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Autore: _Hale_    10/12/2011    11 recensioni
In questa storia narrerò di due personaggi della serie più magica che sia mai stata scritta (secondo il mio modesto parere), Harry Potter. Come nacque tutto? Da un incontro un pò turbolento, brutte prime impressioni, pregiudizi e fraintendimenti... Sì, perchè non mi piace pensare che furono tutte rose e fiori sin dal principio, non mi piace pensare ad un James innamorato e ad una Lily riluttante fin dal primo anno... Questi sono James e Lily, senza dubbio la coppia che più amo, dopo Ron e Hermione naturalmente, all'interno di questa saga che per anni mi ha fatto sognare, attraverso pagine e schermi. Tramite questa fanfiction spero di trasmettere a tutti voi come, secondo me, è nata e si è sviluppata la storia dei due personaggi grazie ai quali tutto ebbe inizio, il ragazzo dai capelli scuri e ribelli che amava pavoneggiarsi davanti a tutta Hogwarts, e la ragazza dagli occhi verdi che fu in grado di catturare il cuore del bel cercatore.
Così è come li immagino, Lily e James Potter, due grandi personaggi che, come tutti gli altri della saga, hanno e avranno sempre un posto speciale nel mio cuore.
Spero vi piaccia! un bacio a tutti!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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I mesi successivi volarono in fretta, tra nausee, dolori e compere per i bambini. Già, perchè sia io che Alice avevamo scoperto di aspettare un maschietto!

Lei aveva già scelto il nome: Neville, come il padre di Frank.

Noi, invece, non avevamo ancora preso una decisione e mancava davvero poco al termine della gravidanza.

Il mese di Luglio arrivò in fretta e il primo a fare la sua comparsa fu proprio il piccolo Neville. Inutile dire quanto fosse identico a suo padre, rotondetto e paffuto, ma di una cosa ne ero certa, aveva i dolcissimi e bellissimi occhi di Alice.

Mancava poco alla nascita del mio bambino e già programmavo con Alice il futuro dei nostri piccoli.

<< Naturalmente li manderemo a Hogwarts! >>

<< Ovviamente sì! E faremo in modo che capitino tutti nella stessa camera, come noi! >>

Si, tutti, perchè come prova del fatto che io, Alice, Sam, Agata e Ginny saremmo state legate per sempre, nello stesso anno in cui sarebbe nato mio figlio, erano venuti alla luce: Neville, figlio di Alice e nipote di Sam; Ronald, nipote di Ginny; e Seamus, nipote di Agata.

Purtroppo, però, come accade sempre quando si è al culmine della felicità qualcosa andò storto.

Dopo pochi giorni dalla nascita di Neville, una sera James tornò a casa più tardi del previsto.

<< James! Ma dove sei stato? E' quasi mezzanotte e cominciavo a preoccuparmi! >>

James aveva il viso sconvolto, pallido, bagnato a causa del temporale che imperversava fuori.

<< James... cos'è successo? >>

Quel giorno ero stata inquieta, più del solito, e non me ne spiegavo il motivo. In realtà credevo sarebbe successo qualcosa a James, era maggiormente questa la ragione della mia preoccupazione.

<< Lily... siediti... >>

Non era nulla di buono, questo era scontato.

Feci come mi disse, non tanto per me quanto per il bambino, e non distolsi mai lo sguardo da lui.

<< Ascoltami... non so come dirtelo... però... >>

<< Dillo e basta Potter. >>

Ecco che cominciavo ad agitarmi; quando usavo il suo cognome non era mai un buon segno. James mi lanciò un'ultima occhiata disperata prima di non riuscire più a sostenere il mio sguardo. E infine lo disse.

<< Si tratta di Frank e...Alice >>

Un tuono mancò di poco un albero distante qualche metro da casa nostra, lo vidi dalla finestra.

<< Cosa è successo? Stanno bene? Neville... Gli è successo qualcosa? >>

<< No, Neville fortunatamente sta bene; era dalla mamma di Frank, grazie a Dio... >>

<< Oh grazie al... aspetta... era dalla nonna? Perchè? Perchè fortunatamente? >>

James serrò le labbra, forse cercando le parole migliori per darmi la notizia.

<< Lily... io... mi dispiace... sono arrivato lì e non ho potuto fare niente, se n'erano già andati... >>

<< James Potter dimmi immediatamente cos'è successo alla mia migliore amica! >>

Non mi resi conto di essermi alzata in piedi e di aver urlato contro mio marito.

Lui non se la prese, nè diede l'impressione di essersene accorto. Semplicemente mi rivolgeva il solito sguardo pieno di amore e, questa volta, di dolore.

<< Sono al San Mungo ora. >>

<< Oh Dio, grazie! Allora stanno bene! Vero? >>

James mi si avvicinò, mi prese tra le sue braccia e, silenziosamente, cominciò a piangere.

<< James... stanno bene, non è così? >>

<< Mi dispiace Lily... hanno sofferto troppo, non hanno ceduto, sono stati coraggiosi cercando di proteggere il loro bambino e alla fine... la maledizione li ha fatti impazzire e... >>

<< Quale maledizione? >>

Dopo un attimo di silenzio James mi rispose.

<< La maledizione Cruciatus. Bellatrix Lastrange, la cugina di Sirius, è andata da Alice e Frank volendo sapere a tutti i costi dove si trovasse Neville, non so perchè. Sta di fatto che loro rifiutarono in ogni modo di rispondere e alla fine... le loro menti non hanno retto... >>

Mi sentivo venir meno. Cosa diavolo significava? Alice impazzita? Insomma sì, era sempre stata un pò matta, ma... che significava? Addirittura dire che la sua mente non aveva retto...

<< Starà bene, si rimetterà, vero? >>

James non rispose, continuò semplicemente a stringermi tra le sue braccia mentre calde lacrime bagnavano le mie guance.

<< Ti porto da lei... se vuoi... solo se te la senti... >>

Ovviamente accettai e in breve fummo al San Mungo, nel Reparto Lesioni da Incantesimi.

Feci un errore ad andare lì carica di emozioni com'ero, incinta e immersa nel dolore.

Ricordo solo una stanza piena di persone, tra i quali Agata e Sam che piangevano ai capezzali di due letti; Sirius, Remus e Silente che mi guardavano con tanto dolore negli occhi; una donna, piuttosto anziana che con le lacrime a rigarle il bel volto stringeva tra le braccia un bambino, Neville, che urlava e piangeva come se fosse coscente di quello che stava accadendo.

E poi mi fecero spazio e... la vidi.

In un letto di ospedale con la testa e un polso fasciati, con gli occhi vuoti, spenti, come non erano mai stati... Non era lei, quella non poteva essere la mia migliore amica.

Ma era viva... non era quello che importava?

<< Alice, tesoro, come stai? Sei stata così coraggiosa a... Alice... Alice, mi senti? >>

La mia amica si voltò lentamente verso di me e guardandomi negli occhi con un'espressione vuota mi sorrise... il suo bellissimo sorriso era rimasto uguale, uno di quelli che ti scaldano il cuore.

Si voltò verso il comodino e prese una delle caramelle in una vaschetta, dopo averla scelta con cura; me la porse e senza dire niente si rimise a guardare il soffitto, così come l'avevo trovata.

Osservai la caramella che mi mise in mano... la carta era verde, un verde uguale a quello dei miei occhi.

E a quel punto, tra le lacrime e le urla di dolore, il buio mi accolse. Ero svenuta.

 
 

<< Non c'è altra scelta James, non so a quale altro incantesimo appellarmi. >>

<< Lei sta dicendo che il nostro bambino è la chiave per distruggerlo una volta per tutte? >>

<< Esattamente. >>

Io e James ci guardammo, per poi rivolgere lo sguardo a nostro figlio, che dormiva tranquillo tra le mie braccia.

<< Non commetterò lo stesso errore due volte. Per la mia negligenza, e me ne rammarico, Frank e Alice Paciock sono usciti di senno, per proteggere il loro bambino. Se fossi stato più rapido e meno ingenuo, li avrei avvertiti così come sto facendo con voi e forse ora sarebbero ancora quelli di prima. >>

James non sembrava molto convinto di quello che ci stava dicendo Silente, ma io mi fidavo ciecamente di lui.

<< Cosa dobbiamo fare? >>

Silente mi sorrise, probabilmente era convinto che gli avrei dato retta.

<< E' molto semplice, si tratta dell'Incanto Fidelius. Fortunatamente, se così si può dire, Voldermort è convinto che il bambino della profezia sia Neville Paciock, e questo vi darà il tempo necessario per preparare tutto. Dovrete scegliere il Custode Segreto, ovvero una persona di degna fiducia a cui rivelerete il luogo in cui vi nascondete. In questo modo tale luogo rimarrà ignoto a tutto il resto del mondo, tranne che al custode. Voldemort verrebbe a conoscenza del luogo se, e solo se, il custode decidesse lui stesso di rivelarlo. Vi renderete conto, naturalmente, che dovrà essere scelta la persona di cui più vi fidate al mondo, una persona che morirebbe piuttosto che tradirvi e vendervi a Voldemort, una persona in grado di sostenere un peso simile... >>

<< Non posso chiedergli di fare questo per me... >>

Io guardai James e capii subito di chi stesse parlando. Non chiese il mio parere perchè, naturalmente, non avrebbe accettato compromessi. C'era solo una persona a cui James avrebbe affidato la nostra vita senza pensarci due volte: Sirius Black.

Il qui presente era nella stanza e capì subito di essere la persona adatta a quel compito.

<< Non dovrai chiedermelo Ramoso, sono io a proportelo. >>

James non si mosse, non guardò neanche in faccia il suo migliore amico, suo fratello. Pensavo non glielo avrebbe mai permesso.

<< Ritengo quindi che sarebbe dunque inutile il mio tentativo di propormi personalmente come custode? >>

James sorrise a Silente e gli fece un cenno con la testa.

<< La ringrazio, professore. >>

<< Allora è andata, sono io? >>

<< Felpato ti rendi conto di cosa significherebbe? Saresti braccato continuamente, potresti essere torturato e moriresti! Moriresti, perchè so che non mi tradiresti mai... e non lo permetterò. >>

<< James Potter... >>

Cominciò Sirius. Era la prima volta che sentivo pronunciare da lui il nome di James per intero.

<< Forse non ci siamo capiti. Darei più che volentieri la vita se questo dovesse servire a salvare quella del mio figlioccio, sono stato chiaro? >>

Sirius parve irremovibile, anche a James. Così li vidi sorridersi a vicenda e sugellare il tutto con un abbraccio.

Ero felice e orgogliosa di avere un amico come Sirius, un amico pronto a tutto per salvarci.




Poco prima di eseguire l'incantesimo, però, Sirius, appena reduce da un attacco dei Mangiamorte, entrò in casa urlando che non sarebbe stato saggio far fare a lui il Custode perchè, evidentemente, Voldemort era già venuto a conoscenza del suo ruolo nella difesa di Harry, quindi optò niente meno che per Peter.

<< Peter? >>

<< Sì. E' perfetto, non capisci? Voldemort è convinto che sia io il custode e continuerà a dare a me la caccia, non sospettando minimamente di Peter. Remus mi aiuterà, quindi non sarebbe saggio affidare a lui tale compito. Che ne dici? >>

<< Pensi davvero che Peter ne sia in grado? >>

Chiesi spontaneamente a James. D'altra parte sembrava abbastanza pensieroso anche lui.

Ma mi sbagliavo.

<< Lily, voglio che tu capisca questo... tu, Harry, Sirius, Remus e Peter siete le persone più importanti della mia vita. Se per salvare noi tre dovessi affidare la vita a uno di loro tre lo farei senza pensarci due volte. Sono i miei migliori amici e io mi fido di Peter quanto mi fido di Sirius. Certo, Peter non sarà coraggioso come gli altri due, ma morirebbe piuttosto che venderci a Voldemort, di questo ne sono certo e non accetto che venga detto il contrario. >>

Era la prima volta che James mi parlava in quel modo, rivolgendomi un tono freddo e autoritario, ma non me la presi. Sapevo di non dover fare insinuazioni sui suoi amici, mai; per lui erano tutto, esclusi me e Harry.

Così, nonostante i vari tentativi di Silente di pensare con più attenzione alla scelta da fare, riuscimmo ad eseguire l'incanto.

Ora la nostra vita dipendeva da Peter.

 


 

<< Harry Potter tu diventerai sicuramente il mago più grande di tutti i tempi! >>

Sono nella mia camera a scrivere mentre James si diverte a far ridere nostro figlio sparando scintille colorate dalla bacchetta.

Io gli grido di stare attento, che potrebbe farsi male, ma lui non mi da retta, o almeno non me ne darà fino a quando non si farà male davvero e riconoscerà che avevo ragione, come sempre.

Lo sento salire su per le scale, a breve sarà qui e sicuramente me ne combinerà una delle sue e__
Fantastico, mi ha anche fatto macchiare di inchiostro la pagina!

In questi dieci minuti in cui ho abbandonato il tavolo per intraprendere una lotta di cuscini con mio marito, il piccolo frugoletto ci osservava esilarato dal seggiolino che abbiamo messo nella nostra camera.

Aveva sonno; d'altra parte la notte di Halloween è festa per noi, mica per lui che ad un certo orario è abituato ad andare a fare la nanna.

Ho chiesto a James di andare a preparargli il latte mentre io lo portavo nella sua culla, sperando di fargli venire un pò di sonno.

Sono già passati un paio di minuti e io non ho sentito nessun rumore di vetri o porcellane infrante, e la cosa mi rasserena.

Oh no! Harry ha cominciato a piangere... strano, non è mai stato così irrequieto come in questi ultimi giorni.

E' un bambino meraviglioso, dico sul serio, e non perchè sono sua madre! Madre... non mi sono ancora abituata a questa parola, ma devo ammettere che ho un istinto naturale per certe cose. Devo anche ammettere che, e non lo avrei mai detto, James è davvero meraviglioso come papà. Certo, vizia Harry continuamente, ma sa anche essere duro e farsi rispettare, nonostante il piccolino abbia solo poco più di un anno.

Siamo davvero una famiglia bizzarra, non c'è che dire.

Continua a piangere, il che mi fa supporre che James non sia tornato... ma che diavolo starà facendo di sotto?!

Se non fosse per le grida di Harry ci sarebbe troppo silenzio... bè, non mi resta che andare a dare un'occh_

Lily! Prendi Harry e scappa! Lui è qui!

 

...

 

Si, sapevo perfettamente come andava a finire la storia, avevo costretto la mamma a raccontarmela tante di quelle volte...

Era tutta la parte precedente che mi mancava e, ora, conoscevo anche quella.

<< Lily! Tesoro scendi, sono arrivati tutti! >>

<< Arrivo mamma! >>

Nascosi velocemente il diario sotto al cuscino e scesi di sotto.

<< Lily! Ma come siamo diventate grandi! >>

<< Neville! >>

Mi lanciai tra le braccia dell'amico di papà, come facevo ogni volta che veniva a cena da noi.

<< Ricorda che da questo Settembre sarò il Professor Paciock per te, signorina Potter. >>

Misi su un finto broncio e, dopo avermi dato un pizzicotto sulla guancia, lo vidi raggiungere il salotto dove c'erano tutti gli altri.

<< Signorina? >>

Mi voltai e i miei occhi incrociarono quelli di una bella signora un pò avanti nell'età, dai lunghi capelli ricci e dalla faccia paffuta: la zia di Neville.

<< Signora Paciock! >>

Mi avvicinai a lei e la accompagnai in salotto.

<< Vieni, sieti qui accanto a me... >>

Si accomodò sul divano, e io di seguito a lei.

<< Allora? Lo hai letto? >>

<< Sì, l'ho appena finito...>>

<< E? >>

<< E... credo di essere la bambina più fortunata del mondo. >>

La signora Paciock mi guardò con curiosità e un leggero sorriso le illuminò il volto.

<< Che intendi dire? >>

Io concentrai il mio sguardo su una foto posizionata sulla mensola principale, sopra il camino; al suo interno due persone, un uomo e una donna, ballavano allegri e spensierati, circondati dalla neve.

<< Sono la figlia di Harry Potter, il bambino che è sopravvissuto e che è diventato il salvatore del mondo magico; porto il nome di sua madre, Lily, ricordata da tutti quelli che l'hanno conosciuta come una donna buona, gentile e coraggiosa. Oltre ad essere la persona grazie al cui sacrificio io sono qui oggi... >>

<< Sei fiera di lei, non è vero? >>

<< Sono fiera di essere sua nipote... vorrei solo averla conosciuta... >>

Mi voltai a guardare la mia interlocutrice che, con occhi lucidi, osservava la donna della foto.

<< Era davvero... come lei stessa scriveva di essere? >>

Le chiesi, e la signora sorrise.

<< No, no Lily... era molto, molto più meravigliosa di quanto lei stessa potesse anche solo lontanamente immaginare... e Dio solo sa quante volte, dopo la sua morte, mi sono pentita di non aver preso parte prima alla guerra... >>

<< Alla fine lo ha fatto... dopo la morte della nonna ha combattuto... >>

<< Sì... ma non posso fare a meno di pensare che, forse, se avessi combattuto anche prima, alle mie amiche non sarebbe toccata quella sorte... >>

<< Non lo sapremo mai, signora Paciock, ma sono certa che nessuno la incolpa di quello che è successo... la pensi così... se lei fosse morta combattendo, io non avrei mai saputo che donna era stata mia nonna... >>

La donna mi sorrise, grata per le mie parole.

<< E... la mamma, mia mamma, si chiama così per... >>

<< E' la nipote di Ginny Weasly, la prima, tra noi, ad aver lasciato coraggiosamente questo mondo... strano come tutti siano stati legati, non trovi? Tuo padre, tua madre, mio nipote, tuo zio Ron... la nuova generazione insomma... unita così come lo era la nostra. >>

Già... strano a volte il destino...

<< Posso chiederle un'altra cosa? >>

<< Certo... >>

<< Com'è finita tra lei e Sirius Black? Mi è sembrato un tipo piuttosto attraente dai racconti della nonna... >>

La donna scoppiò a ridere e per poco non attirò l'attenzione degli altri invitati.

<< Oh bè come sai non mi sono mai sposata... non sono più riuscita a superare il trauma... >>

<< Lo amava davvero? E quel Jacob? >>

<< Oh ma quello, come dicevano le altre, era solo un tentativo per fare ingelosire Sirius! Purtroppo per me non ho amato altri che lui... immagina la mia delusione e il mio dolore quando ho scoperto che era stata lui la causa della morte di una delle mie migliori amiche... >>
<< Ma non è stato lui! >>

<< Oh sì, ora lo so... l'ho saputo subito dopo la sua morte, quando Neville mi ha raccontato di lui... Come saprai io, Remus e Agata fummo gli unici rimasti in circolazione. Purtroppo perdemmo i contatti con Remus e non riuscimmo mai a sapere la verità in quei due anni in cui Sirius fu liberato. Naturalmente, una volta scoperto ciò che aveva fatto in realtà, nonostante l'età, mi riscoprii innamorata di lui ancora come un tempo. >>

<< Anche la sua dev'essere stata una storia d'amore piuttosto difficile... >>

<< Difficile? Quell'idiota ha scoperto di ricambiare i miei sentimenti dopo nove anni dal nostro primo incontro! E... che resti tra noi... nell'anno prima di essere arrestato avevamo cominciato ad uscire insieme, ma nessuno dei nostri amici lo venne mai a sapere... >>

E nel dirmi ciò la donna sembrò perdersi tra i ricordi di tempi passati, e il suo viso, la sua espressione, parve ringiovanire di anni e anni.
<< Certo che ne avete passate ai vostri tempi... >>

<< Già... è così... Qualcuno sa del diario? >>

<< No... Vorrei parlarne solo a mio padre, se me lo permette... >>

<< Oh tesoro non devo permetterti niente! E' vero che sono stata io a trovare il diario ma ti appartiene e puoi farne ciò che vuoi... credo, inoltre, che a tu padre farebbe piacere sapere come si innamorarono i suoi genitori. >>

<< Sa, credo persino che a mio padre non sarebbe dispiaciuto vedere Piton al posto del nonno, con la mamma... >>

La signora Paciock scoppiò nuovamente a ridere e mi accarezzò la testa.

<< Oh bè, non credo, ma devo ammettere di non aver mai sopportato Piton ai tempi di Hogwarts... solo ora mi rendo conto di quanto avrei dovuto stimare quell'uomo... amava veramente tua nonna, questo non posso negarlo... >>

Rimanemmo in silenzio per qualche attimo, a riflettere... in quei giorni avevo accumulato tutte le informazioni che cercavo da una vita.

<< Lo ha trovato tra le macerie della casa, vero? Quella stessa notte... >>

<< Sì... non potei fare a meno di cercare qualunque cosa fosse rimasta intatta... qualunque cosa che mi ricordasse di lei... non pensavo di perderla, tutti ci fidavamo di Sirius... e poi lo trovai. Perdonami se non te l'ho dato prima, ma ho voluto aspettare che anche tu andassi ad Hogwarts per donartelo... così potrai sentirla sempre vicina, anche in quei luoghi... >>

<< Visiterò ogni posto indicato in quel diario, ovunque sia stata lei... Diventerò Prefetto com'era lei, studierò tanto e troverò un ragazzo da amare proprio come il nonno... anche se effettivamente non credo riuscirei a sopportarne uno arrogante e spocchioso com'era lui... >>

La signora Paciock mi sorrise e con gli occhi lucidi sollevò il mio viso verso il suo, spostandomi dietro l'orecchio una ciocca rossa di capelli.

<< Cara, cara piccola Lily... non hai idea di quanto tu me la ricordi... >>

Sorrisi, orgogliosa di quelle parole.

<< Grazie, signora Paciock. >>

<< Chiamami Samantha... >>




Terminata la cena, gli ospiti ci salutarono e lasciarono la nostra casetta.

Io diedi la buonanotte a tutti e filai di corsa in camera mia.

Non potei fare a meno di riprendere il diario della nonna e mettermi a leggere le parti che più mi avevano fatto battere il cuore in quei giorni. Dovevo ammettere che la storia tra Lily Evans e James Potter era meglio di una qualunque altra storia d'amore narrata nella miriade di libri che avevo letto.

Poco dopo sentii bussare alla porta e, velocemente, nascosi il diario sotto al cusino.

<< Avanti! >>

La porta si aprì e un uomo con i capelli arruffati, ornati da qualche ciocca grigia, e occhiali rotondi entrò nella mia stanza.

<< Va tutto bene? Sei stata così silenziosa questa sera... >>

<< Certo, va tutto bene papà, non preoccuparti... >>

Mio padre era la persona che meglio sapeva capirmi sulla faccia della terra. Neanche mia madre ci riusciva come ne era in grado lui.

<< Posso sedermi? >>

Feci cenno di sì e si sedette sul letto di fianco a me.

<< Cosa c'è che non va? >>

Allora decisi di prendere il diario e mostrarglielo.

<< Però dovrà rimanere un segreto tra me e te, d'accordo? >>

<< Promesso... >>

Disse papà sorridendo. E allora glielo mostrai.

Lui lo prese e, con aria confusa, cominciò a leggere le prime righe.

<< Oh Mio Dio... dove l'hai... >>

<< La signora Samantha, la zia di Neville... sapevi che era amica della nonna? >>

<< No... cioè, sì, sapevo che erano state ad Hogwarts insieme... ma non so che genere di amicizia potesse essere la loro... >>

<< Bè, una molto profonda, così come lo era quella tra la nonna e la mamma di Neville o la zia di zio Ron o la zia del tuo amico Seamus... >>

<< E tu come fai a sapere tutte queste cose? >>

Sorrisi a mio padre che mi guardava con un cipiglio sospettoso.

<< Leggilo, e saprai tutto. >>

Mio padre fece vagare il suo sguardo da me al diario, poi riprese a leggere qualche altra riga, di pagine a caso.

<< Era davvero così splendida come tutti me la descrivono? >>

Era strano sentirmi porre quella domanda da mio padre, considerando che io non avevo mai conosciuto mia nonna. Ma, dopo aver letto quel diario, era come se l'avessi conosciuta, come se l'avessi vicina.

<< Sì papà... e tu le somigli così tanto... >>

Mio padre, con gli occhi lucidi, quegli occhi così simili ai suoi, mi guardò.

<< Me lo hanno detto in tanti... ma sentirlo dire da te, fa tutto un altro effetto... >>
Lui sorrise, io sbuffai.

<< Perchè gli altri l'hanno conosciuta e io, invece, tutto quello che so di lei l'ho appreso da un diario? >>

<< No... perchè tu sei identica a lei... da ogni punto di vista Lily. >>

Quell'affermazione mi colpì più di quanto credessi, e sentii delle lacrime pungermi gli occhi.

<< A parte tutto, devo ammettere che anche il nonno non era male... >>

<< Ma dai, era un pallone gonfiato, arrogante e prepotente, proprio come tuo fratello. >>

Disse mio padre ovviamente scherzando. Sapevo quanto fosse orgoglioso di James.

<< E spero davvero di trovarne uno uguale, per vivere una storia d'amore come quella di mia nonna... >>

<< Ragazzina sei troppo giovane per pensare ai ragazzi... >>

<< I nonni si sono conosciuti alla mia età! >>

<< Erano altri tempi! >>

<< Tu hai conosciuto la mamma alla mia età... >>

<< Ma ci siamo messi insieme al sesto anno! >>

<< Perchè tu sei stato un idiota e ti sei accorto di lei solo quando ha cominciato ad uscire con quel Dean! >>

Mio padre inarcò un sopracciglio.

<< E tu come fai a saperlo?! >>

<< Io so più cose di quanto tu creda, caro papà... >>

Sorrisi compiaciuta a mio padre, che ricambiò; poi mi diede un bacio in fronte e si alzò.

<< Questo portalo con te ad Hogwarts; sono sicuro che sarà più facile ambientarti, pensando che lei ti sia vicina... >>

Annuii e mi infilai sotto le coperte.

Harry Potter spense la luce della mia stanza e mi diede la buonanotte, prima di chiudere la porta.

Tra meno di una settimana sarei andata ad Hogwarts e, mentre fino a qualche giorno prima ne ero terrorizzata, in quel momento non vedevo l'ora di arrivare.

<< Vorrei che fossi qui, nonna... >>

E in quel preciso istante, un attimo prima di addormentarmi, mi parve di intravedere una figura dai lunghi capelli rossi e brillanti occhi verdi sedersi sul mio letto e stringermi la mano, con quel sorriso così identico a come lo avevo sempre immaginato...

<< Sono con te, piccola mia... da sempre... e per sempre. >>
E il dolce sussurro di Lily Evans se ne andò così come era arrivato, non udibile, ma impresso per sempre nel mio cuore.




Commento/Ringraziamenti:
Non so che dire... sinceramente ragazzi, non ho parole... posso dire che postare l'ultimo capitolo della mia prima ff rappresenti quasi un addio per questa storia, ed è decisamente più triste di quando ho finito di scriverla. Perchè pubblicandola su questo sito (e ringrazio EFP per avermene dato la possibilità) la storia è venuta a contatto con tutti voi che, anche solo leggendo, mi avete dato la forza di portarla avanti, passo dopo passo, giorno dopo giorno. Non sono personaggi miei, è vero, ma in un certo senso appartengono un pò a tutti noi, perchè è anche grazie a loro se siamo cresciuti con determinati ideali e determinati valori; perchè ci hanno accompagnati per dieci lunghi anni; e perchè avranno sempre un posticino speciale nei nostri cuori.
Ok, ora piango, neanche fossi la Rowling alla premiere a Londra T_T
Che altri dire, non posso che ringraziare tutti voi, ciascuno di voi per averla letta, per aver aggiunto la storia tra preferite, seguite e ricordate, per aver recensito. Ringrazio già ora tutti quelli che recensiranno, se ce ne saranno, ma un ringraziamento è d'obbligo, e sono felice di farlo, per Federchicca, danyazzurra, RoseBlack98 e cescapadfoot, che hanno recensito l'ultimo capitolo e che ormai mi seguono da tanto. Un bacione a Federchicca, un'amica unica e speciale che ho trovato grazie a questa storia, e con cui condivido un grande amore, quello della scrittura.
E infine, un grazie speciale a __Isyde_, una ragazza, ma soprattutto, un'amica meravigliosa che conosco da più di quattro anni e con cui mi sono legata tantissimo grazie a HP, e senza la quale non avrei mai avuto il coraggio di pubblicare questa storia.
Ora basta perchè sto davvero per piangere... vi lascio con la speranza di risentirvi in altre occasioni, e vi ringrazio, vi ringrazio di tutto cuore per aver reso questa un'esperienza unica per la sottoscritta =)
Fra.

   
 
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