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Autore: _Luna_    06/12/2011    16 recensioni
Eccomi con questa prima storia sul ciclo dell'eredità! Vi avverto fin da subito: è ambientato dopo Inheritance, quindi se non l'avete letto o non volete rovinarvi la sorpresa, non leggete questa fanfiction! Non leggete nemmeno quello che scriverò qui sotto!
Sono passati nove mesi dalla partenza di Eragon dalla sua terra natia e lui è ormai rassegnato: non tornerà più, come gli ha predetto Angela e forse ha abbracciato del tutto la sua sorte. Eppure, qualcosa di nuovo, qualcosa di inaspettato e di inquietante porterà di nuovo il futuro di Alagaesia nell'ombra. Il nostro Cavaliere sarà costretto a vedere la sua patria cadere o parteciperà per contrastare queste nuove minacce, nonostante le parole dell'erborista? Non vi resta che scoprirlo
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Arya, Eragon, Murtagh, Roran, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Quando finalmente la creatura atterrò in una radura adatta ad ospitare entrambi i draghi, Eragon disse a Saphira di abbassarsi. Fortunatamente Murtagh non scivolò dalla sella perché era attaccato saldamente con dei legacci. Si accucciò per permettere al cavaliere di soccorrere il suo compagno-di-cuore-e-di-mente. Era stato un lungo viaggio e la stanchezza acuiva il dolore delle ferite. Annusò l’aria e, sicuro che Murtagh non avrebbe corso pericoli, si concentrò su qualche possibile preda assieme alla dragonessa.
« Cosa ti hanno fatto…» domandò il cavaliere all’aria, visto che il fratellastro non accennava a svegliarsi. Tentando di non esagerare troppo con l’uso di energia, guarì le ferite che gli sembravano più gravi ma il ragazzo ancora non rinvenne. Disperato, provò ad entrare nella mente di Murtagh, almeno per capire cosa gli fosse successo. L’altro, però, doveva aver fatto qualche magia, probabilmente appresa da Galbatorix, affinché, se fosse svenuto, nessuno sarebbe riuscito a controllarlo. Probabilmente, era proprio quella magia ad impedirgli di risvegliarsi. Se non fosse riuscito a recidere il flusso di magia, l’avrebbe consumato.
Chiamò Saphira e subito i due draghi lo raggiunsero. Dobbiamo portarlo dagli elfi! Pensò, sempre più agitato.
Castigo, che aveva espanso la sua mente anche al cavaliere, sbuffò. Pensavo saresti stato in grado di guarirlo tu.
La dragonessa si intromise. Castigo, gli elfi sapranno guarirlo, devi fidarti. Nel suo tono si intuiva sia autorità, essendo comunque più grande dell’altro, sia preoccupazione per le ferite di entrambi.
Issarono Murtagh su Saphira ed Eragon lo tenne stretto per non farlo cadere. Durante il volo, il ragazzo si domandò quale grande minaccia lo avesse costretto a compiere un gesto così avventato da rischiare di morire.
Non facendosi sentire dal drago rosso, disse a Saphira: Vola più veloce o non ce la farà.
Come risposta, lei aumentò lo sbattito d’ali. Ci misero quasi la metà del tempo a tornare e, quando gli elfi videro il drago rosso, tranne un breve e quasi impercettibile sussulto, rimasero impassabili. Il giovane cavaliere, Kateld, si nascose vicino al suo drago, visibilmente più piccolo rispetto a Saphira e a Castigo. Infatti, Rateger soffiava come un gatto, ma non si azzardò ad avvicinarsi. Eragon intanto aveva spiegato cos’era successo poco prima e cosa aveva scoperto. Così, quattro elfi si staccarono dal gruppo degli undici e trasportarono Murtagh dentro il palazzo. Castigo li osservò con occhio vigile e attento, agitando la coda avanti e indietro. Il suo sguardo cadde anche sul timido drago arancione che se ne stava in disparte. Mentre Saphira faceva le presentazioni, Eragon parlò con Blodhgarm « E’ successo qualcosa! Non posso stare qui! Devo andare a vedere chi ha ridotto così Murtagh! »
L’elfo soppesò le sue parole e commentò, secco « Non è in cerca della causa che vuoi andare, ma in cerca di guai » poi si rivolse a Castigo « Venerabile drago, permetti a Samantel » indicò un elfa dai lunghi capelli biondi « di guarire le tue ferite?  » Il cavaliere di Saphira era abituato ai cerimoniali della leggiadra razza e sorrise quando Castigo, imbarazzato, disse di si, d’altronde Galbatorix non gli aveva certamente riservato questi trattamenti.
« Voglio solo sapere chi gli ha  fatto una cosa del genere! » replicò, appena l’attenzione dell’elfo tornò su di lui « Castigo non vuole dirmelo » durante il viaggio aveva provato anche a prendere qualche informazione dal drago ma quello non gli aveva risposto.
« Non è questo il tuo compito, devi rimanere qui, allenare Kateld…»
« Ma qualunque cosa abbia ridotto Murtagh così, potrebbe venire qui, ucciderci tutti! Meglio essere preparati! »
Ancora una volta, Blodhgarm rimase zitto, forse per cercare una scusa più solida « Non tornerai, non tornerai più » era uno dei pochi a conoscere la profezia di Angela.
« Lo so » 
« Allora perché ostinarti? »
Fece per rispondere, ma si fermò.
Intanto, uno degli elfi che era andato al castello, li interruppe « Siamo riusciti ad aggirare le sue difese, ma non si fida di noi. Però alcune ferite avranno bisogno di qualche tempo per guarire »
« Grazie, vengo subito allora » prima di andare, disse a Kateld « Per oggi basta, vai a leggere quel libro che ti ho detto »
Piegò la testa in avanti « Si, Maestro »  Era ancora parecchio strano sentirsi chiamare così, soprattutto da una persona più grande di lui.
Arrivò nella stanza dove avevano portato il ferito e si scoprì quasi disgustato a guardarlo: le contusioni sulle braccia erano numerose, così come i lividi sul resto del corpo. Tre erano ferite enormi, una sul petto, che avevano subito fasciato, una sulla spalla che stavano ancora disinfettando e una alla gamba destra, molto profonda. Il volto, inoltre, era sfregiato da tagli e graffi, come se avesse dovuto attraversare una foresta di rovi « Tornerà come prima, vero? »
« Si, ma tra qualche settimana… non riusciamo a far abbassare la febbre, ma non c’è da preoccuparsi, finchè non sale; deve però interrompere il flusso di magia. Anche se siamo riusciti ad entrare, la magia crea sempre nuovi muri, anche se non duri come prima » lo guardò con molta serietà « deve smetterla, o morirà »
« Ci riuscirò » si sedette accanto a Murtagh e, non badando agli occhi angosciati di Castigo, che aveva sentito tutto, tentò di penetrare nell’anima di Murtagh prima che fosse troppo tardi.


N.d.A. Cos'è successo al nostro povero Murtagh? Ce la farà, Eragon, a spezzare il flusso di magia oppure Murtagh verrà consumato? Tutto è da scoprire nel prossimo capitolo! Intanto, vi ringrazio per aver letto questo capitolo e vi prego di recensire, perchè mi fa davvero taaaaanto piacere! A presto!

   
 
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