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Autore: Filira    11/12/2011    5 recensioni
Heroides, dal latino "Eroine", è la mia personale raccolta delle riflessioni fatte dalle donne del manga di Toriyama, spesso trascurate nel corso della narrazione. Le ho inquadrate in alcuni momenti di vita quotidiana che le inducono a varie riflessioni.
1. Bulma - La Vittoria :"Lei le sue battaglie le aveva combattute dentro, nella sua testa e nel suo cuore."
2. Chichi - La Pazienza: “Ci voleva pazienza, solo pazienza. Aveva ormai assunto questa riflessione quasi come un karma, che nella sua testa si ripeteva ogni volta che la rabbia cominciava ad essere difficilmente contenibile"
3. C18 - La Forza: "Era una creatura terribile e malvagia, ma possedeva un fascino naturale, in grado di ammaliare le sue prede nell’attimo precedente alla loro inevitabile distruzione."
4. Videl, L'Amore :"Dappertutto disperazione e solitudine, nel suo cuore desolazione e terrore."
5. Mirai Bulma, La Speranza: "Dopo tutti quegli anni, dopo tutte quelle battaglie, il ricordo di Lui era ancora così vivo e doloroso da toglierle il fiato. "

Buona lettura. Filira
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 18, Bulma, Chichi, Videl
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Prima di cominciare: I personaggi presenti in questa storia sono tutti maggiorenni, e comunque non si tratta di persone realmente esistite o esitenti, bensì di personaggi di pura fantasia della serie © Dragon Ball di proprietà di Akira Toriyama e Bird Studio


Heroides - Bulma, La Vittoria


"Vince solo chi è convinto di poterlo fare."
Virgilio


Mentre fuori la neve cade, ovattando i rumori prodotti dalla città, nella stanza della scienziata si sente solo il lieve fruscìo prodotto dalle macchine robotiche sempre al lavoro, instancabili.
Pigramente Bulma solleva un braccio e si allunga fuori dal piumone. La piccola sveglia segna la mezzanotte, e lei non è ancora riuscita a prendere sonno. Sarà la serata appena trascorsa tra festeggiamenti e brindisi, le luci colorate o i regali. Sarà che ancora non è abituata, nonostante gli anni di convivenza, al fatto che il compagno si infili nel suo letto quando scende la sera. Un comportamento normale, se lui non si chiamasse Vegeta. Lentamente accarezza il profilo del corpo del saiyan, e viene a contatto con le cicatrici di mille battaglie.
Lui aveva ucciso e sterminato, vinto e a volte perso. Lei le sue battaglie le aveva combattute dentro, nella sua testa e nel suo cuore. E ora che, alzandosi, entrava in punta di piedi nella stanza del suo piccolo Trunks e lo guardava dormire dolcemente, non poteva far altro che pensare di averle vinte queste battaglie, dopotutto. Le aveva vinte e alla grande.
Ma la scienziata non poteva dire, nella sua vita, di aver saputo costruire solo una splendida famiglia. Passeggiando per i bui corridoi della sua grande casa era giunta ai laboratori, tanto frenetici e vitali di giorno, quanto oscuri e disabitati di notte. Anche qui erano conservati molti dei suoi successi. Nuovi prototipi, migliaia di progetti ancora da realizzare.
Era stata brava, doveva ammetterlo.
“Mamma non riesco a dormire.” Il bimbo dai capelli viola si stropicciava lentamente gli occhi, stretto in una coperta blu. La donna, dopo un iniziale spavento, gli si rivolge dolcemente.
“Tesoro, come mai? Hai fatto un brutto sogno?” Lentamente Bulma gli carezza il viso, e, non senza qualche difficoltà, lo prende tra le sue braccia e lo porta nella grande camera, posandolo sul letto.
“Vuoi dormire con mamma e papà stasera?” Per tutta risposta il piccolo si infila sotto le coperte. Bulma, guardandolo, non può che sorridere dolcemente.
Il saiyan, percepita la fastidiosa presenza del figlio, grugnisce scocciato.
Stava già per alzarsi con l’intenzione di trasferirsi nell’altra camera, quando la moglie, prendendogli il braccio, lo ferma.
“Resta con noi stasera, Vegeta.” I profondi occhi azzurri fissavano quelli del saiyan mostrando un tenacia assoluta, segno che la donna stanotte non si sarebbe arresa. L’alieno, ancora intontito dalle precedenti ore di sonno, e non avendo voglia di discutere, si infila sotto il pesante piumone, bofonchiando infastidito. Vittoriosa l’azzurra si affaccia alla finestra e guarda ancora una volta la luna prima di tornare a letto. Non può fare altro che ringraziare per tutto ciò che in quegli anni ha ottenuto, di come è cambiata.
Voltandosi una lacrima le riga il bianco viso, al pensiero di tutto quello a cui adesso non avrebbe più potuto rinunciare.
Mentre la neve fuori continua a scendere, lei si stende nel letto, facendosi portare nel mondo dei sogni da un'inebriante sensazione di vittoria.

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Spero che questo nuovo esperimento sia di vostro gradimento. Fatemi sapere le vostre impressioni, mi raccomando ;) la prossima dovrebbe essere Chichi il 15 Dicembre. Filira
   
 
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