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Autore: JaneA    09/12/2011    2 recensioni
'Il Cuore irrigidito chiede se proprio lui soffrì tanto? Fu ieri o qualche secolo fa?'
Emily Dickinson
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Dopo un grande dolore viene un senso solenne,
i nervi stan composti, come tombe.
Il Cuore irrigidito chiede se proprio lui 
soffrì tanto? Fu ieri o qualche secolo fa?
I piedi vanno attorno come automi 
per un'arida via 
di terra o d'aria o di qualsiasi cosa,
indifferenti ormai;
una pace di quarzo come un sasso.
Questa è l'ora di piombo, e chi le sopravvive
la ricorda come gli assiderati rammentano la neve;
prima il freddo, poi lo stupore, infine 
l'inerzia.
 
Emily Dickinson

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tra le sue mani stringeva le piccole dita del suo bambino. Un ciuffetto biondo compariva sulla fronte. Gli occhi chiusi a nascondere i suoi occhi, identici a quelli di suo padre. Del suo uomo.

Strinse il bambino a sé. L’aveva dato alla luce solo poche ore prima. Accanto a lei uno stanco Harry era semi addormentato. Lui e gli altri avevano fatto turni per rimanerle accanto. Come se la loro presenza potesse colmare la sua assenza. Certo voleva loro un immenso bene, ma con lui era diverso. Necessitava della sua presenza, ora che tra le mani aveva solo la sua assenza.

Lasciò che una lacrima scivolasse sulla sua guancia, proseguendo lungo l’incavo e poi sul collo. Pensò che quella lacrima fosse una sua carezza. Era sicuro fosse lì, sempre con lei, ad osservare il loro bambino.

Fece scorrere le dita su quella morbida pelle chiara, su quei pochi capelli.

Era la sua fotocopia. Una parte di lui l’avrebbe portata con sé, l’aveva partorita.

Non riusciva a staccare gli occhi dal suo bambino, e a chiedersi il perché, il perché lui le fosse stato portato via. Proprio ora.

Faceva freddo nella stanza del San Murgo, o forse semplicemente era il suo animo ad esser freddo, vuoto.

Harry addormentato aveva cambiato posizione, sul volto un rossore causato dall’essersi addormentato con il viso appoggiato alla mano destra.

Sorrise lievemente baciando il capo del bambino che stringeva a sé.

Non aveva ancora deciso un nome per il suo bambino. Non erano riusciti a deciderlo.

Un brivido le percorse la schiena.

Immagini di lui privo di vita sfilarono nella sua mente. I suoi occhi privati della sua lucentezza. Le sue mani fredde. I suoi singhiozzi mentre accasciata contro il suo corpo freddo stringeva a sé il pancione.

Le era stato portato via. Tutto le era stato portato via.

Non tutto. Aveva lui.

“Draco.” Sussurrò percorrendo il corpo del piccolo con le mani.

“Sarà questo il tuo nome.”

Lacrime amare scorrevano.

No, non l’aveva perso. Lui era lì, accanto a loro. E lo sarebbe sempre stato.

  
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