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Autore: Matt2291    10/12/2011    4 recensioni
Un grave incidente coinvolgerà Naruto.
Per un pò di tempo, un letto di ospedale sarà la sua casa.
Tutti i suoi amici si preoccuparanno per lui, mostrando lati che a volte
vengono fuori solo nel momento del bisogno :)
Ma soprattutto, è stato davvero un incidente?
Leggete! ^^
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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***

 
Comodamente seduta nel suo ufficio, l’Hokage Tsunade stava sbrigando le solite scartoffie politiche e revisionando i rapporti delle varie missioni portate a termine.
Lavorava nella massima concentrazione, senza concedersi pause o istanti di riflessioni.
D’altro canto, il ruolo che ricopre è davvero importante e non sono ammessi errori.
Bussano alla porta.
- Avanti -  disse Tsunade senza alzare la faccia dai vari documenti.
- Signorina, le ho portato una tazza di tè, ormai sono diverse ore che lavora ininterrottamente -  Shizune si avvicinò lentamente, poggiando la tazza sulla scrivania e poggiandosi il vassoio in grembo. Tsunade si concesse un lungo sospiro di rilassamento, reclinando un poco la testa indietro.
- Grazie Shizune, ormai ho quasi finito qui, tu vai pure a casa -  affermò, sorseggiando la sua bevanda.
- Mi raccomando, non rimanga qui anche stasera, ha bisogno di riposo -  la avvertì la sua assistente.
Tsunade annuì scocciata, liquidandola con un gesto della mano quanto meno superficiale.
- Non sei la mia balia, comunque sta tranquilla -  sorrise  - buonanotte Shizune -.
L’assistente accennò un inchino ed uscì dalla porta, chiudendola sommessamente.
Tsunade si lasciò andare allo schienale della poltrona con un lungo sospiro, osservando con sguardo indecifrabile un qualche punto del soffitto.
Neanche il tempo di riprendere il lavoro che un altro bussare alla porta la distrae.
- Avanti -.
- Mi ha fatto chiamare Hokage-sama? -.
- Ah Tenten, si ho una missione da affidarti -  e si mise a cercare qualcosa tra vari documenti.
- Di che grado? -.
- Nulla di speciale -  continuò a frugare ovunque  - credo sia di livello C -  e qui seguì un sospiro di irritazione.
- Certo, sempre se riesco a trovarla -. L’Hokage si stava innervosendo sempre più mentre la kunoichi cercava di trattenere una risata. Stava mettendo a soqquadro tutta la scrivania per poter trovare le informazioni riguardanti la missione della ragazza, ma nulla.
D’improvviso, nella stanza risuonò un suono piuttosto inquietante.
Tsunade si girò di scatto alla sua sinistra, osservando allibita ciò che era successo.
La tazza si era crepata, senza neppure averla sfiorata.
Osservò con preoccupazione il fenomeno, pensando si trattasse di un cattivo presagio.
- Tsunade-sama, che significa? -  la ragazza era piuttosto intimidita dal quel che era appena successo.
- Credo stia per accadere qualcosa d-… -  Non terminò la frase che molteplici esplosioni attirarono la loro attenzione.
L’Hokage si alzò di scatto dalla poltrona facendola cadere a terra e puntò lo sguardo oltre i vetri del palazzo, dove diverse esplosioni, sempre nello stesso punto, creavano una densa nuvola di fumo.
Tenten osservò preoccupata la scena e rivolse il suo sguardo all’Hokage, in attesa di un qualche ordine che non tardò ad arrivare.
 - Tenten, vai in ospedale e prendi un ninja medico, dopodiché recati sul posto! Ora! -  Esclamò con un tono che non ammetteva repliche.
La kunoichi corse veloce fuori la porta lasciandola spalancata.
Tsunade osservò la densa coltre di fumo in una definita zona del villaggio, cercando di ricordare cosa ci fosse laggiù.
Una zona poco frequentata, in periferia, non è il luogo adatto per un attacco.
Deve essere stato un obiettivo preciso.
Cominciò a focalizzare la zona, le case e le vie.
Qualcosa le venne in mente, anzi, qualcuno.
C’era un solo ninja che abitava da quella parte, ed era colui al quale aveva regalato il suo ciondolo.
No!
Con uno slancio, uscì dal suo ufficio distruggendo le vetrate e atterrò sul soffitto sottostante, un altro salto e cominciò ad attraversare il villaggio a grande velocità da un tetto all’altro.
 

***

 
In tutto il villaggio si erano udite quelle esplosioni, e già una squadra di Anbu era entrata in azione per raccogliere nel minor tempo possibile informazioni sull’accaduto.
Inutile dire che vi era preoccupazione ovunque, mentre la normale popolazione osservava la scena dalla strada o dalla finestra della propria casa, altri si dirigevano sul posto per poter dare una mano.
La zona colpita era completamente circondata da un grosso polverone dove non vi si poteva respirare.
Chi era sul posto, cercava di coprirsi il volto con un panno o il collo della propria maglia, mentre i loro occhi poterono focalizzare sempre più nitidamente ciò che era successo.
Una palazzina era crollata e le abitazioni vicine danneggiate.
Le persone che si trovavano nei paraggi non subirono danni, neppure quelle nelle abitazioni adiacenti, mentre ci si chiedeva cosa fosse successo e se ci fosse qualcuno tra le macerie.
Alcuni ninja avevano già fatto evacuare la zona, mentre una squadra di Anbu si stava accertando che non ci fossero nemici nelle vicinanze o fuori il villaggio.
Sakura saltò su uno dei tetti più alti che ci fossero nelle vicinanze, cercando di focalizzare la zona.
La polvere si diradò sempre di più, e la sua espressione, da prima concentrata e preoccupata, divenne quasi una disperazione.
Dove doveva esserci l’appartamento di Naruto, vi erano solo macerie.
- NARUTOOOO!!! -  urlò Sakura, con tutto il fiato che aveva in corpo.
Saltò su altri tetti fino a raggiungere quella che doveva essere la casa del suo compagno, del suo amico.
La vista gli si offuscò, mentre correva alla base delle macerie e spostarne quante ne poteva.
Piangeva, senza smettere di ripetere il nome di Naruto, in quel momento sentiva l’ansia attanagliarle lo stomaco, la paura di trovare quello che non avrebbe voluto vedere.
- Sakura!! -  non sentiva neppure che la stavano chiamando, finché delle braccia non la afferrarono per la vita e trascinarono via, mentre altre macerie si schiantarono al suolo in un rombo terrificante.
- No! Devo tirarlo fuori da lì! No! -  si dibatteva con tutte le sue forze, la presa era salda e non accennava a lasciarla andare.
- Sakura calmati! È un ordine! -  quella voce autoritaria la fece voltare, facendole riconoscere il viso Tsunade, da quale trapelava preoccupazione e serietà.
- S… Shisho… -  mormorò sorpresa.
- Tranquilla -  e la lasciò andare, poi rivolgendosi ad un Anbu:
- Tu, raduna una squadra e cominciate immediatamente a spostare queste macerie, potrebbe esserci qualcuno sepolto -  deglutì, nel pronunciare quell’ultima parola.
- Si Hokage-sama! -  e sparì dalla loro vista.
- Sakura, tu e Tenten fate allontanare le persone, potrebbe essere pericoloso -  la ragazza si asciugò le lacrime ed annuì decisa, mentre la compagna sopraggiungeva con alle spalle un ninja medico.

 
***

 

Il sole era quasi del tutto tramontato, ma la squadra di soccorso si stava dando da fare una volta assicurata la zona.
Anche dei volontari si prodigarono a dare una mano quando seppero che lì sotto poteva esserci l’eroe che sconfisse Pain mesi prima, e non potevano nemmeno immaginare di ritrovarlo privo di vita dopo tutto quello che aveva fatto.
Sakura stava dando un mano come tutti, si era calmata ma ancora la paura la divorava.
Lavorava con più energia di tutti, stringeva i denti e distruggeva tutti i blocchi troppo grandi da poter essere spostati, riducendoli in briciole.
Sentiva distintamente l’Hokage dare ordini su ordini, mentre diverse attrezzature mediche erano già state predisposte per ogni evenienza.
- Sakura? -  Ino le si era affiancata con voce quasi intimidita.
- Cosa? -  rispose senza voltarsi, ne fermarsi. Ino deglutì a fatica.
- Ecco… ci sono state moltissime esplosioni e… se Naruto era in casa, è d-… -  non terminò la frase che Sakura la prese per il colletto, guardandola con rabbia e disprezzo.
- Non provare a dire un’altra sola parola, chiaro?! -  sibilò minacciosamente. Ino annuì tremante.
Non aveva mai visto tanta rabbia in Sakura prima d’ora, e prima d’ora non ne aveva mai avuto così tanta paura.
Lasciò andare Ino con uno strattone, facendola cadere a terra, mentre riprendeva imperterrita il suo lavoro.
- Qui! L’abbiamo trovato! -  una voce poco lontana attirò l’attenzione di tutti, soprattutto quella di Sakura che, con occhi sbarrati, corse velocemente nella direzione dove si trovava il suo migliore amico.
Ciò che vide, le fece cedere le gambe.
Il viso di Naruto era una maschera di sangue, i vestiti sporchi, strappati e macchiati.
Dovunque spostasse le sue iridi verdi, vedeva solo orribili bruciature molto gravi, moltissimi tagli in tutto il corpo, ma soprattutto sangue.
Sul petto, su legno e pietra intorno a lui, sui pantaloni, sulle mani. Ovunque.
Il braccio destro era piegato in una posizione innaturale, così come alcune dita di mani e piedi.
- È vivo! Presto dobbiamo portarlo in ospedale! Sakura! Dacci una mano, svelta! -  i suoni le arrivavano ovattati, intorno a lei vedeva solo ombre che si muovevano troppo velocemente per essere identificate, sentì una mano prenderle un braccio e trascinarla via, ma quasi non se ne rendeva conto.
Era tutto sempre più offuscato, e non sentiva più nulla.
Poi il buio.
 
 
 
 
 
Lo hanno trovato!
Ammaccato, ma almeno è vivo .-.
Sakura non ha retto allo shock ed è svenuta, poveretta…
In che condizioni sarà?
E Naruto?
Leggete il prossimo cap! ^^
Spero di leggere qualche recensione *inchino*
Alla prossima!
Bye!

 
Matt
  
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