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Autore: giorgiet    05/12/2011    4 recensioni
quando Hermione scopre di essere stata tradita dal suo grande amore desidera solo dimenticare cerca quindi aiuto nella magia con risultati a dire poco catastrofici. Una magia pericolosa, una trasformazione sbagliata, una convivenza forzata con la persona che più si odia al mondo...ma non tutti i mali vengono per nuocere! la guerra è finita, è l'ultimo anno a Hogwarts ed è il tempo delle seconde possibilità o forse è solo il tempo di conoscersi veramente.
è una dramione ambientata dopo la fine della guerra
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Quando sentì la porta aprirsi capì che per quel giorno il tempo dedicato alla lettura era terminato. Senza alzare lo sguardo sulla porta, chiuse il diario di Emily posandolo sul comodino di fianco al letto. Solo allora si voltò trovando a pochi passi da lei colui che in quei giorni era il centro dei suoi pensieri. Draco Malfoy restava fermo, continuando ad osservarla con occhi pieni di desiderio, lo stesso desiderio che sentiva lei ogni volta che si trovavano nella stessa stanza, ogni volta che la sua mente si perdeva nei ricordi della prima volta in cui si erano baciati, della prima notte passata insieme e poi quella dopo e quella dopo ancora. Nessuno dei due sembrava averne mai abbastanza.
Anche questa volta fu lui ad avvicinarsi, a baciarla per primo, a chiedere accesso alla sua bocca; Hermione gli si strinse addosso in cerca di maggiore contatto con il suo corpo, bruciando di un desiderio che non sapeva di saper provare, accesa di una passione che solo lui era stato in grado di svegliare. La fece stendere sul letto raggiungendola subito dopo essersi sfilato il maglione, sdraiandosi su di lei sfiorandole la pelle che si faceva sempre più bollente, che si ricopriva di brividi. E quando lei gli slacciò la camicia e gli toccò il torace nudo sentì che anche lui sarebbe andato a fuoco. Si spogliarono a vicenda, cercando di separare le loro labbra il meno possibile, facendo scorrere le mani sul corpo dell’altro. La passione prese il sopravvento mentre l’aria si riempiva dei loro sospiri di piacere. Hermione si aggrappò alle sue spalle quando lui finalmente si fece largo tra le sue cosce, sussurrando il suo nome, stringendogli i fianchi con le gambe.
Sentì il suo cuore scoppiare, la mente svuotarsi e gli occhi bruciare per lo sforzo di tenerli aperti, perché voleva che nemmeno un battito di ciglia le impedisse di perdersi in quegli occhi grigi, che la guardavano come se lei fosse l’unica al mondo.
Le mani intrecciate, le bocche che si sfioravano assaggiando il respiro affannoso dell’altro, i bacini che si muovevano alla ricerca di quel piacere di cui sembrava non riuscivano a fare a meno. Le unghie nella pelle delle sue spalle quando il piacere la travolse e sentire le sue ultime spinte prima che si accasciasse su di lei con il fiato corto.
Quando riprese fiato si spostò al suo fianco, stringendole poi la vita con un braccio per attirarla contro il suo corpo. Con la testa appoggiata sul suo petto, Hermione ascoltava in silenzio i battiti del cuore di Malfoy, come una melodia che avrebbe voluto ascoltare per tutta la vita. Quel pensiero le scaldò il cuore, e si chiese, non per la prima volta, come fosse possibile che in così poco tempo lui fosse diventato così importate per lei. Forse era successo tutto molto prima, forse lui non era l’unico a desiderare l’altro da molto tempo, forse lui aveva solamente accettato molto prima di lei quei sentimenti che le animavano il cuore. Come sarebbe stato viverlo giorno dopo giorno? Vivere con lui, vivere di lui?
Il pensiero del domani, del futuro, di un futuro con lui la galvanizzava e la spaventava allo stesso tempo. Perché aveva paura, una paura folle del mondo fuori da quella stanza. Cosa avrebbero detto le altre persone? Cosa avrebbero detto i suoi amici? Cosa avrebbe detto Harry? Ma la cosa che più la spaventava era non sapere se lui l’avrebbe voluta come al voleva adesso. Ma lei non era il tipo da nascondersi dietro i silenzi, dietro i dubbi per questo come aveva fatto negli ultimi giorni, dalla prima e ultima volta in cui aveva visto Emily, gli fece la solita richiesta – esprimi un desiderio- sussurrò sul suo cuore – desidera di liberarmi- e come sempre lo sentì irrigidirsi, ma questa volta le sue mani non la strinsero con più forza, la sue labbra non tacitarono la sua richiesta.
Si alzò allontanandola da se, indossando con rabbia i pantaloni  senza voltarsi mai a guardarla.
- Draco…- sussurrò incerta lei, sedendosi sul letto e coprendosi con il lenzuolo – Sta zitta- sibilò lui, voltandosi finalmente a guardarla, ma quando lo fece Hermione avrebbe preferito continuare a parlare con lui voltato di spalle. Perché la rabbia, no il dolore, che leggeva in quegli occhi grigi la ferivano più di mille lame nel petto.
- vuoi andartene mezzosangue? sei così impaziente di ritornare dal pezzente? Che c’è non ti diverti abbastanza a farti scopare da me? – la freddezza con cui parlò ferì Hermione più delle parole da lui pronunciate. Lo disse come se non gli importasse niente di lei.
Se quelle stesse parole le avesse dette con rabbia non avrebbero fatto così male, perché così è come se non gli importasse niente di lei.
Come se lui non la voleva come lo voleva lei.
- vaffanculo Malfoy!- Hermione si alzò con rabbia dal letto, indossando in fretta i suoi vestiti trattenendo in gola l’urlo di rabbia e delusione che sembrava volerla soffocare. Non alzò mai lo sguardo su di lui, che continuava ad osservarla fermo in mezzo la stanza. Solamente quando stava per tornare nel vaso…lontano da lui, dove avrebbe finalmente dato sfogo a tutto il dolore che sentiva dentro… lui l’afferrò per il braccio costringendola a voltarsi verso di lui.
- dove pensi di andare mezzosangue? – la strattonò con forza per farla avvicinare, per farle alzare lo sguardo che lei ostinatamente continuava a tenere basso. Perché mai gli avrebbe dato la soddisfazione di vederla così sofferente, di fargli capire quanto le sue parole, la sua indifferenza la ferisse.
- credi che abbia finito con te?- Hermione tirò con forza il braccio per liberarsi dalla sua presa e quando capì che non ci sarebbe riuscita, alzò con dignità lo sguardo su di lui mostrandogli quanto tutto quello le stesse facendo male. Perché non era lei quella che si doveva vergognare.
- non mi interessa se tu abbia finito o meno…sono io che ho finito con te- Lui sgranò gli occhi e mollò la presa sul suo braccio
- se non ti dispiace me ne vado nel mio vaso. Perché ora solo guardarti mi provoca il voltastomaco- disse con rabbia Hermione, dandogli le spalle e avvicinandosi alla scrivania su cui era posato il vaso. Anche stavolta lui la fermò prima di riuscire a scomparire, ma invece delle sue mani furono le sue parole a fermarla
- se ti faccio così schifo mezzosangue sei libera di andartene- entrambi restarono fermi, mentre le parole da lui dette aleggiavano ancora nella stanza e nelle orecchie di entrambi. E allora lui decretò la loro fine – desidero…- Draco chiuse gli occhi celando la sua sofferenza, mentre Hermione tratteneva il respiro ma non le lacrime che ormai scendevano dai suoi occhi
– desidero che tu sia libera- l’unico rumore che ruppe il silenzio che aveva seguito quelle parole fu un singhiozzo. Da chi provenisse nessuno dei due seppe dirlo, forse apparteneva ad entrambi.
E poi fu fumo rosso, intorno a Hermione, intorno al vaso, dietro le spalle di Draco.
 
 
Quando non ci fu più traccia di fumo Hermione aprì gli occhi, sbattendo più volte le palpebre, portandosi una mano sul volto per asciugarsi le lacrime, poi sorrise. Allora si voltò verso di lui, guardandolo come se lo vedesse per la prima volta. Si avvicinò senza mai staccare gli occhi dai suoi, curiosa di trovarli lucidi. Quando lui si accorse del suo sguardo alzò la testa, indossando quella maschera che era solito portare sempre, ma non con lei fino ad allora.
Hermione alzò titubante una mano, piegando la testa di lato, voleva toccarlo. Desiderava poggiare la mano sulla sua guancia e avvicinarlo per poterlo baciare, ma non lo fece perché aveva imparato quanto esprimere desideri facesse male. Allora abbassò il braccio, piagando le labbra in un sorriso dolce – grazie- sussurrò semplicemente ad un passo da lui, poi si allontanò uscendo per sempre da quella stanza…finalmente libera.
 
Pansy Parkinson percorreva i corridoi accanto a Blaise Zabini mentre entrambi tornavano a Serpeverde, dopo la cena in Sala Grande. Pansy era stranamente taciturna da qualche giorno, e Blaise sapeva con certezza che c’era qualcosa che la preoccupava e con altrettanta certezza sapeva che il motivo di quella preoccupazione era Draco Malfoy. Ma non faceva domande, sapeva che quando avrebbe voluto sarebbe stata lei a parlare, e lui era un tipo molto paziente che sapeva aspettare. Mentre percorrevano l’ultimo corridoio prima dell’entrata per la Sala Comune sentirono dei passi. Qualcuno camminava nella loro direzione. Fu con sgomento che si ritrovarono di fronte una non più scomparsa Hermione Granger.
- Granger? – parlarono entrambi nello stesso momento. Per qualche secondo Hermione restò ferma a guardarli con aria confusa, poi come se ebbe avuto un’illuminazione li salutò con freddezza, superandoli senza degnarli di uno sguardo.
- Granger…Draco lo sa che sei fuori dalla sua stanza?- chiese Pansy, suscitando la curiosità di Blaise, che si chiese in che guaio si era cacciato il suo amico. La Grifondoro si voltò leggermente verso di loro, annuendo con un sorriso a piegarle le labbra – ringraziatelo ancora da parte mia- disse con allegria prima di voltarsi di nuovo e andarsene.
I due Serpeverde restarono fermi a guardare il punto in cui la ragazza era scomparsa, stupiti e confusi da quello che avevano sentito e visto. Fu Pansy la prima a muoversi, cominciando a correre verso i dormitori maschili, seguita subito dopo da un Blaise confuso e preoccupato.
Quando entrarono nella stanza di Draco, lo trovarono seduto sul bordo del letto con i gomiti sulle ginocchia e le mani nei capelli.
- Draco…- sussurrò Pansy avvicinandosi a lui. si sedette al suo fianco senza mai sfiorarlo. Blaise chiuse la porta con un incantesimo e insonorizzò la stanza. Solo in quel momento Malfoy alzò la testa e senza guardare nessuno dei due si alzò e si avvicino alla scrivania, e allora notò che anche il vaso era scomparso, come era scomparsa lei.
Con rabbia gettò tutto quello che c’era sulla scrivania a terra, strinse con forza le mani sulla sedia e poi la gettò contro la parete in poco tempo tutto era a soqquadro. Sembrava la perfetta rappresentazione di quello che c’era nel cuore di Draco dal momento in cui lei si era chiusa la porta alle spalle.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Questo è stato un capitolo che proprio non voleva venire fuori, la fatica che ho fatto per scriverlo è stata enorme! E alla fine parte di quello che doveva essere il capitolo non è stato scritto…quindi ci sarà nei prossimi. Ma non mi sembrava giusto farvi aspettare oltre.
Mi dispiace tantissimo per questo ennesimo ritardo…ma anche se un po’ a rilento la storia avrà una fine! Promesso!
Grazie a chi continua a seguire…mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate! Grazie ancora e un bacio grande!!! 
   
 
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