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Autore: bellina3000    05/12/2011    9 recensioni
Bella ed Edward come non li avete mai immaginato.
Tratto dal primo capitolo:
Tranquilla, Bella. Fai un forte respiro. Mi trovo semplicemente in una camera da letto che non è la mia, non mi ricordo nulla di quello che è successo ieri sera e... ah mi stavo per dimenticare... sono quasi completamente nuda. Dai, non è niente di cosi grave, no?
Genere: Comico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Buon lunedì a tutti!!! Non so da voi, ma da me sta piovendo a dirotto... è proprio il tempo adatto per scrivere :)

Questo capitolo è un po' così, non mi convince per niente, ma è vero anche che è passeggero. Dal prossimo ne vedremo delle belle!!!!

Volevo ringraziare tutte le persone che hanno inserito la mia ff tra i preferiti, i seguiti e i ricordati. Siete stati veramente in tanti, non me lo aspettavo.

Inoltre grazie anche alle 6 persone che hanno recensito lo scorso capy rendendomi felicissima.  

Scusatemi, ma non posso dirvi chi è rospetto perché se no è finito uno dei tanti misteri di questa storia. Comunque potrebbe essereè qualcuno che conosciamo molto bene... potrebbe diventare un cagnolino oppure un orsetto o... non posso dire nient'altro.

Spero che anche questo capitolo vi possa piacere, almeno un pochino.

 

BUONA LETTURA

 

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                              SOLO ROSPETTO E PRINCIPESSA:

2 capitolo:

 

<< Ciao... >> sorride vedendomi che sono sveglia, con in mano un vassoio pieno di buone cose da mangiare <<... bamboletta >>

Ma che cazzo ci fa lui qui? Anzi... forse sarebbe meglio dire cosa ci faccio io qui?

Fa qualche passo in avanti, verso di me, chiudendo la porta dietro di lui tenendo sempre i suoi occhi luminosi fissi sul mio volto.

Adesso cosa faccio? Come mi devo comportarmi? Ecco, era meglio che ieri sera stavo a casa a fare la ricerca di biologia, invece di mettermi in questo brutto pasticcio.

Si avvicina sempre di più verso di me, seduta sul letto, quando mi ricordo che indosso solamente l'intimo.

<< VATTENE! >> urlo con il volto completamente rosso a causa sia della rabbia sia del forte imbarazzo, e mi corpo fino al mento con la trapunta. << brutto maniaco che non sei altro! Cosa mi hai fatto? >>

<< e pensare che dicono tutti che a scuola sei una ragazza calmissima >> posa il vassoio sul comodino e mi porge un bicchiere d'acqua, mentre con l'altra mano regge una pillola.

<< eh, idiota, ma credi che sia così ingenua da prendere una pillola che non so cos'è? >>

<< sciocca, è una semplice aspirina >> si inchina verso di me, con le sue labbra vicinissime alle mie, il suo respiro sulle mie guance arrossate, mentre la sua mano, quella contenente la pillola, si posa delicatamente sul mio collo. << fidati, Bella. Dopo ti sentirai un pochino meglio >> con lentezza la mano scende sul mio braccio nudo posandosi per qualche secondo sul polso. Devo fare subito qualcosa, devo reagire in qualche modo. Potrebbe avere cattive intenzioni.

La sua mano si posa, infine, sul dorso della mia per poi mettermi la pillola << su, prendila >>

Rimango ipnotizzata dai suoi occhi smeraldini come è successo a scuola, quando mi sono scontrata contro di lui.

Mi viene in mente un ricordo di quando ero piccola. Stavo al parco insieme a ma sorella, quando ad un certo punto un signore anziano, con uno strano sorriso sul volto, si è avvicinato a me. “ sei proprio una bella bambina. E le belle bambine come te, vogliono di certo delle buone caramelle. “ ed aveva tirato dal suo giubbotto una manciata di caramelle.

Le stavo per prendere una, quando mia madre me le ha strappate e mi ha trascinato via da quell'uomo. Mi ricordo anche la strillata che mi ha fatto “ le brave bambine non accettano le cose dagli sconosciuti. “ Avevo cercato in qualche modo di difendermi, ma mia madre era irremovibile “ dovresti comportarti di più come tua sorella. Lei sì che un brava bambina...”

Prendo la pillola e con rabbia la butto per terra

<< Voglio sapere cosa è successo? Chi sei tu? Come fai a sapere chi sono? Guarda che mi so difendere >> lo fisso con lo sguardo più glaciale che conosco, ma inaspettatamente si mette a ridere.

<< mi chiamo Edward. E siamo allo stesso corso di letteratura inglese e biologia, ma tu non ti sei mai accorto di me. >>

Cerco di riordinare i pensieri, ma la testa è quasi pronta a scoppiare in mille pezzettini.

<< è vero anche che hai sempre lo sguardo o sul quaderno o sul libro che non ti accorgi nemmeno delle persone che ti stanno intorno >>

Maledizione! Se non fossi in questo stato così penoso, lo avrei già azzittito per poi dargli il ben servito. Invece, l'unica cosa che credo di poter fare è una bella fossa dove sotterrarmi.

Ma anche una bella corsa al bagno a vomitare, sarebbe una buon idea. Peccato che non sono a casa mia, ma di un pazzo psicopatico.

<< Cosa mi hai fatto? Perché sono mezza nuda? >>

<< come non ti ricordi? >> la sua voce così incredula mi fa pensare al peggio. Si siede accanto a me e per la prima volta è serio e non ha quel maledetto sorriso ad illuminargli il viso << non è possibile che non ti ricordi la notte di sesso sfrenato che abbiamo avuto? No, è impossibile. Sei stata tutto il tempo ad urlare per il piace. E poi le tue mani sul... >>

<< ZITTO. Non aggiungere nient'altro >> scuoto la testa avanti indietro, cercando di cacciare le lacrime che non vedono l'ora di apparire. << No, non è vero. È impossibile. Io con te... n... no è uno scherzo. È s... >> ma poi un ricordo mi colpisce come una pugnalata, inaspettatamente, dietro la schiena. Edward seduto sul questo letto, senza maglia, ed io davanti a lui che con lentezza mi sto spogliando.

<< No >>

<< invece sì, bamboletta. E pensare che hai fatto tutto da te. Stavo già in discoteca con una che mi piaceva, ma tu hai così insistito. Ti stavi per metterti a piangere... >> si scompiglia i capelli, nervoso << la gente ci guardava, tu che urlavi “ ti voglio “ ed io che cercavo di azzittirti. Dopo un po' mi hai scocciato. Ti ho caricato nella tua macchina e ti ho portato a casa mia >> ridacchia, divertito, pensando probabilmente a qualcosa che è successo in quell'asso di tempo, ma che purtroppo, non mi ricordo. << quando siamo saliti qui, bè tu mi hai saltato addosso. Dovrei denunciarti per violenza, ma sono così gentile che chiuderò un occhio >>

<< BASTARDO! >> mi butto addosso a lui facendolo cadere sul letto con me sopra di lui.

<< vedi che mi salti sempre addosso, maniaca >> scoppia a ridere con gusto, stringendo il mio corpo al suo.

No, non è possibile. Sono andata a letto con uno sconosciuto e non mi ricordo nulla. Voglio una fossa dove seppellirmi. E finalmente due grosse lacrime scorrono sul mio volto. Subito mi porto le mani sul viso per coprirmi. “ ricordati Bella, non devi mai farti vedere che soffri, che stai male. La gente ne approfitterebbe “ mi ripete dentro di me la voce seria di mio padre. Ma non riesco a non smettere.

<< Bella, ma stai piangendo >>

<< ma quanto sei intelligente >> borbotto, tra un singhiozzo e l'altro, mentre mi siedo sul letto cercando di allontanarmi da lui. Ho bisogno di stare da sola, per riordinare il mondo caotico dei miei pensieri.

Sento le sue braccia sul mio corpo e la mia testa, posarsi, con delicatezza sul suo petto. Le sue mani calde accarezzare la mia schiena per tranquillizzarmi.

<< dai, mangia qualcosa. >>

<< no, voglio tornare a casa. >>

<< va bene. Dai adesso ti vesti e ti porto a casa. Contenta? >> mi prende il viso tra le sue mani per fissarmi con attenzione << tranquilla. Fai un forte respiro. >>

Annuisco con la testa come una bambina.

Edward mi fissa aspettando che mi cambi, ma quando si accorge che io non ho nessuna intenzione di rivestirmi davanti a lui sbuffando si alza e lascia la stanza, dicendo che mi avrebbe aspettato di sotto.

Appena chiude la porta, mi alzo dal letto e lottando con il senso di nausea che mi ha colpito vado a prendere i vestiti appoggiati su una sedia. Cerco di essere il più veloce possibile, ma sento il corpo tutto indolenzito come se avessi passato tutta la notte a correre trasportando dei pesi.

Finita di prepararmi, apro con il cuore che mi batte a mille la porta. Vedendo che non c'è nessuno mi metto a correre sulle scale, sperando di non incontrare Edward.

E per una volta, la fortuna è dalla mia parte.

Riesco ad uscire dal portone di casa e tiro un sospiro di sollievo quando vedo che la mia macchina parcheggiata nel vialetto.

Non so nemmeno io come sono riuscita a ritornare a casa senza fare nessun incidente.

* *** *

Arrivata, davanti casa rabbrividisco vedendo la macchina di mio padre; questo vuol dire che sono ritornati e di sicuro saranno arrabbiati neri con me non vedendomi a casa.

Bene, adesso mi toccherà inventarmi una scusa.

Con lentezza entro in casa e subito sento qualcosa di duro colpirmi in pieno viso facendomi cadere per terra.

<< stupida, è questa l'ora di ritornare a casa? >> urla mio padre alzando in alto le mani pronto a colpirmi di nuovo. << ma usi un po' il cervello che ti ritrovi? >>

<< papà io... >>

Mia madre si avvicina a me annusandomi

<< hai bevuto? >>

<< io... >> no, non ho bevuto. Vorrei dirlo, ma non riesco a mentire, in questo momento, a mia madre. Come posso negare davanti l'evidenza.

<< tua sorella, non si sarebbe mai comportata in questo modo >> continua mio padre, sapendo che mi sta ferendo con le sue parole.

<< sì, papà >>

<< fila in camera tua. Non ti voglio vedere in giro per casa, capito? >>

<< sì >> borbotto in un filo di fiato.

<< allora che ci fai ancora qua? >>

Mi alzo velocemente e corro in camera mia, ma prima di chiudere la porta sento la voce di mia madre

<< quanto mi manca... >>

Sbatto la porta e mi sdraio sul letto coprendomi le orecchie con il cuscino. Anche a me mi manca tanto.

 

*** * il giorno dopo * *** *

 

Appena la campanella suona mi dirigo in classe di biologia con la ricerca di cinquanta pagine di word in mano. Sulla copertina il mio nome e quello di Jessica.

Appena mi siedo, naturalmente al primo banco per sentire meglio la lezione, subito un gruppo di ragazzi si avvicinano a me per chiedermi delle spiegazioni.

<< Bella, non ho capito come si fa questo esercizio. È difficilissimo! Non è che me lo potresti spiegare? >>

<< ma certo. Dammi un quaderno che te lo mostro come si fa >> sorrido. Dai, su, Eric era una cavolata questo esercizio. Ma non capisci proprio nulla? << sì, hai ragione. Era un pochino difficile >> e mentre spiegavo Eric come si dovevano risolvere vedo Jessica, tutta triste sedersi accanto a me, e tirare un forte sospiro di delusione. Adesso cosa è successo? Uffa, che pizza!

Finisco in fretta con Eric e quando il gruppo di ragazzi si allontana dal mio banco chiedo a Jessica cosa le è successo.

<< niente. Mike non mi ha neanche guardato alla festa. È stato tutto il tempo a giocare a carte... che rabbia >>

<< dai, la prossima volta andrà meglio >>

<< sì, come no? Ormai ho perso la speranza>> e per qualche secondo mi fa tenerezza. << la ricerca? >>

<< eccola >> le sorrido sincera, mostrandole la ricerca. Forse dovrei chiederle se le va oggi di andare a Seattle a fare un po' di shopping. Di solito, fare le compere la tira su di morale.

<< guarda, fai bene te a passare il sabato sera, sola come un cane, a studiare. Almeno non ti vedi con nessuno e non soffri >>

<< hai ragione. Almeno non passo tutto il tempo dietro ad un ragazzo che non mi vede neanche >> Jessica, stavo per provare tenerezza per te, ma adesso mi hai fatto ricordare la stronza che sei.

Per fortuna la salva dal mio micidiale attacco l'arrivo del professore.

                                                                    * *** *

E suona anche la campanella che indica la fine dell'ora di biologia, la lezione che adoro di più insieme a letteratura inglese.

Mi avvicino al professore per chiedergli delle spiegazioni sulla lezione appena conclusa

<< Bella, scusami, non è che potresti andare a fare delle fotocopie. >> mi chiede il prof e naturalmente io rispondo.

<< oh, certo! >> prendo in mano i fogli che mi porge e camminando con passo sostenuto nella sala degli insegnanti quando sento qualcuno chiamarmi.

<< Eh, Bella >>

<< Mike, ciao! >> maledizione, mancava solo lui.

<< Wow! Ti sta proprio bene la maglia che indossi oggi >>

<< Grazie >> gli sorrido, fingendomi leggermente imbarazzata per il suo complimento.  << Volevi dirmi solo questo? >> Se è si, bene puoi adesso sparire. Se la risposta è no, sbrigati a dirmi quello che devi dire.

<< No... vol...volevo chiederti se volevi venire domani a cinema con me. Fa un film comico che mi piacerebbe... >>

No! NO!! E mille volte no!

<< Io... >>

<< Bella, eccoti. Ti stavo cercando... >> capisco dalla suo voce, anche prima di vederlo, chi è. Sento le sue braccia sulla mia vita, la mia schiena aderire al suo petto dietro di me, la sua testa posarsi sulla mia spalla. Mi dà un leggero bacio sulla guancia, stringendomi a sè possessivamente  << Ciao Mike >>

<< C... ciao >> balbetta Mike, imbarazzato << io adesso devo andare. Ciao >> quando vedo Mike girare ed entrare in una classe, mi stacco dal corpo di Edward.

<< cosa cazzo stai facendo? >> parlo piano avendo paura che qualcuno, al di fuori della nostra conversazione, possa sentirmi.

<< lo sai che ti adoro, bamboletta, quando mostri il tuo vero io? >>

<< sparisci >> faccio solo qualche passo in avanti quando mi sento tirare per un braccio ed essere trascinata all'interno di un aula vuota. Mi siedo sulla cattedra in gambe incrociate, mentre Edward si posiziona, in piedi, davanti a me.

<< cosa vuoi? >>

<< per fortuna sei ritornata a casa sana e salva. In quelle condizioni, potevi farti del male... >>

<< vuoi farmi la predica? >>

Mi sento leggermente strana nel mostrare la vera parte di me; nemmeno con i miei genitori con cui vivo mi comporto come la vera Bella.

<< sai, sarebbe davvero un brutto guaio per te, se qualcuno scoprirebbe che sabato sera ti sei ubriacata >>

Cazzo! Cosa ha in mente di fare?
Rimango impassibile senza mostrare ad Edward il tumulto dei miei sentimenti. Se qualcuno scoprirebbe quello che è successo sabato, tutto il lavoro che ho compiuto dall'asilo per diventare la ragazza perfetta, andrebbe perduto.

<< inoltre se iniziasse a circolare la voce che hai passato la notte in compagnia mia... saresti rovinata, giusto? >>

<< giusto >> impassibile, devo continuare ad essere impassibile. Arrivi al dunque, tesoro.

Mi sorride strafottente, capendo che ha lui il coltello alla manica.

<< però voglio essere gentile. Non dirò niente a nessuno... >>

<< ma? >> ecco che siamo per arrivare al dunque di tutta questa conversazione, dove lui farà la sua richiesta.

<< mmm >> si porta un dito sulle sue labbra carnose << voglio un bacio >>

Un bacio? Questa è la sua richiesta?

<< solo? >> gli domando sorpresa.

<< solo >>

Avrebbe potuto chiedermi qualsiasi cosa di peggio, invece vuole uno stupido bacio; dopo tutto quello che abbiamo passato sabato sera e che io non ricordo un bel nulla, un bacio non è niente.

E poi devo salvare il mio futuro.

Sì, certo il tuo futuro. Ma perché non lo ammetti che muoi dalla voglia di baciarlo e fare dell'altro.

Mi avvicino a lui lentamente portando la mia mano sul suo viso.

Un bacio. Solo un semplice bacio e il mio futuro sarà salvaguardato.

Mi alzo in punta di piedi e poso con delicatezza le mie labbra sulle sue.

 http://4.bp.blogspot.com/_BO7-xxOQKjY/SFoX_hn1JeI/AAAAAAAAAmc/H6bFQk3QPlc/s400/bacio_atteso.jpg

ANGOLO AUTRICE:

Allora come vi sembra? Come andrà a finire la storia tra Bella ed Edward? È solo un capitolo passeggero che mi serviva per continuare la storia. Dal prossimo capy ne vedremmo delle belle, fidatevi.

Un grosso bacione a tutte e spero di poter avere delle vostre impressioni su questo capitolo.

 

   
 
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