Libri > Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volar
Segui la storia  |       
Autore: Kooskia    05/12/2011    1 recensioni
Fanfiction-crossover dedicata alla saga di Felidae, dell'autore Akif Pirincci, scarsamente nota in Italia. Ho scritto questa storia cercando di mantenere il più possibile lo stile di scrittura e i temi dell'autore, che sono caratterizzati da un uso della prima persona insieme a toni e tematiche complesse ed oscure in quella che è uno dei pochi libri con animali protagonisti al mondo a dare mostra di un thriller con dosi di horror ed eros. In questa storia ho realizzato una crossover con la ben più famosa Storia di una Gabbianella e del Gatto che le insegnò a volare di Luis Sepulveda. La trama si sviluppa in un periodo successivo a quello del libro di Sepulveda e la scena e le tematiche sono comunque incentrate su Francis, protagonista felino della saga di Felidae, che si ritrova costretto ad aiutare i gatti di Amburgo alle prese con una serie di misteriosi omicidi tra gatti.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 9 - Strategia
Mi trovavo da solo..
Solo a vagare in mezzo alla neve.
Non vi saprei dire dove mi stessi dirigendo né cosa stessi cercando, anche se ammetto mi era difficile intravedere qualcosa con la neve e il vento che mi oscuravano la vista.
Improvvisamente vidi una sagoma materializzarsi dinanzi a me.
Credo che mi si fermò il cuore a quella vista.
Una montagna di corpi.
Corpi umani, riversi uno sull'altro. Donne, uomini, vecchi e bambini i cui corpi erano irrigiditi dal freddo e il cui sangue gelato si era incrostato ai piedi di quella grottesca collina di carne..
Il puzzo sarebbe stato inimmaginabile se.. solo ci fosse stato.
Non sentivo alcun odore.
Non saprei bene dirvi il motivo ma mi ritrovai a scalare il mucchio di cadaveri e quando raggiunsi la vetta, vidi una sagoma viva esattamente sulla cima.
Era di profilo, ma era un membro della mia razza.
Il manto nero, l'aspetto agile ed elegante..
-Le risposte sono nei nostri occhi Francis..-
Il gatto si voltò e il mio cuore smise definitivamente di battere..
Il gatto aveva occhi umani.
Occhi vivi, caldi, quasi dolci.. privi dell'inafferrabile fascino felino.
In quell'istante il gatto sorrise e io mi resi conto del perché il mio cuore aveva smesso di battere.
Abbassai lo sguardo e osservai il mio petto squarciato..
Avrei potuto contare le bianche costole divaricate e il pulsare degli organi vivi..
Tutti meno uno.. perché il mio cuore non era più dove avrebbe dovuto essere..
C'era solo un buco, nero come la pece,  intorno ad esso le vene e le arterie pompavano sangue che andava a colare sul resto del mio petto divaricato..
In quel momento preciso sentii la collina muoversi sotto i miei piedi, i corpi morti sotto di me si animarono e alcuni volti umani cercarono di guardarmi
E i loro occhi gialli brillavano dello stupendo magnetismo degli occhi dei gatti.
Un varco si aprì sotto i miei piedi e sprofondai giù, sempre più giù .. come in un profondo e buio pozzo le cui pareti erano costituite da corpi umani, i cuoi occhi felini non smisero di perforare il mio cranio.
Quando la mia vista si offuscò, potei scorgere che in quell'oscurità i loro occhi si tramutarono dal giallo dorato all'azzurro cielo.
Felini occhi azzurro cielo in un mare di oscurità.
Decisamente non il più allegro dei sogni.
La mattina successiva ci ritrovammo tutti nuovamente nel vecchio magazzino abbandonato.
A dire il vero ne avevo anche fatto il mio giaciglio per quella rilassante nottata, appallottolandomi in un angolo tra dei vecchi vestiti usati.
Niente hotel 5 stelle, ma passabile per non morire congelati. E come al solito Niya era rimasta lì, al mio fianco.
Quando in mattinata i gatti cominciarono a confluire nell'edificio, mi trovai infine in presenza di almeno un centinaio di fratelli e sorelle.
Gli sguardi persi, spaventati.. capii che molti di loro avevano dovuto fare appello a tutto il loro coraggio anche solo per venire fin lì.
Presi la parola.
-Fratelli e Sorelle.. –
Un sussurro di Pallino attirò la mia attenzione e a voce bassa mi disse..
-Qui usiamo il termine Compagni, veramente.. lunga storia..-
Dopo aver sollevato lo sguardo al cielo con espressione rassegnata mi rivolsi nuovamente a quel pubblico terrorizzato, vagamente confuso dopo che li avevo chiamati in un modo a loro non consono..
Probabilmente mi avranno preso per una specie di esoterico profeta o chissà cos'altro..
-Ehm bene.. Compagni e Compagne. Sono giunto solo ieri in questa città su vostra richiesta e mi sto facendo un quadro abbastanza chiaro sulla situazione. Però dovete rendervi conto di una cosa, amici miei, io non posso risolvere questa situazione senza il vostro aiuto. Questa è la vostra città, i vostri compagni sono stati uccisi e spetta a voi combattere per salvare le vostre vite e vendicare la memoria di chi non è più con noi..-
Mormorii e brusii.. alcuni spaventati, ma altri, specie quelli di membri del Concilio attorno a me o di gatti più maturi, sembravano cordiali nei miei confronti.
-Sappiamo con sicurezza Compagni, che gli assassini sono più di uno.. agiscono in gruppo, e non fanno parte di questa comunità. Pertanto voglio proporvi un piano d'azione..-
-Ben detto!! Mi piace questo ragazzo!!- Sbraitò il Colonnello, mentre Segretario scuoteva la testa con aria rassegnata..
- Creeremo un cordone, un anello di difesa tutto intorno alla città. Ogni singolo gatto adulto, a meno che non sia troppo anziano o troppo giovane, vi prenderà parte. Tutti i tetti e i cortili delle case più in periferia dovranno essere guardate a vista notte e giorno, stabiliremo dei turni di riposo e negli spostamenti ci dovremo muovere sempre in gruppi da tre. I quartieri interni alla città diventeranno una sorta di terra di nessuno, non un singolo gatto dovrà farsi vedere allo scoperto, concentreremo tutte le nostre forze solo sull'anello esterno. I killer se vorranno colpire ancora saranno costretti a farlo a volto scoperto e così potremo individuarli e neutralizzarli..-
Lo ammetto.. ero alquanto soddisfatto di me stesso, mentre la folla era semplicemente eccitata.
Finalmente si sentivano in grado di poter reagire e fare qualcosa.
Mentre gli altri gatti del Concilio si congratulavano con me, osservai Niya uscire defilata dall'edificio.
Decisi che quello era il momento giusto per parlarle.
Mi ci vollero parecchi minuti per districarmi tra la folla esultante ed uscire.
Trovai la gatta dorata, sdraiata su di un muretto, intenta ad osservare il vuoto.
Mi sdraiai accanto a lei e per un poco non dissi nulla..
Fu lei a rompere il silenzio..
-Tu… non hai minimante idea di quanto tutto questo sia importante-
Non sembrava una recriminazione, solo un dato di fatto.
- Forse potrei farmene un'idea se tu me ne parlassi…-
Sorrise..
Incredibile.
Per la prima volta da quando la vide,   sorrise.
E devo dire che vederla sorridere la rese ancora più bella di quando già non lo fosse.
- Si tratta di una antica scommessa e .. di un sogno. Guardali Francis.. i nostri fratelli, i nostri Compagni. Mentre gli uomini distruggono la stessa Terra che li ha generati e si uccidono tra loro, noi gatti abbiamo il potenziale per formare comunità perfette, dove l'amore, la compassione, la fratellanza e la comunanza non siano solo parole ma fatti reali. Eppure tu stesso hai visto numerosi gruppi di gatti scimmiottare le malvagità dell'uomo.. sette o bande di pazzi forsennati, maniacali o anche masochisti che cercano di trovare l'illuminazione. Oppure anche gruppi violenti e sanguinari che mischiano l'istintiva brutalità della lotta per la sopravvivenza con il piacere di recare dolore.-
Sapevo bene di cosa stava parlando.
Lo sapevo fin troppo bene.. e mi sentii il cuore pesante a ripensare a molte delle mie avventure.
Non solo gli umani sono colpevoli di distruggere questo nostro mondo tormentato.
Forse ci sono molti giovani idealisti che pensano alla natura e a noi animali come qualcosa di puro.
Beh.. non lo siamo, siamo individui, e seppur non abbiamo la tecnologia umana a volte mettiamo in mostra un'insensatezza pari alla loro…
- Hai visto i discendenti di Zorba, e hai visto i gatti di questa città.. qui stiamo gettando le basi per creare qualcosa di diverso. Una comunità di gatti dove non vi sia lotta tra fratelli, dove si sia raggiunto uno stadio che vada oltre sia alla semplicità naturale dell'istinto, sia alle insidie della civilizzazione sfrenata. Senza lotte per i territori, senza la supremazia del più forte sui più deboli, senza distinzioni di razza o del colore del pelo.  Forse stiamo solo sognando Francis, forse non ci riusciremo mai… ma se gli umani non ci sono mai riusciti, forse noi gatti possiamo farcela.
Qui, oggi, ad Amburgo, noi gatti stiamo costruendo una società ideale dove la fratellanza e la tolleranza siano legge.. io ho votato la mia vita a costruire questo sogno. Credevo che non avrei mai visto nulla del genere prima di arrivare ad Amburgo, eppure qui vedo i semi, vedo le radici di un albero che può crescere a dismisura. Io credo che qualcuno voglia uccidere questi semi, estirpare queste radici..-
Aveva ragione, gli omicidi non potevano essere gli atti di un singolo individuo fuori di testa.
Qualcuno stava cercando di distruggere la società dei gatti di porto di Amburgo.
E io dovevo venirne a capo, o sarebbe stata la fine sia per loro che per me.

Note
Il sogno macabro iniziale è ovviamente un omaggio-elemento comune a Felidae. Francis  ha spesso incubi che contengono informazioni sulle indagini che sta compiendo ma fino ad ora non è ben stato chiarito da dove questi sogni abbiano origine.
Nota di curiosità, l'appellativo Compagno è utilizzato nei discorsi importanti della Gabbianella e il Gatto sia nel libro che nel film. Esso è anche un sottile tributo-riferimento all'attivismo e alla cultura politica dell'autore Luis Sepulveda, in gioventù militante cileno del governo democratico del presidente Allende, quando questi venne abbattuto da un colpo di stato orchestrato dai servizi segreti americani, Sepulveda venne arrestato e torturato. Riuscì grazie all'impegno internazionale a tornare libero, ed in seguito partecipò attivamente alla lotta di resistenza nel suo paese, poi anche in Bolivia e successivamente in Nicaragua dove era membro della Brigata Internazionale Simon Bolivar  che ha preso parte agli ultimi scontri che rimossero dal potere il dittatore filo-americano Somoza. In seguito Sepulveda si mosse su posizioni più ecologiste ed è stato una figura importante in Greenpeace. L'uso della terminologia in questa fanfiction è importante ed è da collegarsi ai capitoli finali nonché alla spiegazione di Niya in questo capitolo.
Le parole della gatta dorata lasciano trapelare una sorta di idealismo in Niya, non troppo dissimile dalle mie idee.
Ultima nota, la pianificazione strategica non è qualcosa di inusuale per Francis, che da mostra di ottime capacità su questo campo nel terzo libro . 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volar / Vai alla pagina dell'autore: Kooskia