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Autore: Albert Wesker    26/07/2006    2 recensioni
Questa è la mia prima Fan Fiction su EFP. L'ho già pubblicata su altri forum, cercando di avere commenti utili, ma non sono stato fortunato. Spero che vi piaccia (in caso contrario cercate di non farmi troppo male quando commentate). I personaggi della serie ufficiale inizieranno ad apparire nel prossimo capitolo.
Genere: Avventura, Azione, Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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"Come va Thib? Ho sentito che continui con quella faccenduola dell'equilibrio senza di noi." gracchiò Julius.
Dopo un primo momento di sconcerto, Thibaulth era tornato freddo e distaccato. Estrasse gli occhiali da sole e li inforcò sul naso pallido, poi, con calma fuori luogo, prese il pacchetto di sigarette, ne scelse una e l'accese con lo Zippo usurato.
"Tutto bene. Stavo portando Harry da Grindewald, ma immagino che vogliate prenderlo in consegna voi..."
La voce era un blocco di ghiaccio, freddo ed impenetrabile. "Che voce gelida! Ti pare il caso di usarla con i tuoi vecchi amici?" chiese ironico Albert.
"Voi non siete i miei amici! - ringhiò il lupino - Albert e Julius sono morti cinque anni fa."
"Oh già, lo scontro con la Confraternità del Sangue e l'esplosione del loro Quartier Generale. Me n'ero dimenticato. Sono cose che succedono."
"A dir la verità - aggiunse Julius - io e Albert siamo morti . Ma invece di finire all'Inferno, siamo stati richiamati dal nostro Signore Oscuro. Ci promise potere e vita eterna in cambio di obbedienza. E, come vedi, noi siamo qua."
"Così avete venduto nuovamente l'anima al diavolo."
"Perchè? Tu non l'hai mai fatto?" gli domandò ironico Julius.
Lentamente la stanza venne invasa da una sottile nebbia che avvinghiò le gambe dei quattro individui. Harry era rimasto immobile e muto ad ascoltare. Non poteva muoversi, chiudere gli occhi nè parlare. Era rigido come una fredda lastra di ghiaccio. La mente confusa dai discorsi farneticanti di quei pazzi e allo stesso tempo terrorizzata dalla loro presenza, compresa quella di Thibaulth. In qualche modo capì che quel trio era alieno a tutto ciò che conosceva.
"Allora non abbiamo nient'altro da dirci." concluse Thibaulth sputando la sigaretta.
La nebbia si alzò ed iniziò a evaporare, sostituita da un calore crescente ed improvviso proveniente dal pavimento.
Un passo.
Due.
Tre.
Scattarono insieme i tre mostri, riprendendo la loro vera forma: Licantropo, Vampiro e Diavolo.
Thibaulth mulinò la sua falce, che emanava un'intensa luce rossa dal suo interno, parando i colpi di Albert, armato con due lame di luce che parevano scaturire dalle sue stesse mani. Anche Julius si gettò in mischia con i suoi guanti dotati di artigli d'argento.
Scintille cominciarono a volare quando le armi si scontravano. Il lupino si difendeva con la falce dai colpi saettanti dei suoi avversari, sfruttando ogni parte scoperta della loro difesa per colpirli con tutta la sua potenza. Si muovevano con fluidità inumana, lasciando stordito Harry. Tanto era evidente questa loro abilità quanto questa gli risultava incomprensibile.
"Te la cavi con la mia falce, Thib." schernì Albert.
Non ottenne alcuna risposta, ma tanto bastò a permettere a Julius di coglierlo alle spalle e di affondargli le sue armi nella schiena, lacerandogli le carni ed esponendo il costato. Il dolore improvviso fece irrigidire il lupino, dando la possibilità anche ad Albert di perforare il suo ventre con le proprie spade. Lì dove era stato colpito iniziarono ad apparire segni evidenti di ustione e bruciature, con bolle e vesciche.
I due ex-compagni fecerò un passo indietro, estraendo con estrema calma le loro armi dalle sue carni. Un sorriso sadico illuminava i loro volti, rendendoli ancora più grotteschi. Guardarono il licantropo appoggiarsi alla falce purpurea e cadere in ginocchio con il capo chino. Si teneva con una mano dove era stato colpito sull'addome, respirando affannosamente.
Albert si avvicino nuovamente, ponendo la pallida lama d'energia nella mano destra sul capo del licantropo, pronto asferrare il colpo di grazia. Julius allargò ancor di più il suo sorriso quando il vampiro alzò la lama.
La lama scese, rapida come una saetta, ma prima che potesse colpire il capo del licantropo si udì un forte CRAC. Dove un momento prima c'era il collo di Thibaulth, vi era solo aria. "Dov'è?" ruggì il vampiro guardando Julius. Questi non gli rispose, ma si concentrò per ritrovare la presenza del loro ex-amico. Infine indico il soffito.
"E' sopra di noi" sibilò prima di lanciarsi contro le paratie d'acciaio, sfondandole. Subitò Albert lo segui a ruota, ignorando completamente Harry.
Il ragazzo si lasciò cadere seduto, fremente e finalmente capace di muoversi. Respirava ampie boccate d'aria, come se fosse stato in apnea per un tempo indefinito, mentre il cuore batteva furiosamente e dolorasemente nel petto, in un tentativo disperato di pompare sempre più velocemente il sangue nel resto del corpo. Sapeva di essere andato vicino ad un destino di gran lunga peggiore di un qualsiasi Incantesimo Senza Perdono.
Nella sua mente confusa stava ancora tentando di comprendere con chiarezza cos'era accaduto di fronte a lui e dentro di lui. Nel guazzabuglio d'idee che si riflettevano nel suo cervello, baluginò il pensiero di aiutare Thibaulth in qualche modo. Lentamente si alzò dal pavimento, mosso da una preoccupazione crescente e circondato dal rumore di pioggia e di rombi di tuono. Svolgendo quest'azione, la scheggia di un dettaglio latente s'impianto nel suo animo:
Chi stava guidando l'aereo?
Il senso d'angoscia crebbe a dismisura, facendolo muovere molto più velocemente. Si mise a correre per i corridoi, sperando disperatamente di sbagliarsi. Giunto di fronte alla porta, che conduceva alla cabina dei piloti, la sfondò con un calcio. Oltre vi erano solo i resti smembrati di altre due vittime innocenti. Il sangue chiazzava la strumentazione che, a sua volta, era a pezzi ed emmetteva delle deboli scariche di energia elettrostatica. Un principio d'incendio si stava formando nell'angolo più lontano a destra.
Come se fosse in trance, Harry si avvicinò al fuoco e puntò la bacchetta.
"Acquamenti" sussurrò il giovane, spegnendo il fuocherello. Si avviò nuovamente verso la prima classe, certo ormai che erano i due avversari del licantropo a permettere ancora che il velivolo rimanesse in aria. Questa consapevolezza riacutizzò la sua preoccupazione. Se i due fossero morti (ma questo era improbabile visto l'andamento dello scontro precedente), Thibaulth e lui sarebbero morti subito dopo precipitando.
Velocemente si pose sotto il foro aperto dai due mostri, puntò contro di sè la bacchetta ed esclamò:
"Wingardium Leviosa!"
Iniziò a sollevarsi da terra ed in pochi secondi era oltre il bordo del foro.
Harry non comprese come mai non era stato assalito dal vento e dalla pioggia, concentrato e pronto a difendersi o ad aiutare il lupino, ma intorno all'aereo una grande cupola azzura traslucida lo proteggeva, mitigando gli effetti della tempesta circostante e riducendola ad una lieve pioggia accompagnata dalla brezza. La barriera serviva anche per mantenere stabile l'aereo fino all'ignoto punto d'arrivo.
"Fine dei giochi!"
La voce profonda di Albert risuonò potente all'orecchio di Harry, indicandogli che il servitore di Grindelwald erano dietro di lui, ad una decina di metri. Si voltò, bacchetta alla mano. Albert e Julius si erano avvicinati a Thibaulth come i lupi si avvicinavo alla preda ferita, pronti ad assaporare la vittoria sul loro ex-amico e compagno.
"Devo dirti che mi hai deluso, Thib. Pensavo che in tutto questo tempo fossi migliorato in qualche modo. Non vorrai farmi credere che i nostri nuovi poteri sono al di fuori delle tue capacità?"
"Effettivamente credevo di poter tener testa a voi due con minor fatica, ma pare che il vostro Signore Oscuro vi abbia concesso delle ottime armi. Dici che ci sarà posto anche per me?"
"Non credo. Di sicuro non ti faremo una buona pubblicità. Sei troppo debole anche nella tua vera forma."
"Ma come? Ve ne siete dimenticati?"
Thibaulth parlò con voce flebile, ma risuonava sicura ed imperiosa. Sollevò un poco il capo, mostrando un sorriso feroce nonostante le ferite subite ed il rivolo di sangue che colava da un angolo della bocca. Socchiuse gli occhi e in pochi istanti ritornò nella sua forma umana, divenendo più piccolo rispetto ai suoi aggressori e, apparentemente, più debole. La pioggia lo stava ripulendo dal sangue delle sue ferite sul suo corpo martoriato, ed anche i capelli neri parverò schiarirsi. Man mano che cò avveniva, un calore bruciante parve circondarlo, facendo evaporare l'acqua intorno a lui.
"Ora vi ricordate?" disse piano il lupino quando un fulmine lacerò il cielo, illuminandolò. I capelli non erano più neri come la pece, ma rossi come la fiamma. Soltanto un unico capello nero era presente, mimetizzato sotto gli altri. A quella visione il sangue si gelò nei suoi avversari.
"Non puoi farlo, perderai il controllo!" gridò Julius con voce arrochita, resa alta da un'isteria crescente.
"Non vedo il problema." sogghignò Thibaulth.
"Oltre a noi, ucciderai anche il Prescelto. Ecco qual è il problema." rispose Albert con voce ancora più alta.
"Correrò il rischiò." sibilò piano l'altro.
La pioggia smise improvvisamente di battere ed un forte vento iniziò a fustigare chiunque, nonostante la cupola protettiva. L'aria attorno a Thibaulth si arroventò fino a diventare un muro di fiamme, impendo la vista di ciò che avveniva oltre di esso.
I due sicari si allontanarono da quella sfera infocata, ma dopo mezzo passo un ululato squarciò l'aria. Una luna rosso sangue uscì dalla coltre di nuvole con in tutto il suo macabro splendore. Con un esplosione il muro di fuoco si frantumò. Oltre il velo di fumo, si poteva intravvedere la creatura chiamata Thibautlh.

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@ Neko_tensai: Ho cercato di essere il più veloce che potevo. Mi fa piacere che ti piaccia la mia storia, am credo che non sia scritta così bene. Ciò non toglie che mi faccia piacere sapere che nonostante la mia incompetenza questa storia continui a piacere.
  
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