Capitolo 9 – Profondo Weasley
Piton la guardò completamente esterrefatto. Dopo un lungo silenzio, prese la parola: “Come hai fatto…”
“… a mandare
all’aria il tuo piano?” completò Ginny “Beh, caro il
mio Piton, forse ignori il fatto
che sulle videocassette ci si possa registrare nuovamente. Ho solo
premuto il tasto REC al punto giusto e, come vedi, Samara si è trasformata in Maria De Filippi… dovrai
riconoscermi il merito di aver ridicolizzato al massimo ciò che avevi
realizzato.”
Nessuno degli
astanti apriva bocca. Erano tutti stupiti, sconvolti: in quel momento pensavano
che Ginny fosse più inquietante di Piton.
“Benee, facciamo entrarre Ricky, Gianni e Karinaa!” esclamò
all’improvviso
Ginny allora si voltò, prese la bacchetta e
disse: “Evanesco” e subito la conduttrice svanì nel
nulla.
Il silenzio
dominava la stanza, assoluto, quasi tenebroso, finchè
Piton non lo ruppe: “Sì, ma non si spiega come tu
abbia fatto a sapere del mio piano fin dall’inizio.”
“Ho le mie fonti, Piton. Vedi, sia tu che questa
combriccola di idioti vi siete presi… come dire? Troppo sul serio, ecco”.
“Ginny, ma cosa stai dicendo?” intervenne Harry.
“Sto dicendo che vi siete dimenticati del fatto che siamo in una
parodia… tutto quello che ho visto è Harry che fa il
paranoico e si spaventa dopo aver visto una videocassetta e aver ricevuto una
telefonata in cui gli viene preannunciata la sua morte.” Fece una breve pausa,
poi riprese, “Dov’è che l’ho già vista questa storia?
Ah, sì… THE RING.”
Poi si avvicinò a Hermione e disse: “Mentre la signorina Granger
è stata perseguitata da un maniaco mascherato da spirito della morte.”
“Ah, adesso non è
più il testimone di Geova?” fece Hermione.
“Zitta! Non
interrompermi… ebbene, dicevo che un maniaco patito di
film horror ti ha perseguitata in questi giorni… Hermione
dovresti sapere che quello che hai passato ricorda un po’la trama di SCREAM.”
Si spostò verso Ron: “Invece il mio fratellino ha iniziato a parlare con
delle persone morte e ha nutrito, giorno dopo giorno, un’ insaziabile
voglia di uccidere la sua amata Hermione. Ha
sfasciato persino la porta della camera da letto… Mi sembra che Jack Nicholson faceva la stessa cosa in
SHINING.”
Poi andò là dove
il dottor Lecter stava rannicchiato, gli si avvicinò
e disse: “E qui abbiamo un caso di omonimia, miei
signori. Il personaggio di Hannibal Lecter è già presente ne IL
SILENZIO DEGLI INNOCENTI, nonché in altri romanzi e film.
“E poi veniamo a me: io stessa sono stata vittima di quello
che si potrebbe definire un caso di possessione demoniaca… insomma, è un tema
che prolifera nel genere horror e io mi sono comportata un po’ come la bambina
de L’ESORCISTA, anche se sono riuscita ad auto – esorcizzarmi.
“E, tu, Piton, in tutto questo hai avuto
il ruolo del bastardo che architetta il diabolico piano ai danni dei
protagonisti. Vedete, ragazzi, questa storia è così piena di riferimenti che
solo i lettori se ne sono accorti, mentre voi vi siete comportati un po’come i
personaggi dei film dell’orrore e, se non fosse stato
per me, avreste fatto la classica fine da vittime sbudellate. Anzi, a essere sincera, Ron e Hermione all’inizio non si sono presi molto sul serio, ma
quando Hermione ha ricevuto la telefonata
dell’assassino ha iniziato a farsi prendere dal personaggio; stesso dicasi per Ron. Io sola sono rimasta fuori da
ogni schema, fuori da ogni convenzione.”
“E adesso rimarrai
fuori dal mondo, Weasley!”
esclamò perentorio Piton.
Un lampo di luce
verde attraversò la stanza all’improvviso.
Oh no, pensò Harry, ha ammazzato Ginny!
Ma quando il bagliore scomparve tutti si
resero conto che se c’era una persona morta, quella non era Ginny
Weasley.
“Ginny, lo hai ucciso tu?” fece Ron
stupefatto.
“Pensavi non
potessi farlo?” ribadì con pacatezza.
“Ma Ginny, per lanciare una
Maledizione senza Perdono si deve voler procurare dolore all’altro, bisogna
odiare l’altro con tutte le forze…” disse Harry
sconvolto e anche terrorizzato.
“Beh, l’ho ucciso
e vi preoccupate pure? Comunque, i motivi per odiarlo
ce li ho: l’anno scorso mi spiava mentre mi metteva in punizione: era un
guardone del cazzo! Se lo
merita.”
“Oh, signorina Weasley, lei mi ha salvato!” fece Lecter,
che si era avvicinato alla ragazza.
Ginny replicò molto semplicemente: “Non c’è
bisogno di adularmi, anzi, prima di farci i pompini a
vicenda, dobbiamo sbarazzarci di questo cadavere.”
“Sbarazzarci? Sei
forse impazzita?” fece Ron
“E cosa dovremmo fare lasciare che lo venga a trovare
qualcuno? Non essere ridicolo, fratellino. Su, fai quello che ti dico io e poi
potrai farti Hermione.”
Costei, non appena
udì quelle parole, disse al fidanzato: “Su, ascoltala, Ronnino!”
“Brava, Hermione… questo significa non farsi prendere dal
personaggio. Con un po’di tempo tornerete voi stessi.”
Commentò Ginny.
“Sì” interruppe Harry, “ ma come dovremmo
sbarazzarci del cadavere?”
“Ecco, visto che
non stai facendo una mazza, renditi utile: va’ in
cucina e prendi dei sacchi per l’immondizia, quelli grandi, e intendo ora.” Poi
si rivolse a Lecter “Dottore, il suo aiuto ci è indispensabile: dobbiamo caricare quest’
uomo nel bagagliaio della sua auto e dobbiamo gettarlo in mare.”
Harry eseguì quanto ordinato. Poi posero il
corpo esanime di Piton nei sacchi e poi lo portarono
di sotto. Il dottor Lecter intanto andò a prendere
l’automobile. Harry notò che non trovò per nulla strana la situazione. Forse, avendo vissuto per
una vita con quella realtà assurda, non doveva trovare anormali le istruzioni
di Ginny…
ma forse, stava pensando troppo, forse veramente si stava facendo
prendere dal personaggio, come diceva Ginny.
Una
volta caricato il
cadavere nel bagagliaio dell’auto, si diressero verso l’attracco per le navi.
Una volta giunti, scesero dalla macchina, aprirono il
cofano, presero il corpo e lo gettarono in mare da una banchina.
Fino ad allora, nessuno aveva aperto bocca. Lecter
rivolgeva occhiate furtive. Ginny ruppe il ghiaccio:
“Bene, ragazzi, ciò che è successo stanotte non dovrete raccontarlo a nessuno,
chiaro? Perché se lo farete, vi farò fare la stessa fine di questo stronzo qui.”
Tutti la
guardavano impauriti, anche se il dottore, più che impaurito, sembrava
interessato. Poi disse: “Sto scherzando, ragazzi!” e cominciò a ridere.” Anche gli altri risero, ma senza convinzione, come per
assecondarla.”
“Che cazzo vi ridete?” fece brusca
“Allora è chiaro ciò che ho detto?”
Tutti annuirono.
Harry pensò due cose, allora: sinceramente in
quel capitolo aveva detto poco e niente e forse adesso era proprio Ginny a prendersi troppo sul serio…
Epilogo
Erano cambiate
molte cose un anno dopo quei fatti. La minaccia di Voldemort
era svanita. Harry scoprì che gli altri Horcrux erano stati già distrutti da Piton,
nel tentativo di indebolire il suo signore per poterlo uccidere e diventare il
capo di tutti i Mangiamorte; a lui, Harry, sarebbe spettato il compito di finire Voldemort una volta per tutte, ma
venne a sapere che a sconfiggerlo definitivamente fu una terribile dissenteria amebica, di cui non si curò, non essendo a conoscenza
dell’avvenuta distruzione di tutti gli altri Horcrux.
Dal
momento che non aveva
avuto più l’opportunità di battersi contro il malefico mago che aveva gettato
nell’Ade molte anime forti di eroi… aspetta, quello
era Achille... volevo dire il malefico mago che infiniti lutti addusse agli
Achei… oops, è sempre Achille… vabbè,
dal momento che non aveva avuto più l’occasione di battersi contro il malefico
mago che aveva rotto i coglioni a tutti quanti
(N.d.A. Adesso ci siamo), la comunità magica aveva cominciato a parlare sempre
meno di Harry Potter,
insomma lo stava dimenticando poco alla volta. Non fa niente, si diceva Harry tra sé e sé ogni tanto, se lo avessi sconfitto a quest’ora sarei un ospite fisso di DOMENICA IN o un
opinionista de
Harry si svegliò la mattina dell’anniversario del morte di Piton, ma non lo
sapeva. Si trovava alla Tana.
Pensò di trovare Ron ancora addormentato, ma quando aprì gli occhi, dopo
averli stropicciati, si accorse della sua assenza. Scese giù in cucina e lo
trovò insieme a Ginny e Hermione
(i signori Weasley dormivano ancora).
“Buongiorno.”
Disse, salutandoli.
Ma non rispose nessuno: ciascuno di loro
stava osservando un bigliettino; Harry fece per
chiedere loro che cosa esso fosse, ma vide sul tavolo un altro bigliettino con
il suo nome scritto sopra. Lo prese, lo girò e ne lesse il contenuto: SO COSA
HAI FATTO LO SCORSO VENERDI’ 13.
“Ma che cazzo è?” chiese.
“Non lo sappiamo”
rispose Ron, “Lo abbiamo ricevuto tutti e dice lo stesso per tutti. Ma cosa abbiamo
fatto lo scorso venerdì 13?”
“Ron” intervenne Hermione, “non è quando facemmo l’amore… sì, quando io mi misi quella guepiere
che mi avevi appena comprato… non ti ricordi? Quella volta ci
incazzammo con Fred
e George, perché volevano filmarci e mandare il video
su internet…”
“Ricordi male:
quello era un venerdì
“E tu come lo sai?” chiese Ron,
rimasto di stucco.
Harry cominciò a balbettare: “Oh… beh… ehm… voi,
voi… ecco…”
“Li hai spiati.”
Concluse Ginny, in tono professionale.
In quel momento di
rosso Ron non aveva solo i capelli, ma anche gli
occhi che puntò furibondo sull’amico.
“Sei un pervertito
del cazzo, Harry!” esclamò Hermione.
“Vabbè” intervenne Ginny per
appianare la questione, “sentite, lo scorso venerdì 13 abbiamo ammazzato, o
meglio, io ho ammazzato un uomo e voi mi avete aiutato a sbarazzarmi del suo
cadavere.”
“Ti riferisci a Piton?” disse Ron.
“Nooo, guarda, parlavo di John Fitzgerald Kennedy.” Ribattè lei, sarcastica.
“Oh, porc…” fece Harry.
“Ciò significa che
qualcuno è venuto meno alla promessa fatta nel momento in cui abbiamo gettato
il corpo morto di Piton in mare.”
Fece un breve pausa, poi riprese “E quindi, ciò
significa che sta per accadere qualcosa di ben più grave…”
“Che cosa?” chiese Hermione.
“Un sequel.”
FINE?
“No, aspetta… un
corno che è la fine!” protestò Ginny “GAEEEEEEE!”
“Sì, Ginny.” Disse l’Autore.
“Cos’è questa
storia?”
“Un finale in
sospeso.”
“Gae, questo è il solito stratagemma che usano a Hollywood
per fare i sequel… la stessa cosa che hanno fatto con
MATRIX”.
“Ha ragione”
intervenne Harry, “sinceramente, Gae,
non credo sia una buona idea di farci mettere
nuovamente a confronto con il mondo dell’horror… oramai abbiamo capito il
gioco, sarebbe un po’troppo scontato.”
“E a me cosa dovrebbe fregare delle vostre idee? Ve lo dico
io: una beata mazza!”
“Gae” proruppe Ginny, “se lo fai,
ti boicottiamo. Giusto, ragazzi?”.
Tutti, compresi Ron e Hermione, che non avevano
preso parte al dibattito culturale, in quanto impegnati, come al solito, in una slinguata,
diedero il loro assenso
“E che palle che siete… e va bene, mi inventerò qualcos’altro… peccato, avrei
messo la parodia di NIGHTMARE…”
“Ma se non l’hai nemmeno visto!” esclamò Ginny.
“E come la fai lunga… lo avrei visto prima di parodiarlo, no?
Ok, alla prossima ragazzi!”
Disse, poi pensò tra sé e sé, la prossima volta devo fare come
“Let’s do the warp again, let’s do the time warp again…”
“Ok” fece Ginny, “ adesso, sì che
è