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Autore: Albert Wesker    29/07/2006    4 recensioni
Questa è la mia prima Fan Fiction su EFP. L'ho già pubblicata su altri forum, cercando di avere commenti utili, ma non sono stato fortunato. Spero che vi piaccia (in caso contrario cercate di non farmi troppo male quando commentate). I personaggi della serie ufficiale inizieranno ad apparire nel prossimo capitolo.
Genere: Avventura, Azione, Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Un passo pesante si mosse oltre la coltre di fumo. Un essere alto tre metri uscì lentamente alla luce della luna sanguigna. Un basso ringhio animalesco proveniva ininterotto dalla gola. Nonostante la scarsa visibilità era possibile distinguere la massa muscolare possente e tesa allo spasimo. Un colpo di vento allontanò le spirali di fumo e finalmente fu chiaro cos'era. Un enorme lupo che si muoveva sulle due zampe posteriori, dal pelo rosso vivo, a cui pareva avessero dato fuoco, e con occhi dorati privi di iride. Ad ogni passo che muoveva il terreno si arrossava per il calore infernale emanato dalle sue zampe.
Il lupo mannaro ululò nuovamente, terrorizzando tutti i presenti. Albert, Julius ed Harry erano paralizzati. Il mostro si pose su quattro zampe e caricò i suoi avversari ad una velocità assurda, superiore all'agilità mostrata precedentemente. In un attimo era già su Julius e con una zampata ne trapassò il costato, incenerendo parte del suo abito. Poi, con movimento fluido,lo scaraventò a lato senza sforzo apparente. Albert cercò di intervenire in aiuto del suo compagno, sferrando feroci attacchi sulla schiena della belva con le sue lame di luce. Ogni colpo andava a segno, ma velocemente come erano stati inferti altrettanto velocemente si richiuserò. Tutto ciò che ottenne fu di attirare le ire del licantropo.
Il lupino si voltò con calma e lo guardò con attenzione. Pareva che volesse studiarlo. Poi, con una mossa repentina, attaccò selvaggiamente il vampiro con i suoi artigli infuocati. Albert si parava con mosse disperate, cercando di allontanarsi per trovare una strategia da utilizzare. Venne colpitò più e più volte, finchè non venne scaraventato a sua volta lontano, verso la coda dell'aereo.
"Cerberus!"
Julius era ad una decina di metri dal lupo mannaro, alle sue spalle. Con una mano si teneva la ferita, tentando di tamponare la perdita di sangue.
"Hai ragione, ci eravamo dimenticato chi sei, Loup de Sang. Ma possiamo ancora rimediare..."
Con la mano libera puntò il petto dell'ex-compagno e con un mormoriò sogghignante sibilò:
"Sagitta!"
Un fulmine scese dal cielo, diretto verso il licantropo. All'ultimo secondo si scansò, facendo schiantare la saetta sul posto dov'era un momento prima. Il diavolo continuò a lanciare il fulmine cercando di colpire, invano, il mostro. Questi in compenso non sembrava particolarmente turbato, tanto da pronunciare con voce animalesca l'Incantesimo d'Appello. La falce schizzò nella sua mano appena termino l'incanto, divenendo di fiamma. Fatto questo si lanciò nuovamente contro il mago, ma l'ennesimo fulmine glielo impedì. Si scansò indietro, facendo scattare la trappola dei suoi avversari.
Albert si lanciò in aria, permettendo ad un'altra scarica elettrica di colpire le sue lame, caricandole di energia elettrica e formando una sfera intorno al vampiro. Si tuffò dritto come una freccia verso il suo nemico mentre un rombo sordo lo accompagnava. Quando le armi dei due si scontrarono molte scintille si sparserò, prima che una colonna di luce impedisse di vedere cosa accadeva. Harry e Julius atteserò con ansia l'esito del confronto.
Un esplosione precedette la scomparsa della fascio luminoso. Una scena inaspettata accolse i due spettatori: Albert con la gola squarciata tra le fauci di Thibaulth che affondava le lame nei pettorali del lupino. La falce era spezzata in due, per terra, priva del suo rossore. Lentamente le lame si spenserò e scomparverò, mentre il corpo di Albert iniziò a tremare in modo convulso. Ciò durò un minuto, poi con un morso solo la bestia chiamata Thibaulth staccò con un morso il collo dal resto del corpo, ponendo fine all'agonia del vampiro. I fori lasciati sul petto si richiuserò, lentamente, per permettergli di terminare l'opera.
Julius iniziò a tremare visibile quando la bestia si voltò per fissarlo. Cade a sedere ed iniziò ad arretrare verso un'impossibile salvezza. Con calme, lente falcate il licantropo si trovò di fronte a lui, sovrastandolo completamente e negandone la vista ad Harry. Lo prese per il collo, fiutandolo attentamente, poi lo allontanò per osservarlo. Quando non parve più interessato fece scattare un piccolo muscolo che non era in tensione.
"NOOOOOOOOO!!!!!"
Harry puntò la bacchetta a casaccio, incapace di prendere la mira. Mentre Thibaulth faceva schioccare le ossa del collo del diavolo, il mago aveva lanciato uno Stupeficium. Forse per volontà divina o per volontà diabolica, il dardo scarlatto andò a colpire l'unico pelo nero del mostro. Questi lasciò cadere il cadavere del suo ex-compagno ed amico, preso da convulsioni spasmodiche e dolorose. Velocemente la sua figura si rimpicciolì fino a tornare umana. Allo stesso tempo la cupola svanì.
Harry corse verso il lupino e lo portò al riparo dentro l'aereo, prima che questi acquistasse troppa velocità. Non senza fatica riuscì a trascinare il corpo improvvisamente rigido dentro il foro. Un lamento acuto come il grido di una Banshee proveniva dall'esterno. Era il vento che passva sulle ali e che trasportavano ad una velocità sempre più folle il velivolo.
"Thibaulth, l'aereo sta precipitando. Cosa posso fare?" chiese il giovane cercando di scuoterlo. Il lupo mannaro parve riprendersi per un istante.
"Protego Aethere" bisbigliò, prima di svenire di nuovo.
"Cosa?"
Non sapendo cos'altro fare, incerto di riuscire a sopravvivere, Harry alzò la bacchetta.
"O la va o la spacca! Protego Aethere!!"
Nuovamente la barriera apparve a proteggere l'aereo, senza però riuscire a fermarlo.
Lo sfregiato fece sedere il suo compagno, agganciandoli la cintura. Fece altrettanto per sè stesso e attese.
1000 metri
500 metri
100 metri
Lo schianto fu disastrosamente violento, tanto da distruggere la barriera, che aveva assorbito buona parte dell'urto. Per forza d'inerzia l'aereo continuò a muoversi, scivolando sulla carlinga e distruggendo tutto quello che incontrava, andandosi a schiantare contro la parete di un hangar abbandonato.
Harry aprì gli occhi lentamente. Non riusciva a crederci, ma era ancora vivo. Apparentemente l'aereo non aveva subito danni rilevanti, anche se al momento pendeva verso destra per il peso dell'ala. Si voltò per controllare le condizioni di Thibaulth e si allarmò. Era mortalmente pallido sul volto, tranne per le due chiazze che gli imporporavano le gote, ed il respiro era rapido ed affannato. Le ferite avevano smesso di sanguinare, ma, pensò Harry, questo poteva indicare che era quasi dissanguato.
Si caricò in spalla quello che ormai era divenuto il suo compagno e lo trascino fino al portellone d'ingresso, tra parti di cadaveri e respiratori d'emergenza. A fatica riuscì ad aprire il portellone, facendo scattare lo scivolo d'emergenza. Cercando di evitare ulteriore stress al ferito scivolò giù. Mentre scendeva si guardò in giro, cercando un'uscita verso l'esterno, e ad un primo colpo d'occhio non ne trovò. Vide, invece, che in diversi punti erano nati degli incendi di piccola portata, alimentati dal carburante perso dall'aereo e da alcuni bidoni che si erano rovesciati.
"Merda!"
Anche a terra non vide vie di fuga. Se non fossero usciti al più presot sarebbero morti per l'esplosione del velivolo o per il fumo incominciava ad invadere l'hangar.
Usando la tunica per filtrare l'aria cerco di ragigungere una delle pareti dell'edificio, nella sperzana di poter raggiungere la saracinesca e sollevarla. Una parte dei lui si disperava di raggiungere questo obiettivo. Un'altra, più cinica e realista, lo informava con voce fredda che da solo non sarebbe mai riuscito in quell'impresa. Ignorando con forza quest'ultima parte di sè, Harry proseguì determinato il suo cammino, finchè non senti un rumore oltre la parete di cemento che torreggiava su di lui. Parevano voci umane. Subito dopo seguì un altro rumore ed una forte vibrazione. La parete, che finora aveva retto ad ogni colpo che aveva subito, si stava sgretolando in miriadi di spaccature. Vibrava sempre più intensamente, spingendo Harry a spostarsi il più velocemente possibile per evitare i calcinacci che iniziavano a cadere. Fece solo pochi passi prima che il muro crollasse con gran fragore, sollevando un immensa nuvola di polvere.
Harry chiuse gli occhi per evitare di rimanere accecato. In quel momento almeno tre paia di mani apparvero nel fitto pulviscolo, trascinando all'esterno i due sopravvissuti. Come era accaduto con Cedric, il giovanne mantenne salda la presa su Thibaulth, temendo di perdere anche lui.
Soltanto quando la dolce brezza notturna accarezzò il suo viso, si azzardò ad aprire gli occhi. Ma nonostante le lacrime che gli distorcevano la vista, fu in grado di vedere le tre bacchete puntate contro di lui ed un brivido gelido gli corse lungo la schiena. Draco Malfoy si chinò su di lui. "Ciao Harry..." sibilo con un ghigno malevolo l'ex-Serpeverde.

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Ho finito lo scontro aereo e nuovamente i due gruppi di eroi si sono incontrati. Evviva! Probabilmente sarà il capitolo con il maggior numero di incantesimi che abbia scritto fin adesso.

@ Neko-tensai: ti ringrazio per i complimenti e mi auguro che anche questo capitolo ti sia piaciuto.

@ desdeus: ti ringrazio nuovamente per aver sccettato la mia richiesta e ti chiedo scusa per il disturbo. Spero che continuerai a leggere e commentare.
  
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