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Autore: real_chiareds    11/12/2011    7 recensioni
questa è la storia di un gruppo di ragazzi, amici, nemici, storie d'amore,intrighi ma oltre ai momenti tristi non mancheranno quelli divertenti.
Dal testo:
-Voglio venire a Londra con te mamma, sono stufa di questa vita, voglio tornare ad essere Cat, la piccola e innocente Cat.-
-preferiresti baciare il cane di un barbone piuttosto di me?-
-preferirei baciare Jackson O’Neil a te Harry- concluse indicando il secchione, imbranato, fissato con Star Wars che stava entrando con la sua solita spruzzetta per l’asma nell’istituto proprio ora
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1 – « If you love someone and he breaks your heart don’t give up on love have faith restart. »


 

Cat e Davis erano arrivati a Londra da due giorni, giusto il weekend e oggi sarebbe stato il loro primo giorno di scuola, il primo giorno di vita nuova, e il primo giorno della nuova Cat. Avevano conosciuto la vicina, una ragazza fantastica, Federica e negli ultimi due giorni li aveva portati in giro per la città facendogli vedere i posti migliori, insieme al suo migliore amico, un ragazzo strano, o meglio un po’ troppo iperattivo, ma almeno vedeva sempre il lato positivo delle cose e riusciva a strappare un sorriso a chiunque. Avevano fatto un giro sulla London Eye, avevano mangiato da Nandos, perché per Niall quel locale era sacro, persino il suo profilo Twitter nella biografia riportava la frase in a relationship with Nandos’, avevano visitato Trafalgar Square e da brava turista, Cat si era fatta scattare la foto sui leoni e infine la parte più divertente avevano tentato di far ridere le guardie della Regina, in poche parole tutto quello che fanno i turisti, solo che loro non lo ero, ma quello rimane un piccolo particolare.
Quella mattina Cat si svegliò al primo suono della sveglia e si catapultò giù dal letto. Andò davanti allo specchio, aveva una pessima cera, forse avrebbe dovuto farsi una doccia. Corse in bagno ma la porta era chiusa a chiave e da dentro si sentiva la voce di suo fratello urlare a squarciagola We are Golden di Mika e meglio non osare immaginare cosa stesse facendo sotto la doccia di solito quando cantava ballava anche, e il suo ballo era da fare invidia ad Alan Carr.
Cat colpì due volte la porta –MUOVITI DAVIS!!!- gli urlò per poi fare dietro front e tornare in camera. Iniziò a guardare e riguardare l’armadio, niente che potesse essere perfetto e che le ricordasse la vecchia Cat, niente di niente, aveva buttato via tutto, presa da un raptus di rabbia tornata dall’ospedale.
Aprì i cassetti iniziando a cercare e buttando la roba alla rinfusa, sbuffò sedendosi a terra rassegnata quando sentì la voce di suo fratello alle spalle.
-li avevo conservati nel caso fossi tornata a posto con la testa- disse lanciando una borsa a terra.
Cat si voltò a guardarlo non capendo poi sgattaiolò fino a quella sacca e l’aprì, un paio di jeans scuri, a sigaretta, ma comunque lunghi, aveva sempre usato quelli stretti per valorizzare le gambe, la parte di se stessa che amava di più. Alzò lo sguardo e sorrise a Davis.
-sapevo che non eri poi così perfido- disse alzandosi per andare ad abbracciarlo
-giù le mani, io rimango quello contrario alle manifestazioni d’affetto- rispose il ragazzo ridendo
-dai vieni qui stupido- concluse la mora afferrandolo e abbracciandolo. Il loro rapporto era strano si maledicevano a vicenda come se non potessero vivere nella solita stanza insieme e poi il giorno dopo sembravano la coppia di fratelli più salda del mondo. Dopo un paio di secondi di tentativi per scappare alla presa della sorella, alla fine si arrese e la abbracciò anche lui.
-Così vi voglio- disse la voce di Sophia, i ragazzi alzarono lo sguardo e le sorrisero, poi lei scosse la testa
-Sei ancora in pigiama? Fra dieci minuti arriva Federica per accompagnarti a scuola, mi hai detto che dovevi essere pronta per le otto meno venti- le disse e la ragazza sbiancò, spinse via Davis afferrando la sacca e correndo in bagno a sistemarsi un minimo.
Quindici minuti dopo stava scendendo con i capelli legati e ancora fradici, perfetto il primo giorno sarebbe sembrata una perfetta barbona.
Entrò in cucina, era in mega super ritardo e tutto per colpa di Davis che stava seduto comodo su uno degli sgabelli della cucina
-Wow sai tanto di gatto bagnato- le disse con un sorrisetto ma la ragazza evitò di rispondergli. Come entrò nella stanza notò Fede e Niall seduti nell’angolo.
-e tu sei un maleducato invece, lasci gli ospiti nell’angolo senza offrire niente?- concluse guardando il fratello per poi voltarsi verso i ragazzi –scusatelo è cresciuto con delle scimmie si deve abituare alle buone maniere- sorrise ai due ancora seduti nell’angolo poi guardò Fede –sono pronta prendo la borsa- La ragazza si alzò e la seguì.
-Cat, volevo dirti che oggi per il ritorno, io non ci sono ho da finire un paio di corsi a scuola, e un'altra cosa per il tuo bene, è meglio se dentro le mura fingi di non conoscermi-
La mora guardò la ragazza dai capelli color cioccolato davanti a sé confusa, perché voleva che fingesse di non conoscerla? Cosa c’era di così terribile? Lo diceva seriamente per il suo bene, perché esistevano dei bulli dei suoi stivali o semplicemente non voleva farsi vedere con lei? Tutte queste domande invasero i pensieri di Cat ma come se Fede fosse in grado di leggerle il pensiero tornò a parlare.
-Non ho nulla contro di te, che sia chiaro, mi sei simpatica, ma… diciamo che ci sono persone che ce l’hanno con noi in modo pesante- tentò di spiegare facendo un cenno con il capo alla cucina dove si trovava anche il biondo che probabilmente stava parlando con Davis e lo stava informando della stessa cosa.
-non ho paura dei bulli se è questo che ti preoccupa, ne ho sopportati abbastanza negli anni scorsi- le rispose la mora annuendo convinta, sapeva come essere stronza con chi era stronzo detto in altre parole.
-Non voglio che ti ritrovi dentro una guerra non tua-
-Wow sembra una frase presa da un successo hollywoodiano-
-non sto scherzando- insistette Fede guardando la mora davanti a sé che prese un respiro e annuì
-ok, ma non ti prometto che se vedo qualcosa che mi fa partire la vena riesca a controllarmi- concluse quest’ultima afferrando la borsa e la giacca prima di aggiungere -andiamo?-
Fede annuì raggiungendo la porta e aprendola –leprecauno tinto, Contadinotto voi venite?- disse rivolgendosi a Niall e Davis ancora in cucina.
-vi raggiungiamo poi scricciolo, tu vai intanto- le rispose Niall e dopo di che le due ragazze uscirono.
Iniziarono a camminare lungo la strada che portava a scuola, era a circa dieci minuti a piedi da casa, dopo il primo curvone una figura saltò giù dal muretto facendole scoppiare in un urlo.
Fede si voltò notando che la figura si stava avvicinando e appena lo riconobbe sbuffò
-Che fai mi pedini ora Jackson?- chiese e dopo tre secondi un ragazzo con una maglietta a maniche corte con la scritta Star Wars apparì. Aveva in mano l’inalatore per l’asma a forma di spada Jedi, i capelli rossi impomatati in testa e continuava a tirare su con il naso.
-Volevo chiederti quando saremo usciti- chiese lui raggiungendole di corsa, Cat lo guardò scioccata, sembrava uno di quelli sfigati da cartone animato che uno dice, no non può esistere nella vita reale.
-Cosa ti fa pensare che usciremo?- chiese confusa Federica.
-Ho sentito che ne parlavi con Harry- gli rispose lui con un sorriso, giusto se ne era dimentica di quel particolare.
-Ehm vedi Jackson io…- iniziò ma non sapeva bene cosa dire così Cat si intromise.
-Mi dispiace, ma non può, è colpa mia che sarò qui tutta la settimana, il mese, e anche quello dopo- continuò elencando una durata più lunga ogni volta che lui stava per aprire la bocca.
-vi siete sposate per caso?- chiese scocciato lui e la mora scosse la testa
-no sono in uno scambio interculturale- si inventò la prima cosa che le venne in mente.
-ohh mi piacciono le straniere- iniziò lui ma Cat allungò una mano come a zittirlo.
-sono allergica a capelli rossi e lentiggini-
-ma è impossibile-
La ragazza imitò uno starnuto dopo l’altro come se fosse presa davvero dal raffreddore e l’amica la trascinò via dopo essersi scusata con il ragazzo. Quando riuscirono a mettere un paio di viuzze tra loro e Jackson si fermarono e scoppiarono a ridere.
-Allergica ai capelli rossi e alle lentiggini?- chiese divertita Fede.
-è stata la prima cosa che mi è saltata in testa- si difese la mora, per poi ripreso il fiato alzare lo sguardo e notare il grande complesso della scuola davanti a loro.
-pronta?- le chiese Federica e la ragazza annuì, non era molto convinta, ma non aveva scelta.
 
-Ti ho chiamato ieri sera perché non mi hai risposto?- chiese Bree guardando con il labbrino verso il suo ragazzo e avvicinandosi come se fosse una bambina indifesa. Shantel simulò un conato di vomito appoggiata da Harry e Louis.
-Avevo il telefono scarico- buttò lì Liam, ma ovviamente la sua ragazza non era soddisfatta.
-Eppure squillava- insistette e Shantel guardò il fratello ridendo
-visto? Quando vuole è quasi intelligente, sono scioccata- esclamò per poi voltarsi verso il cancello annoiata, fissò l’entrata e ogni singola persona finché una di quelle la sorprese, lasciò cadere la bottiglietta che teneva in mano bagnando completamente le scarpe di camoscio di Bree che iniziò ad urlare. Louis le si avvicinò appoggiando il mento sulla spalla di Shantel
-che cosa hai visto?- le chiese fingendosi interessato, quando probabilmente cercava solo un motivo per prenderla in giro. Notò la figura di Niall in lontananza e si alzò guardando la ragazza contrariato.
-pensavo avessi più gusto mia cara-
-stai zitto Carota moscia- lo zittì lei guardando il fratello –Liam! Non è Davis quello laggiù?-
Il ragazzo si mise a sedere facendo perdere l’equilibrio a Bree che schiacciò i piedi di Harry che sussultò
-Ahia! Tu e le tue zampe da gallina- imprecò il riccio.
-Ci state zitti!- esclamò Shantel guardando tutti male per poi tornare a guardare Liam quasi nella speranza che anche lui dicesse di sì.
-Bello scherzo Shantel, davvero divertente, quando la pianterai con questa storia? Non manca solo a te!- gli rispose il ragazzo afferrando la borsa e presa la mano di Bree si incamminò verso l’entrata.
Louis guardò Harry con un sorrisetto ed entrambi si alzarono andando in direzione del biondo.
-Tomlinson, Styles, lasciatelo in pace e che cazzo!- tentò lei invano, tanto nessuno la ascoltava mai. Si sedette rassegnata controllando il telefono, era più che certa che quello era Davis, ma se era lui perché allora dopo due secondi era sparito? Concluse che restare lì a pensare non l’avrebbe aiutata, così si alzò e diresse anche lei all’interno della scuola.
 
-Ma buongiorno, Horan!- esclamò Harry avvicinandosi al biondo con uno dei suoi falsi sorrisi pre ti rinchiudo nel cassonetto.
-cosa vuoi Styles?- chiese lui continuando a camminare senza fermarsi, se ti fermavi era la fine, non aveva paura dei ragazzi ma, non voleva passare un'altra mattinata chiuso da qualche parte finché non fosse arrivata Fede.
La vide in lontananza con la nuova amica, che le spiegava un paio di cose, lo si capiva perché stava indicando vari punti su un foglio di carta, si voltò verso Harry.
-Allora Styles, come vanno i tuoi propositi per l’anno scolastico?- chiese tranquillo finendo con il fermarsi e voltarsi verso il ragazzo di una decina di centimetri più alto di lui.
-che propositi?- chiese il riccio senza cambiare espressione
-non so, tutti gli anni li facevi, o meglio, li fai ancora?- gli chiese divertito.
-tu li fai ancora?- chiese il più alto tra i due incrociando le braccia al petto.
-si tutti gli anni con Fede, ma tranquillo non ha mai letto nemmeno uno dei tuoi, li tengo sotto chiave, nell’attesa che si avverino, ma… se non cambi un po’ atteggiamento quello che ti gira in testa dall’asilo non si avvererà mai-
Niall conosceva bene Harry, erano amici dall’asilo, e il povero biondo era sempre stato di mezzo tra i punzecchiamenti che il riccio aveva con Federica, sapeva tutto quello che passava per la testa ad Harry e da quando lui si era fatto amici quelli della squadra probabilmente, trattava male Niall per paura che venissero fuori lati di sé che non voleva far conoscere.
Harry sbiancò a quelle parole e guardò malissimo il biondo
-quelle cose devono restare dove sono, sono vecchie, passate, archiviate- disse quasi minaccioso, ma quello che ottenne fu solo la risata dell’altro.
-Tranquillo io so mantenere i segreti, sono affidabile, non mi chiamo Harry Styles-
Accecato dal nervoso in quel momento, Harry non si rese nemmeno conto di aver alzato il braccio e caricato il pugno che poco dopo colpì lo zigomo del biondo, Louis  che li raggiunse in quel momento lo guardò scioccato.
-che cazzo hai fatto?- gli chiese aiutando l’irlandese a rialzarsi. Anche a lui non andavano a genio gli sfigati ma non si metteva a prenderli a pugni, un conto era fargli i dispetti ma un'altra cosa era il picchiarli.
Harry guardava la scena ancora tra l’assente e l’irritato quando una figura femminile si avvicinò infuriata.
Lo spinse dalla spalla facendolo indietreggiare e riprendere, il suo sguardo vuoto riprese vita.
-si può sapere che hai in testa? Niente vero?- gli urlò contro Federica, che si voltò a guardare Niall.
-non ho niente, colpa mia- disse rialzandosi passandosi una mano dove aveva ricevuto il pugno prima di aggiungere –me la sono cercata-
Federica non ascoltò nemmeno l’amico tornando a guardare Harry e avvicinandosi a lui parlandogli a tono basso e scandendo le parole in modo che gli entrassero bene in testa.
-Tu stai alla larga dai miei amici capito!-
Harry la guardò divertito, non riusciva a prendere sul serio quella ragazzina che tentava di minacciarlo.
-sennò?- chiese con il suo solito sorrisetto bastardo.
-Non mi sfidare Styles- insistette lei, era piuttosto nervosa al momento, e sapete come si dice non svegliate il can che dorme.
-Altrimenti?- chiese nuovamente lui prima che un sonoro schiaffo a mano aperta gli raggiungesse la guancia facendogli voltare il volto.
Un silenzio glaciale scese nel cortile, Fede afferrò Niall per un braccio portandoselo via, mentre tutti guardavano ancora increduli Harry che era rimasto lì immobile nessuno aveva mai osato alzare mano su Harry Styles o almeno chiunque lo avesse fatto, avrebbe avuto il resto della vita paragonabile all’inferno, non per le sofferenze quanto per le umiliazioni.
Il ricciolo scosse la testa e si avviò verso l’entrata.
-Harry! Harry!- lo chiamò più volte Louis riuscendo poi a raggiungerlo, -dove stai andando?-
-devo parlare con Payne- fu la risposta che ottenne.
Era riscontrato che Louis per quanto si atteggiasse per i corridoi e si pavoneggiasse, era una persona di buon cuore, si divertiva anche lui a infastidire gli altri, ma quando si trattava di umiliare le persone si tirava indietro, non per vigliaccheria solo che non lo trovava corretto e quindi Harry sapeva bene di non poter contare su di lui per iniziare l’umiliazione graduale di Federica, ma doveva puntare su l’unico ragazzo che in quanto a sentimenti era più freddo e distaccato di Zayn, Liam.
 
Cat stava camminando per i corridoi girandosi quella piantina tra le mani, aveva seguito le indicazioni di Fede passo per passo, ma era riuscita a perdersi ugualmente. Tutte quelle persone che la spingevano a destra e sinistra e la sballottavano non la aiutavano di certo a trovare l’aula di Spagnolo.
-Allora Liam mi ascolti, stasera sei a cena da me d’accordo?- continuava a parlare Bree convinta che il suo ragazzo la stesse ancora ascoltando. Si fermò davanti a lui prendendogli il volto tra le mani abbassandolo verso di se –amore mi stai ascoltando?- gli chiese ma lui continuava a non dare segni di vita e rimanere a fissare un punto fisso nel mezzo del corridoio davanti a loro tra quella massa di gente.
-Scusa un attimo Bree- concluse iniziando a muoversi tra quel fiume di persone, alle sue spalle si sentiva la voce squillante della sua ragazza che lo chiamava ma lui non ci diede ascolto. Continuava a fissare quel punto, aveva come una sensazione strana, quella figura di spalle, sentiva che era lei, non sapeva bene perché avesse quella sensazione, ma sapeva, ne era certo, quella era Cat. Si fermò poco prima di raggiungere quel punto, cercando di spiegarsi perché stava andando proprio là, proprio verso di lei, cosa le avrebbe detto? Niente, non aveva niente da dire, o meglio niente che avrebbe potuto risultare per niente imbarazzante o fuori luogo. In quel momento non sapeva cosa avrebbe detto, ma il solo pensiero che lei era lì lo faceva muovere, lo trascinava in quel punto.
Poco prima di raggiungerlo però fu afferrato dal braccio.
-te, cercavo!- sentì la voce di Harry alla sua sinistra. Liam si voltò per dirgli di scusarlo ma ora non era il momento ma quando tornò a guardare il punto, quella figura minuta che dentro di sé sentiva essere Cat era sparita.
Si rivoltò verso Harry scocciato –che vuoi Styles!-
-Ehi non serve che mi aggredisci così- indietreggiò il ricciolo, Liam era l’unico che raggiungeva l’altezza del ragazzo e ultimamente aveva attacchi di rabbia e a fisico era messo bene quindi era meglio non stuzzicarlo.
-Scusa è che, niente vabbè lascia stare, che ti serve?- chiese dopo aver dato un ultima occhiata verso quel punto prima di tornare all’amico.
-Ascolta, ho bisogno di un favore e tu sei l’unico a cui posso chiederlo-
 
Finalmente Cat era riuscita a trovare quella dannatissima classe, la porta era già chiusa, con la sua solita fortuna, vi guardò dentro e come corso era abbastanza vuoto. Prese coraggio e busso, dopo aver ottenuto l’avanti timidamente fece ingresso nella stanza.
Il professore sembrava una persona piuttosto egocentrica, era vestito di rosso e giallo come la bandiera della Spagna e portava un paio di baffi alla Mario Bros, che non gli donavano affatto, guardò la ragazza sorridendole e le sue labbra si dilatarono in un sorriso terrificante.
-Lei è?- chiese poi scrutandola pensoso. Cat allungò il foglio della segreteria e l’uomo iniziò a leggere accarezzandosi i lunghi baffi neri.
-Catherine Baker di High Hills- commentò. Dal fondo dell’aula un ragazzo moro alzò la testa come interessato solo in quel momento dalle parole del professore. Il fatto non passò per nulla inosservato all’uomo che ci tenne a sottolineare la cosa.
-Oh quale onore, siamo riuscita ad avere l’attenzione del signor Malik a quanto pare, chissà forse adesso potremmo sperare che entro la fine del semestre riesce a recuperare il suo debito e così a passare alla sua classe giusto signor Malik-
Zayn scosse le spalle, odiava lo spagnolo frequentava quella classe giusto per non fare fisica o chimica o altre materie impegnative e perché la madrelingua che incontravano una volta a settimana né valeva davvero la pena.
Il professore tornò a Cat, indicandole uno dei banchi vuoti dove la ragazza si accomodò. Per tutta la lezione si sentì osservata e faceva bene Zayn continuava a tenerla sott’occhio, aveva sentito parlare di Cat, o meglio aveva sopportato per mesi quel martella testicoli di Liam che parlava di una certa Cat e tutta una storia da telenovela alle spalle e adesso che l’aveva vista, cercava di spiegarsi perché tutto quel casino che gli aveva raccontato Payne, era successo. La campanella suonò e tutti svuotarono la stanza, il professore per primo. Cat si alzò, ma il suo lato di impacciata quale era rispuntò, le succedeva soprattutto quando si sentiva osservata e il sentirsi gli occhi del moro addosso non l’avrebbe aiutata di certo. Inciampò nella gamba del banco rovesciando tutto il contenuto della borsa. Zayn la guardò divertito avvicinandosi ad aiutarla.
-voi contadinelle siete sempre così impacciate?- chiese divertito passandogli un paio di fogli e libri, la ragazza li prese rialzandosi e buttandoli dentro la borsa.
-e voi cittadini avete sempre così tanto tatto?- le rispose poi andando verso la porta .
-dipende con chi ti trovi a parlare- disse con un sorrisetto aprendole la porta.
-sfigati quelli che parlano con te allora- la mora ricambiò il sorrisetto e poi uscì dall’aula lasciando il ragazzo alle sue spalle.
-no quelli che parlano con me si ritengono fortunati, e molto- continuò lui seguendola. Agli occhi di Cat quel ragazzo moro era soltanto un altro di quei tipi che si atteggiano solo perché sono nel gruppo ‘in’ della scuola, che si credono dio sceso in terra quando non sono nessuno.
-Avete degli standard piuttosto bassi in questa scuola allora- gli rispose voltandosi a guardarlo con un sorrisetto prima di voltare l’angolo. Si bloccò alla vista della scena.
Qualche metro più in là, due armadi stavano tenendo bloccata una ragazza agli armadietti, uno era ricciolo e stava alla destra, quello che invece voltava completamente le spalle a Cat aveva i capelli corti, molto corti e stava  tenendo Fede con le spalle contro gli armadietti mentre il primo la stava lavando completamente con una bottiglia del Gatorade sotto gli occhi increduli e divertiti di chi si trovava nel corridoio per il cambio dell’ora.
Una ragazza con un milkshake alla fragola passò in quel preciso istante davanti a Cat e Zayn. La mora la fermò e afferrò il frullato, quando la ragazza la guardò contrariata, Cat guardò verso il moro alle sue spalle.
-Malik si offre di comprartene un altro giusto?-           
Il ragazzo sgranò gli occhi ma poi al sorriso divertito della ragazza e a quello dolce della proprietaria del frullato annuì quasi obbligato.
Cat si voltò di nuovo verso la scena e poi con passo deciso si avvicinò alle due montagne davanti a lei e come raggiunse quello completamente di spalle gli tamburellò sulla spalla aspettando si voltasse.
Tutti rimasero in silenzio ad osservare la scena presi di sorpresa. Come il ragazzo si voltò la mora gli tirò in faccia tutto il contenuto di quel recipiente di plastica trasparente senza guardare chi fosse il malcapitato.
Il ragazzo si passò le mani sugli occhi per pulirsi e vedere chi fosse stato a sfidarlo in quel modo ma come la vide davanti a sé rimase immobile.
Cat da parte sua come alzò lo sguardo incontrando quegli occhi lasciò cadere a terra il recipiente. Inutile dire che tutti si erano fermati e persino Harry aveva smesso di lavare Fede.
La mora continuava a guardare il ragazzo incredula, dopo non aver sentito parlare di lui per mesi, era lì davanti a lei. Lo avrebbe potuto riconoscere fra cento anche dopo un anno che non lo vedeva, gli occhi erano quelli di Liam, niente più taglio alla Bieber, niente più capelli lisci, ma quello era Liam, non c’erano dubbi.
Approfittando del momento di distrazione, Fede si liberò di Harry alzando ‘delicatamente’ un ginocchio che lo colpì nella zona a lui più cara facendolo piegare e facendo cadere a terra le ultime gocce di Gatorade, si avvicinò a Cat afferrandola per la mano e la trascinò via con sé.
Quando fu sicura di aver messo almeno due corridoi e mezzo tra loro e i due ragazzi, rallentò appoggiandosi al muro.
-Ma sei matta? Sai cosa hai fatto?-  le chiese Fede cercando di riprendere respiro.
-Ti ho salvato in parte- rispose la ragazza titubante.
-Hai segnato la tua condanna a morte, Payne è piuttosto vendicativo- gli disse seriamente preoccupata Fede, la mora non riuscì a trattenersi e scoppiò in una risata di quelle davvero divertite sedendosi a terra perché le gambe da quanto rideva non la sorreggevano più.
-Che ti ridi me lo dici?- le chiese la ragazza dai capelli color cioccolato iniziando ad innervosirsi.
-Payne non mi farà proprio un bel niente, qualsiasi cosa gli possa passare per la testa, mi scivolerà addosso, non farà niente di vendicativo, abbiamo un conto aperto dove lui è più in debito tra i due-
Fede guardò confusa Cat non capendo, si portò una mano alla testa grattandola completamente confusa.
-di che stai parlando?- le chiese
-storia lunga, un giorno te la racconterò, ora devo andare a chimica- tagliò corto la mora alzandosi e afferrando la borsa.
-Cat aspetta-
-un giorno- concluse sparendo dietro l’angolo e andando verso il laboratorio di chimica.
 
Per il resto il della giornata le cose a scuola furono normali, Cat dovette evitare un paio di corridoi, ma per fortuna non aveva più rivisto Liam, alle due era rientrata a casa e quel pomeriggio lo avrebbe passato con la madre mentre Federica doveva finire dei corsi a scuola.
Erano le quattro meno venti quando gli allenamenti di calcio finirono. A turno i ragazzi fecero le docce e si sistemarono, ultimo come sempre era rimasto Harry che il mister aveva tenuto a correre sotto la pioggia per un quarto d’ora in più.
Entrò nello spogliatoio e raggiunse le docce, afferrò l’asciugamano e bagnoschiuma per poi aprire l’acqua calda e buttarcisi sotto abbandonando l’asciugamano appena fuori.
Federica sentiva ancora ribollire dentro di sé la rabbia per il bagno di Gatorade, quella maglietta che aveva appiccicata ancora addosso non aiutava a non essere alterata, e a tutto quello si aggiungeva lo zigomo gonfio di Niall, lei lo proteggeva come se fosse il suo fratellino minore, quando sarebbe dovuto essere l’opposto in quanto Niall era più grande di un anno.
Aspettò che anche Louis lasciasse lo spogliatoio, poi una volta sicura che Harry fosse solo, si introdusse negli spogliatoi e raggiunse le docce, afferrò l’asciugamano del riccio e lo buttò nella borsa che aveva a tracolla, poi tornò nella stanza adiacente cercando di fare il minor rumore possibile e svuotò l’armadietto numero 13 con sopra la scritta  H. Styles riempendo completamente la borsa, dopo di che appena sentì la doccia chiudersi, corse via allontanandosi dal luogo del delitto.
Raggiunse il corridoio dopo scontrò contro Niall.
-che ci fai ancora qui?- le chiese lui massaggiandosi le chiappe dopo che nello scontro era caduto a terra.
-niente, ma mi serve un favore- gli rispose lei per poi aggiungere –vai là dentro con questa e restaci finché non te lo dico io ok?-
-ma io-
-muoviti Horan!- gli intimò spingendocelo. Poi raggiunse il suo armadietto iniziando a svuotare la sua borsa dei libri.
Poco dopo sentì dei passi alle sue palle, ma non ci fece caso finché non si fermarono dietro di lei.
-Se proprio volevi vedermi nudo bastava chiedere- la voce di Harry la invase. Fede sbarrò gli occhi, come diamine aveva fatto ad uscire dallo spogliatoio, si voltò di colpo a verso di lui e la scena che vide fu al quanto scioccante. Harry era ancora bagno fradicio dalla doccia e teneva un semplice pallone bianco da calcio a coprire la sua intimità.
Fede deglutì un po’ imbarazzata, aveva Harry praticamente nudo, a parte per un pallone da calcio, davanti a sé che le sorrideva con uno dei suoi sorrisi da stronzo.
Lo sguardo della ragazza cadde involontariamente in quella zona coperta e iniziò a maledirsi per la moltitudine di cattivi pensieri e immagini che le stavano attraversando la mente.
-Vuoi mettere anche questo nel tuo armadietto?- continuò lui con non curanza, sembrava divertito dalla scena della ragazza in imbarazzo davanti a sé e quasi si poteva sentire quanto stesse assaporando quel momento, per la prima volta era lei senza parole.
Allontanò appena la palla ma con riflesso Fede indietreggiò portando le mani avanti.
-no Harry lascialo dove è-
-ma se ci tieni così tanto te lo do volentieri- insistette lui togliendolo, Fede portò la mano destra a coprirsi la vista.
-Harry rimetti subito quel pallone dove stava!- disse lei continuando a coprirsi gli occhi sebbene una voglia di sbirciare le prese improvvisamente, ma cercò di resistere alla tentazione.
Il ragazzo sorrise sempre più divertito tirando la palla alle sue spalle senza farsi troppi problemi, il corridoio era deserto e la palla si sentiva rimbalzare per tutta la lunghezza.
-piantala con quella mano lì tanto lo so che stai sbirciando- tornò a parlare lui portando le mani al petto.
-Io non stavo guardando un bel niente- disse in un impeto di rabbia Federica abbassando la mano per guardare il ragazzo ma rendendosi conto solo dopo che così facendo lo avrebbe visto interamente come mamma l’aveva fatto. Rimase ferma un secondo davanti la scena
-neanche ora stai guardando?- le chiese ormai padrone della scena e per niente in imbarazzo per la situazione. Le guance di Fede si colorarono appena e la ragazza iniziò a guardarsi intorno prima di trovare la forza di parlare e tornare a puntare lo sguardo negli occhi di Harry invece che da altre parti meno opportune.
-Ti odio!- affermò, ma lui scosse la testa poco convinto della cosa e si affrettò ad aggiungere.
-mi ami-
Federica stava per ribattere quando una terza voce li raggiunse.
-Signor Styles, cosa sta facendo nudo di fronte alla signorina Stewarts?- entrambi i ragazzi voltarono lo sguardo verso il vicepreside che stava sopraggiungendo.
-posso spiegare- disse Harry coprendosi con le mani prima di aggiungere –lei mi ha rubato i vestiti-
Tutti e due si voltarono a guardare Fede, che con la faccia più falsa che potesse fare scosse tranquillamente la testa –no non è vero signore-
-Si invece li ha dentro l’armadietto- insistette il ricciolo. L’uomo calvo con gli occhialetti si avvicinò per potervi guardare dentro ma non trovò altro che libri e penne e matite.
-Signor Styles, lei viene con me ora- disse prendendolo per un braccio e ripassandogli il pallone che poco prima aveva lasciato cadere trascinandoselo dietro.
Harry si voltò un ultima volta a guardare quella ragazza che l’aveva fregato per l’ennesima volta e che ora gli stava riservando un sorrisetto vittorioso.
-me la pagherai- le disse in labiale e lei allo stesso modo gli rispose
-sto tremando- sempre con il sorrisetto dipinto in faccia. Come le due figure voltarono l’angolo andò a bussare allo sgabuzzino.
-puoi uscire ora Niall- e dalla porta saltò fuori il biondo con la sacca tra le mani.
-mi spieghi che ci hai messo qui dentro scricciolo?- chiese lui passandogliela.
-niente, solo del bottino di guerra- rispose lei afferrandola per poi tornare al suo armadietto e chiuderlo e dirigersi a braccetto con il suo migliore amico verso casa, Stewarts uno, Styles zero.



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here i am:
ed eccomi qui allora spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto a me particolarmente piace lo ammetto, amo la parte finale, o almeno spero sia venuta come la immaginavo. Devo ringraziare fede per ispirarmi con le sue idee sono stupende tesoro. Beh ho fatto un piccolo cambiamento cioè nessuno  avrà il capitolo dedicato ma saranno sempre in terza persona, beh che dire, spero davvero vi sia piaciuto, voglio ringraziare le lettrici silenziose e ancora quelle che invece hanno recensito, grazie davvero sono contenta la storia vi piaccia o che almeno il prologo vi abbia incuriosito e portato a leggere anche questo capitolo, spero continuerete a seguirla un bacio enorme chìa x.
   
 
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