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Autore: Akira86    26/07/2006    5 recensioni
Dovevano fare in fretta...Riuscirono appena a svoltare l'angolo. Mancava poco, se non fosse stato per... Attendendo con ansia il settimo libro ho provato ad usare un'pò di immaginazione.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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-Capitolo 8-

“HARRY!”

Lo scontro tra Ordine e mangiamorte cessò per l'ennesima volta.
Al centro del viale, ormai ridotto per buona parte in macerie, una enorme sfera di energia andava via via ingrandendosi, circondata a tratti da scariche elettriche.
Al suo interno... la resa dei conti!
Già una volta alcuni di quei mangiamorte avevano fatto da spettatori ad un fatto simile, ma non di quelle proporzioni. Era evidente che la causa di questo mutamento fosse l'attuale stato dei due coinvolti: sia il loro Signore che l'avversario avevano notevolmente aumentato la loro forza rispetto all'ultima volta.
Ritennero quindi molto più saggio mettersi in disparte, lontano dai possibili fasci di energia che partivano incontrollati dalla sfera, aspettando la vittoria del loro Padrone, su questo non vi era alcun dubbio...
Appena l'Ordine avesse abbassato la guardia, preoccupato per il loro pupillo, i mangiamorte avrebbero attaccato, questo era quello che Voldemort aveva ordinato e Bellatrix era più che decisa ad obbedire. Il suo sguardo, colmo di famelica pazzia, vagava oltre la sfera, alla ricerca di qualche bocconcino con cui divertirsi... Eccolo!

“Harry...” Ginny fece qualche passo avanti, come in trance, con tutta l'intenzione di andare ad aiutarlo, non poteva perderlo di nuovo.
Un altro lampo di luce uscì all'improvviso dalla sfera creata dalle due bacchette, prima che il muro che la tratteneva si allargasse di un altro metro.
Ginny si risvegliò dallo stordimento quando Neville e Fred cominciarono a chiamarla, ma lei non voleva muoversi, doveva aiutarlo.
Fece un altro passo ma in un attimo venne sollevata da terra, un secondo prima che un ennesimo lampo la potesse colpire. Qualcuno se l'era caricata sulle spalle e si stava allontanando a tutta velocità dal centro dello scontro.
I mangiamorte erano tornati all'attacco.
La rossa riuscì a girarsi quel poco per riconoscere chi l'aveva salvata e sgranò gli occhi per lo stupore.
“Ma-Malfoy?!” balbettò incredula.
“Se avevi intenzione di suicidarti, Weasley, questo non mi sembra il momento più adatto!” la rimproverò lui, scavalcando agilmente due mangiamorte stesi a terra e continuando a correre.
“Che diavolo stai facendo?” strillò lei, ignorando volutamente la provocazione del biondo.
“Sei proprio lenta, Weasley. Ti ho appena salvato la vita, se non te ne sei accorta!” le urlò, diminuendo la distanza che li separava dal momentaneo rifugio dell'Ordine.
“E chi diavolo...A ore sei, DIETRO DI TE!” si interruppe Ginny.
“COSA?!”
“Due mangiamorte dietro di te, idiota!” sbraitò, indicando le due figure che si stavano pericolosamente avvicinando.
Lui si girò di scatto atterrando la prima figura, la seconda si contorse per pochi istanti e poi stramazzò al suolo vicino al compagno.
Malfoy si voltò verso l'Ordine e vide Lupin, in piedi con la bacchetta alzata, era stato lui ad aiutarli.
Il ragazzo ricominciò a correre, si nascose dietro a quel che rimaneva del muro di una casa e poggio Ginny a terra.
“Non crederai davvero che ora ti ringrazi?” sbottò lei.
“L'unico modo che avresti per ringraziarmi è metterti a dieta!” rispose Draco, massaggiandosi la spalla, e guardando oltre il muro, per assicurarsi che non arrivassero altri attacchi. La ragazza lo fulminò con gli occhi.
“Chi cavolo ti ha detto di farlo, di salvarmi?” gli urlò, infuriata.
Malfoy abbassò lo sguardo stupito verso la Weasley. Anche lui stava cominciando a scaldarsi. Piccola testarda, come osava rivolgersi a lui con quel tono.
“COSA?!Razza di ingrata! Una fattura stava per colpirti in pieno se non ti avessi tolto da li!”
“Avevo la situazione sotto controllo!”
“Ah...si è visto!” le rispose Malfoy, sfoderando il suo solito ghigno e riacquistando la calma, incrociando le braccia al petto.
Era inutile stare a discutere con quella furia scatenata, certo che Potter aveva dei gusti davvero strani... ripensandoci, però, lui faceva meglio a starsene zitto.
“Non hai risposto alla mia domanda” la voce della ragazza interruppe i suoi pensieri.
“Mi dev'essere sfuggito. Non ti sto sempre a sentire: mi verrebbe mal di testa dopo due minuti”
Un lampo fuoriuscito da qualche bacchetta rimbalzò poco sopra la testa della rossa. Malfoy la trascinò subito al sicuro.
“ Sta più attenta, stupida! Altrimenti ho faticato per niente!” la rimproverò di nuovo.
“Allora?” insistette la ragazza.
“Allora cosa?”
“Perchè mi hai salvato?”
“Ah... quello” rispose vago Draco.
“Si, quello! Non capita tutti i giorni che tu faccia una buona azione nei miei confronti. O devo cominciare a preoccuparmi?”
“Mettiti il cuore in pace, Weasley” si affrettò a rispondere il biondo, prima che Ginny potesse farsi strane idee. “Il mio interesse per te è puramente professionale”
“Harry aveva bisogno di ME! Dovevi improvvisarti eroe proprio ora?” era esplosa. Cominciò a sbattere un piede a terra come una bambina.
“Speravo che in questi anni almeno un'pò di cervello ti fosse cresciuto, Weasley” le disse lui, cominciando seriamente ad innervosirsi. “Evidentemente ho chiesto troppo... Ragiona! Credi davvero che Potter riuscirebbe a concentrarsi seriamente sullo scontro avendoti vicino?” Ginny si bloccò di colpo. “Conoscendolo sarebbe più preoccupato per la tua vita anziché per la sua...Stupido buonismo tipico di voi Grifondoro” concluse con una faccia tra l'esasperato e il disgustato.
“Ma...” la rossa cercò di ribattere. Non voleva darla vinta a Malfoy, però dovette ammettere che aveva perfettamente ragione.
“Niente 'ma'! Io ho ragione e tu hai torto, come sempre”
Per un momento alla ragazza parve di rivedere su quel volto ormai quasi adulto il ragazzino dei tempi di Hogwarts che la prendeva in giro per i corridoi, stesso ghigno e stessa arroganza. Gonfiò le guance, stava ricominciando ad arrabbiarsi.
“E poi...” continuò lui facendo vagare lo sguardo, prima che Ginny cominciasse a sbuffare per la rabbia. “Se ti fosse accaduto qualcosa di serio, qualcuno non me lo avrebbe mai perdonato”
Lei lo scrutò perplessa, la rabbia di poco prima dissolta.
“E da quando ti interessi di ciò che pensa Harry, o la mia famiglia?”
Malfoy scoppiò a ridere.
“Non sono mica impazzito! Anche se sono passato dalla vostra parte, non me ne frega niente di quello che pensa Potter... Anche se riflettendoci, se ti avessi lasciata lì, mi avrebbe sicuramente fatto passare cinque pessimi minuti” rispose lui, mettendosi una mano sotto il mento e mostrando uno sguardo falsamente preoccupato.
“Fai meno lo spiritoso. Allora chi?”
Draco la guardò senza capire.
“Chi non ti perdonerebbe mai la mia morte?”
“Non sono affari tuoi” la freddò subito.
“Scusa... è solo che sono curiosa. Come può a te, interessare qualcuno a cui dispiacerebbe se mi capitasse qualcosa?”
A Malfoy fu risparmiato di risponderle male una seconda volta grazie all'arrivo del signor Weasley e di Charlie.
“Tutto a posto qui?”
I due sussultarono, presi com'erano a litigare avevano quasi scordato lo scontro a pochi passi da loro.
“Si, stiamo bene” rispose il ragazzo anche per Ginny.
“Ottimo, andiamo presto”
I quattro riuscirono senza difficoltà a raggiungere il resto del gruppo. Trovarono Piton ancora privo di sensi -secondo Hermione andava bene così- George e Lupin erano di nuovo feriti, ma niente che non si potesse curare con un veloce incantesimo.
La sfera, che pulsava imponente in mezzo alla via -segno che all'interno lo scontro era ancora vivo- aveva diviso le due parti, un muro tra l'Ordine e i Mangiamorte. Solo la vittoria e la dipartita di uno dei due là dentro avrebbe riaperto l'incontro, se ce ne fosse stato ancora bisogno.
Molly accolse lacrimante sua figlia.
“Oh, tesoro... Credevo ti fosse accaduto qualcosa” riuscì a dire la madre tra i singhiozzi.
“Non ti preoccupare, mamma. Non mi faccio mettere al tappeto tanto facilmente” la rassicurò sorridendole. Dietro di lei Malfoy sbuffò sonoramente.
Ginny gli rivolse uno sguardo omicida a cui lui rispose col suo solito ghigno.
La signora Weasley si intromise tra i due prima che potessero ricominciare a discutere.
“Sei stato tu, prima?” chiese la donna.
Il ragazzo annuì piano, temendo che la madre della rossa si arrabbiasse tanto quanto la figlia, e non aveva voglia di arrivare all'alba con un esaurimento nervoso. Per un istante si pentì di averla salvata.
Per poco non gli prese un colpo quando la donna lo abbracciò di slancio, ma si staccò subito per ringraziarlo.
“Grazie infinite...ehm...” si accorse di non conoscere il suo nome.
“Malfoy, mamma” le suggerì Ginny. “Draco Malfoy”
“Malfoy?! Il figlio di Lucius Malfoy?” il panico aveva attraversato per un momento gli occhi della donna. Un'pò per la tensione, un'pò per la stanchezza, non si era soffermata ad osservare il giovane, le bastava sapere che era il salvatore di sua figlia.
'E addio ringraziamenti' pensò il biondo.
“Beh...ecco” Molly si schiarì la voce. “A questo punto è logico che non sei come tuo padre se ti sei preso la briga di salvare Ginny” e il suo sguardo tornò dolce come prima.
“Oh... la ringrazio signora” Draco si sforzò di essere gentile, anche se quella famiglia non gli era mai andata a genio. “Almeno lei lo ha capito” rispose lanciando uno sguardo eloquente alla ragazza vicino a lui, che si girò sbuffando e gonfiando le guance.
Ron sbucò all'improvviso da dietro il muro, seguito da Fred e Luna.
“Potete uscire ora. La sfera è talmente grande che i mangiamorte sono bloccati sul lato opposto”
Ginny scattò subito fuori dal vicolo e si avvicinò cauta alla palla.
“Harry...” sussurrò preoccupata. Gli altri la affiancarono fissando lo spettacolo di fronte a loro con sguardo altrettanto ansioso; tutti in attesa di un qualche segnale che li informasse di cosa stava accadendo all'interno.
Dall'altra parte gli avversari erano nelle stesse condizioni. Bellatrix, Codaliscia e una decina di mangiamorte rimasti avevano la medesima espressione, domandandosi che fine avesse fatto il loro Signore.
Ad un tratto uno scoppio particolarmente forte rispetto agli altri fece sobbalzare i presenti.

BANG!

L'enorme concentrato di energia all'interno della sfera uscì con forza, facendo indietreggiare e cadere la maggior parte dei maghi.
Un silenzio irreale seguì all'esplosione, una nube densa di polvere si era alzata da terra, impedendo a chiunque di capire cosa era rimasto dove pochi istanti prima c'era la sfera.
Lentamente la nuvola di polvere cominciò a depositarsi rivelando una scena agghiacciante. Malfoy e Lupin, che si erano avvicinati per primi, fecero inconsciamente un passo indietro. Remus scuoteva la testa, non voleva credere a quello che vedeva.
Ginny lo scostò per capire cosa li aveva spaventati e si coprì la bocca per non urlare. Ron, Hermione e gli altri li affiancarono immediatamente.
Davanti a loro, largo quanto metà del viale, si estendeva un enorme cratere profondo qualche metro. Per qualche strana ragione le case ai lati di esso erano intatte, ma nei dintorni non c'era traccia né di Harry, né di Voldemort. I mangiamorte di fronte a loro si guardavano tra loro spaesati.
“No...” Ginny indietreggiò e quasi non cadde se Ron non l'avesse presa in tempo.
Un rumore dalla parte opposta del vicolo, vicino ai mangiamorte, li fece voltare, la polvere non si era ancora dissolta del tutto.
Un'ombra stava avanzando un'pò barcollante.
Ginny si staccò dall'appoggio del fratello quasi sorridendo, ma la sua espressione si tramutò all'istante in terrore quando, grazie ad un soffio di vento inesistente, la polvere rivelò la figura di Lord Voldemort che si avvicinava al cratere con aria trionfante.
Alzò lo sguardo suo suoi seguaci, Bellatrix fece un passo avanti verso di lui ma questi la fermò con il movimento della mano, la bacchetta ancora stretta nell'altra. Voltò gli occhi rossi in direzione dell'Ordine, le cui bacchette erano già sfoderate, tremanti ma rivolte a lui.
Il suo ghigno si allargò.
“Finalmente...” guardò vittorioso il cratere davanti a se. “Finalmente anche l'ultimo dei Potter è sparito dalla faccia della terra. Ha raggiunto il suo amato Silente all'altro mondo!”
La sua risata, insieme al significato di quelle parole echeggiò nel quartiere, tagliando a fettine sottili il cuore dei presenti e infrangendo in piccoli pezzi la speranza di tutto il mondo magico.

-Fine Capitolo-

Sorry!!!!!!!!! Mi spiace per infinito ritardo... Non per spezzare una lancia in mio favore ma tra casa e il nuovo lavoro devo ancora riuscire a prendere il giusto ritmo...Ma tra poco arrivano le tanto sperate ferie, un MESE di ferie, così avrò tutto il tempo per dedicarmi a questa e ad un'altra fanfiction a cui sto lavorando ( sarà collegata con questa, quindi se qualche volta qualche frase non la capite non è perchè sto cominciando a dare i numeri, ma perchè c'entra con la mia nuova creazione. Sopportatemi, vi prego!)
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito, GRAZIE!!!
Ciao ciao, al prossimo capitolo e tanti baci........Akira

  
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