06/12/2011
4 recensioniAllergia
La prima volta che Rufy aveva sospettato di essere allergico ai mandarini, era stato quando ne aveva divorati circa una decina, rubandoli dagli alberi di Nami, e la rossa si era avvicinata a lui con volto adirato, minacciandogli vendetta e morte.
Era stato proprio quando si era ritrovato il viso della navigatrice a pochi centimetri di distanza dal volto, che aveva cominciato ad avvertire uno stretto nodo allo stomaco, e gli era quasi parso che i mandarini gli stessero tornando su per l’esofago.
Era stato costretto a correre di filato in bagno, lasciando Nami da sola sul ponte a sbraitare come un ossesso, nella speranza di non dover rigurgitare tutto quello che aveva ingerito da un momento all’altro.
Aveva sospirato sollevato quando aveva realizzato che, una volta entrato, il nodo allo stomaco si era magicamente dissolto.
Si era guardato allo specchio, perplesso, e nel vedere un insolito rossore tingergli le gote, aveva giudicato necessario farsi una bella doccia fredda, tanto per schiarirsi le idee.
Da quel giorno in poi, si era ben riguardato dall’avvicinarsi più del dovuto al piccolo orticello privato di Nami, più preoccupato per la sua salute che per l’ira della navigatrice.
Aveva pensato che, tenendosi a debita distanza da quei frutti alquanto invitanti, non gli sarebbe venuta la tentazione di sgraffignarsene qualcuno, e avrebbe così evitato l’insorgere della nausea.
Il mare era piuttosto agitato, e l’intera ciurma se ne stava all’erta sul ponte della Sunny, pronta ad agire per qualsiasi emergenza.
Nami reggeva il timone, accertandosi che la rotta da seguire fosse quella giusta mentre Rufy, accanto a lei, ordinava ai compagni di ammainare le vele che fendevano l’aria in balia del forte vento.
Il caso volle che un’ondata improvvisa e particolarmente violenta abbattutasi sulla nave impedisse a Nami di governare il timone il quale, bloccandosi, la sbilanciò a tal punto da farle perdere l’equilibrio, minacciando una pericolosa caduta.
- Ah!- strillò la navigatrice, mollando improvvisamente la presa.
- Nami!- accorse Rufy, afferrandola tempestivamente e facendole da scudo col proprio corpo.
Fu quando si ritrovò disteso a terra, la schiena di Nami premuta contro il petto, che avvertì l’odore di mandarino che la rossa emanava, reso ancora più acre e pungente dalla pelle bagnata dalla pioggia, pervadergli le narici e penetrargli fin nella gola.
Improvvisamente avvertì la testa girare, e il battito cardiaco accelerare notevolmente.
Lo stomaco si aggrovigliò su sé stesso, un improvviso sfarfallio simile a nausea si accese all’interno.
Pensò che la sua allergia ai mandarini dovesse essere davvero grave, se ne bastava anche solo l’odore per mandarlo completamente in tilt.
Quando l’oceano tornò tranquillo, era ormai sopraggiunta la sera.
Rufy se ne stava languidamente seduto sul ponte della Sunny, osservando gli alberi di mandarini di fronte a sé stagliarsi scuri come ombre nel cielo notturno.
- Che hai da sospirare in modo tanto malinconico?- gli sopraggiunse una voce alle spalle.
- Robin - sussurrò quando la riconobbe - credo di avere a che fare con un serio problema -
- Di che si tratta?- gli domandò l’archeologa, sedendosi di fianco a lui.
- Penso sia a causa dei mandarini -
- Non ti sarai nuovamente intrufolato nell’orto di Nami a rubare, vero?-
Rufy vide gli occhi della mora scrutarlo divertiti al buio.
Scosse piano la testa, sconsolato.
- Non posso più avvicinarmi all’orto anche se volessi, Robin…-
- Per quale motivo?- gli domandò lei perplessa.
Il Capitano sospirò, poi rispose.
- Temo proprio di essere allergico. Ogni volta che ne sento anche solo l’odore, mi si annoda lo stomaco, e uno sciame di farfalle sembra quasi volteggiare all’interno -
Udì Robin ridacchiare divertita di fianco a lui.
- Ti capita spesso di provare queste sensazioni quando c’è Nami nei paraggi?-
Rufy ci rifletté su.
- Perché me lo chiedi?- le domandò poi.
L’archeologa alzò le spalle, disinvolta.
- Hai mai pensato che la tua allergia possa essere dovuta a qualcosa di diverso dai mandarini?-
Silenzio.
- No… In effetti non ci avevo mai pensato -
Ancora silenzio.
- Riflettici su – gli disse l’archeologa, prima di alzarsi per dirigersi nella sua cabina.
- Ah, un’ultima cosa - disse, prima di lasciarlo – Da quello che mi risulta, non sei l’unico ad essere allergico, qui. Anche Nami credo sia allergica alla paglia…-
Detto questo lo lasciò solo, con le idee più confuse di prima.
Angolo Autrice:
Et volià, un'altra fic per voi!
Dubito riscuoterà successo, ma ormai l' avevo scritta e ho pensato bene di postarla.
Che dire, per ora non accade nulla di che, Rufy è ancora alla riscoperta dei suoi sentimenti e non comprende ancora bene ciò che gli sta succedendo, povero...
Lo capirà, prima o poi,
Uhm, credo di stare nettamente migliorando con i tempi di aggiornamento, o è solo una mia impressione?
Bene, se la fic è stata di vostro gradimento fatemelo sapere, se non lo è stata, beh, vi prego di farmelo sapere comunque, di modo che possa capire i miei errori e migliorare ;)
Ringrazio tutti coloro che leggono, danno uno sguardo, mettono la fic tra le preferite, ricordate o seguite, e un grazie speciale a tutti coloro che si sprecano di recensire.
Spero di ricevere qulche commento, se ciò non avverrà, pazienza, me ne farò una ragione xD
Un saluto a tutti, ci si vede al prossimo capitolo!
ByeBye
_BlueLady_