10.
Fissò
il corpo steso sul letto, ripulendosi le labbra.
Kiba
Inuzuka era stato uno dei pochi divertimenti della sua esistenza; tre
notti di
puro piacere che l’avevano quasi portato a prendere la
decisione di
trasformarlo in un vampiro.
La
prima volta che l’aveva visto aveva creduto che, come figlio,
sarebbe rimasto
assieme a lui, decidendo poi di fargli d’amante e vivere la
sua eternità
assieme.
Era
certamente quel tipo di persona ma, sfortunatamente per lui, Neji si
era reso
conto che il calore della compagnia non era ciò che cercava
in quel momento e,
dopotutto, sarebbe stato mille volte meglio vivere con un umano o con
un Lycan
piuttosto che passare l’eternità con un suo simile.
In
un secondo momento aveva ponderato l’idea di tenerlo come
contenitore;
aveva
un ottimo sangue ma poteva ricapitare ciò che era successo
con Ino, per questo
non ne aveva più avuti dopo la bionda.
Caricò
il corpo su una
spalla, scostandosi i
capelli dal viso e avviandosi verso il giardino. L’aveva
ucciso, era inutile
ormai pensare a quale utilizzo avrebbe potuto fare con lui se fosse
rimasto in
vita.
Fino
all’ultimo istante il castano non aveva capito cosa stava
succedendo. Una
vittima perfetta come poche.
Un
buon giocattolo di cui però si era stancato in fretta.
L’avrebbe
seppellito e, la sera dopo, sarebbe ripartito lasciando Tokyo tornando
ancora
una volta a Parigi, sperando di avere un po’ più
di fortuna.