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Autore: carstairs    06/12/2011    1 recensioni
"Era arrivato il tempo di una scelta e ne eravamo consapevoli tutti e tre. E non sarebbe stato un problema, se la scelta non fosse stata tanto difficile."
Amore o Amicizia?
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Il trio protagonista, James Sirius Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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NO LOVE

-Estelle –

Voce conosciuta e sconosciuta allo stesso tempo, un tono di voce mai sentito uscire da quella bocca, appartenente alla persona che mi accompagnava da quanto ormai, sei, sette anni?

James Sirius Potter, il mio migliore amico, colui a cui dicevo sempre tutto, tranne l’unica cosa che nessuno sarebbe mai venuto a sapere.

-Hey Jamie! Ti cercavo, dovevo parlar… -

-È vero? –

Sguardo freddo, in cerca di una qualche mia reazione, tono duro, ferito.

Non serviva un sesto senso per capire a cosa si stava riferendo, c’era un’unica cosa che avrebbe potuto farlo arrabbiare tanto.

-Rispondimi Estelle. È vero? Tu e… -

Il suo tono di voce assunse una venatura indignata, schifata.

-… Montague? –

Sospirai affranta. Mai, da quando eravamo diventati prima amici e dopo poco migliori amici,  mi aveva chiamata col mio nome per intero. Ero sempre stata Elle o Ellie.

-Avanti cugina, rispondi al tuo amichetto. O dovrei dire ex-amichetto?-

Tono derisorio, superiore. Inconfondibile.

Estrea Daphne Zabini, mia cugina, fece la sua comparsa nel corridoio vuoto, in tutta la sua letale bellezza.

-Sei stata tu –

Non era una domanda, era una affermazione.

Era stata lei a dirlo a James e lei l’avrebbe pagata. E cara, anche.

-Su, Estelle cara, dì la verità su te e Shane e sul vostro rapporto da… come posso chiamarvi? “Nemici di letto”? Oppure “la troia e il playboy”? –

Fino all’estate prima del sesto anno, io e lei andavamo abbastanza d’accordo, per quanto lo possano fare due cugine una Serpeverde convinta e l’altra Grifondoro nel cuore, ma da quando, dall’Ottobre del sesto anno ero stata costretta da quella brutta megera della Lowell a passare almeno tre ore al giorno insieme a mia cugina e ai suoi amici, era tutto cambiato. All’inizio, io, lei e i suoi amici, tutti purosangue altezzosi e orgogliosamente verde-argento ci stuzzicavamo mentre facevamo i compiti, ma poi…

-Elle, per favore, dimmi che è solo un brutto scherzo-

Non avevo mai sentito James parlarmi con quel tono. Mi stava supplicando di smentire tutto ciò che gli aveva detto Estrea. Ma non potevo. Gli avevo mentito per mesi, non potevo continuare a farlo. Non lo guardai negli occhi, non ci riuscivo, mentre dicevo quello che probabilmente avrebbe messo la parola fine alla nostra amicizia.

-È vero James, io… -

-Vai a letto con Montague-

Non ero riuscita a continuare la frase, ma lo fece lui per me. E lo fece in un modo che non avrei mai immaginato. Freddo, scostante. Non riusciva nemmeno a guardarmi per il ribrezzo che gli facevo.

-Ahahah, che scenetta patetica. Io me ne vado, ciao ciao-

-Mi fai schifo-

Appena mia cugina era scomparsa dalla nostra vista, dopo averci deliberatamente preso in giro, James mi fece male. Furono undici lettere, quattro sillabe e tre parole che mi distrussero. Gli facevo schifo! Dopo tutti gli anni in cui ci eravamo divertiti, con i nostri amici e i suoi cugini, con tutti gli scherzi che avevamo fatto, tutte le estati che avevamo passato insieme alla Tana, ora gli facevo schifo.

Mi sentivo gli occhi lucidi, le lacrime presto sarebbero scese giù dai miei occhi. Provai ad alzare lo sguardo e mi ferii ancora di più, ma io ero sempre stata masochista, mi facevo male da sola, inconsapevolmente quanto consapevolmente.

Mi guardava come se fossi stata un mostro. Il suo sguardo era fisso su di me, infuriato, incredulo, freddo. Con quegli stessi occhi marroni che mi avevano sempre sorriso, ora mi stava dicendo “ sei ripugnante”.

-Devo andare-

Non avrei retto ancora il suo sguardo, mi stava distruggendo il cuore. Dovevo andarmene, anche se questo, se ancora c’era un filo di amicizia tra di noi, significava distruggere quelle ultime speranze.

-Non andrai da lui, non te lo permetterò-

Aveva urlato, mentre con forza mi aveva strattonata prendendomi per l’avambraccio. Mi stava trattando come se fossi una bambola di pezza, un qualche oggetto che viene tirato e lasciato a piacere di colui che comanda. E io non avevo abbastanza forza interiore, per oppormi alla sua presa.

-Lasciala Potter. Subito-

Spalancai gli occhi, sorpresa. Era impossibile che lui fosse lì, semplicemente contro ogni logica.

Infondo cos’ero per lui? Una semplice ragazza con cui faceva sesso e che poi guardava lasciare la stanza, un semplice divertimento. Forse aveva ragione Estrea, forse per Shane Montague ero solo una troia.

Ma non mi importava, a costo di sembrare una ragazza facile, a costo di venir usata a qualunque costo, non sarei stata io a mettere la parola fine a quella cosa che c’era tra noi, quella cosa che si poteva definire rapporto. No, non lo avrei mai fatto. Vi starete chiedendo il perché, quale persona sana di mente avrebbe continuato una cosa tanto malsana? Ma era questo il punto. Io non ero sana di mente, o almeno non lo ero più da quando, inconsciamente, mi ero innamorata di quel grandissimo stronzo di Shane Montague.

-Non mi ripeterò un’altra volta Potter. Lasciala. Ora-

La reazione di James fulminea. Mi lasciò andare subito, allontanandosi di pochi passi, ma senza andare via. Era arrivato il tempo di una scelta e ne eravamo consapevoli tutti e tre. E non sarebbe stato un problema, se la scelta non fosse stata tanto difficile.

Alla mia destra c’era James, il mio migliore amico da sette anni, il mio confidente, colui che mi faceva sorridere quando stavo male, che mi sopportava quando ero arrabbiata e gli urlavo contro,  il ragazzo a cui volevo un mondo di bene.

Alla mia sinistra c’era invece Shane. Cosa potevo dire su di lui? Non avevano un rapporto basato sull’amicizia, non stavamo insieme, ma era forse la persona che meglio mi conosceva, al pari di James. Quando eravamo a letto insieme, in qualche modo capiva il mio stato d’animo e con i suoi gesti riusciva sempre a farmi calmare. Lui non era James, non era il mi migliore amico, ma era il ragazzo che amavo. E per quanto in futuro mi avesse respinta e allontanata, questa cosa non potevo cambiarla, dovevo provarci.

James ne era consapevole, nel momento stesso che mi aveva lasciato il braccio aveva capito cosa provavo davvero per Shane e sapeva che finché non sarebbe stato lui a lasciarmi, io non mi sarei allontanata, a costo di perdere qualunque mio caro.

l'ultimo saluto mia dolce bambina
brucia sul viso come gocce di limone
l'eroico coraggio di un feroce addio
["l'ultimo bacio" Carmen Consoli]

 




Ispirata da "Fuck, I'm in love with you" di __BIGIA__
  
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