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Autore: Mari24    05/12/2011    9 recensioni
"Neppure Beckett era felice all’idea di passare il Natale con Gina e Castle.
Non voleva assolutamente essere il terzo incomodo. Per un attimo pensò di invitare anche Josh, in fondo Castle aveva esteso l’invito anche a lui, ma poi Kate ci ripensò. Non sapeva perché, ma non voleva avere Josh intorno."
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Neppure Beckett era felice all’idea di passare il Natale con Gina e Castle negli Hamptons.

Non voleva assolutamente essere il terzo incomodo.

Per un attimo pensò di invitare anche Josh, in fondo Castle aveva esteso l’invito anche a lui, ma poi Kate ci ripensò.
Non sapeva perché, ma non voleva avere Josh intorno.

O forse lo sapeva benissimo, ma ormai Castle stava con Gina, non era più disponibile, e lei doveva metterci una pietra sopra, dimenticarlo. Non poteva restare attaccata ad un sentimento che evidentemente non era ricambiato.

Ma questo discorso valeva anche per lei e Josh.
Lei non era innamorata di lui, e non voleva illuderlo e ingannarlo ulteriormente.

Era la sera del 23 di dicembre e Castle era già in ferie da un giorno. Quella giornata era passata lentamente, noiosa.
Non c’era stato neanche un caso interessante che potesse distrarla.

Così Kate si dedicò a compilare moduli e firmare rapporti che aveva lasciato indietro.
Non si era mai annoiata così tanto, almeno se ci fosse stato Castle, avrebbe potuto punzecchiarlo e si sarebbe divertita un po’.

Erano le sette di sera e il suo turno sarebbe finito di lì in mezz’ora.
Non aveva nessuna voglia di tornare a casa.

Aveva dato appuntamento a Josh per cena, ma non voleva solo cenare, voleva cercare di spiegargli come stavano le cose, sperando che lui capisse cosa stava provando.

Ma lui aveva già compreso tutto e al telefono le rispose:

-“So che vuoi parlarmi. Sei strana in questi giorni!”-

Era vero, e Beckett non lo negò.

Aveva cercato di formulare un discorso fatto bene, senza far risultare Josh un tappabuchi, non voleva farlo sentire così.

Lui era stato molto dolce con lei, e Kate continuava a ripetersi che non era giusto il trattamento a cui lo stava sottoponendo. Ma non poteva farci nulla, non era innamorata di lui.

Una voce interruppe i suoi pensieri:

-“Beckett.”- disse il capitano Montgomery

-“Signore.”-

-“Beckett, hai notato che il distretto e quasi vuoto? Quei due –e con un gesto della testa indicò Ryan ed Esposito- stanno ormai scappando via. Vai a casa anche tu.”

-“Signore, non mi sembra proprio il caso, visto che loro due stanno andando via.”-

-“Detective, non te lo sto chiedendo!”-

-“Ma signore…”-

-“Beckett. È un ordine. Va a casa. E non ti voglio vedere qui prima del 27 mattina!”

Kate fece per parlare ma il capitano la zittì:

-“Non discutere gli ordini Beckett! E Buon Natale!”- le disse sorridendo.

A quel punto non poteva fare più nulla. Ricambiò gli auguri di Natale e andò via.

 


Si avviò a piedi verso casa sua.

Tutte le strade di New York erano illuminate dalle luci natalizie e tutti erano in cerca dei regali perfetti.
Ma lei in quel momento avrebbe voluto essere da tutt’altra parte, in un caldo loft, in compagnia dell’uomo che, dovette ammettere, era costantemente presente nei suoi pensieri.

Ripensava al discorso avuto con Lanie quella mattina, ai consigli che le aveva dato per cercare di “indorare la pillola” a Josh, visto che Beckett, come disse Lanie, aveva avuto la grande idea di lasciarlo proprio qualche giorno prima di Natale.

-“Perché poi vuoi lasciarlo? È sempre stato molto dolce con te, e ti ha aiutata a dimenticare Castle dopo che lui è andato via con Gina la scorsa estate!”- le disse Lanie.

Ma Kate guardava altrove, non riusciva a guardare l’amica negli occhi. Sapeva che dal suo sguardo si sarebbe tradita, perché lei non aveva dimenticato Castle, ma soffriva ogni giorno nel vederlo abbracciato alla sua ex moglie.

-“A meno che, tu non abbia affatto dimenticato Castle…”- continuò Lanie, imperterrita tornando sull’argomento.

Kate continuava invece a fissare il suo tramezzino.

Erano sedute al loro solito bar, e quel giorno nonostante il freddo polare di New York, era una giornata di sole, che riscaldava il volto di Kate attraverso la grande vetrata.

Gli occhi della bella detective si fecero lucidi al sentir dire dalla sua amica che non aveva dimenticato Castle.
Fece un grande respiro e la guardò e come previsto il suo sguardo la tradì.

Non voleva farsi vedere debole, e lei non piangeva di fronte alle persone, quindi ricacciò dentro le lacrime.

-“Oh tesoro. Mi dispiace così tanto.”- le disse Lanie appoggiando la sua mano su quella di Beckett, cercando di confortare l’amica.

-“Non ti preoccupare. Mi passerà no?!”- disse abbozzando un sorriso.

-“Se un altro uomo, non è riuscito a farti dimenticare Castle, dubito che ti passi. Tesoro ti sei innamorata di Castle, te ne rendi conto vero?”-

-“Non sono innamorata di Castle. E sto lasciando Josh, perché… non sono innamorata neanche di lui. E non voglio continuare ad illuderlo inutilmente!”-

-“Ma certo. E Castle in tutto questo non centra niente? Andiamo ti ha invitata a passare il Natale da lui, ma cosa stai aspettando?”-

-“Lanie non voglio andare per fare il terzo incomodo. Anzi domani lo chiamo e gli dico che non posso andare. Tanto per come andrà la serata non sarò sicuramente dell’umore adatto per festeggiare il Natale!”-

-“Per me stai facendo un grosso errore!”- le disse Lanie, sapendo che quando la sua amica si metteva in testa una cose era quella e basta.

 

Beckett continuava a pensare a quella conversazione con Lanie.

Si strinse nel suo cappottino rosso. Aveva freddo, ma oltre al freddo che sentiva sulla sua pelle, avvertiva una strana sensazione di freddo dentro.

D’istinto portò la mano al collo dove teneva sempre la collana con l’anello di sua madre.

Era confortante avere quel piccolo pezzo di metallo sempre con lei, così pensava che anche una parte di sua madre, fosse lì, sempre.

E invece si ricordò di aver perso quell’oggetto tanto prezioso per lei.  

Non ricordava neppure quando era stata l’ultima volta che l’aveva visto.

L’aveva cercato ovunque, a casa, al distretto, da Josh… ma era stata in tanti posti, poteva averlo perso ovunque.

Quando si accorse di averlo perso non aveva detto niente a nessuno.

Si sentiva terribilmente in colpa. Per lei era come se avesse perso l’ultima parte di sua madre.

 

Solo Castle si accorse di quella mancanza fissa al collo di Beckett, e un pomeriggio uscendo dalla sala dove prendevano il caffè le disse:

-“Ehi, dov’è la collana con l’anello di tua madre?”-

Kate si girò di scatto e gli rispose:

-“L’ho perso Castle, va bene? Sei soddisfatto ora?”-

Castle era sbalordito.

Aveva discusso molte volte con Beckett, ma lei non l’aveva mai aggredito così per una domanda. Solitamente si limitava a lanciargli qualche frecciatina. Invece quella volta era proprio arrabbiata.

-“Scusami. Non volevo farti arrabbiare.”-

Kate sorrise fra se, soddisfatta di avere tutto quel potere su Castle.
E lui aveva così tanta paura di perderla che cercava in tutti i modi di non farla arrabbiare sul serio, perché sapeva che Beckett non era così incline al perdono.

Ricordava ancora che per parecchie settimane lei non gli aveva rivolto la parola quando aveva cercato di riaprire il caso irrisolto su Johanna.

 

Camminava lentamente, come se non volesse arrivare a casa.

Si fermò di fronte un negozio illuminato a giorno dalle numerose lucine natalizie e ripensava al buffo regalo di Natale che aveva preso per Castle.

Per nessuno aveva dovuto faticare così tanto, ma per lui era stata una vera tragedia. L’aveva cercato in tutta New York, ma non c’era nulla che le piacesse per lui.

Aveva pensato a qualcosa di classico come una cravatta o un profumo ma sicuramente queste cose le avrebbe ricevute da Gina, e altrettanto sicuramente non le avrebbe fatto piacere che un’altra donna regalasse qualcosa di personale al suo uomo.

Non poteva regalarle un libro, lui era uno scrittore, e aveva la casa invasa dai libri.
Pensò a una penna stilografica per firmare gli autografi, ma si ricordò che gliel’aveva regalata Lanie con Esposito.

Quindi la scelta per il regalo di Castle si rivelò essere estremamente difficile.

 

Quando arrivò a casa, Josh stava cucinando. Un profumo di sugo le invase le narici.

Era bello rientrare dopo un’estenuate giornata di lavoro e trovare qualcuno che ti aspetta.

-“Ehi!”- le disse lui, andandole in contro con quel bellissimo sorriso, e prendendole le mani.
– “Sei rientrata prima.”-

-“Si, il capitano mi ha dato qualche giorno di vacanza!”-

-“Vieni. Sto preparando la pasta!”-

-“Josh, dobbiamo parlare!”-

-“Non possiamo parlarne dopo cena?”- chiese serio.

-“No, ti prego. Ho bisogno di parlarti adesso.”-

Liberandosi dalla sua stretta, Kate si sedette nel divano, e Josh affianco a lei.

Beckett si tormentava le mani mentre cercava di trovare le parole adatte, e il fatto che Josh avesse preparato la cena non rendeva le cose facili.

Ma prima che lei potesse parlare lui le disse:

-“So di cosa vuoi parlarmi.”-

-“Lo sai?”-

-“Si. È da un po’ che sei strana. È da quando Castle è ritornato al distretto che sei assente. Come se avessi sempre la testa altrove. E… ho capito. Tu ami lui, non me.”- disse Josh con un sorriso amaro.

-“No, io non amo Castle! Ma è vero che non sono neanche innamorata di te. Mi dispiace Josh. Tu mi hai conosciuto in un brutto periodo e sei stato così dolce con me. Mi hai fatto sorridere di nuovo. E io non voglio continuare ad illuderti. Non è corretto.”-

Kate gli accarezzò il viso è lui baciò il palmo di quella mano così delicata.

-“Lo so, Kate.”-

Si alzò dal divano e prese la sua giacca di pelle nera, e prima di andare via si avvicinò all’orecchio di Beckett e le disse:

-“Sii felice con lui.”- e mentre Kate si voltò lui la baciò per un ultima volta.


Perché tutti quanti continuavano a pensare e ribadirle che lei amava Castle? pensò Kate.
Prima Lanie e adesso Josh. Non aveva senso.

Lei era sicura che lui ci teneva tantissimo. Ma lei?

Beckett era molto confusa.

Aveva ammesso di fronte a Lanie che neppure Josh era riuscito a farle dimenticare la brutta scottatura che aveva preso con Castle, ma era altrettanto sicura di non essere innamorata di Castle. O almeno così pensava.

 

Dopo che Josh fu andato via, Beckett prese Heat Wave dalla sua libreria, e ricominciò quel libro di cui lei era la musa.

Pensò che in effetti per alcuni aspetti Nikki Heat le somigliava molto e Castle aveva colto proprio l’essenza di quel personaggio, per altri aspetti invece Nikki era così diversa da lei, così diversa da Kate.

Nikki si era lasciata andare con Rook, anche se non ne era innamorata, la forte attrazione che aveva descritto Castle era davvero simile alla loro.

Ma Beckett non aveva nessuna intenzione di lasciarsi andare, -dopo tutto perché?- si chiese, -io non amo Castle.- e assolutamente l’idea di andare con lui negli Hamptons era sbagliata, sotto ogni prospettiva.

Prese il cellulare con la ferma idea di rifiutare l’invito ma ormai erano le tre passate.

Lasciò il cellulare sul comodino ripromettendosi di chiamarlo il giorno seguente.





ANGOLO MIO: Salve a tutti....  uh gesù due aggiornamenti in due giorni!!! xD  ahhahahah non vi ci abituate! xD  devo ancora finirla questa cosa nonostante sia nata un anno fa!!!! xD

la finirò prima del 21/12/2012?! xD 

si accettano scomesse!!!

come avete visto c'è ancora Montgomery (ç_________ç).... e questo dimostra quanto tempo fa l'ho iniziata! xD

al prossimo capitolo negli Hamptons!! xD

sbaciotttiiiiii ;>

   
 
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