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Autore: sam_twins    11/12/2011    3 recensioni
-Io non posso ancora crederci- sospirai aggrappandomi al suo petto.
-A cosa?- mi fissava incuriosito, con i suoi occhi come il ghiaccio.
-A noi, a tutto quello che è successo alla mia vita, a quel primo giorno che ti ho incontrato- e a quelle parole lui si avvicinò a me e mi baciò, come solo lui sapeva fare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hey!! Lo so, lo so, finalmente ho postato! Era ora! Finalmente c'è una bella svolta! Bacioni *Alex*

 
Finally, us
 

Alex's Version
-Io non ti capisco… Io ti piaccio, lo so, e mi hai qui davanti e mi ignori?- era tutto confuso, Ian era davanti a me.
-Io… io non posso- mi afferrò bloccandomi.
-Dammi un perché!- urlò.
-Perché tu mi piaci!- risposi strillandogli in faccia.
Non disse niente, mi baciò, e mi baciò e mi baciò ancora. 
E io lo lascia fare ma lo fermai quando cominciai a sentire un rumore nella testa.
 
Mi svegliai nel mio letto, la sveglia che continuava a suonare, allungai una mano e la spensi.
Feci un profondo sospiro e mi coprii la faccia sul cuscino.
Un conto era fare quei sogni quando non ero un attrice, ma non sarei riuscita a contenermi con Ian davanti.
 
La giornata sul set era cominciata, come sempre, appena io e Nina entrammo ci trovammo un Ian a petto nudo e spettinato davanti.
-Hey, ragazze- sorrise sghembo.
-Hey- rispose Nina, mentre io cercavo di non fissarlo –che ci fai a torso nudo?-
-Scene da girare, quindi mi dispiace ma per tutto il giorno dovrò girare così…- mi fissò e sorrise.
Io non collegavo più. Ian. Nudo. Davanti a me.
Ecco fatto, ero semplicemente fottuta.
 
Dopo aver girato un paio di scene mi sedetti su un divanetto nella sala, con il computer sulle ginocchia cercando di fare i compiti che Amanda, la mi insegnante privata, mi aveva assegnato.
Poi, mentre scrivevo una tesina Ian passò davanti a me ancora a torso nudo.
Io lo fissavo cercando di non farmi notare nascondendomi dietro allo schermo del portatile.
Si sedette sul divano di fronte a me, o meglio si stese, lasciando una gamba giù, battendo il piede sul suolo.
Stavo andando a fuoco, il brutto di essere un adolescente? Gli ormoni che vanno a mille appena vedi qualcosa che vuoi.
E allora realizzai, io lo volevo, lo volevo e basta, dovevo farlo, altrimenti sarei esplosa.
Mi alzai e chiusi a chiave la porta della stanza.
-Hey, che fai?- chiese Ian alzando un sopracciglio e sorrise quando io mi avvicinai a lui.
Non dissi niente semplicemente mi avvicinai di più e finalmente lo baciai e lui senza esitare mi strinse a lui, tutto il mio corpo si inebriò di felicità e si diffuse in me un senso di calma.
Cominciai ad ansimare, mi ritrovai sotto ad Ian che mi baciava il collo, strinsi forte i suoi capelli, cercando di non fargli male.
Dolcemente mi fece sollevare e mi sfilò la maglietta, mentre io scorrevo le mie mani sui suoi pettorali e sulla sua schiena fino ad arrivare ai pantaloni.
Mi lasciò una striscia di baci umidi sulla pancia ed io cominciai a baciargli il collo, le mie mani scesero fino ai suoi pantaloni sbottonandoli mentre Ian mi sfilò la minigonna che indossavo.
Si fermò, guardandomi negli occhi, ansimando, con una mano mi scostò i capelli dalla fronte.
-Sei sicura?- mi chiese.
Annuii e tornai a baciarlo, sentivo le sue mani su di me e mi piaceva.
La sua mano cominciò a fare avanti e indietro lungo la mia gamba, mi strinse di più a lui.
E sul più bello qualcuno cominciò a bussare alla porta.
-Ignoralo- sussurrò Ian.
-Hey ma chi c’è lì dentro?- non mi importava chi fosse volevo solo Ian.
Bussarono più intensamente.
-Chi è?- chiese sbuffando Ian tirandosi su, a cavalcioni su di me mentre io mi alzai poggiandomi sui gomiti.
-Ian? Perché hai chiuso a chiave? Che cavolo stai facendo?- era Paul che continuava a bussare.
-Mi sto riposando, Paul! Che cavolo lasciami divertire!- mentre parlava cominciai a baciargli il collo e poi a mordicchiargli l’orecchio.
Ian ridacchiò e Paul continuò a bussare.
-Ian! Che cavolo! Esci di qui, dobbiamo girare! Kevin si sta per arrabbiare!-
Ian si girò verso di me e io lo fissai alzando un sopracciglio.
-Ah, non mi importa!- disse e tornò a baciarmi, spostò le sue labbra sul mio seno, erano sensazioni stupende.
Ma Paul continuava a bussare chiamandolo.
-Ian, Ian- lo fermai.
-Oh andiamo, sono sempre puntuale, per una volta possono aspettare- ma prima che potesse tornare a baciarmi lo fermai di nuovo.
-No, devi andare- dissi io, cercando di alzarmi ma mi bloccò.
-No, se poi ti lascio andare, questo non succederà più, ti prego- mi abbracciò stringendomi forse troppo forte.
-Okay, così mi stritoli- mi lasciò e mi baciò –facciamo così, vieni nella mia stanza, stasera, ti prego- dissi afferrandogli la mano.
-Davvero? Prometti che non cambierai idea, come fai sempre- questa volta fu lui a sollevare il sopracciglio.
-Io non cambio idea!- alzò di nuovo il sopracciglio –okay, magari l’ho fatto un paio di volte… E poi non ti scordare che sono stata io a venire da te- 
Mi baciò a fior di labbra.
-Come ho fatto a resistere fino ad adesso?- mi sorrise.
Si sollevò da me e si alzò dal divano tirandosi su i pantaloni ed io mi rinfilai la gonna e la maglietta.
Si avvicinò di nuovo a me e mi baciò, la sua lingua si intrecciò alla mia, non riuscivo a dire di no, le sua mani si infilarono sotto la mia maglietta e la mia schiena toccò di nuovo il divano.
Il bussare di Paul mi fece rinsavire.
-Okay, meglio se vai- risposi cercando di smettere di ansimare.
Io mi sedetti di nuovo sull’altro divano e poggiai di nuovo il computer sulle mie gambe, facendo finta di scrivere.
Ian aprì la porta e Paul quando mi vide fece una faccia indescrivibile.
-Hey, avevi detto che stavi riposando- fece Paul.
-Veramente, quest’idiota qui ha chiuso la porta a chiave nonostante ci fossi anch’io e credimi ci sono voluti i carri armati per svegliarlo, sembrava morto- dissi io, recitando.
-Beh, scusami se i tuoi modi di svegliare una persona sono i pizzichi, sei proprio un animale- rispose anche lui recitando.
Io gli lanciai un occhiataccia e Paul rise.
-Okay, beh, andiamo, Alex, hai anche tu una scena, vieni- mi fece segno Paul.
-Bene, vedi, idiota? La prossima volta che ti devi chiudere da qualche parte aspetta che io esca, al tuo contrario io ci tengo al mio lavoro!- dissi e dovetti trattenermi dal non ridere.
-Ecco la principessina ricomincia a lamentarsi- fece Ian spostandosi.
-Meglio principessina che zotico ignorante!- risposi.
-Hey! Ma quand’è che voi due la smetterete? Mi sembrate marito e moglie in atto di divorziare- strillò Paul una volta entrati nel set.
Quello era il momento, dovevamo far capire a tutti che non saremmo mai stati insieme.
Io ed Ian ci lanciammo un occhiata –io con questo qui? L’errore l’ho fatto una volta, non ci casco di nuovo! Credimi!- dissi allontanandomi con Nina che mi fissava chiedendomi che era successo.
-Io con quella lì? Chissà perché mi piaceva, avrai anche 16 anni ma sei più pazza di una centenne!- cavolo quello si che era un insulto.
-Okay! Basta!- disse Julie mettendosi al centro della sala –basta voi due! Per me potete anche continuare ad insultarvi dato che i vostri personaggi si odiano, ma non lo fate qui! La concentrazione ce la devono avere tutti! Ora, Ian vai sul set 3, è da mezz’ora che ti aspettiamo e Alex vai con Nina sul 5! Subito!- cavolo Julie si era davvero arrabbiata, forse avevamo esagerato.
-Hey, ma che succede? Che ha fatto?- domandò Nina mentre ci avviavamo sul set.
-Mi ha chiuso a chiave nella sala relax solo perché voleva dormire- risposi dando a lui la colpa, che stronza che ero, sorrisi.
-Ian è proprio pazzo, non mi dire che ci ha ancora provato con te…- 
-Ma che si è buttato sul divano e li è rimasto per mezz’ora- cercai di nascondere il sorriso compiaciuto e l’emozione per quello che era appena e quasi successo e per quello che sarebbe successo la notte stessa.
 

Ian's Version
-Ma si può sapere che ti è preso? Ti si è spappolato il cervello?- chiese Paul mentre cercavo di nascondere la faccia da ebete che avevo per quello che avevo fatto dentro quella stanza.
Infondo a me sapevo che andando in giro a torso nudo avrebbe ceduto, volevo farle capire che io le piacevo, e ce l’avevo fatta.
-Senti è lei che è pazza, okay? Io volevo solo riposarmi, che c’è di male!- sfoderai uno dei miei sorrisetti e una faccia innocente.
-Ian, non ci si chiude a chiave per dormire-
-Senti io ho le mie abitudini, okay? Ora pensiamo a fare questa scena, ho solo voglia di tornare all’hotel e continuare il mio riposo- sorrisi maliziosamente, questa notte, l’aspettavo con tutto me stesso.
 
Dopo 5 ore e mezzo consecutive di riprese, finalmente era in albergo, mi diressi verso la sua stanza e bussai, tutto il mio corpo fremeva e volevo solo ansimare dalla gioia.
La porta si aprì e il suo viso si trovò di fronte al mio.
-Ciao- disse Alex.
-Ciao- risposi.
Non le diedi il tempo di sbattere ciglio che chiusi la porta dietro di me e la baciai con tutta la foga che avevo in corpo.
La volevo, la desideravo. Era mia, finalmente.
La strinsi a me e la sua schiena sbattè al muro, le sue mani si intrecciarono ai miei capelli e le mie mani si muovevano curiose sul suo corpo.
Presto le nostre magliette finirono al suolo.
Io mi avvicinai alle sue labbra di nuovo, mordendole, facendola ansimare, sentivo il suo respiro in gola e le nostre lingue si unirono, si intrecciarono, sentivo il suo sapore in bocca e mi piaceva.
Feci attorcigliare le sue gambe alla mia vita e la sollevai da terra.
Ci adagiammo sul letto e lei piano mi sbottonò i pantaloni, strusciando la mano sul mio membro, che non vedeva l’ora di uscire allo scoperto.
Sentendo la mia eccitazione sorrise mentre io le sfilavo la gonna.
Insinuai una mano sotto le sue mutandine, muovendola su e giù, e la sentii inarcare la schiena sotto di me e socchiudere gli occhi.
Con una mano mi reggevo con l’altra le sbottonai il reggiseno baciandole il seno, cominciando a leccare uno dei capezzoli mentre le sue mani scorrevano lungo la mia schiena.
Allungò le mani e mi sfilò i boxer e lo stesso feci io con le sue mutandine.
Mi posizionai tra le sue gambe ma prima la guardai negli occhi.
-Sei sicura?- chiesi baciandole il collo.
-Mai stata di più- rispose ansante.
-Devi essere sicura perché una volta che l’avrò fatto tu…- il suo sguardo mi interruppe, uno sguardo confuso.
-Aspetta, pensi che io non l’abbia mai fatto?- disse sorridendo –Ian, io non sono vergine, non è la mia prima volta- quelle parole mi si fermarono in testa per un  paio di secondi.
-Non lo sei?- riuscii a dire.
-No, pensavi che… Oh mio Dio- la sua faccia era indescrivibile un misto di sorpresa e ansia.
-Meglio così- dissi e ripresi a baciarla e lei ricambiò mordicchiandomi il labbro inferiore poi baciandomi il collo.
La guardai negli occhi e le entrai dentro.
 

Alex's Version
Era una sensazione indescrivibile, entrambi iniziammo a gemere insieme, il mio corpo si inebriò di una pace indescrivibile, sapevo solo che non volevo che smettesse, volevo che continuasse, per tutta la vita.
I nostri corpi si muovevano in sincrono, le spinte erano decise, stavo letteralmente morendo, il mio cuore subiva colpi sempre più forti, questo era quello che avevo aspettato per tutta la vita.
Le nostre mani si intrecciarono, tirai la testa indietro dal piacere e sentivo Ian che mi baciava il collo e che lo succhiava, non mi importava di niente, tutto era perfetto.
Portai le mie mani dietro le sue spalle e lo strinsi di più a me, poggiando la testa nell’incavo del suo collo.
Cominciai a gemere più forte, mentre i respiri si facevano meno profondi e più veloci.
ogni cosa sparì nel momento che entrambi venimmo insieme e quando finalmente i respiri si fecero più calmi ed il cuore riprese a battere normalmente.
 
Eravamo entrambi stesi sul letto, coperti dalle lenzuola, Ian era dietro di me che mi stringeva a lui ed io avevo la mia mano intrecciata alla sua.
-E’ stato semplicemente stupendo- disse stringendomi ancora di più ed appoggiando la sua testa sulla mia.
-Fantastico- riuscii a dire.
-E dopo questo posso dire che sicuramente non sei vergine, anche se pensavo lo fossi- mi sussurrò all’orecchio.
Io mi girai verso di lui sollevandomi sul suo petto.
-Perché? Sembro davvero così innocente e pura?- ridacchiai.
-Scherzi? Sembri un angelo- lo baciai, sorridendogli sulle labbra.
-Beh, non lo sono, non ti credere che sia perfetta, perché rimarresti deluso- sussurrai a mia volta.
-Tu sei perfetta per me- non riuscivo a guardarlo senza avere l’impulso di baciarlo, era più forte di me.
Lo baciai di nuovo mettendomi a cavalcioni su di lui, che mi stringeva e ricambiava i miei baci e tirai le coperte sulle nostre teste.
Mi fissò e poi tornò a baciarmi.
-Non posso smettere di farlo, è più forte di me, non ci riesco- sussurrò al mio orecchio mordendomi piano il lobo, provocandomi il solletico.
-La mia scusa sono gli ormoni qual è la tua?- gli sorrisi baciandolo.
-Sono un maschio, mi è impossibile trattenermi, ma dimmi, quanto sarebbero forti questi tuoi ormoni?- chiese senza darmi il tempo di risposta, ribaltò le posizioni e mi baciò il collo, scendendo sempre più giù, arrivando fino alla mia pancia, poi tornando su.
-Tanto forti, non riesco a smettere, proprio non ci riesco- presi la sua mano e la posizionai sul mio cuore che batteva più forte del normale -fa così da quando mi hai baciata la prima volta-
-Vuoi dirmi che sarà colpa mia se ti verrà un infarto?- riprese a baciarmi.
-Ci puoi scommettere- questa volta lo baciai io, era un continuo uno parlava e l’altro baciava –okay, ora basta davvero, mi sta per scoppiare il cuore, mi sento battere per sino in testa, è orrendo- Ian poggiò la sua testa nell’incavo del mio collo, sentivo il respiro sulla mia pelle, e questo non aiutava.
-Cavolo- disse Ian dando un pugno al cuscino accanto a me.
Sobbalzai sotto di lui e se ne accorse.
-Mi… mi dispiace, è che…- si alzò da me e mi si stese accanto a pancia in giù.
-Che… che è successo?- chiesi cercando di farlo girare.
-Mi sono appena ricordato di una cosa, tu hai 16 anni- quelle parole mi si insinuarono in testa, aveva ragione, per un attimo anch’io l’avevo dimenticato.
-Ian…- passai una mano sulla sua schiena –non m’importa, l’unica cosa che conta sei tu, basterà che nessuno lo venga a sapere- 
Finalmente si girò e mi prese il viso tra le mani.
-Io ti amo, è tutto ciò che conta, è solo che quando ti guardo sapendo che quello che sto facendo molta gente lo trova ripugnante, mi sento uno schifo, persino un pervertito- quelle parole non mi piacevano affatto, aveva una faccia terribile mentre le diceva.
-Hey, tu non lo sei, okay? Non lo sei, per me questo non è illegale, non è niente, tu sei solo Ian- poi mi venne in mente una cosa –John!- dissi ed Ian fece una faccia schifata.
-Tu pensi al tuo ex dopo aver fatto sesso con me?- disse visualmente arrabbiato.
-No, questo è il punto, lui era il mio ragazzo, ed ha 20 anni, ma non ci sono mai stati problemi, voglio dire che anche lui è maggiorenne e stavamo insieme! Sono abbastanza sicura che se non c’è un accusa sul fatto che un minorenne sta con un maggiorenne tutti si fanno gli affari propri- sorrisi e lui mi baciò.
-Dimentichi che tu sei appena venuta a letto con me, e questo è super-ultra illegale- stava per baciarmi ma mi tirai indietro -hai fatto…- non lo lasciai finire che mi coprii con le mani la faccia.
-Ecco vedi! Te l’avevo detto che non sono perfetta!- incrociai le gambe che indossavo solo un paio di mutandine e una canottiera.
-Ma che fai?- disse ridendo e mi prese le mani e le intrecciò alle sue baciandomi, sempre con più foga –non mi importa, ora tu sei mia, e lo sarai per molto tempo-
Quelle parole mi resero solo più felice, lo abbracciai buttandogli le mani al collo, ero felice, perché a lui non importava.
-Per di più io sono molto più sexy di lui, scommetto che sotto quei vestiti non aveva tutto questo ben di Dio- disse indicandosi i pettorali scolpiti.
Io posizionai le mie mani su di essi e sospirai.
-Mmm, non saprei…- ridacchiai e lui mi afferrò mettendomi sotto di lui e baciandomi, nel frattempo facendomi il solletico.
-Okay, basta! Basta! Ti prego!- lo supplicai ma questo gli fece venire ancora più voglia di torturarmi.
Tutto era perfetto, non mi importava più di niente, ormai c’eravamo solo noi due.
  
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