Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: ila_D    09/12/2011    3 recensioni
Salve! Questa è la prima fanfiction che scrivo e pubblico, perciò non siate troppo duri con la sottoscritta ^///^ E passiamo alla storia ora u.u
Diciamo che è partito tutto con un "e tu? hai mai pensato a Elena&Klaus?" ebbene come avrei potuto non pensarci! così ho iniziato a buttare giù qualcosa ed eccomi qui!
La fanfiction riprende dalla fine della puntata 3x05 e svilupperà una propria trama. Buona lettura! ila_D
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elena Gilbert, Klaus, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Prologo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Un altro-.

Aveva perso il conto. Di tutto. Di quante ore era seduto sulla sedia di quello squallido locale, di quanti drink aveva bevuto, di quante volte i suoi piani andavano a farsi fottere.

Già, non ricordava nemmeno più da quanto ci stava provando ormai, ma ricordava perfettamente che neanche una volta è andata per il verso giusto. Mai.

Scolò il bicchiere di whiskey. Meglio offuscare la mente con un po' d'alcolico.

Fece cenno alla cameriera.

-Mi dica signore- esclamò quella con un sorriso idiota stampato in viso.

Si alzò e andò verso la porta.

-Ehi signore! Il conto, scusi!-.

Rimase fermo davanti alla porta.

La cameriera lo toccò su un braccio. -Forse si è dimenticato del conto da paga...-.

Si girò di scattò e l'assalì.

Le squarciò la gola in un istante, e beveva, finalmente, un qualcosa di decente che soddisfava la sua sete. Sangue.

Uscì dal locale lasciando sul pavimento la ragazza, mentre con un gesto si ravvivava la sua chioma bionda oro.

Forse non era andato tutto storto, a dire il vero. Era riuscito finalmente a diventare un ibrido, l'essere più potente al mondo, e adesso era in grado di creare altri come lui. Peccato però, che ora non gli era più possibile farlo. Si era lasciato sfuggire la doppelganger per colpa di un branco d'idioti.

Esatto, gli idioti avevano giocato bene le loro carte. Erano riusciti a risalire a lui.

Michael.

Come avessero fatto poi, risultava ancora un mistero. Ma ora il problema restava, e doveva pensare in fretta sul da farsi. Perchè se lui era sempre un passo avanti agli altri, Michael era sempre un passo avanti a lui.

Per questo aveva dovuto levare le tende, lasciando che l'altro fratello corresse dall'amata Elena, lasciandosi scappare il suo prezioso sangue. Però da un lato doveva essere grato all'allegra combricola : se la doppelganger fosse morta non ci sarebbero stati altri ibridi oltre lui. La strega originaria aveva pianificato nei minimi dettagli.

Mille anni nella tomba e ancora ti prende in giro.

Ma la dea bendata era stata dalla sua questa volta. Basta divagare, ora doveva pensare a riprendere la doppelganger; almeno era sotto la sorveglianza di Stefan. Anche lui l'aveva preso in giro con tutte le bugie raccontate nell'estate. Ma grazie a lui ora non provava più niente per l'umana, l'aveva guarito.

Rebekah camminava verso di lui a passo svelto.

-Perchè ci hai messo tanto?-.

-Ho procurato un pò di soldi Nick!- ammiccò sua sorella.

-Andiamo forza. Prima prendiamo la doppelganger, prima ci saranno altri ibridi- sentenziò Klaus mettendo le mani in tasca.

-Va bene, va bene...- disse Rebekah alzando le mani in segno di resa.

Così è di questo che si tratta.

No. Non era quello il motivo.

La tua ossessione per gli ibridi.

No. Figurariamoci se lo faceva per un motivo così futile.

Non vuoi restare solo?

Forse doveva smetterla lui stesso di prendersi in giro.

 

Le girava la testa e si sentiva debole. Aveva freddo, troppo freddo. Probabilmente aveva la febbre. Era il minimo per quanto le era capitato oggi. Era stata svuotata di quasi tutto il suo sangue, o almeno, così era sembrato a lei.

Klaus aveva soggiogato Stefan. Ora era solo un burattino che eseguiva gli ordini.

Ora non l'amava più.

Dopo tutto quello che avevano passato insieme, ora era semplicemente... finita.

Aveva assistito all'assassinio di suoi due compagni di classe, due persone innocenti. Morte perchè si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato. Morte per causa sua.

Rabbrividì e si strinse meglio la coperta.

Damon si sedette accanto a lei. -Bevi un pò di bourbon. Ti aiuterà a dimenticare-.

Dimenticare. Come se fosse possibile. O facile.

Ne bevve un piccolo sorso e storse la bocca. Dio, che saporaccio! Come faceva Damon a berlo ogni volta?

Ecco come nei momenti peggiori, pensava alle cose più ridicole.

Sono patetica, pensò.

-Lo so, è forte- aggiunse il vampiro.-Sai, anche io posso aiutarti a dimenticare. Perlomeno, le cose che non vuoi ricordare-

-No-. Sorprendentemente riuscì a non far tremare la sua voce. No. Non voleva dimenticare.-Non voglio essere soggiogata. Ho bisogno di ricordare...-

Sì. Era questo in realtà. Lei ne aveva bisogno. Aveva bisogno di quei ricordi.

-...ogni cosa-.

Damon abbassò lo sguardo per un attimo, dopodichè le porse il suo ciondolo.

Ora dovette trattenere le lacrime.

-Te l'ho riportato-.

-Questa volta se n'è andato per davvero. L'ho visto con i miei occhi. Dopo tutto quello che abbiamo passato per cercare... di aiutarlo...- Elena deglutì, ricacciando il groppo che le si era formato in gola.

-Ora se n'è semplicemente... andato-.

Abbassò lo sguardo. Le labbra le tremavano.

-Dov'eri Damon?-. Una lacrima sfuggì al suo controllo. Anche la voce le tremava.

Dov'era Damon?

Dov'era quando lei era sola in quella dannata palestra?

Dov'era quando Stefan l'aveva aggredita?

Dov'era nel momento in cui aveva più bisogno di lui?

-Non sarei dovuto andare via-.

Anche lui aveva gli occhi lucidi. Entrambi erano distrutti, più psicologicamente che fisicamente.

-Ti prometto-disse toccandole il ginocchio,-che non ti lascierò...mai più-.

Elena annuì con una smorfia, che doveva essere un sorriso.

Damon manteneva sempre le sue promesse.

-Che atmosfera intima-.

Elena e Damon si voltarono di scatto.

Stefan aveva appena varcato con nonchalance la soglia del salotto di casa Salvatore, come se nulla fosse accaduto.

-Cosa ci fai qui, fratello?- esordì Damon.

-A quanto mi risulta, io vivo qui- disse versandosi del bourbon.-Klaus è andato via, ma mi ha chiesto di tenerti d'occhio finchè non torna- continuò indicando Elena, troppo basita per dire qualcosa.

-D'ora in avanti, sei sotto la mia protezione- bevve un sorso, compiaciuto, poi aggiunse un "prego, continuate pure" e uscì dalla stanza.

Elena sentiva che stava per crollare. Come si suol dire, oltre al danno, la beffa.

-Forse... forse è meglio andare a dormire- mormorò Damon.

Lei annuì e si alzò piano, trascinandosi insieme alla coperta. Si sentiva uno straccio e voleva solo dormire.

-'Notte Damon...- biascicò insime ad uno sbadiglio. Senza aspettare una risposta salì le scale e s'intrufolò nella sua camera.

Voleva sforzarsi di pensare che domani sarebbe andata meglio, che domani è un giorno nuovo, ma non ci riusciva.

Aveva la spiacevole sensazione che sarebbe andata sempre peggio.

Come quando si è caduti in un baratro senza fine, e non si può far nulla per bloccare la caduta.

Doveva semplicemente andare avanti.

 

 

 

 

Note dell'autrice u.u

 

 

Bene, se siete arrivati fino qui senza chiudere scocciati la pagina, avete tutta la mia ammirazione! XD dato che ci siete, un altro piccolo piccolo sforzo per una recensione, così so che ne pensate!

Thhaaaanksss everyone :D

ila_D

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: ila_D