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Autore: RavenHairSky_    12/12/2011    0 recensioni
Lunghi capelli corvini, grandi occhi azzurri, carnagione un po’ pallidina. Tutti si chiedono come faccio ad essere figlia di Allegra e Bendix. Gli occhi li ho presi sicuramente da papà, ma il colore dei capelli è un gran mistero, visto che entrambi i miei genitori sono biondi, e stessa cosa i nonni.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione, Contesto generale/vago
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Come vola il tempo. E’ strano essere già al quarto anno. Mi sembra solo ieri di aver scoperto di essere una maga, di aver preso per la prima volta quel treno, di aver varcato quei cancelli. Eppure il tempo è scivolato, veloce. In questi anni ho studiato molto, imparato cose sempre nuove, riso e scherzato, fatto nuove amicizie, perduto altre. Ma le migliori sono rimaste, Bliss e Lindy. Quelle due ragazze sono fenomenali. E le loro famiglie adorabili. Ormai è tradizione passare le feste tutti insieme, come un’unica grande famiglia, una volta da una, una volta dall’altra e una volta dall’altra ancora. Ma le vacanze più belle rimarranno sempre quelle da me, a New York. Ricordo ancora la faccia di Lindy quando le ho detto che venivo da lì. Mi sono fregata con le mie mani, da allora non mi chiama in nessun’altro modo se non “NYC”. Ma la lascio fare, lei può! Quest’estate sono venute a trovarmi, e come al solito, durante un giro di shopping, Bliss si è fermata a guardare un negozio di piercing e tatoo e mentre io la dissuadevo dall’entrare, Lindy si è persa tra la folla. Due ore per ritrovarla e dopo la solita ramanzina, ci siamo messe tutte a ridere.
“Hogwarts chiama NYC, ehii ci sei? E’ da dieci minuti che sei in fissa sul piatto, mangi o no?” Alzo lo sguardo verso Lindy. “Scusa ero persa nei miei pensieri!” “Mannòò che strano, non ti capita mai!” Bliss mi da un leggero buffetto al braccio e ci mettiamo a ridere. Finiamo la colazione e ci dirigiamo in classe. Solita routine, niente di nuovo. Colazione, lezioni, pranzo, lezioni, cena, Sala comune e a dormire. O almeno per me è routine. Lindy una volta ogni tanto se la svigna per raggiungere Louis Weasley, si frequentano, anche se lei sostiene continuamente il contrario. Bliss invece a volte mi abbandona per andare nel bagno delle femmine a far mostra dei piercing che compra ovunque vada e venderli a chi ne vuole uno.
Oggi pomeriggio sono sparite entrambe, e decido di andare in biblioteca a prendere un libro che voglio leggere. Ma la fortuna è sempre dalla mia parte no? Infatti mi viene detto che il libro è fuori e di tornare prima della chiusura. Che faccio? Vado in camera, recupero uno dei miei libri babbani e mi metto a leggerlo. Smetto solo all’ora di cena. A tavola Bliss dice di aver venduto 5 piercing, mentre quando tocca a Lindy raccontare, come sempre svia il discorso. “Scusate ragazze, ci vediamo dopo in Sala comune, devo andare in biblioteca per vedere se è arrivato il libro.” “A dopo!” rispondono in coro le due. Arrivo in biblioteca, entro e l’aria è elettrostatica, la bibliotecaria deve aver avuto una giornata nera. “Ah finalmente eccoti. Toh questo è il libro e fammi la cortesia, uno dei soliti teppistelli ha lasciato questo qui, portaglielo!” Non faccio in tempo a ribattere che mi ha già chiuso la porta in faccia. “Che maniere!”
Guardo il libro che mi ha rifilato, è di Storia della Magia. Apro la copertina per leggere di chi sia, e quasi mi viene un infarto. Marcus Roberts, Serpeverde del quinto anno. Uno di quelli che si credono chissà chi. “Eccolaaa!” Lindy e Bliss mi hanno raggiunta. Gli spiego quello che è successo, affido a loro il mio libro e prima di dirigermi verso i dormitori dei Serpeverde le guardo e dico: “Se non mi vedete tornare entro un’ora, suonate l’allarme!” e ci mettiamo a ridere. Raggiungo i sotterranei e aspetto. Non posso entrare in Sala comune, non so la parola d’ordine, ma ho un piano. E finalmente ecco la mia preda. Mi posiziono davanti all’entrata quando un ragazzino, sicuramente al primo anno, si avvicina.
“Spostati devo passare!”
"No!"
“Eddai muoviti, non ho tempo da perdere, e poi che ci fai qui, non è il tuo posto questo!” mi guarda con aria di sfida e questo mi manda su tutte le furie.
“Sentimi bene bambino, nemmeno io ho tempo da perdere. Ora tu entrerai lì dentro e dirai a Roberts di uscire, e se ti chiede il perché digli di farlo e basta!”
Indietreggia e balbettando chiede: “E se rifiuto?”
“Diciamo che non ti conviene” e così dicendo mostro la bacchetta. Il ragazzino deglutisce e biascica un “Va bene”. Mentre entra, torno nell’ombra ad aspettare. Dopo pochi minuti ecco comparire Roberts seguito dal suo amico Darkness. Possibile che quei due siano sempre insieme, peggio di culo e camicia.
“Qui non c’è nessuno, il bimbetto t’ha fregato Mark!”
“La pagherà!”
Decido di uscire allo scoperto. “Lasciatelo in pace, si è già spaventato abbastanza!” Un’entrata più ad effetto non potevo farla, i due restano sbigottiti.
“Non sei un po’ lontana dal tuo dormitorio, piccolo corvetto.”
“Ah Ah Ah molto spiritosi.”
“Che vuoi, perché mi cerchi?”
“Ma Mark è logico, è un’altra delle tue fans!”
Trafiggo con lo sguardo Darkness prima di parlare: “Ma anche no! Sono solo venuta a portarti questo!” e così dicendo gli lancio il libro. “La prossima volta non dimenticarlo che io non sono il tuo facchino personale.” Mi volto e me ne vado. Ma dopo pochi passi ho la strada sbarrata.
Lucy Weasley mi guarda da capo a piedi, prima di inchiodarmi con lo sguardo.
“Oh, un uccellino smarrito? Come mai da queste parti?” Alzo gli occhi al cielo e cerco di proseguire, ma lei mi blocca. “Lasciami passare, per favore.”
“No!” Sono al limite della sopportazione, ed esplodo. “Ti ho chiesto per favore di lasciarmi passare ma non vuoi solo perché sei troppo curiosa! Va bene ti accontento. Sono qui semplicemente perché la bibliotecaria mi ha affibbiato un libro da riportare al proprietario e caso vuole che sia il caro Roberts! Se lui non fosse così sbadato e non lasciasse in giro le sue cose ora non sarei qui. Contenta adesso? Ho risposto alla tu domanda, quindi se non ti dispiace, me ne vado! Buona notte!” Riesco a liberarmi e a passo svelto risalgo fino ai dormitori dei Corvonero. Vado dritta in camera, senza salutare nessuno. Mi metto a letto e chiudo gli occhi, sperando che il sonno arrivi in fretta.
  
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