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Autore: mikilily    05/12/2011    2 recensioni
Salve, vi posto questa breve storia, due o tre capitoli niente di più... racconta di un Draco che rientra a Londra senza avvisare gli amici di sempre, deciso a fare loro una gradita sorpresa... la prima che va a salutare è la cara e vecchia Pansy ma invece che la mora ex Serpeverde incontra l'odiata Hermione Granger... spero vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'AMAMI PER SEMPRE. '
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E' Natale, sia gioia vitale, per tutti un dono e anche un

perdono, e senza rumore ascolta il tuo cuore... 

è colmo d'amore!

 

 

Era arrivato da poche ore a Londra, nessuno sapeva del suo ritorno né Blaise, né Daphne, né Theo e nemmeno Pansy, la sua cara e vecchia amica Pansy.

Sua madre le aveva detto che aveva aperto un negozio alla moda al centro, tra i babbani, quasi rise ricordando il suo proverbiale odio per quel mondo.

Anche lei era cambiata con lo scorrere del tempo, tutto era cambiato.

 Anche una testarda come Pansy Parkinson aveva aperto la mente ai babbani, ai non magici a quelli che un tempo reputava feccia, se tanti anni prima le avessero raccontato una cosa simile li avrebbe sicuramente guardati storto o cruciati.

Invece eccolo lì, coperto con il suo caldo mantello rigorosamente nero, davanti alla grande vetrina al centro di Londra, nell’altrettanto enorme negozio alla ricerca della mora amica.

 Entrò guardandosi in giro osservando con finto menefreghismo la gente che frenetica faceva gli ultimi acquisti Natalizi, una commessa saliva e scendeva più volte le scale di marmo bianco, alcune erano al bancone mostrando ad altre donne vari modelli di borse.

Innumerevoli da uscirne pazzi, pensò.

Forse era stato anche lui, un pazzo a inoltrarsi in quel luogo senza il sostegno di un altro uomo, tra quelle sarebbe impazzito.

 Che fossero babbane o streghe le donne impazziscono per le borse.

-serve una mano- chiese una trovandolo impreparato.

-No, sì, ecco-cercò di dire.

-ah indeciso?- riprese la donna sulla cinquantina che lo guardava dall’alto in basso mangiandolo. Ma non si vergognava poteva essere suo figlio.

-cercavo Pansy, Pansy Parkinson?- disse infine.

-Il capo?- chiese la donna diventando seria tutto d’un botto.

-si il capo- ripeté.

-ah beh non c’è, ma aspetti oggi la sostituisce un’amica- Draco cercò di far capire alla donna che non era importante, ma poi lasciò andare la commessa alla ricerca della fantomatica amica di Pansy, magari era Daphne.

Stava curiosando nel bancone osservando i gioielli rigorosamente babbani che erano custoditi sotto vetro, pensando che se mai Pansy avesse esposto alcuni lavori dei folletti, invece che quella robaccia da due soldi, avrebbe fatto sicuramento un sucessone.

Anche se facendo così, lo statuto di segretezza andava a farsi benedire.

-scusi, stava cercando la signorina Parkinson- Draco di girò di scatto al suono di quella voce tanto familiare quanto odiosa.

E quello che vide lo ghiacciò

-Tu- disse Il biondo.

-Tu- disse Hermione scioccata nel vedere Draco Malfoy palesarsi di fronte a lei.

-quella la ha detto "amica"- boffocchiò il biondo, girandosi verso la commessa che era sparita in un'altra sala del grande negozio.

-Malfoy, che ci fai qui? Che vuoi?-domandò senza aspettare risposta la Granger.

-da te non voglio proprio niente Granger, mi infetti l’aria-rispose secco, da quanto non diceva quella frase. Semplice da quando non la vedeva.

-fottiti Furetto- disse Hermione incamminandosi velocemente lungo le scale salendo al secondo piano.  Draco rimase per un momento fermo a guardarla e poi la seguì.

-Granger – disse afferrandole il braccio – dove è Pansy?-

-ah casa sua, sta male-disse l’ex Grifondoro

-l’hai affatturata per prendere il suo posto?-

-ma che ti viene in mente cretino. Ha l’influenza e deve stare a riposo e io se non lo sai ce l’ho un lavoro e non è questo-rispose offesa.

-ah sì e che fai? l’auror immagino-

-No deficiente sono pozionista al Ministero-

-Pozionista?- Oh merda pensò Draco.

-si hai presente- disse sottovoce affinché solo lui sentisse – un calderone che a fuoco lento ribolle creando mille e mille pozioni per guarire, lenire o procurare danni-

-è impossibile- ripeté più a se stesso che alla giovane donna di fronte a lui che lo guardava sempre più offesa.

-cosa è impossibile, che una pozione causi danni o che io lavori in quel dipartimento?-

-la seconda Granger, la seconda- rispose Draco.

-ma come ti permetti- disse sbuffando cercando di liberarsi dalla morsa in cui l’uomo l’aveva stretta.

-come fai ad essere amica di Pansy?-chiese il biondo tralasciando l’altro problema che lo affliggeva, cercando di scacciare dalla mente che anche lei come lui faceva la pozionista, che anche lei come lui lavorava al Ministero della magia e che lei benché ancora lo ignorasse aveva di fronte a se il suo nuovo collega.

-se per quello lo sono anche di Blaise e sai sono stata io a convincerli a mettersi insieme-

-Stanno insieme?- disse incredulo.

-oh si che speravi che dopo tre anni ti fai vivo e lei sta ancora qui aspettando te e il tuo regale deretano-

-sei diventata scurrile Granger-

-tu lo sei sempre stato- il biondo la guardò bene soffermandosi qualche minuto di troppo sul seno della riccia.

-ero passato solo a salutarla- disse infine lasciando la ragazza,- dove abita-

-abitiamo vicino a Chelsea la nostra casa ha il portone verde con rifiniture rosse-

-per non scontentare nessuna delle due immagino-

Hermione si trattenne dal sorridere all’allusione del biondo.

-hai voglia di comprare qualche dono per natale?- Chiese la riccia.

-così la tua amica non dice che non vendo niente-

-Non sai vendere Granger- la canzonò lui.

-so fare altro, ma no non sono mai riuscita a convincere nessuna di queste assatanate dello shopping. I miei gusti non sono per niente simili a quelli della Londinese media-

-che gusti hai?- chiese il biondo ed Hermione nonostante fosse stupida dal dialogo con l’ex Serpeverde rispose:

-classico, sono troppo classica per l’egocentrismo che regna in questa nazione-

-bene allora mi aiuti a scegliere qualcosa di classico, decisamente chic per mia madre. Ama le cose belle ma che non danno all’occhio-

-ok- disse Hermione guardando di sfuggita il biondo che si toglieva il mantello con un solo gesto della mano.

Oddio da quando Malfoy era diventato così bello, lo è sempre stato Hermione sei tu che non lo hai mai guardato in quel modo.

La cosa comica era che anche il biondo stava pensando la stessa cosa.

Cavolo, ma da quando la Granger è così attraente, le curve sono al posto giusto, le gambe magre e toniche, il sorriso o cavolo mi ha sorriso per la prima volta dopo anni che ci conosciamo, anni che ci detestiamo.

 

Ma quello non fu il solo sorriso che Hermione fece a Draco quella sera, sorrisero e ridettero un po’, soprattutto quando si accorsero di avere lì stessi gusti.

-Penso che le piacerà moltissimo- disse Hermione avvicinandosi al serpeverde per far sentire solo a lui quello che stava dicendo,

-anche se è una borsa babbana, la Birkin, ha molto successo tra le streghe-

Draco, scosse il capo perso a guardare le labbra carnose della ragazza, non riuscendo più a capire niente.

Vicina troppo vicina… bella, troppo bella… fece un passo riducendo la distanza tra di loro incatenando il suo sguardo a quello della Granger.

-Draco- disse una voce alle sue spalle e l’atmosfera scemo lasciando a bocca asciutta sia il biondo che si girò di scatto per vedere chi l’aveva chiamato sia la riccia che si toccò il viso scoprendosi accaldata.

-Astoria, anche tu qui?- disse il biondo che si avvicinava a salutare la sorellina della sua amica Daphne mentre Hermione incartava il regalo per sua madre.

Dopo pochi minuti intercettò una commessa e senza nemmeno salutare il biondo si defilò, incaricando un’altra ragazza a fare il conto a Draco.

Quando il biondo si girò cercando la Granger ci rimase malissimo nel vedere un’altra al suo posto che maliziosamente gli sorrideva, ma forse era meglio così.

Ci sarebbe stato dell’imbarazzo nel trovarsela vicina ancora una volta… ma quello l’avrebbe scoperto presto.

Troppo presto.

SPAZIO AUTRICE.

NON HO IDEA DI COME SIA, MI è VENUTA UN'IDEA SPERO VI PIACCIA.

   
 
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