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Autore: Screec_94_    12/12/2011    8 recensioni
Si, erano stati a letto insieme qualche volta, ma niente di serio, o almeno così pensava la detective.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lanie Parish | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Falling (capitolo 1)

Ed ecco che come al solito non seguo le mie idee iniziali! Volevo pubblicare una volta a settimana, ma c'erano il prologo lì, solo soletto, e Skipper (il pinguino che ha preso posto accanto al computer) che continuavano a sussurrarmi "Pubblica, pubblica, pubblica" e chi può dire di no ad un adorabile pinguino? Quindi ecco a voi il primo capitolo!
Cosa dovete assolutamente sapere prima di  iniziare a leggere: è ambientato 3 mesi prima del prologo e fa un po' di luce su quello che è successo tra Castle e Beckett.
Prima di lasciarvi in pace voglio ringraziare nuovamente
1rebeccam e tutte le altre persone che hanno commentato cioè: dilpa93kate95Luli87angeladmadeitpossible  (che supplico di lasciarmi in vita fino alla fine della storia).
Ok, ora ho davvero finito! 
A presto,

Silvia e Skipper il pinguino tentatore!

Falling

Capitolo 1

Era successo tutto così in fretta. Non avevi avuto neanche il tempo di accorgerti della presenza del sospettato, che il colpo di pistola era partito. Non sapevi come mai eri ancora viva. Fortuna? No!Non esiste la fortuna in un mestiere come il tuo, esistono solo i giubbotti antiproiettile e i partner che ti guardano le spalle e proprio in quel caso entrambi ti avevano salvato. Come al solito Castle non ti aveva ascoltato e ti aveva seguito in silenzio come un'ombra fino all'interno dell'edificio in cui dovevate fare irruzione e ancora una volta ti aveva salvato la vita, colpendo alle spalle il tiratore e facendo deviare il proiettile che si era conficcato nel tuo giubbotto all'altezza della vita. Incrociando lo sguardo preoccupato dello scrittore, mentre Esposito ammanetta l'aggressore e Ryan lo accompagna in centrale, non puoi fare a meno di notare come i suoi occhi,in questo momento,siano di un colore più scuro. Forse ha a che fare con la poca luce, ma è come se riuscissi a guardare nel profondo della sua anima e leggere chiaramente tutti i sentimenti contrapposti che sta
provando al momento. Paura, perché ti ha quasi perso un'altra volta, gioia, perché sei viva e forse anche un po' di orgoglio per aver interpretato ancora una volta la parte dell'eroe. Quando lui si avvicina a te per assicurarsi che tu stia bene,non puoi fare a meno di sorridergli, poi, improvvisamente, senti la sua mano calda sulla tua guancia, il pollice ti accarezza dolcemente, questo gesto ti lascia sorpresa, non te lo aspettavi. Ma non è né il luogo né il momento adatto per rimanere incantata dal fascino dell'uomo che hai davanti, così, facendo un passo indietro, ti allontani da lui e segui i tuoi colleghi fuori dall'edificio, pronta ad interrogare l'uomo che ti ha sparato.
Lui rimane lì, immobile, per un paio di secondi, prima di raggiungerti nell'auto e di sedersi al tuo fianco, come sempre. Ormai è la vostra normalità. Ti sembrerebbe strano non averlo accanto a te, non vederlo entrare nel distretto con due caffè in mano, non sentire le sue strampalate teorie o non sentirlo lamentarsi sul fatto che non lo lasci mai guidare. Quel giorno però c’è qualcosa di diverso. Lui rimane in silenzio per tutto il viaggio di ritorno, è troppo intento a fissarti per fare altro, come se volesse controllare millimetro per millimetro il tuo viso per accertarsi che tu stia veramente bene e che questa non sia solo un'illusione.
-Sto bene- sussurri, più per rassicurare te stessa che lui. Con la coda dell'occhio puoi vedere che, anche se ha smesso di fissarti intensamente come prima, continua guardarti, cercando di non farsi notare.


Ormai è tardi e sei rimasta sola al distretto; sei arrabbiata, non siete riusciti ad incastrare il bastardo che ha ammazzato la vostra vittima, che ha distrutto una famiglia. Quello che avete arrestato era solo un complice, un pesce piccolo accusato di concorso in omicidio, resistenza all'arresto e tentato omicidio, ma si rifiuta di rivelare il nome del suo capo, anche sotto la promessa di un accordo. Vorresti urlare, ma non servirebbe a nessuno; invece rimani lì a fissare quella lavagna bianca che contiene tutti i dati che avete raccolto, cercando di capire cosa non avete notato prima, anche il minimo particolare può esservi utile per portare un po' di luce nel buio in cui brancolate, ma sei troppo stanca per riflettere, l'effetto del quarto caffè della sera sta ormai svanendo. Continuando così rischieresti di addormentarti sulla tua scrivania e non te lo puoi permettere. Ti passi le mani sugli occhi e fai alcune circonduzioni con il collo, quasi come se ti potessero aiutare a rimanere sveglia e a liberare la mente per riesaminare il caso; prendendo in mano i fascicoli riguardanti il caso, il tuo sguardo cade sul cellulare e un'idea nasce nella tua mente. Componi il numero che ormai conosci a memoria e attendi in linea, sai che non è ancora addormentato, prima che se ne andasse ti ha detto che avrebbe passato la notte a scrivere perché questo caso l'aveva ispirato. Non sai bene perché lo stai chiamando, ma la sua voce ti rilassa. Anche se affermi sempre il contrario, lui ha un effetto calmante su di te e ti aiuta a pensare con più lucidità, aprendo la mente a nuove teorie. Quando finalmente lo scrittore risponde al telefono, gli proponi di raggiungerti per lavorare al caso insieme e lui accetta, ma ad una condizione, che l'incontro si svolga a casa tua, non c'è nessun doppio senso nella sua richiesta, sottolinea, vuole solo assicurarsi che tu dorma almeno un paio d'ore, prima di tornare al distretto la mattina successiva. Non pensi a cosa potrebbe accadere, per una volta accetti senza valutare i pro e i contro e, dopo aver chiuso la chiamata, afferri tutto il materiale sul caso, il cappotto e la borsa e ti dirigi verso il tuo appartamento.

Hai avuto solo il tempo di toglierti le scarpe che suonano alla porta, per una volta Castle non è in ritardo. Aprendo la porta ed invitandolo ad entrare gli sorridi, perché quella scena ti sembra così familiare? Non te lo sai spiegare. Seduti sul divano iniziate a ricostruire l'accaduto quando per sbaglio vi sfiorate le dita, è un gesto normale, non dovrebbe turbarvi, ma sollevando lo sguardo i vostri occhi si incrociano e da lì tutto ha inizio. Come spinti da una forza invisibile, vi avvicinate l'uno all'altra, lentamente, senza fretta, quasi per dare spazio ai ripensamenti, prima di superare la linea dell'amicizia e navigare in acque inesplorate. Finalmente le labbra si sfiorano e la calma, che aveva caratterizzato i secondi prima di questo contatto, si perde, ora la foga domina la scena. Avete aspettato a lungo, forse troppo a lungo, è come se voleste recuperare tutto il tempo perso ed esprimere tutta in una volta la vostra passione repressa; i baci sono sempre più lunghi e appassionati, sembra quasi che tu voglia divorargli le labbra, non che lui se ne lamenti. Sai bene dove andrete a finire e non fai niente per impedirlo; lo avvicini più a te prendendolo per il colletto della camicia e lui ti cinge la vita, come per non farti scappare, se prima eravate seduti alle due estremità del divano, ora ti ritrovi accomodata sulle sue ginocchia; mentre lui risale la tua schiena con una mano, tu giochi con i suoi capelli e con il primo bottone della sua camicia. Durante un momento di lucidità lui tenta di allontanarsi da te, non vuole spingerti, non vuole correre, ma tu non gli permetti di scappare, non sei più una bambina, puoi fare le tue scelte e la tua scelta è di andare fino in fondo con lui questa notte. Per dimostraglielo ti metti in piedi, tirandolo su con te e, senza interrompere i vostri baci, lo conduci verso la tua camera da letto. Durante il tragitto lui perde la camicia e tu puoi sentire il suo petto alzarsi e abbassarsi in modo irregolare sotto la tua mano, insieme al battito accelerato del suo cuore; lo spingi all'indietro e lui ti trascina con se sul letto; i vestiti vengono rimossi, le dita si intrecciano e passate ad essere da due individui ad uno solo.



Quando ti svegli, il sole sta sorgendo e insieme a lui, nella tua mente riaffiorano i dubbi che ti eri lasciata alle spalle la notte precedente. Rimani a guardare per qualche minuto lo scrittore e più lo osservi, più sei sicura di non essere pronta per intraprendere un rapporto serio con lui, così fai l'unica cosa che ti viene in mente al momento, ti vesti e, senza guardare indietro, esci dal tuo appartamento, diretta al distretto. Sai che quando si sveglierà si girerà dalla parte del letto dove si aspetta di trovarti e che, sentendola fredda, girovagherà per casa chiamando inutilmente il tuo nome, nella vana speranza che tu non l'abbia fatto, che tu non te ne sia andata via prima che si svegliasse, per evitare un'altra discussione impegnativa. Accortosi dell'evidenza dei fatti, si sarebbe chiuso dietro alle spalle la porta di quell'appartamento che gli aveva portato tante speranze.


   
 
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