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Autore: Shark Attack    10/12/2011    4 recensioni
Estrae il giornale da sotto il tavolo e me lo porge. -Pagina 38 – dice lapidario.
Mi pulisco le mani sul grembiule e lo apro, mentre continuo a non capire. -Che c'è che devo vedere?
E che non mi puoi dire a voce? Mi inumidisco due dita e inizio a sfogliare: pagina 20, 26...
-Me l'ha detto Naruto e...
Il mestolo cade per terra e il rumore dei suoi rimbalzi zittisce Sasuke.
Non credo ai miei occhi.
Getto a terra il giornale, di scatto, ripudiandolo.
Fisso con odio quell'ammasso scomposto di carta bianca sporcata da quelle orribili parole.
Odio i necrologi. Li ho sempre odiati.
"A Tokyo, il 13 dicembre, si è spenta, dopo una lunga malattia..."
[Dalla serie: The Way Of My Life][What Death Brings]
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'The Way Of My Life'
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Buon giorno, mi chiamo Sakura Haruno in Uchiha e tutti mi hanno sempre considerata una madre e moglie modello: sempre presente alle fiere scolastiche in veste di organizzatrice o venditrice di torte per beneficenza, sempre puntuale alle riunioni di classe, sempre impeccabile durante i ricevimenti serali di lavoro a casa nostra, sempre e costantemente al fianco di mio marito, sempre e costantemente nei paraggi dei miei figli.
Ora loro hanno scoperto che in passato ero esattamente l'opposto di ciò che sono ora e uno di loro ha deciso di fuggire per paura di dover affrontare questa realtà, mentre l'altra per fortuna mi è rimasta accanto e non posso che ringraziare il suo cuore buono per questo. Nel frattempo, mio marito ha perso la memoria e crede di vivere ancora nel periodo buio delle nostre vite, quand'eravamo due giovani allo sbando in balia di un destino crudele; ora vive da suo fratello e non vuole fare alcuno sforzo per ricordare vent'anni di vita coniugale e da papà. Ripudia anche il suo migliore amico che ha di recente perso l'amatissima moglie e che ora si ritrova a dover gestire da solo il figlio sedicenne e la crisi che sto avendo io, perché anche lui ha il cuore buono.
In tutto questo ci sto io, seduta sul divano con una tazza bollente di té verde, rimboccata nel pile fino alle orecchie, che fisso con gli occhi fuori dalle orbite quel dannato telefono che non vuole mai squillare. E se lo fa, non è il mio ragazzo quello che sento alla cornetta.

Tsuri sfoglia rumorosamente una rivista di gossip dall'altra parte del salotto e sbuffa ad ogni pagina, come se non trovasse ciò che cerca.
-Ho preso quella di questa settimana, se ti va'-, le dico mentre soffio sulla tazza, increspando il té. -L'ho comprata ieri in stazione, è nella mia borsa.
Risponde con un mugolio e non si muove. Chiude la rivista e la riapre daccapo.
Avvicino la ceramica alle labbra ma il calore che emana la bevanda è decisamente bollente e rischio di ustionarmi. La riabbasso e sfrego le dita sui disegnini, per riscaldarle.
-Prima o poi tornerà a casa, tranquilla-, dico più a me che a lei, con gli occhi ancora fissi sulla cornetta. -Non è uno stupido e...
Tsuri si alza di scatto spaventandomi, si avventa sulla mia borsa e ne estrae la rivista. Si siede con mal grazia sul divano e riprende l'attività di sfogliatura irritata, nuovamente senza leggere nemmeno un titolo di articolo.
-Si può sapere che ti prende?
-Oh!- sbotta divertita – Non lo so proprio! Forse sono agitata perché invece di cercarlo, chiamare la polizia o farci aiutare da chiunque ci siamo rintanate qui come fuori legge, tu a sorseggiare una tisana e io a non fare nulla!
-E dove vorresti andare, sentiamo.
Anche io uscirei a cercarlo, ma quando sono arrivata era già sparito da ore e ovviamente al cellulare non risponde. I rumori che Tsuri dice di aver sentito non ci portano da nessuna parte, potrebbe essere al porto come all'aeroporto o in un treno. Inoltre, non possiamo contare su Itachi e la sua mente sveglia perché gli ho già affidato il compito di recuperare quella stravolta del fratello e Naruto è in giro a “fare domande”. Come se Tokyo fosse un paesello.
Tsuri abbassa la rivista, desolata. -Non lo so...-, sospira.
Me ne frego del calore e mando giù un bel sorso di té, solamente per il gusto piuttosto malsano di sentirlo bruciare come fiamme nella mia gola secca, tanto per svegliarmi un po' dal torpore dell'inutilità.
-Come ha...
Mi volto verso di lei con sguardo interrogativo. Si morde la lingua e sembra essersi pentita di avere iniziato la frase. -Continua-, la incalzo.
Annuisce. -Come ha fatto papà a trovarti... a trovarci, quella volta?
-Speravi di avere la stessa fortuna?
La mia frase ha seminato delusione e desolazione nei suoi occhi smeraldini.
Mi metto a sedere con più dignità e appoggio la tazza sul tavolino. -Io avevo preso la sua auto ed è decisamente più facile rintracciare una targa che un ragazzino. Inoltre ai tempi aveva più facilità di corrompere i poliziotti a lavorare di più e, cosa non meno importante, io stavo fuggendo in paesi: nei paesi la gente mormora e se fai le domande giuste ottieni sempre qualche informazione.
-E noi non possiamo uscire a...
-Non abbiamo la benché minima idea di dove andare!- allargo le braccia impotente. -Rischieremmo di perderci anche noi!
-Ma perché rimani così tranquilla, io non capisco!
-Non sono tranquilla, non dire scemate. Ho solamente fiducia. Conosci anche tu Mosu, non è così tanto stupido. Ha avuto il colpo di testa ma tornerà, vedrai. Non c'è...
Tsuri si alza in piedi e mi punta addosso uno sguardo carico d'ira che non le avevo mai visto. -Non dirmi che non c'è nulla di cui preoccuparsi -, tuona.
I suoi capelli viola fluttuano nella stanza, per poi sparire nel corridoio.
La porta della sua camera viene sbattuta.

-Hachi! Sono io, perché non rispondi? - la voce di Tsuri fluttua potente nel corridoio mentre lei passeggia nervosa tra il bagno e la sua stanza. -Questo è già il quarto messaggio che ti lascio in segreteria, hai dimenticato come si risponde al telefono? … va beh, appena puoi chiamami, che ho assoluto bisogno di recuperare lo shopping della settimana scorsa.
La casa torna silenziosa per qualche istante. Poi l'armadietto del bagno viene chiuso senza delicatezza.
-Mamma, è finito il deodorante.
-Ti sarei grata se iniziassi a dosare la tua forza, non voglio ricomprare ogni mobile di casa.
Tra le ante del bagno, della cucina, un cassetto qui in salotto e il suo guardaroba, sento i cardini dolere da ogni parte della casa. Alzo pigramente lo sguardo su di lei, pensierosa e distratta alle mie spalle.
-Che c'è?-, le chiedo.
Batte le palpebre e mi guarda stralunata. -Hachi ed io viviamo col telefono in mano, non esiste che suoni senza che rispondiamo-, elabora.
Alzo un sopracciglio. -E allora?
-E allora mi sembra strano, tutto qui. Credi che mi voglia evitare?
-Dovrebbe?
-Non so... è saltato lo shopping a quattro con te e sua madre il giorno dell'incidente aereo, ma non può essersi offesa per questo.
-Magari è in un posto rumoroso e non sente il telefono...
Mi lancia un'occhiata che parla chiaro: “non esiste”.
Sospiro stancamente e cedo alle sue paure. Sistemo il pile e mi avvicino la cornetta del telefono. -Se vuoi chiamo Ino, lei saprà dov'è andata Hachi...
Tsuri sorride. Sembra sollevata.

-Sakura! Shopping?
Rimango muta per un paio di secondi, il tempo di rielaborare il modo in cui ha risposto al telefono. -Ciao Ino, anche per me è un piacere sentirti...
-Sì, sì, le so a memoria queste storie, andiamo avanti! Se mi chiami vuol dire solo che hai voglia di recuperare lo shopping perso l'altra settimana! A proposito, come sta Sasuke?
-Bene, è fuori pericolo.
Non ho voglia di spiegarle la questione dell'amnesia, dal momento che teoricamente non avrei voglia nemmeno di sentire lei. Lo faccio per Tsuri.
-Senti, ho bisogno di sapere dove si trova Hachi, perché mia figlia voleva svagarsi un po' con lei dopo la tensione dell'incidente e...
-Ah, caschi male. Questo è uno dei periodi in cui ha i suoi attacchi di libertà-, mi blocca tranquilla.
Increspo la fronte. Attacchi di libertà? -Ovvero?
-Sai, ogni tanto sente il bisogno di scappare e quindi sparisce per un po', così, prende uno zaino e sparisce.
Mi tiro su a sedere di scatto, gli occhi spalancati. -Mi stai prendendo in giro, vero?
-No!
-Ma come puoi essere tanto tranquilla, hai appena detto che tua figlia è scappata!
Dall'altro lato della cornetta ridacchia pacifica, divertita. -Sì, ma non è che se ne vada in cima all'Everest! Solitamente va nella nostra casa in campagna o al porto, sulla nostra barca...
Non sapevo che se la passassero così bene. -Avete una barca?
-Sì, una bagnarola che Shikamaru ha vinto al poker mesi fa... non te ne ho mai parlato?
Evidentemente...
-Va bene, ho capito... lo dico a Tsuri, grazie mille.
-Ehi, non hai risposto alla mia domanda!
Uh? -Quale?
-Shopping!
Me la immagino sorridente e luminosa mentre pronuncia la sua parola preferita.
Sospiro. -Non era una domanda...
-Non stai ancora rispondendo. Se Sasuke sta bene, non hai più motivo di fargli da balia, giusto? Vieni a svagarti in centro, ragazza!
Ahahah... di Ino mi piace sempre questa sua leggerezza nel prendere le cose della vita solo dal lato positivo. Non ha mai preso sul serio nulla da giovane, non lo farà mai nemmeno ora che è accasata, così come non credo lo farà mai da vecchia, ma a quel punto la chiameranno demenza.
-Veramente Mosu è...
Cavolo.
Finché pensavo che Hachi è l'amica di Tsuri non ho collegato le due cose.
Hachi è “scappata”.
Mosu anche.
Appoggio la cornetta al petto e chiamo mia figlia. -In che rapporti sono Mosu e Hachi?
Lei sembra colpita dalla stranezza di una simile domanda. Corruga la fronte, pensierosa.
-Non credo siano amiconi, quando lei viene da me stiamo sempre insieme solo noi due e lui non...
Ritorno a parlare con Ino, che intanto starnazza dall'altra parte del telefono. -Mi stai ascoltando?!
-No, scusa, ho chiesto una cosa a Tsuri... Mosu è scapapto di casa e inizio a pensare che sia con Hachi. So che è strano perché non si sono mai parlati molto ma...
Ino ride, di gusto.
-Ma se stanno assieme!
Batto le palpebre più volte, incapace al momento di fare altro. Tsuri si avvicina rapidamente, forse ha sentito questa risposta decisamente...
Perché noi non sapevamo nemmeno che si fossero mai parlati? E perché invece lei sa che stanno assieme?
Ah, certo: Mosu con me quasi non parla mai, sicuramente Hachi da' più soddisfazioni da quel punto di vista.
Deglutisco e scuoto la testa. -Ok, allora mi servi sul serio. Puoi scoprire se sono insieme anche ora e dove?
Ino si ammutolisce, forse ci sta pensando su. -Non sarebbe meglio lasciarli soli?
-Ma sei matta?!
-Scusa, scusa...
-Sono minorenni, non sappiamo dove e... e no! Non esiste!
Probabilmente sta alzando gli occhi al cielo e mi sta facendo il verso: a differenza di me, lei non è diventata una madre modello e prende le cose sempre troppo alla leggera. In parte, vive ancora in quel mondo che si era scelta da giovane, pur essendo fedele al marito.
Una casa libera, isolata, e una barca (definita “bagnarola”, per cui stretta o comunque piccola) sono decisamente ottimi posto in cui nascondersi e per due ragazzini che ora so che stanno insieme... chi non salterebbe qualche giorno di scuola, con un'occasione del genere?

Tsuri non mi guarda, fissa indistintamente il televisore o lo scaffale sovrastante.
-Cosa c'è?- le chiedo.
Lei non sposta gli occhi, prende un piccolo respiro e lo spreca sospirando. Apre la bocca, e la sua voce è spezzata, debole. -È la mia migliore amica – pigola -Perché non me l'ha detto?
Mi libero dalla coperta di pile, che in questo momento è decisamente di troppo e troppo calda, e mi siedo accanto a lei. Prendo le sue gelide dita tra le mie bollenti e le accarezzo. -Se lei avesse un fratello e foste nella situazione invertita, tu avresti il coraggio di dirglielo?
Distoglie lo sguardo dal punto di prima e lo posa sul tappeto, desolata.
-Io credo che non volesse farti agitare come sei ora, magari è solo una storiella passeggera e non l'ha presa sul serio nemmeno lei... non credi? Perché creare allarmismi se non...
Sinceramente non so nemmeno io cosa dirle, ho appena scoperto che il mio ragazzo, appena sedicenne, sta con la migliore amica di mia figlia e che ora sono fuggiti molto probabilmente insieme verso qualche lido sperduto a...
-Anche Kaeru è stato con lei.
I miei pensieri vengono interrotti all'improvviso.
-Sicura?
Annuisce e trattiene a fatica una lacrima. So che sono mesi che lei cerca di riappacificarsi con lui, e temo di aver appena capito il motivo della discordia. Ora mi sembra che i tasselli del puzzle si stiano sistemando a dovere: ricordo che nel periodo della grande furia verso il figlio di Naruto aveva litigato violentemente anche con Hachi...
Oh, beata gioventù... quanto non mi manchi.







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… E poi boh, un bel giorno la Shark non se la sente più di scrivere questa fic e la molla da parte per un po'.
E poi ancora boh, un altro bel giorno la Shark decide che è ora di proseguire e terminare questo divertentissimo gioco di sfighe, colpi di scena, sconvolgimenti di vite ecc. e ricomincia a pensare alla trama (anzi, a ricordare ciò che aveva tramato -nel vero senso della parola- quando aveva deciso di cominciare la fic.
E quindi boh! Dopo 6 -quasi 7- mesi si torna a scrivere! ^^

Nel frattempo non è che ho abbandonato EFP o il mondo delle storie in generale...
diciamo che ho spostato i miei interessi altrove, che se no mi annoiavo a stare solo qui, tra i panni di Sakura e Tsuri!
Ho sistemato la prima parte di questa fic (The Way of My Life, rimembrate?) e l'ho trascritta in versione originale, con nomi nuovi e vicende riviste, ampliate (depurate) e corrette. Il motivo? Passate in libreria tra un mese o due e lo scoprirete da soli... ;P Lo stesso varrà per il sequel della storia, anche se per quello ho deciso di modificare sostanzialmente la trama per dare maggiore risalto e giustizia al personaggio di Naruto, che effettivamente era finito a fare la parte del fesso e mi dispiaceva non poco!
Inoltre, ho cominciato a scrivere anche un altro libro, dalla trama decisamente articolata e stramba, che però non pubblicherò mai qui sul sito perché, appunto, spero che un giorno possiate leggerlo per via cartacea! XD
Per quanto riguarda invece il mondo delle fanfiction, mi sono scoperta grande fan dei contest e ne indico più di quanti possa realmente gestirne; talvolta partecipo, anche, ma non troppo spesso perché c'è una maledizione sulla mia crapa e non arrivo mai alla posizione che voglio (indovinate qual è ^^) e quindi mi deprimo...
Comunque qualcosa di nuovo l'ho scritta, anche se sono solamente shot.
E infine non mi son più fatta sentire perché ho avuto decisamente da fare anche dal punto di vista “non-scribacchino”, diciamo, con un cambio di corso universitario e una rincorsa per riuscire a rimanere al passo con gli esami mancanti... e con l'orario di lezione decisamente debilitante! O_O

Ma ora sono qui, ho deciso di riprendere questa fic e quando decido qualcosa la port... meglio che stia zitta, va'! XDDD
Ovviamente voglio ringraziare chi ha recensito lo scorso capitolo e quanti mi hanno rincuorata manifestando la loro presenza nel “capitolo avviso” il cui posto è ora stato preso da questo... grazie un mondo a ryanforever, kry333 e apheniti (e martnyny, anche se non lo ha manifestato nel capitolo avviso ^^)! :3 Questa storia è ormai solo dei miei lettori più fedeli, e non potrei essere più contenta di vedere che siete ancora qui!


   
 
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