Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Djali    26/07/2006    1 recensioni
I Malandrini, le sorelle Black, Lily, Lucius e Severus vissero un anno speciale a Hogwarts, e perché il suo ricordo non sbiadisca ci racconteranno, uno per uno, quello che provarono nei più intensi e magici giorni della loro adolescenza...
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, I Malandrini, Lily Evans, Lucius Malfoy, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Erano trascorsi già diversi minuti da quando Malfoy era uscito. James si era alzato e aveva chiesto alla professoressa McGranitt il permesso di uscire, ma lei aveva fiutato qualcosa che non andava e gli aveva risposto di pazientare fino al ritorno di Malfoy, e poi avrebbe potuto uscire. Lui si era lasciato cadere di nuovo sulla sedia, sbuffando.

-Che cosa hai intenzione di combinare? Il primo giorno non ti sembra presto per metterti nei pasticci?- gli sussurrai.

-No che non lo è. Anzi, è un ottimo inizio per un anno scolastico- rispose Sirius sorridendo eccitato. James teneva il pugno chiuso attorno alla penna con forza. Doveva trovare un modo per uscire.

-Merita una lezione- biascicò.

-Aspettiamo che torni. Piu tardi, quando saremo liberi e i professori non baderanno a noi, potrai dargli tutte le lezioni che vuoi. Adesso non è proprio il caso- suggerii. Sirius mi rivolse uno sguardo interrogativo e un po' stupito.

-Ma dimmi, Remus, come fai a sopportare che ci umilii così senza desiderare di vendicarti subito?- mi chiese.

-James si deve vendicare, assolutamente sì!- sussurrò Peter, dopo aver sentito l'opinione di Sirius.

-Non è così indispensabile. In effetti è stato James a dargli del vigliacco e non certo il contrario- risposi, cercando di sembrare deciso. Sirius spalancò gli occhi.

-Ha detto che le nostre case sono dei buchi e che James non sa difendersi. E lo ha fatto durante una lezione e sotto il naso di un insegnante. Chiamarlo vigliacco è il minimo- Sirius qui si rivolse a James -Dài, Jimmy! Adesso trova il modo di uscire e gonfiagli un occhio anche da parte mia!-

-No, no e no! Non è il momento! Più tardi potremo...-

-Ma insomma, che cos'avete di così importante da dirvi, là dietro?- Sobbalzammo alla voce della McGranitt. Si avvicinò a grandi passi al nostro banco e ci piantò gli occhi in faccia uno per uno.

-Dovete finirla. Cos'è, la mia lezione non v'interessa?- sbraitò con le mani sui fianchi. Sospirai. Aprii la bocca per chiedere scusa, ma non ne ebbi il tempo: Sirius parlò più velocemente di me.

-Professoressa, dovete scusarci, ma James sta male!- esclamò. Tutti e tre ci voltammo di scatto verso di lui con aria sorpesa, che mascherammo non appena la professoressa si fu voltata verso di noi. Ormai la frittata era fatta, e James sembrò intenzionato a fare le cose per bene. Così si appoggiò la fronte sulla mano ostentando un'espressione sofferente. La donna lo guardò dubbiosa e poi si voltò verso di me per chiedere conferma, rinsaldaldo in me la già radicata convinzione che io fossi l'unico dei quattro di cui si fidasse davvero. Purtroppo non potevo che mentire, questa volta.

-E' vero. Gli gira la testa e credo che stia per vomitare. Guardi com'è pallido!- dissi indicando il suo viso con la mano. In effetti era del suo colorito più normale. Eppure, il fatto che un suo alunno potesse vomitare davanti ai suoi occhi da un momento all'altro sembrò convincere la professoressa, che con aria leggermente spaventata distolse lo sguardo da lui e tornò a guardare me, dandomi il permesso di farlo uscire come se fossi il suo tutore. In effetti, pensai che per i professori non ero solo l'unico che poteva tenerli a freno: ero anche la loro balia. Purtroppo per loro, entrambe le cose non rispecchiavano la realtà.

-D'accordo. Può uscire un momento. Ma tu torna presto, e se incontri Malfoy nel bagno o per il corridoio digli di darsi una mossa-

James raggiunse l'uscita imitando con estrema abilità la camminata vacillante e zoppicante di un moribondo, per poi voltarsi e farci l'occhiolino non appena la McGranitt gli ebbe dato le spalle. Io sorrisi incorraggiante e così fece anche Peter, mentre Sirius sollevò il pollice e strizzò l'occhio a sua volta. La porta si richiuse e seguirono alcuni minuti del più assoluto silenzio, interrotto solo a tratti dal grattare delle penne sulla pergamena e del gesso sulla lavagna, dato che la professoressa aveva iniziato a rappresentare un complesso schema sopra di essa. Naturalmente faceva muovere il gesso sulla superficie nera solo agitando la bacchetta, mentre girava fra i banchi per controllare che tutti prendessero appunti. Ad un certo punto si incantò a fissare la porta con aria preoccupata e subito dopo me. Forse stava riflettendo sulla possibilità che potevo averle mentito, tradendo la sua fiducia. Ma più ottimisticamente ero tentato di credere che volesse mandarmi a controllare perché tardassero così tanto. Sirius fingeva di prendere appunti con un sorriso estatico. Era troppo eccitato dall'idea del duello che poteva stare impazzando qualche aula sopra di noi in quel momento per prestare la benché minima attenzione a quello che stava scritto alla lavagna.

-Se quei due non tornano subito dovrò mandare qualcuno a cercarli- disse infine la McGranitt, confermando le mie idee ottimiste e tranquillizzandomi un po'. Non fece però in tempo ad aggiungere altro che un fragore assordante esplose al piano di sopra. Qualcosa di molto pesante era caduto sul pavimento, facendo sobbalzare noi e, probabilmente, tutti gli altri studenti e insegnanti che si trovavano in quell'ala del castello. Alcune ragazze strillarono spavantate, mentre intravidi Bellatrix alzarsi in piedi e sguainare la bacchetta con espressione cupa ma affatto impaurita. Come se i due ragazzi usciti da poco avessero potuto essere l'unica causa di baccano e danni esistente al mondo, la McGranitt si voltò verso il soffitto e, evidentemente cercando di farsi sentire attraverso di esso fece una cosa a cui non ricorreva che di rado. Con tutta l'aria presente nei suoi polmoni urlò: -MALFOOOOY! POOOOTER!- . Prima che qualcuno potesse solo respirare, Sirius sfoderò la bacchetta e si lanciò oltre la porta veloce come una saetta.

-BLAAAAACK!- urlò ancora la professoressa, fiammeggiante d'ira. Deglutii, sapendo che presto mi sarei pentito di quello che stavo per fare. Corsi anch'io verso la porta e feci appena in tempo a intravedere lo sguardo scioccato della donna prima di sparire fuori dall'aula. Sirius era molto atletico ed estremamente veloce. Faticai un po' per raggiungerlo, ma salii le scale al suo fianco. Mi aspettavo di sentire la McGranitt urlare anche il mio nome, ma non lo fece: a quanto pare il mio comportamento l'aveva lasciata pietrificata dallo stupore. Fui di nuovo superato da Sirius, che mi precedette lungo il corridoio del piano di sopra. Purtroppo andavo abbastanza velocemente da non riuscire a fermarmi quando sentii le sue scarpe fischiare per la brusca frenata, e andai a sbattergli addosso. Barcollammo per un secondo e poi mi sporsi oltre di lui per vedere cosa lo aveva fatto fermare così all'improvviso. Rimasi a bocca spalancata e ci mancò poco che restassi anch'io pietrificato dallo stupore.

La porta di un'aula era stata completamente scardinata e giaceva al suolo, lontana diversi metri dalla parete dalla quale era stata violentamente sbalzata via. Poco oltre, in un turbinio spaventoso di scintille rosse e gialle, James e Malfoy si rincorrevano e si fermavano per prendere la mira, si nascondevano per ripararsi dietro armature e statue e poi uscivano dai loro nascondigli con guizzi felini. Anche alcune delle armature che fino a poco prima ornavano il corridoio erano a terra: una mancava di qualche pezzo che era schizzato chissà dove, mentre pressoché tutto ciò che restava di un'altra era un ammasso informe di latta scura. Paralizzato dall'orrore, guardavo i due combattenti saettare nel corridoio come due scoiattoli, schivando per un pelo quasi tutte le maledizioni. Ricevetti uno strappo sul collo quando Sirius, capendo che non ero in condizione di accorgermi del fiotto di scintille azzurre che stavano per colpirmi in pieno petto, mi tirò verso di sè con uno strattone per farmelo schivare. Poi si lanciò anche lui nella battaglia, agitando furiosamente la bacchetta ovunque vedesse un lampo color platino. Non potei evitare di lanciarmi anch'io nella mischia, e benché il mio iniziale obbiettivo fosse stato fermare quella rissa indegna, mi ritrovai quasi senza accorgermene a scagliare maledizioni contro Malfoy, che, con abilità, schivava gli attacchi di tutti e tre, con poche eccezioni. Ad un tratto vidi un fiotto di scintille rosse colpire sul viso James, che cadde all'indietro con un'estesa ferita sanguinante che gli ricopriva metà faccia. Con un ruggito Sirius si lanciò contro Malfoy, che sentii urlare di dolore quando Sirius lo colpii di striscio ad un braccio con la stessa maledizione, strappando parte della stoffa della manica, ora ridotta in brandelli sanguinolenti. Scorsi di sfuggita delle persone salire le scale e fermarsi intorno a noi, ma non diedi loro importanza e continuai nel mio tentativo di colpire Malfoy. Improvvisamente, altre due persone si lanciarono nella mischia: erano Bellatrix Black e Severus Piton, evidentemente decisi ad aiutare Lucius. Ci trovammo così a fronteggiare un nemico ciascuno.

-Petrificu totalus!- sentii ad un tratto una voce maschile ben conosciuta urlare dietro di noi. Prima che ce ne potessimo capacitare, tutti e sei cademmo sul pavimento, rigidi come statue e nell'impossibilità di muoverci. Col più sommo orrore vidi in faccia chi aveva lanciato la maledizione su di noi ed ebbi conferma alle mie paure. Era stato Silente.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Djali