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Autore: dramy96123    07/12/2011    10 recensioni
- Pansy, io non andrò a quella festa. Questione chiusa. È da masochisti. E’ organizzata da Grifondoro, è in maschera e ci sarai tu. –
"E ci sarà Potter. E io non ho intenzione di farmi altre docce fredde."
Pansy e Blaise lo guardarono implorante.
- Ma Draco! Ci saranno alcolici, ragazze, e, cosa più importante, IO! – implorò Blaise, congiungendo le mani.
Draco lo guardò.
- Commovente. –
- Sei peggio di Piton, a volte, sai? –
- Draco, è in maschera! Potrai mettere il vestito di Halloween che ti ho comprato l’anno scorso! – Pansy sorrise allegra e si sedette sul bracciolo della poltrona di Draco.
Il ragazzo sbuffò.
- Non metterò mai quella…cosa, Pansy. –
- Ma Draco! –
- Ho detto no. Ed è la mia ultima parola. –
[...]
- Ma chi me lo ha fatto fare? – gemette Draco, guardando il gufo con la lettera di conferma che lentamente si allontanava.
- Noi – annuì Blaise, mentre Pansy sorrideva dietro di lui.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ciao a tutti

Ciao a tutti!

Mi scuso per il ritardo di questo ultimo capitolo, non so come farmi perdonare!

Beh…ma con l’aggiornamento, ovvio!

Ok, la faccio breve, ringrazio per le recensioni e spero vi piaccia il cap!

Baci!

Dram

 

 

Capitolo 3

 

 

Draco Malfoy non era un tipo da sbronze, checché ne dicesse la gente.

Detestava il mal di testa, detestava il bruciore alla gola di quando mandava giù un alcolico e soprattutto detestava le feste dove ci si sbronzava.

E…ah, si. Detestava la Weasley.

Ogni volta che c’era lei lui per istinto doveva sbronzarsi. Ormai si era convinto che la vista della ragazza gli facesse tornare il detto “Bere per dimenticare”.

Per questo quando fece per alzarsi dal letto, coperto solo da un piumone rosso, cominciò a imprecare contro tutta la collezione di cuffiette da doccia rosa di Merlino.

Non si ricordava assolutamente nulla, a parte che era stato invitato alla Festa di Halloween, della mossa e delle…orecchiette da furetto.

Che umiliazione.

Solo dopo che fu uscito da questi ragionamenti confusi e poco chiari che il ragazzo si rese conto di diverse stranezze.

Primo fatto, di vitale importanza. Draco Malfoy non dormiva nudo, e non aveva un piumone.

Un piumone rosso, per giunta.  

Era inaccettabile.

Lui aveva lenzuola. E al massimo trapunte.

Secondo fatto. Indossava delle orecchie. Orecchie da furetto. E questa era fondamentalmente la ragione per cui si convinse che sì, aveva preso una sbronza.

Draco Malfoy avrebbe incenerito quelle orrende orecchiette non appena fosse tornato dalla sua adorata dimora..

Ecco…terzo fatto. Quella non era la sua adorata dimora.

Quarto fatto. Un ragazzo dormiva vicino a lui…aveva detto dormiva? Russava.

Sembrava farlo apposta, per aumentare la sua emicrania.

Ma la cosa peggiore fu quando si rese conto che lui lo conosceva, quella...quella persecuzione.

Potter.

Oh, non poteva trovarselo anche nel letto.

“E’ un sogno. Un sogno. Ora mi giro, dormo, e quando mi sveglio mi ritroverò a casa MIA, con la MIA trapunta, e con la MIA colazione a letto.

Draco Malfoy non avrebbe pensato quello che aveva appena pensato.

Draco Malfoy avrebbe urlato un sonoro “POTTER, FUORI DAL MIO LETTO”, pur sapendo che quello, tecnicamente, non era il suo letto, e a dire il vero neanche casa sua, ma dettagli.

Ma lui in quel momento non era Draco Malfoy. Era solo un gran bel pezzo di ragazzo, molto modesto, con delle orecchie da furetto ridicole sulla testa.

Di conseguenza si rifiutò di credersi Draco Malfoy.

E tornò a dormire, raggomitolato nel piumone rosso, che forse…forse  non era tanto male.

 

 

* * *

 

- MALFOY, FUORI DAL MIO LETTO! – urlò Harry, non appena si rese conto che quella attaccata alle orecchie da furetto era la testa appartenente al vecchio compagno dal bel culo.

“Buongiorno, Draco Malfoy.”

- Potter? Che ci fai qui? Oh, mal di testa… – gemette Draco, stropicciandosi gli occhi.

- MALFOY, QUESTA E’ CASA MIA. –

Alle parole di Harry, Draco si rese conto per la seconda volta, quella mattina, che quella non era una trapunta, quella non era casa sua e quello era Potter.

Vicino a lui.

In un letto.

E non indossavano alcun tipo di pigiama.

Oh, lui detestava le Feste di Halloween.

- Potter…cosa abbiamo fatto? – chiese Draco, coprendosi col piumone.

Harry inarcò un sopracciglio e lo guardò, eloquente.

- No…non possiamo averlo fatto. E’ TUTTA COLPA TUA! E….Potter, devi decisamente cambiare il colore di questo piumone.  -

- Non andrò mai più ad una festa di Ginny. E sappi che queste cose si fanno in due! E il mio piumone…cos’ha che non va il mio piumone?  - chiese all’improvviso, grattandosi la testa.

Il gesto lo scoprì di poco, e lo sguardo di Draco cadde.

Perché, diciamolo, cadrebbe a tutti l’occhio.

E poi…insomma, lui non doveva giustificarsi con stesso, era una cosa patetica!

Ecco, una sola nottata con Potter e impazziva. Bene così.

- Il tuo…cosa? –

- Il piumone, Malfoy, parlavamo di questo! E…perché ancora hai quelle orecchie pelose sulla testa? –  ridacchiò il ragazzo, davanti allo sguardo truce di Draco.

Oh, Draco Malfoy avrebbe ammazzato Pansy.

- Il…colore del piumone mi fa male agli occhi. –

- E’ rosso. –

- Mi fa male agli occhi, ho detto! Potter, mi spieghi che ci faccio io qui? –

Tutto la pazienza di Harry venne messa a dura prova da quell’infantile domanda.

Con un sospiro si avvicinò un po’ al ragazzo, che lo fulminò con lo sguardo.

- Draco. Devo dirti una cosa importante. Spiegartela…non credo che ci siano state tante persone attente al lato di questa tua educazione. –  disse, con fare molto serio.

- Potter. Cosa cazzo stai dicendo? –

- E’ giunto il momento di dirtelo. I bambini non te li portano gli Ippogrifi. –

- POTTER, MA SEI COMPLETAMENTE CRETINO? –

 

 

* * *

 

 

- Andiamo, Potter, so benissimo cosa abbiamo fatto in quel letto, e nonostante l’idea mi disgusti altamente,  sono consapevole del fatto che ieri ero sbronzo. Completamente, irrimediabilmente sbronzo. Però…come Merlino siamo arrivati dalla Festa a qui? –

Harry si sedette sul bordo del tavolo, con la sua tazza di caffè in mano, e guardò sornione Draco

- Smaterializzandoci, probabilmente. –

- Potter, sei un’idiota. Mi chiedevo solo se ti ricordavi qualcosa della Festa…io ho un vuoto totale. Tutta colpa tua, ovviamente. –

-  Colpa mia se quella squinternata della Parkinson ti ha trascinato alla festa?! E’ colpa tua piuttosto…quelle orecchie sono ipnotizzanti – lo prese in giro Harry. Dovette schivare in fretta due piattini da caffè, però.

- Comunque anche io non mi ricordo nulla…dovremo chiedere in giro…-

- Chiedere…chiedere in giro? Oh, ma certo! E la mia reputazione? 

Harry scrollò le spalle – Te la sei rovinata vestito da furetto, ieri sera…-

- Come non detto. Potter, ti odio. –

- E tu…- hai un bel culo. – sei un idiota. Andiamo. –

 

 

* * *

 

- Hermione, cos’hai notato ieri sera fra me e Malfoy? –

La ragazza si tirò i capelli indietro, pensierosa. Non aveva un minimo d’occhiaie, forse, pensò Draco, perché probabilmente  era andata a dormire alle nove e mezza la sera prima.

- Mm…vediamo. Mi ricordo solo che vi ho visti uscire, verso le undici, credo…ma non credevo che fosse con Malfoy, qui. Insomma, era biondo, certo. Ma confidavo di più nel tuo buongusto...insomma, vestirsi da furetto. – Hermione scoccò un’occhiata ad Harry, che cercava di non scoppiare a ridere.

 

Harry aveva aperto la porta e preso i cappotti con un unico gesto, e per sbaglio aveva scompigliato i capelli del ragazzo vicino a lui, che aveva sbuffato.

- I miei capelli, Potter. Ho una dignità. –

- Non con quel costume e quel cerchietto, Malfoy...anche da ubriaco sei rompipalle – il borbottare di Harry si era interrotto quando Draco lo aveva baciato, mordendogli le labbra.

 

 

- Malfoy, sei un pervertito della peggior specie. –

- NON E’ VERO! Mi avevi provocato, Potter. –

- Va bene, va bene, Ninfomane. La prossima persona? –

 

 

* * *

 

 

Blaise ridacchiò, mentre vedeva Harry fare di tutto per non arrossire d’imbarazzo. Draco si limitò a buttare Potter giù dalla poltrona, per poi buttarcisi lui con molta nonchalance.

- Ma certo che mi ricordo. Chi si scorderebbe mai la testa impomatata di Potter? –

Draco quasi rovesciò la poltroncina.

Non ha nominato le mie orecchie? Il mio orrendo costume! Ecco perché è il mio migliore amico e complice.

- Si, beh…ci puoi dire che hai visto? –

- Parlavate al bar, davanti a diversi bicchieri di quella che sembrava vodka –

 

- E’ vero che mi offri qualcosa da  bere, Potter? –

-Credo che con quel costume potresti chiedermi di tutto, Malfoy. –

-Ti sto solo usando, non montarti la testa –

Harry aveva sorriso, indicando al barista il ragazzo vicino a lui.

- E’ già tanto che non mi stai dando dello Sfregiato. Credo che mi accontenterò di questo –

 

- MALFOY, SEI UN ACCATTONE! –

- Non è vero! Ti ho solo chiesto da bere! Un’innocua bibita! –

- Una?! Siamo ancora mezzi ubriachi, cosa ti fa credere che sia stata UNA bibita? –

 

Blaise fece l’occhiolino ai due, fermo sull’uscio.

Quando i due fecero per andarsene però urlò il nome di Draco

- Mossa meravigliosa! E le orecchie ancora di più! – urlò, chiudendo poi velocemente la porta.

Quell’essere non è un mio amico. È solo un uomo morto.

 

 

 * * *

 

 

 

Ron storse le labbra, vedendo Malfoy, ma si spostò per farli entrare.

- Non chiedetemi troppe cose tutte insieme, non mi sono ancora ripreso. –  Draco notò le occhiaie e i capelli sconvolti, e pensò che in fondo era quasi più sopportabile da vedere quando era sistemato.

- Una domanda, veloce. Cosa abbiamo fatto io e malfoy, ieri? –

- Non credo di essere un indovino, Harry. Piuttosto, penso che finalmente il furetto abbia capito che i bambini non vengono portato dagli Ipp…-

- DOVRESTE PIANTARLA CON QUESTA STORIA. –

Harry e Ron ridacchiarono.

- Comunque ricordo solo che ballavate, su un cubo penso…Harry, ma che ci facevi con questo? –

- Alcool, Ron. Molto Alcool. –

 

- Hai più alcool che sangue, nelle vene, Potter. Non ci riesci a ballare. –

- Scommettiamo, Malfoy? –

- Io però non vengo. –

- Scommessa annullata, Mr codardia. –

-Potter, la mia reputazione è già compromessa senza che io mi debba anche mettere a ballare…con te poi. Mi rovinerei. –

- Malfoy, per favore, scolati almeno altri quattro bicchieri. Quando non saprai più neanche mettere due parole insieme cercami. Credo che silenzioso saresti molto più amabile –

Harry si era allontanato a ballare, lasciando che Draco lo seguisse con lo sguardo.

Il ragazzo si era girato verso il barista, che lo guardava in attesa. 

- Quattro bicchieri. –

 

 

- Ma poi quei drink chi li avrà pagati? –

- …Ehm, Potter, ero ubriaco. –

- Malfoy, cos’hai fatto? –

Draco stirò un sorrisetto, ignorando le risatine di Ron .

- Ricorda solo che ero ubriaco. Ho messo…ehm…tutto sul tuo conto, PottyPotty. –

- …Malfoy. –

- ERO UBRIACO! –

- Malfoy, comincia a correre. –

 

 

* * *

 

Ginny sorrise, sorseggiando una tazza di the.

- Oh, eravate così carini…ad un certo punto vi siete anche presi per mano! –

- Presi per…mano? –

 

Harry era inciampato nel mantello e si era dovuto appoggiare alla ringhiera, ridacchiando.

- Potter, sei uno sfigato

- Non sono io quello vestito da furetto –aveva riso ancora lui.

Draco, cercando di colpirlo con uno scappellotto, dovette sporgersi verso di lui, così che aveva finito  per inciampare anche lui. Harry gli aveva stretto i polsi, ancora ridacchiante. Quando aveva fatto per lasciargli la mano Malfoy lo aveva fermato

- Non vorrei inciampare di nuovo. Il mio corpo me ne sarebbe grato. Aveva bofonchiato.

 

 

- Comincio a stancarmi delle tue battutine sul mio costume, man mano che comincio a ricordarmi le cose.  – borbottò Draco, sdraiandosi sul divano di casa Potter.

- Giuro che non ci scherzerò. Malfoy, ma tu non hai una casa? –

- Perché non dovrei romperti le palle? –

Harry sospirò, facendo per alzarsi, quando Draco lo fermò, un po’ nervoso.

- Potter, posso…No. Vado a letto, nel piumone rosso. –

- Malfoy, ti sei lamentato gran parte della mattinata del mio piumone rosso –

Lui scrollò le spalle – Forse non è tanto male. –

Harry rise e gli scompigliò i capelli, prima di correre in cucina e sbarrare la porta, sfuggendo alla furia omicida di Malfoy.

Forse le Feste di Halloween non erano poi tanto male.

 

 

 

Fine un po’ a cavolo, ma spero che la storia vi sia piaciuta!!!

Un bacione!

                                                                                                                                                  Dram

   
 
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