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Autore: 1Dsmiles_    07/12/2011    3 recensioni
..Josephine era il nome, ma lo odiavo con tutto il cuore. Non ero una ragazza da 'Josephine'. Solo lui l'aveva capito e, così, ero diventata 'Jo'. Solo lui.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tre sere dopo, mentre ero stesa sul letto in video chiamata con Stacey, squillò il cellulare. -Scusa Stac, un attimo rispondo!- Mi sporsi per agguantare il Blackberry abbandonato tra le pieghe della coperta, in fondo al letto. Non era un numero memorizzato.

-Pronto?- La signorina Josephine Jons?- Sì, sono io. Lei è..?- L'agente immobiliare che le ha fatto visitare l'appartamento qualche giorno fa..- Oh, certo. Sì, mi ricordo. Mi dica.- Le ho già trovato delle persone con cui condividere la casa!-Annunciò, palesemente soddisfatto. -Dice davvero?!-

-Cosa succede?- Zitta Stac, aspetta!-

-Come scusi?- Non non dicevo a lei, è che c'è qui una mia amica che.. ma quando si trasferirebbero lì, scusi?- Fra una settimana.- Oh.- A lei andrebbe bene?- Beh, suppongo che per firmare l'affitto debba andarmi bene, giusto?- Mi dispiace, ma credo proprio di sì.- Mmmh. E quante sono?- Cinque.- Wow, parecchie! Beh, le faccio risapere entro un paio di giorni, vuole?- Certo, ma che non siano più di un paio. Ci sono parecchie persone che, sa..- Sì, sì capisco. Le prometto saranno un paio. Arrivederci!-

Chiusi la chiamata e riaprii la finestra di chat, che avevo abbassato.

-Allora, Jo, che è successo?!- Ho trovato casa!- Esclamai, sorridendo.

 

Mamma non la prese proprio benissimo, specie per il fatto che mi sarei dovuta trasferire così a breve tempo. -Mi lasci sola..- Disse, con una nota di tristezza nella voce. E quella frase voleva dire molto più di quello che aveva detto. -Mamma, il prossimo anno ho il college, sapevo sarebbe successo..- Sì, ma non così presto. E chi sono queste cinque?- Brave ragazze, mamma, vedrai. E se non mi troverò bene tornerò subito qui, eh? 

 

E ti verrò a trovare ogni fine settimana, eh?- Certo..-

Mi sorrise, anche se tristemente. Come volevo bene alla mia mamma.

-Ti voglio bene, mamma. Davvero.- Le risposi e, sorridendole, la abbracciai.

 

Quando Stac venne a sapere che non saremmo più state due passi l'una dall'altra, poi, andò fuori di testa. -COOOOSA? E' DA QUANDO SIAMO ALTE COSI' CHE SIAMO QUASI VICINE DI CASA!- Sì Stacey, ma ti avevo detto che dovevo cambiare casa, per il college..- IL COLLEGE E' IL PROSSIMO ANNO!- Sì, ma l'occasione è capitata ora, capisci? Cosa posso fare, eh? Non andremo neppure allo stesso college, su Stac..- Ci separeremo sempre di più..- Non è vero, continueremo a uscire ogni giorno, te lo prometto! E poi ci vediamo qui a scuola, no?- Ah ma continui a venire a scuola qui? Ma è lontanissimo!- Lo so ma che faccio, lascio l'ultimo anno? E poi, meglio farsi ora un'ora di metro che tutti i prossimi cinque anni.- Mmh. Odio quando sei così ragionevole.-

Risi e le lanciai un cuscino, eravamo a casa mia, sul mio letto.

-Lo so, e lo sono sempre stata!- Già.- Allora, mi aiuti a preparare la roba?- 

 

I preparativi per il trasferimento, però, che non avevo previsto, non furono semplici. Richiamai l'agente e gli confermai, decidemmo quando vederci per firmare il contratto e farlo firmare a mamma, dovetti riempire tre valigie con tutta la roba che non credevo di possedere trovata negli armadi e almeno cinque scatoloni di libri, quaderni, oggettini vari, peluche, ricordi della mia infanzia, era raro buttassi via qualcosa, e tanto altro.

Non trovai un minuto libero, in quella settimana, per uscire con le amiche o andare in palestra.

Un pomeriggio, frugando in una scatola di vecchia roba, vidi un piccolo rettangolino lucido sul fondo. Pensai subito ad una foto, adoravo le foto. Era rivoltata e quindi non potevo vedere chi ritraeva, così la tirai fuori e la girai. Appena vidi il soggetto, mi si bloccò il respiro.

Zayn mi sorrideva, da quel primo piano un po' sgualcito, con una t-shirt bianca addosso, di quelle che indossava sempre, semplici e aderenti. L'orecchino al lobo destro, i capelli ingellati alla perfezione, quel solito modo di tirare un po' più l'angolo sinistro della bocca.

Rimasi ad osservarla, incapace di fare altro. Esattamente com'era una delle ultime volte che lo avevo visto. Mi domandai quando l'avessi scattata e, d'improvviso, ricordai.

Eravamo alla festa di Stacey, era estate, un piscina. Mi domandai perchè avesse la maglia, ma non ci stetti troppo a pensare, persa in quello sguardo scuro che troppe volte mi aveva guardato, troppo volte che non riuscivo a dimenticare.

Dopo averla fissata per qualche minuto, feci per riporla nella scatola, ma mi fermai.

La guardai ancora un attimo poi, con estrema lentezza e precisione, la accartocciai, posandola sulla scrivania.

Lui, ormai, non faceva più parte della mia vita. Non più.

 

Una settimana dopo, un mercoledì, mamma mi accompagnò in macchine fino a sotto l'appartamento, che aveva già visto un paio di volte.

Fermò la macchina, si appoggiò allo schienale e fissò dritto davanti a sé, sospirando.

-Promettimi che mi chiamerai ogni sera. E che, al minimo problema, mi farai sapere. E che continueremo a vederci, chiaro? Anche con mio lavoro e la tua scuola.-

'Non è che prima ci vedessimo poi così tanto' pensai dentro di me, ma non lo dissi. Mi limitai a sporgermi e, quando si girò, le sorrisi, scherzando:- Mamma, non vado in America, sto sempre a Londra eh! Non ti preoccupare, su. Ti chiamo già stasera.- Mmh, ok. La tua roba è già lì, vero?- Sì, ho mandato oggi un ragazzo a portarla, sai uno di quelli delle ditte, gentili? Ecco, uno di quelli.- La baciai sulla guancia.

 

-Non ti preoccupare, mamma. E ricordarti: nessuno ti vuole bene come me.-

Aprii lo sportello, scesi e l'ultima cosa che vidi ed udii fu il suo sorriso e la sua voce:- Anch'io, Jo. Anch'io. A stasera, e fai la brava!-

Chiusi lo sportello ed entrai nello stabile.

Salli le scale, non mi piacevano gli ascensori, mi davano un senso di claustrofobia. Salii fino al terzo piano e girai a destra. Mi fermai davanti alla porta.

Ecco, era il momento. Feci un respiro profondo e suonai il campanello, dove non vi era ancora alcun cartellino con dei nomi. Sentii rumori dietro la porta, voci confuse, una risata, finchè non sentii la chiave girarsi e vidi la porta socchiudersi. Mi stampai uno dei miei migliori sorrisi in faccia, e alzai gli occhi verso la figura. La porta si aprì completamente e, proprio quando stavo per pronunciare il mio 'ciao!' squillante..

-TU?!- Esclamammo entrambi. Spalancai gli occhi, non credendo a quel che vedevo. E rimasi immobile.

 

 

WHOOOOOOO CARROTS! Eccomi qui, quarto capitolo :3 scusatemi tanto, ma devo scappare, sarò sbrigativa LOL indovinate chi è la figura msiteriosa? ùù mmh, immaginate, ma lo scoprirete solo al prossimo capitolo u.u se lo volete, tante recensioni e invitate altre amiche a leggere:DD ora devo scappare, qualcunque domanda, FATELA! e grazie alle poche che mi seguono :3 BYE!

  
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