportata?”

Ecco la domanda che aspettavo!

”Noiosa come al solito.”

Non so perché, ma non mi va di raccontarle della mattinata che ho passato con lei. Anche perché l’argomento delle tette gonfiate è piuttosto imbarazzante e c’è anche da considerare il fatto che, per qualche motivo, Fleur non ami particolarmente Fred e George.

Al corso di Auror ci hanno insegnato ad essere discreti.

“Senti, Molly, adesso Fleur va d’accordo con voi?” le domando cercando non sembrare troppo interessata.

Molly scuote il capo sconsolata: “No, non tanto.”

Ora le do l’imbeccata: “Lei non è proprio il massimo della simpatia…”

Molly sospira e trangugia una bella sorsata di the: “Suppongo che non mi possa lamentare di lei: è molto innamorata di Bill e lui di lei e sembrano essere molto felici. Senza contare che lei gli sta vicino nonostante le…” la voce si incrina e fa un segno sulle guance con le dita per indicare le cicatrici di suo figlio. Nasconde per un attimo gli occhi con la mano, tira su col naso ed io distolgo lo sguardo imbarazzata e sentendomi un po’ in colpa.

Tira fuori un fazzolettone di cotone e si soffia rumorosamente il naso, poi riprende il discorso da dove lo aveva lasciato: “E’ solo che mi sarei aspettata una nuora… diversa, più casalinga, meno… splendida.”

Non so cosa risponderle, per cui taccio per un attimo, poi le domando: “Ma voi l’avete accolta bene, in casa? Non mi immagino proprio che Fred e George non le abbiano fatto qualche scherzone…”

Molly sospira ancora, stancamente: “George e Fred non si sono comportati bene con lei…”

Ecco, sto per risolvere l’arcano.

Un quarto d’ora dopo, quando lascio la Tana, sento un indefinito senso di pena nei confronti di Fleur, ma lo ricaccio da dove è venuto.

* * *

Sembra di aver già assistito a questa scena: io che arrivo e Fleur che mi sta aspettando mentre fissa soprappensiero una vetrina. Tutto uguale a ieri, tranne che invece di scivolare sulla buccia di banana, scivolo su del gelato al cioccolato. Almeno, spero che lo sia…

“Fleur.” la saluto laconica.

“Ah, Ninfadorà!”

“Piantala. Lo sai che mi chiamo Tonks. Dove andiamo?” chiedo, tra l’incuriosito ed il rassegnato.

“A pranderti il vestito da sposa, naturellement! Andiamo da Madama McClan.”

“Non ha abiti troppo classici?” mi irrigidisco subito io. “Qui dietro c’è giusto un “Second Wand (seconda bacchetta NdA)” che ha delle cosine dav…”

Fleur rotea gli occhi, esasperata per le mie continue obiezioni, per cui, per l’ennesima volta, mi trascina per un braccio: “Allez, allons-y!”

Il negozio di Madama McClan non è lontano, si trova a qualche centinaio di metri, per cui percorriamo quella distanza in un silenzio abbastanza ostile.

Proprio come ieri, gli sguardi dei passanti sono puntati su di lei e la temperatura dei loro corpi poco ha a che fare con il caldo di luglio.

Entriamo nel negozio, non prima che io abbia tirato un bel sospirone.

“Buongiorno, signora” Madama McClan ci viene incontro e saluta compitamente Fleur, mentre non mi degna di uno sguardo. Sarà a causa della mia maglietta delle Sorelle Stravagarie con qualche buco sparso qua e là, dei miei capelli che oggi, in onore di Sabine, sono lilla, dei miei stivali di pelle di drago (che mi ha portato Charlie dalla Romania tanti mesi fa)?

“In cosa posso aiutarla?”

Madama deve essere una maga servizievole: tiene la testa inclinata le mani giunte in una posa che denota disponibilità.

“Abiamo besoin di un… oh, comment s’appelle? Robe de… “ schiocca le dita in maniera mooolto francese e poi, ad un tratto si illumina. “Di un abito da sposa.” risponde Fleur con una certa competenza.

“Molto bene, abbiamo dei modelli nuovissimi arrivati qualche giorno fa: su di lei, staranno benissimo.”

Gli occhi di Fleur scintillano maliziosi mentre le rivolge un sorriso radioso che lascia la povera strega vestita di una tunica color malva un pochetto stordita.

“Oh, mais non, il vestito non è pour moi. C’est pour elle” e mi indica, quasi fossi un nuovo tipo di creatura magica.

La sarta si sistema meglio gli occhiali sul naso, perplessa, ma è talmente professionale che non lascia trapelare il suo stupore.

“Molto bene. Signorina, se mi vuole seguire, le mostro le ultime novità…”

Le vado dietro e Fleur altrettanto. Ci introduce in un salottino appartato e discreto. Ai lati delle pareti sono disposti innumerevoli abiti da cerimonia.

“Ma sono tutti bianchi!” sospiro al colmo della delusione e mezzo secondo dopo, mi arriva una gomitata: “Tais-toi! (stai zitta! NdA)

“Ha detto qualcosa, signorina?” Evidentemente, la proprietaria di tutto l’ambaradan è un po’ dura d’orecchio e non ha sentito (o ha fatto finta di non sentire) quello che io e Fleur non ci siamo tenute per noi.

“Aveva in mente qualcosa di particolare, signorina?” mi domanda poi con cortesia.

“Sì, un abito ros…”

“Qualcosa di samplisce.” mi interrompe Fleur. “Niente di tropo elaborato.”

Madama McClan mi lancia un’occhiata scrutatrice ed approva: “Certo, capisco…”

Si avvicina alla parete e fruga tra le grucce. “Ecco. Questo dovrebbe andarle bene. Per la taglia, glielo possiamo sistemare…”

“Non, non, per quello non sci sono problèmes.”

Mi ritrovo con in mano questo abito pesantissimo che ha un enorme fiocco sulla pancia ed una rosa di seta per ogni spalla.

“Io queste robe non le voglio!” il mio tono sembra quello di una bambina capricciosa, ma non posso proprio farne a meno: quegli ammennicoli non mi sono mai piaciuti.

La sarta rotea la bacchetta e quelle assurde decorazioni scompaiono.

“Molto meglio. E’ il colore che…”

“Ti sta très bien, Ninfadorà, vai a provarlo.”

Senza troppe cerimonie e con una forza che pensavo non avesse, Fleur mi sbatte nel camerino e chiude la porta.

“Fleur, questo colore mi fa schifo!” la avverto da oltre la porta.

“Ninfadorà, provati quel vestito.” Mi ignora.

”Mi chiamo Tonks!”

“Allons, vas-y!”. Il tono non è quello che ci si aspetterebbe da una strega così leggiadra.

Riesco ad infilare il vestito dopo parecchi tentativi, ma ce la faccio in un tempo dignitoso. almeno per me.

Mi guardo allo specchio e mi prende un colpo: non mi sarei mai immaginata vestita da sposa.

La porta del camerino si riapre all’improvviso e Fleur mi pianta in testa un cerchietto sul quale sono state cucite delle roselline: “Voilà!”

Scruto la mia immagine allo specchio e non riesco a parlare. Lo specchio invece sì: “Stai proprio bene, carina!”

Credo che facciano questi cosi in modo da far risultare bella chiunque. Mi viene un groppo alla gola, pensando a quando io e Remus ci sposeremo.

Fleur mi fissa con aria critica. Dopo un momento annuisce e sussurra. “Très bien, très très bien.” si interrompe, mi guarda ancora una volta ed aggiunge: “Plus ou moins, visto che sei tu. (più o meno NdA)”

Io prendo la mia bacchetta dalla tasca dei jeans ai miei piedi e sussurro un incantesimo:

“Colorus…”

In un battito di ciglio, l’abito diventa del mio adorato rosa shocking.

Fleur sbuffa, contrariata: “Finite incantatum”

Piano piano, la stoffa ritorna del color bianco slavato originale.

“Colorus!” sibila irritata.

“Finite incantatum!” sbotta Fleur di rimando. “Cette couleur est horrible! Tu ne peux pas te marier comme ça! (quel colore è orribile. Non ti puoi sposare così! NdA)”

“Cosa stai dicendo, lo sai che il francese non lo capisco! Colorus!” mi ostino, pestando un piede a terra.

“Finite incantatum!” il vestito è ancora bianco.

“Colorus!” e poi rosa shocking.

“Finite incantatum!” ed ancora bianco.

“Colorus!” ed ancora rosa.

“Finite incan…”

Fleur non fa in tempo a finire l’incantesimo perché un altro rumore ha coperto le sue parole.

E precisamente, quello della seta che si è strappata da parte a parte.

* * *

Bonjour! La francesite ha colto l’autrice… No, non è vero. Sono sempre a chiedervi perdono del ritardo, ma c’è stato un momento di incertezza su qualche pezzetto del capitolo e volevo sistemarlo prima di proporvelo; spero vi piaccia. Sono ancora in dubbio su quanto T. intinge la camicia sexy nel caffè, per favore fatemi sapere se ho scritto una connerie (una scemenza) o no. Allora, prima di tutto, grazie a Serintage per il beta reading.

E grazie a voi che avete letto e commentato.

In particolare a:

Rossanasmith: Presto, come si dice, è una parola grossa. Ma sono molto contenta che la mia storia ti strappi qualche sorriso.^^^

La cara collega Corvonero19. Ciao, come stai? L’argomento “seno” è molto sentito tra noi ragazze, per cui sono andata sul sicuro! Credo che la ragione per la quale Fleur detesta i gemelli la saprai nel prossimo capitolo.

L-fy: Oh cara sono assolutamente deliziata dal fatto che tu abbia amato lo scorso capitolo. Più che approfittare dei tuoi personaggi, gradirei approfittare di te^^^^. Ovviamente scherzo! Fammi un po’ capire: la tua biancheria ha un effetto da infarto? Avendolo saputo, avrei convolato, come la cara Anna Nicole Smith, a giuste nozze con un miliardario novantenne. Gli avrei procurato un colpo apoplettico e sarei fuggita col malloppo… Peccato che di Anna Nicole Smith io abbia solo il primo nome. E basta! Magari nella mia prossima vita!

Suzako: Sei sempre gentilissima. Grazie.

Briseide: Sono sempre molto, molto felice di ricevere tue recensioni e complimenti. Metterò una cura particolare nelle descrizioni di Fleur in tuo onore!

Calime: Non posso fare altro che ringraziarti per i complimenti!

Lu: Intelligente la tua osservazione sull’utilità pratica di essere Metamorfomagus: credo che parrucchieri ed estetisti andrebbero in fallimento, sai? Per esempio, se fossi come Tonks, farei sparire i cuscinetti di ciccia, la cellulite, i capelli bianchi e le doppie punte. Questo tanto per cominciare. L’idea della reazione di Remus al completino è ottima: se la sfrutterò, ti riconoscerò i crediti. Mi ritengo genio solamente se paragonata agli esseri che infestano il mio posto di lavoro (e che prendono più di me!). A presto!

Cucciola83: Felicissima ti sia piaciuto! Ciao ciao. Anzi, come dici tu: Tao tao!

Chloe90: La faccenda degli ululati, a quanto pare, è piaciuta parecchio e tu me lo confermi. Il capitolo di VM l’ho letto e commentato con piacere. Vero che non hai ancora aggiornato? Tottò sul culetto!

Zuzzu: ciao! Commento stringato, ma estremamente chiaro. Grazie mille.

Evenstar: Ciao, sono felice che il capitolo e la storia ti siano piaciuti. Sto riflettendo sugli appunti che mi hai fatto e ti ringrazio: vedrò di tenerne conto mentre scrivo. Ti posso anticipare che ci saranno presto un paio di cosette che non saranno molto felici…

Carillon: effettivamente, lo scorso capitolo è uno di quelli che mi ha divertito di più (se una cosa non mi diverte, straccio!)

Tonkseremus4ever: Non è che uno sia obbligato a recensire tutto quello che scrivo (ovvio che mi fa piacere, però^^^). A me basta sapere che le mie storie piacciono e che mi si lasci ogni tanto un commentino… grazie mille, comunque!

Eileen Prewett aka Eilìn bel puresin: Grazie per la tripla recensione. Anche io, come Remus, mi sono messa ad ululare. E grazie davvero per i complimenti. Il fatto che vengano da te li rende ancora più graditi^^^. Sbaso!

FaithSun continuo a pensare che il tuo nick sia davvero carino. E grazie mille per le cose carine che mi scrivi. Non ti scusare per il ritardo: i miei sono ben peggiori^^^^

Muriel: Breve, precisa, sintetica e molto esaustiva. Grazie mille!

Evan Cleis: Questo capitolo è un po’ di transizione. Ma spero che ti piaccia ugualmente. WARP!

Baci a tutti e buone vacanze dalla vostra Nisi. Mi raccomando, non fate i bravi (perché altrimenti non vi divertite).

   
 
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