Fanfic su artisti musicali > Taylor Swift
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Autore: olor a libros    09/12/2011    2 recensioni
Cambio ancora una volta punto di vista. Racconto sempre di lei, la mia Taylor, ma vista attraverso occhi di personaggi diversi. Sono occhi di legno, questa volta. Forse è una scelta insolita, ma vi assicuro che hanno visto tanto, questi occhi, ed hanno tante cose preziose da raccontarci.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Devo ammettere che all'inizio non ero una chitarra poi così fortunata.
Me li ricordo, i primi tempi: in un angolo, polvere sul mio legno, ad aspettare che le sue dita da bambina diventassero adatte alle mie corde.
Io aspettavo fiduciosa, ero convinta che non si fosse dimenticata di me.
E infatti poi è arrivato.
"Cosa? Il giorno?"
No. Il tecnico.
Visto?, non dovete avere fretta. Ma, se proprio vogliamo accontentarvi...
E infatti poi è arrivato, il giorno in cui arrivò il tecnico.

Quel ragazzo, ogni fibra del mio legno lo benedice!
Arrivò lui, a portarla in quel mondo che poi era il mio mondo, le fece fare un piccolo passo iniziale verso quella che era la sua strada, dove ancora ora lei cammina: le insegnò a suonare la chitarra  -  o a suonarmi, dipende dai punti di vista.
Questo ragazzo capitò lì per aggiustare un computer, perché quello era in realtà il suo lavoro, e poi finì per compiere questo grande gesto: le insegnò tre o quattro accordi, così come una mamma guida i primi passi del bimbo e tutti gli altri li lascerà poi fare a lui, le insegnò qualche accordo e poi ci pensò lei a tutto il resto.
Grazie, o ragazzo tecnico del computer, e perdona gli umani se non ti ringraziano abbastanza e non si rendono realmente conto della gran cosa che hai fatto;
grazie, o ragazzo tecnico del computer, ci penso io a te che tanto fra poco è ora di iniziare col testamento.
Corna e bicorna.
Ma non me ne andrò tanto presto, per il momento ho una storia da raccontare.
Cosa stavo dicendo?
Ah, sì: i suoi primi passi - i suoi primi accordi.
Le sue dita si erano finalmente posate su di me, ancora piccole ma finalmente pronte.
E si era totalmente impossessata di me, il suo cuore di bambina aveva riempito la mia cassa armonica, mi aveva trovata. Io l'avevo trovata. Lei.
Ci eravamo trovate.
Così doveva essere.
Le sue piccole dita che si muovevano delicate e decise, e sarebbero cresciute su quei tasti.
Le sue piccole dita che insieme al cuore si misero a comporre la sua prima canzone.
Lucky you.

Sì, lo so di essere fortunata.
Grazie, piccola grande Taylor.
   
 
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