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Autore: Dk86    30/07/2006    26 recensioni
"Caro diario,
sono circondato da emeriti cretini. O da elfi, dato che non riesco ancora a distinguere la differenza.
Io l’avevo detto a mia madre: “Non voglio fare la prova dell’uovo di drago, voglio una vita tranquilla, senza quella tonnellata di turbe mentali che si portano dietro i guerrieri!”. Ma lei è stata irremovibile: o quello o avrebbe gettato in mare i miei libri.
Alla fine ho capitolato. E porco mondo, è possibile che quel maledetto uovo si sia schiuso proprio quando l’ho toccato io?
(...)Vi prego, uccidetemi. Dopo una mezz’ora con questi cavolo di elfi intorno non ne posso già più; sono tutti così cortesi e stucchevoli che mi sembra di essere imprigionato in una pubblicità del Mulino Bianco.".
Riuscirà un povero "normalissimo" ragazzo a competere con l'apparentemente illimitata bravura di Eragon? Arya la smetterà di vestirsi come una dedita del sadomaso? Oromis si ricorderà di prendere le sue pillole? Scopritelo insieme ad un poveraccio catapultato suo malgrado ad Ellesmera durante il periodo di addestramento di Eragon (Spoiler di Eldest).
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Per prima cosa ringrazio la Musa Ispiratrice di questa storia, ovvero Twinstar, e la sua fenomenale fanfiction “Il diario di Evangelion”. Se volete farvi molte sane risate, leggeteli e non ne rimarrete delusi!
Avverto fin d’ora chiunque fosse stato distratto e non avesse letto gli avvertimenti: questa storia è OOC e AU, ed è stata scritta con l’intento di parodiare Eldest e i suoi personaggi, specialmente la parte in cui Eragon si allena presso gli elfi.
Tutti i personaggi appartengono a Christopher Paolini, tranne il Cavaliere di Riserva che invece è un personaggio originale.
Se siete dei fan scatenati della Trilogia dell’Eredità, non leggete questa storia.








DIARIO DI UN CAVALIERE DI RISERVA



Primo giorno

Caro diario,
sono circondato da emeriti cretini. O da elfi, dato che non riesco ancora a distinguere la differenza. Io l’avevo detto a mia madre: “Non voglio fare la prova dell’uovo di drago, voglio una vita tranquilla, senza quella tonnellata di turbe mentali che si portano dietro i guerrieri!”. Ma lei è stata irremovibile: o quello o avrebbe gettato in mare i miei libri.
Alla fine ho capitolato. E porco mondo, è possibile che quel maledetto uovo si sia schiuso proprio quando l’ho toccato io?
E così è iniziato il mio viaggio verso questa stradannatissima foresta elfica a Nord, insieme ad un cucciolo di drago che sarà sì piccolo, ma che ha un intestino abbondantemente sviluppato. Ovviamente prendere la strada più breve era impensabile, a causa di un certo tizio che ha il nome simile a quello di una marca di latticini che a quanto pare ha dei guai con la legge. Forse non ha pagato le tasse, tipo Pavarotti.
Comunque, abbiamo dovuto attraversare un enorme deserto; il draghetto, pur non avendo molto da mangiare, continuava a produrre letame in quantità industriali.
E dopo giorni e giorni di cammino estenuante sotto il sole a picco, evviva! Abbiamo raggiunto la foresta!
Vi prego, uccidetemi. Dopo una mezz’ora con questi cavolo di elfi intorno non ne posso già più; sono tutti così cortesi e stucchevoli che mi sembra di essere imprigionato in una pubblicità del Mulino Bianco.

Più tardi


Ho più o meno capito una cosa: gli elfi maschi sono degli hippie, mentre le femmine sono delle frigide per la maggior parte acide e dispotiche.
Arrivato finalmente ad Ellesmèra (non sembra un nome da disco-pub?), sono stato ricevuto dalla regina elfica, Islanzadi. La quale sembra aver ingoiato un manico di scopa o due, e si guarda intorno lanciando occhiate languide; vuole forse sostituire Galadriel nel cuore dei fan?
Durante il banchetto svoltosi in mio onore – anche se, se non ho capito male, ne hanno fatto uno uguale anche ieri. Non è che qui folleggiano sempre e hanno usato la scusa del party di benvenuto per giustificare l’ennesima festa? Mah – ho incontrato dei tizi che avevo già visto al Farthen Dur: Orik, un nano piuttosto simpatico, e poi un’elfa che sarebbe molto carina se non avesse la faccia di una a cui hanno appeso delle aringhe affumicate sotto le narici, e quell’altro tizio che vola sul drago. Si chiamano Arwen e Aragorn. Mi pare.
A quanto ho capito (ogni tanto ‘sti elfi cominciano a borbottare come Maurizio Costanzo, tanto che mi viene voglia di urlare: “Ma vuoi comprare una vocale?”) dovrò dormire in stanza con Aragorn e addestrarmi insieme a lui.
Mentre mangiavamo il draghetto me l’ha fatta sui vestiti. Due volte. Anche il drago di Aragorn ne sgancia così tanta? Indagherò.
Un’altra cosa: prima di arrivare al palazzo gli elfi hanno cercato di spiegarmi come si salutano fra loro (una stretta di mano, no, eh?). Non credo di aver afferrato bene il concetto, perché quando ho salutato la regina le ho infilato il dito in un occhio.
Bah, sono cose che capitano.


La stessa notte.

Aragorn in realtà si chiama Eragon. E russa come un cavallo. Se lo soffocassi con un cuscino qualcuno se ne accorgerebbe?



Secondo giorno

Caro diario,
stamattina, quando mi sono alzato, Eragon era davanti allo specchio e si toccava le orecchie. Che sia un feticista? Da stanotte credo che dormirò con in testa una cuffia da bagno.
Ah, ho incontrato il nostro maestro. Sembra una specie di incrocio fra Yoda, Mister Spock e il Signor Burns. Evviva!
Abbiamo fatto degli esercizi con la spada. Cioè, Oromis e Eragon li hanno fatti; dato che io non ho un’arma, non ho fatto altro che guardarli. E magari pensarci prima e procurare anche a me una spada, no, eh?
Eragon riesce a tirarsela anche mentre si esercita nella scherma. Come diavolo fa?
Quando Oromis ha proposto di toglierci di dosso il sudore nel fiume mi è preso un coccolone. Che vecchio porco! Ed Eragon che si spoglia davanti a lui tranquillamente! Io, con mia buona pace, mi sono tolto i vestiti dietro un cespuglio, nonostante non fossi per nulla sudato dato che non avevo fatto ancora un ciufolo.
Dopo il bagno abbiamo fatto meditazione; bisognava sedersi in una radura e aprire la mente per comprendere che uno è tutto e tutto è uno e altre cavolate pseudo-zen. Grazie a tutti i manuali di yoga che ho a casa, ci sono riuscito in un quarto d’ora.
Ciononostante Oromis non mi ha considerato manco di striscio, preferendo ascoltare Eragon che si era improvvisato entomologo. Se ti sei addormentato, caro mio, almeno trova una scusa un po’ più plausibile, eh?
Poi ci siamo esercitati con la scrittura, e anche lì sono andato molto meglio del mio caro compagno di studi (anche se ho la scocciatura di dovermi imparare ‘sto cavolo di elfico. E a che cosa mi servirà mai? A questo punto era più utile il francese, almeno potevo ordinare le baguettes!). Fra l’altro Eragon si è accorto di aver combinato una vaccata nel suo recente passato, qualcosa che riguardava una neonata (che sia un pedofilo pure lui?) e mi si è depresso. Beh, capita.
Quando il drago di Oromis e quello di Eragon sono tornati dal loro giro, ho dovuto ascoltarmi tutta una tiritera sulle responsabilità di un drago e di un cavaliere di condividere i pensieri. Bla bla bla. Bla.
Io con quel puzzone del mio drago non voglio condividere nemmeno il gabinetto, figuriamoci i miei pensieri. Ma stiamo scherzando?

Più tardi.

Non mi sembra vero. Ho trovato un elfo simpatico!
Si chiama Rhunon ed è una fabbra (o fabbro donna? Vabbè, il concetto è chiaro).
A quanto pare ha giurato di non forgiare più spade come quella per cui Eragon se la tira tanto; poi mi ha guardato aggirarmi scazzato per la bottega – il mio simpatico draghetto me l’aveva fatta di nuovo sui vestiti appena lavati, e cercavo qualcosa per potermi ripulire – e mi ha detto: “Per te potrei anche fare un’eccezione, però!”.
Se non fossi stato coperto di letame di lucertolone, mi sarei sentito lusingato.
Stranamente Arya – o Arwen, non sono ancora sicuro – non è vestita con la tenuta sadomaso sfoggiata la sera prima. Niente clienti, forse?
In compenso la ragazza ha iniziato a raccontare una storia noiosissima su una tizia entrata dentro un albero o qualcosa del genere; non so come sia finita, mi sono addormentato prima.

La stessa notte

Ci ha svegliati un vento fortissimo. Mentre Eragon tirava le tende anti-intemperie, ho guardato fuori da una finestra e ho visto una strega che passava volando su una bicicletta, ridacchiando. Di solito non è un buon segno.
E infatti al mio compagno di stanza è venuta una fitta fortissima alla schiena, e ho dovuto trascinarlo fino al letto!
Per ripicca gli ho rubato il cuscino.




Terzo giorno

Caro diario,
in questi giorni sta succedendo una cosa dietro l’altra. Credo che l’autore avrebbe dovuto dividere meglio gli eventi, ma chi sono io per giudicare?
Stamattina ad Eragon è venuto un altro attacco, mentre lui e Yoda… cioè, Oromis duellavano. Io gliel’avevo detto di non sforzarsi troppo, ma chi mi dà retta?
Poi l’eroe tragico è stato spedito di nuovo a meditare, mentre il caro Oromis si è messo a preparare il tè, comportandosi come se io non esistessi. Simpatico, mh? E la cosa migliore è stata al ritorno di Eragon! Oromis gli ha detto: “Potresti renderti meglio conto dei tuoi progressi se avessi un compagno di studi”. Ehi, e io chi sono? Il cameriere?
In effetti temo di sì, visto che il maestro mi ha fatto pure servire il tè.


Quel pomeriggio

Lo sapevo! Oromis è un vulcaniano, e ne ho le prove!
Prima di tutto ha le orecchie a punta; e poi ha affermato che secondo lui la cosa più importante è la logica! Quand’è che ci insegnerà la presa paralizzante?
Come al solito, comunque, Eragon se l’è tirata, dicendo che per lui ciò che più conta è un cuore puro. Certo, certo. Sappiamo tutti benissimo cos’è la cosa a cui tieni di più: ha i capelli neri e una passione per gli abiti di pelle.
Se non altro oggi pomeriggio ho riso un po’, dato che il mio caro compagno di studi, in uno dei suoi soliti attacchi di sboronaggine, ha cercato di tirare una sfera d’acqua creata con la magia contro Oromis e quello gliel’ha rispedita indietro, fra l’altro rendendola dura come il marmo. Esiste una giustizia a questo mondo, allora!


Quella sera

Abbiamo visitato i giardini reali.
Che palle, un sacco di elfi chiaramente sotto l’effetto di qualche erba e nessuno che ce ne offrisse nemmeno un tiro!
Dopo che eravamo tornati a casa, è arrivato Orik, completamente ubriaco. La bella pensata di Eragon: “Facciamolo dormire qui”. Massì, dai! In tre in un letto che non è neanche a due piazze!

Quella notte

Se Eragon non la smette di toccarmi il culo gli taglierò le mani e gliele farò ingoiare.









Un nuovo simpatico personaggio che ridicolizza il cavaliere in carica, Oromis sempre più colpito dall’arteriosclerosi, ed Arya che, nonostante rischi seri problemi di disordini intestinali, si ostina a vagolare seminuda per la foresta.
Tutto questo nella seconda parte!
  
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