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Autore: Yuki 31    10/12/2011    9 recensioni
-Che succede?.- Chiese Rufy arrivando per primo.
-Andate VIA!.- Vide Nami disperata, completamente attaccata al muro spaventata e con in mano la lampada che un tempo fu collocata al di sopra del comodino adiacente.
- Rufy aiutami.- Il piccolo medico implorò l’aiuto del capitano, si mise davanti alla renna e provò ad avvicinarsi alla sua navigatrice. Errore! Nami si spaventò maggiormente e lanciò la lampada in faccia al capitano.
-COSA VOLETE DA ME!.- urlò con le lacrime agl’occhi la navigatrice. Rufy sconvolto guardò il piccolo Chopper, non capì il perché Nami fosse così spaventa.
- Non ti faremo niente calmati. Siamo i tuoi compagni e da quel che vedo tu hai perso la memoria.-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nico Robin, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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L’aveva assecondato per la seconda volta quel giorno, si era concessa e riconcessa al suo compagno. Lui ora sonnecchiava sul letto comodo, che li aveva visti complici per tutta la sera. Decise d’alzarsi per farsi una doccia calda. Ne sentiva il bisogno dato che era tutta sudaticcia. S’avvolse il lenzuolo bianco attorno al corpo e con cautela s’alzò.
- Dove vai?.- Nami si voltò e si sedette sul letto, questa volta dalla sua parte.
- Faccio una doccia.- Gli disse sorridendo.
- Ok.- Fece per rialzarsi però qualcosa la trattenne, la sua curiosità riuscì a battere la paura e facendosi coraggio glielo chiese.
- Zoro. – Gli accarezzò il volto dolcemente e lui aprì l’occhio.
- Che vuoi?.-
-Cosa siamo noi due? – S’issò  per guardarla meglio in volto. Un soffio di stanza l’uno dall’altra , il battito di lei incredibilmente accelerato.
-Cosa vuoi essere?.- Le chiese svignandosela per l’ennesima volta.
- Rispondimi per favore.- Gli bloccò ogni via di fuga, costringendolo a risponderle. Lui appoggiò la sua fronte sulla sua e respirò forte.
- Sei la mia donna. –Riuscì infine a confessarle. Nami si buttò al suo collo, felice proprio come una mocciosa.
- Ti amo buzzurro.- Ammise senza pensarci. Lui ricambiò l’abbraccio e la strinse con forza a se.
- Ti amo anche io. – Imprigionò , registrò quel ti amo, non gliene avrebbe detti molti ma non le importava. Lui , era suo e lo sarebbe sempre stato.
 
 
 
 
 
Il classico Rufy, il solito ritardatario e combina guai aveva attirato su di se l’attenzione di tutti i Marines che risiedevano sull’arcipelago Sabaody, ma grazie ai loro amici conosciuti nei due anni erano comunque riusciti a partire per il nuovo mondo. Robin appoggiata al parapetto se ne stava distante dagli altri e fissava le infinite bellezze di quel regno subacqueo , cercando di imprimersele per sempre nella mente. La sua sorellina era arrivata alla Sunny mano nella mano con lo spadaccino, facendo capire a tutti i membri dell’equipaggio che fra di loro vi era una sorta di relazione. Sbuffò impercettibilmente e rientrò sottocoperta per prendersi un maglione, iniziò ad avere freddo in quegli abissi sempre più profondi. Lesta entrò nella sua vecchia stanza, si guardò in giro, la ricordava esattamente così, col suo libro sul comodino i vestiti sparsi in giro di Nami,  alcune cartine nautiche sulla scrivania e anche una tazzina di porcellana svuotata del suo liquido nero che lei tanto amava. Sorrise emozionata di essere li con loro, di averlo finalmente rivisto.
- Robin !.- Sussultò e si voltò verso la porta, lui era li.
-Scusa non volevo spaventarti, sono passato a salutarti , prima non ce l’ho fatta in tutto quel trambusto.- Le se avvicinò sicuro di se, arrivandole a solo mezzo metro di distanza.
- Ciao, capitano.- Sorrise , lo faceva sempre se c’era lui.
- Ciao Robin.- Le accarezzò il volto, passò dal sfiorarle le tempie fino a giungere sotto il mento. Con calma, una calma terrificante e inquieta da parte sua. – Temevo di non rivederti più.- Ammise facendosi sempre più vicino. Istintivamente l’archeologa spalancò gli occhi.
- Perché?.- Chiese non capendolo, ironia della sorte, era in grado di decifrare antichi geroglifici incomprensibili per il resto del mondo ma non capiva lui.
- Sei ricercata, hai una bella taglia sulla testa e il Governo ti vuole far fuori. Se ti fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato.- Le sorrise, lei ricambiò. Non pretendeva di essere amata, le bastava entrare nei suoi pensieri anche per sciocchezze, era felice di qualsiasi sua attenzione.
- Tuo padre mi ha protetto.- Fu lui a sorprendersi questa volta. Suo padre neanche lo conosceva. – Mio padre?.- Le chiese restandole sempre e comunque a un soffio di distanza.
- Esatto. I rivoluzionari mi hanno cercato e offerto protezione.-
-Capisco.- Le accarezzò di nuovo il volto, sorridendole.
- Mi dispiace per Ace. Avrei voluto esserti vicina.- Abbassò gli occhi, il senso di colpa comunque a ogni suo compagno. Il capitano aveva fatto tanto per tutti e nel momento del bisogno loro non c’erano.
- Non eri li fisicamente , ma è grazie a voi che mi sono ripreso. Quindi grazie Robin.- Alzò lo sguardo, si perse in quelle irridi corvine e prima che se ne  rese conto le labbra del capitano erano appoggiate sulle sue. Un semplice bacio a stampo , casto e puro come lui.  Si staccò da lei per verificare la sua reazione ma Robin si fece coraggio e si rimpossessò di quelle labbra. Approfondì lei stessa il bacio ma poco dopo si bloccò .
- Non posso.- Sussurrò l’archeologa, quasi più a se stessa che a lui.
-Scusa, ho esagerato. – Si staccarono e lui andò a sedersi sul letto dell’archeologa tenendosi la testa fra le mani. Lei rimase in piedi e cercò di trattenere le lacrime. Calò il silenzio e assieme ad esso anche un senso incredibile di malinconia.
- Scusa Robin. Faccio le cose e non ci penso.- Ammise lui, sentendosi in colpa per averla baciata.
- No, il problema sono io. Scusa.- Le cadde una lacrima, voleva solo scappare così quasi corse verso la porta ma lui la bloccò.
- Perchè scappi da me?.- Le chiese costringendola a girare. Robin aveva il volto arrossato e bagnato delle sue stesse lacrime. Lui ebbe la premura di asciugargliele. – Robin. Non devi aver paura.-
- Ti stuferai di me. Sono solo una fonte di guai .- Fregandosene delle sue parole la baciò di nuovo, spingendola contro la porta per aderire meglio al suo corpo.  Quasi tremava dal quanto erano forti le emozioni che stava provando.
- Non potrei mai e poi mai stufarmi di te. – Robin spalancò gli occhi. Rimase immobile sotto le effusioni del capitano, lo lasciò  fare non lo fermò.
- Robin. –
-Cosa?.- Chiese ancora sconvolta e frastornata.
- Quando diventerò   il Re dei pirati, tu sarai la mia regina?.- Altre lacrime le scesero, di felicità questa volta.
- Si. -  Il capitano sorrise poi senza pensarci tornò a baciarla , tornò a baciare la donna che aveva desiderato per due anni , la stessa della quale se n’era innamorato. La prese in braccio e la portò fino al letto. La buttò sopra cercando di essere il più delicato possibile.
- Mi sei mancata.- Le disse accarezzandole i capelli.
-Anche te. -  Ammise Robin godendo delle coccole del capitano.
- In questi due anni mi sono allenato veramente tanto, e l’ho fatto solo perché volevo proteggervi. –
- Io sono diventata più forte per aiutarti a raggiungere il tuo sogno. – La baciò di nuovo, e poi di nuovo ancora. Si fermarono solo quando i loro compagni li chiamarono a gran voce.
- Robin Rufy c’è un problema! dove siete?.- Le voci degli altri riecheggiarono per tutta la Sunny. Si staccarono di malavoglia l’uno dall’altra.
- Andiamo capitano ci attende una nuova avventura.- Uscirono dalla camera delle ragazze correndo ma un attimo prima che Robin raggiunse gli altri Rufy la bloccò per un polso.
- Robin ti ricordi quando due anni fa ti avevo detto che ero allergico a te?.-
-Si.- L’archeologa si mise una mano davanti alla bocca, quasi volesse trattenere le risate .
- Ecco , ora io non lo sono più. Sono innamorato di te. – Si spinse in avanti col busto e le rubò l’ennesimo bacio, dopo la prese per mano e iniziando a correre la condusse sul ponte assieme alla loro famiglia, pronti per una nuova sfida chiamata Nuovo mondo. 
  
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