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Autore: Filira    12/12/2011    3 recensioni
Heroides, dal latino "Eroine", è la mia personale raccolta delle riflessioni fatte dalle donne del manga di Toriyama, spesso trascurate nel corso della narrazione. Le ho inquadrate in alcuni momenti di vita quotidiana che le inducono a varie riflessioni.
1. Bulma - La Vittoria :"Lei le sue battaglie le aveva combattute dentro, nella sua testa e nel suo cuore."
2. Chichi - La Pazienza: “Ci voleva pazienza, solo pazienza. Aveva ormai assunto questa riflessione quasi come un karma, che nella sua testa si ripeteva ogni volta che la rabbia cominciava ad essere difficilmente contenibile"
3. C18 - La Forza: "Era una creatura terribile e malvagia, ma possedeva un fascino naturale, in grado di ammaliare le sue prede nell’attimo precedente alla loro inevitabile distruzione."
4. Videl, L'Amore :"Dappertutto disperazione e solitudine, nel suo cuore desolazione e terrore."
5. Mirai Bulma, La Speranza: "Dopo tutti quegli anni, dopo tutte quelle battaglie, il ricordo di Lui era ancora così vivo e doloroso da toglierle il fiato. "

Buona lettura. Filira
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 18, Bulma, Chichi, Videl
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Heroides - Chichi, La Pazienza
 

"La pazienza può far germogliare delle pietre, a condizione di saper aspettare."
Driss Chraibi



La fresca aria di montagna le solleticava piacevolmente il viso, scompigliandole i capelli corvini. Il sole, arrivato quasi a metà del suo corso, si rifletteva sui panni bianchi appena stesi, illuminandoli.
Dal retro della casa Chichi poteva sentire chiaramente le voci di suo marito e del piccolo Gohan. Quella piccola peste l’avrebbe sentita, perché non si concentrava mai sullo studio? Ci voleva pazienza, solo pazienza.
Aveva ormai assunto questa riflessione quasi come un karma, che nella sua testa si ripeteva ogni volta che la rabbia cominciava ad essere difficilmente contenibile, il che spesso succedeva per qualche azione sconsiderata di Goku, in effetti.
L’ennesima tuta strappata del saiyan le si presentò davanti. Mai avrebbe imparato quello stupido scimmione che lei non era una sarta, e che a forza di rammendarle non sarebbero durate a lungo. E di certo non avevano abbastanza soldi per procurarsi nuovi abbigliamenti ogni settimana. Stavolta Goku non l’avrebbe scampata.
Con piccoli e frettolosi passi la donna si recò verso il luogo da cui proveniva il concitato vociare dei due combattenti. Il piccolo Gohan, infangato dalla testa ai piedi, sedeva sulle ginocchia del padre, che con infinita pazienza cercava di insegnare al figlio come creare una piccola sfera di luce.
La visione dell’allegro quadretto familiare non intenerì minimamente Chichi che, assunta la solita posa coi pugni adagiati sul fianco, continuava a rivolgere al marito uno sguardo carico di frustrazione. Il saiyan, intercettato la sguardo della moglie, e vedendo che non lasciava presagire nulla di buono, disse dolcemente al bimbo di tornare in casa per darsi una ripulita. Scompigliandosi i neri capelli con la mano destra si avvicinò alla moglie.
Chichi, vedendolo incedere lentamente così impacciato, fece non poca fatica a mantenere un’espressione seccata.

“Chichi, cosa succede?” Disse il saiyan con voce cauta.
“Cosa succede? Cosa succede?!? Questa –disse, mostrando la tuta strappata in più punti come un trofeo- è la quarta tuta che trovo in condizioni pessime. Vuoi cominciare ad andare in giro nudo? Mi farete diventare matta. Voglio vedere quando io sarò inefficiente chi manderà avanti questa casa. Che disastro, che disastro.”

Così si diresse verso la piccola casa. Invano Goku cercò di fermarla, provando a calmare le ire della moglie. In quel periodo aveva i nervi a fior di pelle. Ma le sarebbe passata, come al solito.
Chichi cercando di recuperare la calma, continuava a ripetersi che ci voleva pazienza, che non sempre era facile essere sposata con un saiyan.
Eppure sapeva che senza di lui non avrebbe potuto vivere. Già una volta l’aveva perso, e si era sentita persa in un oceano di dolore.
Improvvisamente sentì le forti braccia del compagno circondargli la vita, e lui le stampò un tenero bacio sul collo.
Con gli occhi ancora lucidi per l’aver rievocato i ricordi di periodi così brutti, la donna si girò, circondando con le braccia il collo del marito.
Bastava avere pazienza.

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Eccomi quì con l'aggiornamento della mia raccolta. la protagonista di questo pezzo è Chichi, e confesso che, essendo la prima volta che scrivevo nei panni di un personaggio che non fosse Bulma o Vegeta, l'esperimento mi ha divertita molto. E credo di aver raggiunto un discreto risultato. Grazie a quelli che hanno letto il primo capitolo e che l'hanno recensito. Spero questo nuovo pezzo vi possa piacere.
Alla prossima, Filira

   
 
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